Note Generali sul Corpo
Il Linga Sharira – Kama e Kama Rupa – Manas Inferiori o Kama Manas
Lo Sthula Sharira è composto da molecole formate ed animate da Atomi. La molecola ha in sè i sette Princìpi nella loro manifestazione Prakritica. Poiché l’uomo come intero contiene ogni elemento che si trova nell’Universo, e siccome non c’è nulla nel Macrocosmo che non si trovi anche nel Microcosmo, ogni molecola è a sua volta lo specchio del suo Universo, l’Uomo. È questo che rende l’uomo l’unico essere capace di concepire l’Universo in questo piano di esistenza: ha in sè sia il Macrocosmo che il Microcosmo.
(continua) Istruzione n°V Note Generali sul CorpoLo Sthula Sharira è composto da molecole formate ed animate da Atomi. La molecola ha in sè i sette Princìpi nella loro manifestazione Prakritica. Poiché l’uomo come intero contiene ogni elemento che si trova nell’Universo, e siccome non c’è nulla nel Macrocosmo che non si trovi anche nel Microcosmo, ogni molecola è a sua volta lo specchio del suo Universo, l’Uomo. È questo che rende l’uomo l’unico essere capace di concepire l’Universo in questo piano di esistenza: ha in sè sia il Macrocosmo che il Microcosmo. L’Atomo esotericamente contiene i sei princìpi e risiede nella molecola; la molecola è il corpo, o Sthula Sharira, dell’Atomo, dato che Atma contiene tutto e risiede nell’Universo materiale. Nel suo aspetto supremo è sul settimo sotto-piano del piano Prakritico inferiore, ed è quindi l’Atma del Cosmo oggettivo. Per questo è spirituale e per sempre invisibile su questo piano e nelle sue prime manifestazioni rimane atomico, come Atma-Buddhi-Manas, nelle molecole. Dunque sul sotto-piano inferiore Prakritico è fornita la materia upadhi, attraverso la quale i principi superiori possono agire nel corpo. L’Ego è atomico e spirituale, come anche gli atomi che formano i tre Princìpi superiori delle molecole, oltre a contenere implicitamente gli inferiori. Le molecole si formano intorno all’Atomo e queste molecole sono associate a Kama-Manas, Kama, Linga Sharira ed infine, come rivestimento esteriore, appaiono come le molecole dello Sthula Sharira. I corpi Astrali sono molecolari, per quanto la loro composizione possa essere di sostanza eterica. Mentre l’Ego è Atmico. Questa è la differenza tra la natura e l’essenza dei corpi Astrali e dell’Ego. Questi Atomi sono i trentatre crore (unità di misura Indiana; 1 crore = dieci milioni, dunque trecentotrenta milioni, NdT ) di Dei che si incontrano nei libri Hindu. Ma con tutto questo la vera natura dell’Ego non può essere compresa da una mente finita. Lo studente può ora comprendere meglio l’affermazione “che la coscienza dei sensi, essendo quella delle molecole, è nell’Atma-Buddhi e senza Manas”. L’Upadhi Manasico non si sviluppa nella molecola; quindi l’aspetto Manasico dell’Atomo settuplo non vi si può manifestare e non c’è autocoscienza nella molecola o nella cellula composta di molecole. Dunque le cellule delle gambe o di altre parti sono coscienti; ma sono schiave dell’idea o volontà che viene loro inviata ed obbediscono. Non sono auto-coscienti e non possono originare un’idea. Quando sono stanche possono mandare al cervello una sensazione di disagio causata da esaurimento per la diminuzione di energia Pranica. Quindi originano l’idea di fatica nel cervello, dato che i manas inferiori traducono la sensazione di esaurimento cellula-Kamico nell’idea di fatica. Una condizione fisica florida è uno svantaggio per la veggenza – come si può vedere nel caso di Swedenborg. È un eccesso di Prana che fornisce potenti vibrazioni molecolari, soffocando così l’Atomico. Il Linga Sharira, o Doppio Eterico del corpo è di costituzione molecolare, ma di molecole invisibili agli occhi fisici. Non è quindi omogeneo (la Luce Astrale non è altro che l’ombra della Luce Reale Divina e non è molecolare). Il Linga ShariraIl Linga Sharira è il veicolo di Prana e regge la vita nel corpo. È la riserva o spugna di vita, che la raccoglie dai regni naturali ed è l’intermediario tra i Regni di vita Pranica e fisica. La vita non passa immediatamente e direttamente dal soggettivo all’oggettivo, poichè la natura passa gradualmente da sfera a sfera, senza sovrapporsi. Il Linga Sharira prende la vita dall’oceano di Jiva e la pompa nel corpo fisico come Prana. La vita è, in realtà, la Divinità Parabrahman, la Divinità Universale. Ma per potersi manifestare sul piano fisico, deve essere assimilata dalla materia su quel piano; ciò non può essere fatto direttamente, poichè il puramente fisico è troppo volgare ed ha bisogno di un veicolo – il Linga Sharira. Il Linga Sharira è in un certo senso il seme permanente per lo Sthula Sharira (corpo fisico) dell’uomo. Weissmann, nella sua teoria del germe ereditario, non è lontano dalla verità (vedi Dottrina Segreta p. 23; nuova edizione p. 233). Sarebbe un errore, però, dire che c’è un seme permanente super-animato da un Ego singolo in una serie di incarnazioni. Il Linga Sharira di un’incarnazione svanisce, come lo Sthula Sharira a cui appartiene marcisce; l’Uovo Aurico fornisce le basi per il nuovo Linga Sharira e gli Elementali Tanhici lo formano nell’Involucro Aurico, preservando la continuità. Giace latente nello stato fetale, durante il Devachan dell’entità a cui appartiene ed entra a tempo debito nel grembo di una donna. È nel grembo per primo; poi subentra il germe del genitore maschio che lo fertilizza. È l’immagine soggettiva dell’uomo che sarà, il modello del corpo fisico in cui il bambino si formerà e svilupperà. Viene poi vestito di materia, come furono i Pitri Lunari (antenati o creatori dell’umanità), ed è per questo spesso chiamato il Chhaya (ombra o immagine). Fino all’età di sette anni, forma e modella il corpo; dopo quest’età il corpo forma il Linga Sharira. La Mente ed il Linga Sharira agiscono e reagiscono reciprocamente l’una all’altro e così viene preparato un modello per le prossime incarnazioni dell’Ego. È una successione perpetua di distruzione e ricomposizione, con il Manas dall’Uovo Aurico che fornisce il seme permanente; “sono il Cielo e la Terra che si baciano”. Durante l’incarnazione il germe, o essenza di vita del Linga Sharira, è nella Milza, come abbiamo detto; il Chhaya giace arrotolato dentro di essa. Ora aiutiamo lo studente ad evitare la confusione distinguendo tra i vari Corpi Astrali ed il vero Astrale. L’Astrale, il Secondo Principio nell’uomo per eccellenza, corrisponde al secondo Principio nel Cosmo; è la progenie del Chhaya dei Pitri Lunari e dell’Essenza Aurica che l’ha assorbito. Questo è il plasmatore del corpo del bambino, il modello di cui abbiamo parlato prima. Il suo organo fisico è la Milza e durante l’incarnazione vi ha la sua sede. Fornisce le basi di tutti i Corpi Astrali per il vero e proprio Linga Sharira, ed il Mayavi (illusorio) come veicolo di princìpi diversi. In virtù delle sue origini, dunque, chiamiamolo Chhaya. Quando un Corpo Astrale deve essere formato, il Chhaya genera un’essenza indistinta, increspata ed attorcigliata, come fumo; man mano che emerge prende forma. Perchè questa essenza diventi visibile, il Chhaya attrae su di sè alcune piccole particelle che vi fluttuano all’interno; così il Linga Sharira o un altro veicolo Astrale viene formato fuori dal corpo fisico. Questo processo è spesso stato osservato in sedute spiritiche in cui la materializzazione è avvenuta. Un Esoterista ha visto il Chhaya emergere dal lato destro di Eglinton e formarsi nel modo che abbiamo descritto. Questo Corpo Eterico, costruito fuori dallo Sthula Sharira, è il Linga Sharira propriamente detto. Non potrebbe formarsi nel vuoto, è temporaneamente costruito con il Chhaya come base e si disperde quando la base Chhayica viene ritirata nel corpo. Questo Linga Sharira è unito al corpo fisico da un cordone ombelicale e quindi non può viaggiare molto lontano da esso. Potrebbe essere ferito da uno strumento affilato e non potrebbe affrontare una spada o una baionetta; eppure può facilmente passare attraverso un tavolo o un altro pezzo di arredamento. Quando una spada taglia le ombre è la spada stessa che taglia, non il Linga Sharira o Astrale. Soltanto strumenti affilati possono penetrare, come gli Astrali; quindi, sott’acqua un colpo con un oggetto smussato non vi farebbe l’effetto di un taglio. Nelle sedute Spiritiche il Linga Sharira del medium si materializza, la somiglianza con la persona defunta è per lo più causata dall’immaginazione, ma a volte da un Elementale che getta sul Linga Sharira un riflesso dell’immagine del defunto nella Luce Astrale, producendo così la somiglianza. I vestiti di tali fantasmi sono formati dalle particelle viventi del corpo del medium e non sono vestiti reali, nè hanno nulla a che vedere con i vestiti del medium. Le forme materializzate devono per il momento essere divise in due classi:
L’immaginazione ed il pensiero in questi casi hanno luogo o agiscono allo stesso tempo, con un intervallo troppo piccolo per essere notato. Questi fatti sui Corpi Astrali giustificano quelli che nella cultura Araba ed Orientale vengono chiamati Djins, o genietti della lampada, ecc. I Dugpas sono capaci di agire sul Linga Sharira di altre persone. Quando un uomo ne visita un altro nel suo Corpo Astrale, è il Linga Sharira che viaggia, ma questo non può avvenire a qualsiasi lunga distanza. È sempre il Linga Sharira che viene visto in prossimità delle persone come loro «doppio». Ed è ancora il Linga Sharira che viene usato per muovere oggetti senza contatto visibile. Un Linga Sharira può essere formato dal Chhaya sfuggito all’insaputa della persona che lo emana; può vagare intorno ma non è completamente dotato di coscienza. Tali proiezioni del Corpo Astrale non dovrebbero essere tentate. Un corpo astrale più importante è il Mayavi Rupa, o corpo illusorio e questo ha diversi gradi. Tutti hanno il Chhaya come upadhi, ma possono essere consci o inconsci. Se un uomo pensa intensamente ad un altro da lontano, il suo Mayavi Rupa potrebbe apparire a quella persona senza che il proiettore lo sappia. Questo Mayavi Rupa è formato dall’uso inconscio di Kriyashakti (impulso ad agire), quando il pensiero lavora con molta intensità e concentrazione. È formato senza l’idea di proiezione conscia ed è di per sè inconscio, un corpo pensato ma non un veicolo di Coscienza. Ma quando un uomo proietta consapevolmente un Mayavi Rupa e lo usa come veicolo di Coscienza, è un Adepto. Due persone non possono essere simultaneamente coscienti della presenza dell’altro, a meno che uno dei due sia un Adepto. Nella formazione del Mayavi Rupa, come già detto, l’upadhi è fornito dal Chhaya, “la base di tutte le forme”. Quando un Adepto proietta il suo Mayavi Rupa, l’intelligenza guida che lo rinforza viene dal Cuore, l’essenza di Manas che lo penetra. Gli attributi e le qualità sono estratti dall’Involucro Aurico. Niente può colpire il Mayavi Rupa – nessuno strumento o arma affilata – poichè, per quanto riguarda questo piano, esso è puramente soggettivo. Non ha connessioni materiali con il corpo fisico, nè cordone ombelicale. È Spirituale ed etereo e passa dovunque senza ostacoli o impedimenti. Quindi differisce completamente dal Linga Sharira che, se ferito, agisce sul corpo fisico di conseguenza. Il Mayavi Rupa è un Corpo Manasico e non dovrebbe essere confuso con il Linga Sharira; la sua proiezione è sempre un atto Manasico, poichè non può essere formato senza l’attività di Kriyashakti. Il Mayavi Rupa può essere così fortemente vitalizzato che può andare in un altro piano e là unirsi con gli esseri di quel piano ed animarli. Ma questo può essere fatto solo da un Adepto. Dugpas e Stregoni, gli Adepti del sentiero a sinistra, sono capaci di creare ed usare Mayavi Rupa da sè. Come già detto, la proiezione del Linga Sharira non dovrebbe essere tentata, ma lo studente dovrebbe cercare di esercitare il potere di Kriyashakti nella proiezione consapevole del Mayavi Rupa. Kama e Kama RupaSebbene lo studente non possa più considerare Prana come uno dei Sette Princìpi, dato che è la Vita Universale, non deve dimenticare che, come energia Pranica, esso vivifica tutto. Ogni Principio è una differenziazione di Jiva ed il moto di vita in ognuno di essi è Prana: “l’alito della vita”. È Nephesh; e Jiva diventa Prana solo quando il bambino nasce. Quindi Kama (desiderio) dipende dal Prana, senza cui non ci sarebbe Kama. Il Prana sveglia i germi Kamici alla vita e rende tutti i desideri vitali e viventi. Dobbiamo ricordare che il Prana non è la produzione delle innumerevoli “vite” che compongono il corpo umano, nè l’ammasso di cellule ed atomi del corpo. È il genitore delle “vite”, non il loro prodotto. Ad esempio, una spugna può essere compressa nell’oceano; l’acqua all’interno della spugna può essere paragonata al Prana; l’acqua all’esterno è Jiva. Prana è il principio-motore della vita. Il corpo lascia il Prana, il Prana non lascia il corpo. Togliete la spugna dall’acqua e diventa asciutta – questo simboleggia la morte. Il Kama durante la vita non forma un corpo che può essere separato dal corpo fisico. È una molecola inter-molecolare corrispondente ad una molecola del corpo fisico ed inseparabile da esso molecolarmente. Quindi è una forma ma non ancora una forma; una forma entro il corpo fisico, ma incapace di essere proiettata all’esterno come forma. Questo è l’Uomo Interiore o Astrale, in cui si trovano i centri delle sensazioni, i sensi psichici, ed al cui interno si rapportano con il corpo fisico, da cui dipendono tutte le sensazioni ed azioni mirate. Con la morte, tutte le cellule e le molecole emettono questa essenza e con essa, con le scorie dell’Involucro Aurico, si sporca il Kama Rupa separato. Ma questo non può accadere durante la vita. Il sangue è un buon simbolo di Kama Rupa, poichè mentre è all’interno del corpo lo riempie tutto ma resta contenuto nelle vene, prende la forma del corpo stesso; ha quindi una forma pur essendo amorfo di per sè. Se il termine Kama Rupa viene usato per indicare questa struttura inter-molecolare che è l’Uomo Psichico, la forma separata dopo la morte deve essere chiamata Kama Rupa Astrale, o Astrale del Kama Rupa. Durante la vita il manas inferiore agisce attraverso questo Kama Rupa e così entra in contatto con lo Sthula Sharira; questa è la ragione per cui il manas inferiore si dice sia “incoronato in Kama Rupa”. Dopo la morte esso anima il Kama Rupa per un po’, fino a che la Triade Superiore, avendo riassorbito il manas inferiore, o la parte di esso che può essere riassorbita, passa in Devachan. Il periodo normale durante il quale una qualsiasi parte di coscienza resta in Kama Loka, cioè è connessa con il Kama Loka (piano astrale), è centocinquanta anni. Il Kama Rupa col tempo si rompe e lascia gli Elementali Tanhici in Kama Loka; le sue porzioni rimanenti vanno negli animali, di cui quelli a sangue caldo derivano dall’uomo, quelli a sangue freddo vengono dalla materia del passato. Abbiamo già visto che nel corpo, Kama è in particolare connesso con il sangue, il fegato, l’ombelico, gli organi di riproduzione, escludendo i suoi organi nella testa che sono connessi con il suo aspetto psichico piuttosto che animale. Essendo così fortemente legato agli organi che reggono e propagano la vita, l’apice di Kama è l’istinto sessuale. Gli idioti hanno desideri ed appetiti legati al cibo, ecc. ma niente di più alto. Perciò per liberarsi di Kama, si devono dominare tutti gli istinti materiali, “soggiogando la materia”. Allo stesso tempo dovete ricordare che Kama, pur avendo istinti animali come passioni e sentimenti negativi, vi aiuta ad evolvervi, fornendo anche desideri ed impulsi necessari per progredire. Il Kama Prana o gli elementi fisici costringono alla crescita fisica e psichica e senza questi elementi energetici e turbolenti il progresso non può avvenire. Il Sole ha un effetto fisico oltre che mentale sull’uomo. Questo effetto del Sole sull’umanità è connesso con il Kama Prana, con gli elementi fisici Kamici; dal Sole scorre il Principio Vitale che cadendo su di essi stimola la crescita. Quindi lo studente deve imparare a dominare e purificare Kama, fino a che solo la sua energia rimane come forza motrice e quell’energia è diretta interamente dalla Volontà Manasica. Manas Inferiori o Kama ManasI Manas Inferiori sono, per molti versi, i più difficili da comprendere. Vi sono enormi misteri legati ad essi. Dovremmo qui considerarlo come un Principio, lasciando ad un momento successivo l’opera della Coscienza nel Quaternario ed in ogni suo membro. Il punto importante da afferrare è la relazione con i Manas Superiori. Il Manas è, per così dire, un globo o pura Luce Divina; un Raggio dall’Anima del Mondo, una unità dalla Sfera Suprema, in cui non c’è differenziazione. Scendendo su un piano di differenziazione, emana un Raggio che è esso stesso, il quale può manifestarsi solo attraverso la personalità già differenziata. Questo Raggio è il Manas Inferiore, mentre il globo di Luce Divina, un Kumara sul suo piano, è l’Ego Superiore, o Manas Superiore, il vero e proprio Manas. Non si deve dimenticare, però, che il Manas Inferiore è lo stesso, nell’essenza, del Superiore. Questo Ego Superiore, con l’incarnazione, emette il Raggio, l’Ego Inferiore. Ad ogni incarnazione un nuovo Raggio viene emesso, eppure nella sostanza è lo stesso Raggio, poichè l’essenza è sempre una, la stessa in voi, in me e chiunque altro. Quindi l’energia dell’Ego Superiore si incarna in mille corpi. La fiamma è eterna, la Fiamma dell’Ego Superiore accende l’Ego Inferiore, quest’ultimo un veicolo minore e così via. Questo Raggio, infatti, può manifestarsi su questa terra, emettendo il suo Mayavi Rupa. L’Ego Superiore è il Sole, potremmo dire, ed i Manas personali sono i suoi Raggi; la missione dell’Ego Superiore è di emettere un Raggio che sia l’anima in un bambino. Solo così l’Ego Superiore si manifesta, perchè si manifesta attraverso i suoi attributi. Solo così può fare esperienza; il significato del passo nelle Upanishad, dove si dice che gli Dei si nutrono di uomini, è che l’Ego Superiore ottiene l’esperienza terrena attraverso quello inferiore. Queste relazioni possono essere comprese meglio dallo studio del seguente diagramma: Quando il Raggio viene emesso, si riveste al massimo grado di Luce Astrale ed è pronto per l’incarnazione; in alcune fasi se ne parla come del Chhaya o ombra della Mente Superiore; come infatti è. Questo rivestirsi di sè stesso in una forma inferiore o materiale, è necessario per l’azione nel corpo, poichè come emanazione dei Manas Superiori e poiché della stessa natura, non può lasciare un’impronta in quella natura su questo piano nè riceverne alcuna. Un Arcangelo, non avendo esperienza, non avrebbe senso su questo piano e non potrebbe nè dare nè ricevere impressioni. Quindi il Manas Inferiore si riveste dell’essenza della Luce Astrale e questo Involucro Astrale viene fuori dal suo genitore, ma non attraverso l’Antahkarana, che è quella parte di Manas Inferiore che è parte del Superiore, l’essenza che conserva la purezza. Su di esso sono impresse tutte le aspirazioni buone e nobili ed in esso stanno le energie ascendenti del Manas Inferiore, le energie e tendenze che diventano le sue esperienze Devachaniche. L’intero destino di un’incarnazione dipende dal fatto che questa pura essenza, Antahkarana, possa contenere il Kama Manas oppure no. È l’unica salvezza. Interrompere questo significa diventare un animale. Ma mentre l’essenza interiore dell’Ego Superiore non si può macchiare, la parte di essa che si può definire la sua veste esteriore, la parte del Raggio che solleva la materia Astrale, può sporcarsi. Questa porzione forma le energie discendenti dei Manas Inferiori e queste vanno verso Kama; questa porzione può, durante la vita, cristallizzarsi e diventare tutt’uno con Kama restando assimilato alla materia. Quindi il Manas Inferiore preso nell’insieme, è, in ognuna delle vite terrene, ciò che si fa. È possibile che esso agisca diversamente in occasioni differenti, sebbene sia circondato ogni volta da condizioni simili, poichè ha Ragione e Auto-coscienza, Conoscenza di ciò che è Giusto e Sbagliato, di Bene e Male. Infatti è dotato di tutti gli attributi dell’anima Divina ed uno di questi è la Volontà. In questo, il Raggio è il Manas Superiore. Una parte dell’Essenza è l’essenza, ma mentre è fuori da sé stessa, per così dire, può essere sporcata ed inquinata, come ho spiegato sopra. Allo stesso modo può emanare sé stessa, come già detto, e può passare la sua essenza in diversi veicoli, ad esempio il Mayavi Rupa, il Kama Rupa, ecc. e perfino negli Elementali, che ha la possibilità di animare, come ci insegnano i Rosacroce. Questa unità di essenza con il suo Genitore Divino rende possibile il suo assorbimento dentro la sua fonte, sia durante la vita terrena che durante l’Intervallo Devachanico. Giunge un tempo, un momento durante la meditazione suprema, quando il Manas Inferiore è ritirato nella Triade, che perciò diventa il Quaternario, la Tetraktys di Pitagora, il supremo, il più sacro di tutti i simboli. Questa ritirata ascendente del Manas Inferiore lascia ciò che era il Quaternario, come Triade Inferiore, che viene quindi capovolto. La Triade Superiore viene riflessa nei Manas Inferiori. Il Manas Superiore non può riflettere sé stesso, ma quando il Verde sale, diventa uno specchio per il Superiore; non è quindi più Verde, essendo passato dalle sue associazioni. La Psiche, così separata da Kama, si unisce alla Triade Superiore e diventa spirituale; la Triade è riflessa nel Quarto ed la Tetraktys si forma. Fino a che non si è morti, ci deve essere qualcosa in cui la Triade Superiore si rifletta; poichè ci deve essere qualcosa per riportare alla coscienza di veglia le esperienze fatte sul piano superiore. Il Piano Inferiore è una tavola che conserva le impressioni lasciate su di esso durante la trance; funge quindi da trasportatore tra il Manas Superiore e la coscienza quotidiana. Questo ritiro del Manas Inferiore dal Quaternario Inferiore e la formazione della Tetraktys è lo Stato Turiya o Nirvana finale; è entrato nel Quarto Sentiero, ed è descritto in una nota in La Voce del Silenzio, come uno stato di Coscienza alta, Spirituale, oltre lo stato di sonno senza sogni. Come già detto, l’effetto del Sole sull’uomo è legato a Kama Prana, quello della Luna è principalmente Kama Manasico, o psico-fisiologico. Agisce sul cervello psicologico, il cervello-mente. Estratto dalle pubblicazioni lasciate da H.P.B. per tale uso. H.P.B. Fine delle Istruzioni |