Trasmutazione, la resa dell’inferiore al superiore

Agni YogaLa dipendenza dell’inferiore dal superiore è un fondamento del Cosmo.
Per quanto riguarda le energie sottili, le si dovrebbe riconoscere come la dimostrazione perfetta di quella legge universale.

Trasmutazione, la resa dell’inferiore al superiore

a cura di Adriano Nardi

La dipendenza dell’inferiore dal superiore è un fondamento del Cosmo.

Per quanto riguarda le energie sottili, le si dovrebbe riconoscere come la dimostrazione perfetta di quella legge universale. Tale dipendenza stimola alla purificazione.

L’umanità, invece, sottopone all’inferiore ciò che dovrebbe essere dominante. Quando il superiore prevale, l’inferiore, trasmutandosi, si rigenera in una qualità di ordine più elevato.

Per un Arhat non esiste annientamento: la creazione cosmica non lo conosce, né lo conosce la Madre del Mondo. Soltanto la rigenerazione può creare quella catena preziosa che si svolge senza fine.

Chiamando “trasmutazione” la resa dell’inferiore al superiore, Noi intendiamo affermare la coscienza umana nella sua avanzata verso l’Infinito.

Sui mondi lontani la trasmutazione tocca la massima intensità.

Vi si possono ottenere i risultati più infuocati e trasmutazioni in apparenza inattuabili per tutte le elevatissime manifestazioni dei nuovi elementi. Le trasmutazioni migliori, infatti, si realizzano solo quando si aspira intensamente all’unione.

L’umanità è malata di repulsione, e la sfera su cui vive è satura di quegli orrori soffocanti. Quando essa rifiutò il principio di sacralità, s’instaurò il regno della ripulsa, e non c’è angolo del pianeta che ne sia esente.

Il mondo creato dal cuore secondo il principio di unione crea per attrazione cosmica. Questa, assieme al cuore armonizzato, esprime la bellezza di Essere.

Questa legge deve essere riconosciuta nella vita. Essa si esprime con la vita e per suo mezzo deve esplicarsi. La bellezza del magnetismo cosmico la fa intendere.

La trasmutazione degli elementi può raggiungere ampiezze impreviste. Quando l’intelligenza umana avrà accettato l’Infinito, le sarà possibile abbracciare tutti i processi in corso. Quello stesso pensiero indurrà lo sviluppo di forme nuove.

Nuove vie appaiono a chi tende a nuove sfere, ma se lo spirito cerca soltanto strade già battute, ne consegue ristagno. Ripetizione, nel Cosmo, significa distruzione. Nel pensiero umano essa compare come riluttanza a ricorrere a nuove maniere.

Lo sviluppo dei fuochi spaziali apre all’uomo uno sbocco creativo. Correlare il pensiero con l’incremento di quei fuochi è una grande formula cosmica, capace di rivelare il regno prescritto delle sfere superiori.

Quando il genere umano avrà imparato a capire l’Infinito, presterà ascolto ai mondi superiori. Sarà prossimo allora, in verità, il tempo dei mondi lontani.

da Infinito 1

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