Unione col Fuoco

Domande e RisposteTra oriente ed occidente una differenza esiste!? Storia e filosofia hanno condotto i popoli occidentali in percorsi culturali ben diversi da quelli orientali, non ultimo l’illuminismo. Il pensiero è espressione di ciò che si è.

Unione col Fuoco

di Athos A. Altomonte

D: Tra oriente ed occidente una differenza esiste!? Storia e filosofia hanno condotto i popoli occidentali in percorsi culturali ben diversi da quelli orientali, non ultimo l’illuminismo. Il pensiero è espressione di ciò che si è.

R: Questo pensiero rappresenta la summa del comune sentire. Non ho risposte da dare al sentimento di separatività, perchè da tempo ho abbandonato ogni identificazione con una cultura particolare. Potrei immaginare cosa avrebbero potuto rispondere altri me stesso.

Il mistico direbbe che l’Uomo è uno ed è fatto da Dio, mentre le culture sono convenzioni umane.

Il filosofo direbbe che le differenze culturali, dividono, non uniscono l’umanità. Quindi, bisogna oltrepassarle.

Lo scienziato direbbe che la migliore cultura possibile è quella in cui l’uomo non è al centro dell’universo, ma la pietra di paragone per identificare l’universo.

Lo psicologo direbbe che il pensiero non è l’espressione di ciò che si è, ma di ciò che si crede di essere, o di ciò che la società vuole che si sia.

L’interprete direbbe che un concetto non migliora né peggiora s’è detto in una lingua diversa.

Il massone direbbe ch’è meglio cercare la verità nei principi universali piuttosto che in culture patriottarde.

L’ ermetista direbbe che è il fuoco ad accendere l’iniziato, non la sua cultura.

Il musicista direbbe ancora che, nonostante si possa variare strumento, i canoni musicali a cui l’artista ubbidisce restano gli stessi.

Il viandante direbbe che i sentieri in montagna sono tanti, ma che in vetta esiste solo la vetta stessa.

L’orientale direbbe che le differenze culturali appartengono ai mondi del “non-se” (l’apparenza), mentre l’unione col tutto (universalità) sta nell’essenza del “(vero) Sé” (lo spirito). Che le differenze sono come ombre fugate dalla luce

L’occidentale direbbe che certi processi interiori portano ad un mutamento che rende (ogni) iniziato un anello di una catena universale, senza tempo (principio di uguaglianza spirituale).

Il bambino direbbe che non importa né dove né come si accende il fuoco, l’importante è saperlo accendere.

Francamente non opterei per nessuna di queste risposte. Tantomeno «Ad ognuno la sua strada!». Ma direi ch’è bello raccogliere certe sfide, come quella di raffigurare due sistemi d’illuminazione (mentale).

Mi sento sicuro di conoscere entrambi i metodi. E posso assicurare che “accendere i fuochi interiori” non è solo una metafora, ma un traguardo raggiungibile. Insegnando le tecniche per «praticare il V.I.T.R.I.O.L.», ad esempio, a uomini e donne di culture diverse e di continenti diversi, i risultati hanno combaciato. E non me ne sono meravigliato, perchè gli archetipi dell’umanità (idee archetipe) sono gli stessi per ogni appartenente, ed è su quelli che si lavora.

Certo molto dipende dalla “non reticenza” ai cambiamenti. Dal non sentirsi troppo attaccato alla piccola boa delle convinzioni, ed accettare l’idea che dapprincipio si è all’oscuro, perchè degli “spazi interiori” non si conosce ancora niente. A parte questa, non mi risulta che ci siano stati ostacoli insormontabili. Insormontabile, però, può essere la paura. La paura degli spazi interiori da affrontare. Diventare speleologi di se stessi non è una impresa che stimola tutti.

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