«È un atto di tradimento?»

Agni YogaGli uomini molto sovente chiudono gli occhi su tutto ciò che si riferisce al tradimento e al crimine psichico. Non vogliono neppure prendere in considerazione l’idea che possono nuocere a distanza con il pensiero. Evitano in tal modo proprio ciò di cui più spesso si rendono colpevoli.

«È un atto di tradimento?»

a cura di Adriano Nardi

Negligenza, distrazione, doppiezza, indiscrezione sono difetti da sradicare. Ciascuna di esse è già un tradimento, poiché da esse nascono le cose peggiori. Hanno conseguenze inevitabili, dovete rendervene conto.

Una coscienza mediocre cade in molti errori, e cercando di giustificarsi – cioè di mentire a sé stessa – finisce per calare a fondo. È possibile vedere come fiorisce il giardino degli effetti, su un arco di molte vite.

Prima o poi bisogna convincersi che gli errori nuocciono.

E la pietra di paragone sarà sempre questa domanda: “È un atto di tradimento?”. Alla fine è necessario comprendere che il tradimento ha moltissimi aspetti diversi; oltre i baci di Giuda ne esistono molte altre varietà sottili.

A proposito del tradimento dico, ai fanatici e ai bigotti, che quel gesto non è solo questione di trenta denari: si dimentica che lo si compie con ogni bestemmia e calunnia.

Si sappia che qualsiasi parola maligna è già un tradimento. La malignità sovente si accompagna alla slealtà e alla calunnia: sono rami odiosi di uno stesso albero nero, e i loro frutti sono orridi come le radici della vergogna.

Liberatevi al più presto dall’abominio delle parole maliziose.

Fate attenzione a come viene letto l’Insegnamento. Osservate quali brani vengono sorvolati senza volerli vedere.

Gli uomini molto sovente chiudono gli occhi su tutto ciò che si riferisce al tradimento e al crimine psichico. Non vogliono neppure prendere in considerazione l’idea che possono nuocere a distanza con il pensiero. Evitano in tal modo proprio ciò di cui più spesso si rendono colpevoli.

Non occorre essere un gigante del pensiero per nuocere: anche un pensiero mediocre, avvelenato dai cristalli dell’ imperil , è efficacissimo. Concepire un atto di tradimento è già l’evidente metà dell’impresa, perché un guscio così avvelenato risponderà anche al minimo impulso.

È in verità più nocivo il veleno mentale che quello dei narcotici. Ricordate, inoltre, che i pensieri possono trasmettere infezioni. Si può essere indeboliti a tal segno che qualunque agente infettivo trova la porta aperta. Il pensiero è la chiave che la disserra .

da Gerarchia

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