Suono, parola, linguaggio, sono stati considerati dai filosofi antichi (e, in misura crescente, anche dai moderni) come i mezzi supremi a disposizione dell’uomo per foggiare se stesso e l’ambiente. Pensiero, parola e l’azione fisica che ne risulta, sono un ternario che fa dell’uomo ciò che è, e lo dispone dove è.
Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e del Maestro D. K. 1. Si è affermato che “il mezzo principale per rivolgere la ruota della Natura in una direzione oggettiva è il suono”, poiché questo, o il verbo originario, fa vibrare la sostanza di cui sono fatte tutte le forme e avvia quell’attività che è caratteristica persino dell’atomo. La letteratura e le Sacre Scritture di tutti i popoli antichi e delle grandi religioni testimoniano la potenza del suono nel produrre tutto ciò che è tangibile e visibile. Gli Indù dicono ottimamente che “il grande Cantore costruì i mondi, e l’Universo è il Suo Canto”. È la stessa idea espressa in altro modo. Se lo si accetta, e se ne studia un poco la scienza, l’importanza delle nostre parole e dei suoni emessi diventa immensa. Suono, parola, linguaggio, sono stati considerati dai filosofi antichi (e, in misura crescente, anche dai moderni) come i mezzi supremi a disposizione dell’uomo per foggiare se stesso e l’ambiente. Pensiero, parola e l’azione fisica che ne risulta, sono un ternario che fa dell’uomo ciò che è, e lo dispone dove è. Scopo della parola è rivestire il pensiero, per renderlo accessibile ad altri. Parlando evochiamo un pensiero, lo rendiamo presente, e riveliamo con mezzi sonori ciò che teniamo in noi. La parola rivela, e se è giusta crea una forma benefica, se è errata, malefica. Senza rendercene conto, però, senza sosta e come irresponsabili, giorno per giorno, parliamo; moltiplichiamo i suoni; ci attorniamo di forme create da noi stessi. Non è dunque indispensabile riflettere prima di parlare, secondo il precetto: “Devi sapere, prima di parlare”? Si pensi, prima, poi si scelgano le parole giuste per esprimere bene il concetto, dando ad ognuna la giusta pronuncia, il valore appropriato, la tonalità conveniente. Allora nascerà una forma-pensiero incorporante il concetto. Allora le parole non semineranno discordia, ma contribuiranno a quell’azione armonizzante, a quel verbo unificatore che l’umanità ha il destino di far risuonare. I discorsi errati separano, ed è degno di nota che la parola, simbolo di unità, è divina, mentre il linguaggio, nella sua molteplicità, è umano. Mentre procede l’evoluzione e il genere umano assurge al suo vero compito nel grande piano universale, si presterà attenzione sempre maggiore al retto linguaggio, si penserà prima di parlare, o come detto da un grande saggio, “si correggeranno con la meditazione gli errori di parola”; e sarà sempre più evidente l’importanza delle forme verbali, dei suoni giusti e corretti, della qualità della voce. 2. Uno dei più importanti mezzi per lo sviluppo pratico, alla portata di tutti, grandi e piccoli, è la Parola. Chi sorveglia le proprie parole e parla soltanto con propositi altruistici affinché la sua bocca sia il mezzo per trasmettere l’energia d’amore, supera rapidamente i passi necessari per prepararsi all’iniziazione. La parola è la più occulta manifestazione esistente; è il mezzo di creazione e il veicolo della forza. Nel trattenere le parole, in senso esoterico, sta la conservazione della forza; nell’uso delle parole correttamente scelte ed espresse sta la distribuzione della forza d’amore del sistema solare, che preserva, rafforza e stimola. Solo a chi abbia qualche conoscenza di questi due aspetti della parola può essere concesso di stare al cospetto dell’Iniziatore e ricevere da quella Presenza certi suoni e segreti impartiti con l’impegno del silenzio. Il discepolo deve imparare a tacere di fronte al male, dinanzi alle sofferenze del mondo, senza perdere tempo in inutili rimpianti e lamenti, ma dedicandosi ad alleggerirne il fardello, lavorando e senza sprecare energia in vane parole. Deve però parlare quando sia necessario incoraggiare, per fini costruttivi; esprimendo la forza d’amore che può fluire attraverso lui per alleggerire un carico, sollevare un fardello, ricordando che con il progredire dell’umanità, l’elemento amore fra i sessi e la sua espressione saranno trasferiti su un piano superiore. Allora, mediante la parola pronunciata, e non con l’attuale espressione fisica, si realizzerà quel vero amore che unisce coloro che sono uniti nel servizio e nell’aspirazione. Allora l’amore fra le unità della famiglia umana si manifesterà per mezzo della parola usata per creare su tutti i livelli, e l’energia che ora per la maggioranza si esprime attraverso i centri inferiori o della generazione, verrà trasferita al centro della gola. Questo è ancora un ideale molto lontano, ma già alcuni possono averne la visione e cercare, con l’unione nel servizio, la cooperazione amorevole e l’unità nell’aspirazione, nel pensiero e nello sforzo, di dar forma a quell’ideale, sia pure inadeguatamente. 3. Lo studente si domandi qual è stato il suo atteggiamento mentale, e se le sue parole, nelle varie circostanze, tendevano ad imporre ad altri la sua volontà. Ora, l’imposizione del volere può essere giusta o errata. Nel primo caso, è perché si parla per impulso della volontà spirituale, e allora le parole sono secondo il proposito dell’anima, motivate dall’amore e pertanto costruttive, risanatrici e preziose: l’atteggiamento è di distacco e non si ha intenzione di imprigionare la mente altrui. Se invece, le parole sono state mosse dalla volontà personale e per imporre le proprie idee, e in tal modo brillare al cospetto di altri o per costringerli ad accettarne le conclusioni, il metodo è distruttivo, aggressivo, polemico, irascibile o provocante, secondo le inclinazioni e le caratteristiche personali. 4. Parlando simbolicamente e senza dilungarsi sui significati, si può dire che un Ashram* ha tre cerchi (non mi riferisco qui al grado o al rango):
__________ * Ashram – Luogo di ritiro e meditazione dove, sotto la direzione di un Istruttore gli allievi si riuniscono per educarsi a vivere una disciplina spirituale. Questa triplice presentazione delle potenze equilibratrici della parola e del silenzio, sono gli effetti compresi dell’obbedienza occulta – che in se stessa è una risposta volontaria al potere della vita dell’Ashram, alla mente e all’amore del Maestro dell’Ashram… Fate in modo che i risultati delle vostre riflessioni siano pratici e imparate così a discernere quando parlare e quando stare in silenzio, ricordando che abolire la possessività e il riferimento a se stessi, ridurrà la parola al suo valore spirituale essenziale. 5. Ognuno di voi acquisti quel dominio della parola che spesso è stato il vostro scopo, ma che raramente avete raggiunto, e ricordate che il fattore più potente nel dominio della parola è un cuore amorevole. Parole irruenti e terribili, odiosi pettegolezzi, insinuazioni crudeli, sospetti, attribuire moventi sbagliati e malvagi alle persone e ai popoli, e le divergenze d’atteggiamento che hanno separato le diverse nazioni del mondo, oggi sono dilaganti e hanno condotto il mondo alla presente situazione penosa. È tanto facile cadere nelle stesse abitudini di discorso e di pensiero che troviamo attorno a noi e trovarsi partecipi degli attacchi e nello spirito di odio. Guardatevi strenuamente da tutto ciò e non dite nulla che possa alimentare l’odio e il sospetto nei riguardi di qualsiasi razza, persona, gruppo o capi di gruppi e nazioni. Dovrete guardarvene attentamente, affinché neppure se in difesa di ciò che approvate, dal punto di vista personale o nazionale, non abbiate a ritrovarvi pieni d’odio e ad infrangere la legge dell’amore – l’unica legge che può salvare veramente il mondo. Forse la chiave del vostro successo lungo questa linea sarà il silenzio di un cuore che ama. |