Chi si è occupato anche in modo superficiale di religioni orientali e di reincarnazione, saprà certamente cos’è il karma: l’effetto delle azioni compiute, positivo per le azioni moralmente valide, negativo per quelle di segno contrario. Il karma è praticamente una legge evolutiva universale, “di infinita giustizia, che accompagna il lungo cammino dello spirito nel corso delle sue molte vite, fino alla liberazione della necessità di incarnarsi ancora, una volta che tutto il Karma accumulato sarà stato equilibrato”.
Chi si è occupato anche in modo superficiale di religioni orientali e di reincarnazione, saprà certamente cos’è il karma: (vedi Legge del Karma) l’effetto delle azioni compiute, positivo per le azioni moralmente valide, negativo per quelle di segno contrario. Il karma è praticamente una legge evolutiva universale, “di infinita giustizia, che accompagna il lungo cammino dello spirito nel corso delle sue molte vite, fino alla liberazione della necessità di incarnarsi ancora, una volta che tutto il Karma accumulato sarà stato equilibrato” (Da Paola Giovetti “Il paranormale in 200 parole”, Ed. Rizzoli, Milano 1990, voce “Karma” a pag. 97). Come matematico, ho pensato di ricondurre in qualche modo sia pure approssimativo – non con calcoli precisi – ma con il concetto generale di funzione: karma funzione matematica dell’evoluzione spirituale come fenomeno naturale, anche se tuttora di competenza delle religioni soprattutto orientali e che ammettono la reincarnazione, che piaccia o no alle religioni occidentali, fautrici di “una sola vita” pur con sette interne che sostengono la prima possibilità. Identifichiamo fisicamente il bene e il male con l’ordine e il disordine (sintropia ed entropia, vedere i precedenti lavori “Il principio sintropico” sulla rivista “Metodo” (1) e “Sintropia e aldilà” pubblicato in questo sito [vedi articolo] – redatto in collaborazione con il Prof. Giovanni Armillotta), ma anche biologicamente: l’ordine psicologico con l’intelligenza e il disordine con la stupidità, l’ordine fisiologico con la salute e il disordine fisiologico con la malattia nelle sue varie forme e gravità, si può comprendere meglio la successiva equazione evolutiva, che regola i fenomeni biopsichici dei viventi (limitatamente all’umanità in questo lavoro) e i fenomeni spirituali (mistici, paranormali) terreni e ultraterreni, per gli intervalli tra una morte e la successiva rinascita. Il grado di evoluzione è crescente, secondo un ipotetico progetto della natura, e tendente alla perfezione totale: il “divino” delle religioni che, pur avendo intuito l’esistenza di tale progetto, non hanno finora saputo o potuto interpretarlo in termini razionali, limitandosi per svariati motivi ai soli termini fideistici e pre-scentifici (la scienza razionale ha appena qualche secolo – da Galileo in poi – mentre le religioni sono millenarie). Quindi, l’umanità collettivamente, e soprattutto l’individuo singolarmente, può contrastare questo progetto evolutivo, col male e col disordine; oppure favorirlo con il bene e con l’ordine, una volta però raggiunto un certo livello di intelligenza che lo metta in grado di scegliere coscientemente tra le due possibilità. E qui possiamo parlare dell’equazione evolutiva: dove “e” è il grado evolutivo, inversamente proporzionale al disordine “d“, più o meno coscientemente prodotto con le proprie azioni, e grossomodo identificabile col karma delle religioni orientali accennato all’inizio. Se “d” infatti è alto, e quindi maggiore di 1, “e” diventa basso, e quindi minore di 1. Viceversa, se “d” è basso, e minore di 1, “e” diventa alto, e maggiore di 1. Se d = 1, allora anche “e” diventa 1, poiché e che prenderemo come normalità, come livello evoluto medio della maggior parte delle persone. Cosicché avremo quelle più evolute, con “e” maggiore di 1, e quelle meno evolute, con “e” minore di 1, per es. per indicare rispettivamente una persona dieci volte meno evoluta di una persona normale (per es. un criminale) e una dieci volte più evoluta, per es. un benefattore, un volontario al servizio dei più deboli, ecc. Al limite evoluto superiore estremo avremo quindi: cioè infinito, il “divino” delle religioni tradizionali, ossia l’assenza (d = 0) di disordine, e quindi di male; viceversa, in basso, al limite inferiore, avremo: cioè nessuna evoluzione spirituale, nessun ordine-bene, poiché in presenza di infinito disordine-male (d = ∞). Nel mezzo, tutti i possibili valori intermedi passando per la normalità
Per rendere più comprensibile visivamente il concetto di evoluzione variabile con tale formula, possiamo costruire una curva con x = d e y = e : Il valore di “e” ovviamente non si può ancora calcolare ne misurare come le grandezze fisiche note, ma certamente c’è, in ognuno di noi e nel profondo della nostra coscienza, qualcosa del genere, determinato dal nostro karma e quindi dalle nostre azioni, e che determinerà al momento della nostra morte, il nostro destino ultraterreno in un mondo altrettanto evoluto (o involuto) in sintonia con il nostro grado evolutivo: in breve: paradisi, purgatori, inferni secondo le religioni, o livelli di realtà, possibilmente collegati alle GUT (moderne teorie sulle forze unificate) secondo il nostro lavoro Sintropia e aldilà, pubblicato in questo sito. Ma si potrebbe precipitare nel mondo animale per bassissimi valori di “e” dopo aver avuto la fortuna (tale è considerata, e forse anche giustamente, dalle religioni orientali) di essere nati e vissuti (sempre per motivi karmici) come esseri umani, e occorrerebbero poi milioni di anni per ritornarci; oppure, viceversa, uscire dal mondo umano, e per sempre (senza più reincarnazioni) per altissimi valori di “e“, e quindi dopo aver raggiunto un elevato livello evolutivo; qui l’evoluzione terrena finisce, e continua solo come pura evoluzione spirituale nei mondi-livelli superiori, e solo quando “d” diventerà uguale a zero, anche questa sarà terminata, e “le anime pure, le anime forti, entrano nel sole di Dionisio” come diceva Orfeo, il discepolo di Delfo. In altre parole, tali anime entrano nella divinità, intesa come perfezione assoluta. Per quanto riguarda i fenomeni paranormali, e in modo particolare quelli mistici e miracolistici, essi sarebbero dovuti, in quest’ottica, ad eccessi, o picchi temporanei, di ordine/evoluzione; e che, per esempio, ripristinano la salute (guarigioni miracolose, con un repentino ripristino dell’ordine fisiologico), negli ammalati; oppure permettono di superare le barriere spazio-temporali nelle OOBE e nelle NDE (esperienze fuori dal corpo ed esperienze iniziali di morte), o di conoscere verità assolute durante le esperienze di coscienza cosmica, dette anche mistiche (da non confondere con quelle collegate alla morte di Gesù), ecc. Concludendo: salute, bellezza, conoscenza, felicità ecc. sono collegate a livelli elevati di evoluzione, in questo mondo e nell’altro (o altri); e viceversa, i loro contrari (bruttezza, sofferenza, infelicità, ignoranza), sono invece collegati a bassi livelli di evoluzione (e < 1, cioè “e” minore di 1, e spesso anche molto minore), anche qui in questo mondo, come nei mondi inferiori. Con una buona conoscenza di questo processo evolutivo biopsichico e spirituale, e regolato dalla suddetta equazione evolutiva, chiunque abbia già l’intelligenza di capirla (e che sia quindi già sufficientemente evoluto…) può volontariamente e coscientemente scegliere, con le proprie azioni verso se stesso e verso gli altri, la strada evolutiva che ritiene più utile e interessante, in accordo con la propria religione (nessuna religione contrasta in fondo con questa equazione evolutiva) o anche, più “laicamente”, in tutta libertà indipendentemente da essa; l’importante è scegliere la strada che si ritiene più giusta, e con la consapevolezza delle rigorose conseguenze naturali e supernaturali, per ognuna delle le scelte fatte, sul proprio destino spirituale ed evolutivo futuro. __________ Nota 1 – Abbiamo letto da qualche parte che durante le esperienze di coscienza cosmica (o esperienza mistica) la capacità di elaborazione di informazioni da parte del cervello (e quindi pensiero, conoscenza, ecc.) aumenta temporaneamente di circa 10.000 volte rispetto alla norma. Quindi, almeno per quel breve periodo di tempo (pochi secondi o minuti), valore che si raggiunge normalmente dopo una lunga evoluzione spirituale, vedi nota 2 successiva. Nota 2 – Durata e velocità dell’evoluzione Dall’enciclopedia “Universo dell’esoterismo e della parapsicologia” (Trento Procaccianti Ed.), Volume IV. Parapsicologia, pag. 286: «…Tuttavia, le molteplici esperienze che mettono alla prova l’essere umano nella successione delle vite finiscono con lo svegliare nell’ego, io inferiore, desideri, aspirazioni diverse dai godimenti materiali. Le lezioni, felici o infelici, di tali esperienze, l’acquisizione di nuove conoscenze che gli fanno scoprire, ogni volta di più, la natura dell’universo divino e delle forze che vi agiscono, portano lo spirito umano a meditare le grandi leggi spirituali che reggono l’evoluzione, leggi di amore e di unità. In tal modo si stabilisce una corrente sempre più intensa, sempre più stabile, tra la personalità e l’ego da una parte, e l’io superiore dall’altra. Tale attività provoca il risveglio dei corpi sottili, quali il corpo causale e il buddhico, che rispondono alle vibrazioni dei pensieri elevati, della stessa natura di quelli che li costituiscono. L’essere umano diventa in tal modo sempre più cosciente dei suoi corpi superiori: padroneggia a poco a poco le vibrazioni inferiori. Le emozioni, i desideri dell’astrale si trasformano in ardenti aspirazioni verso la purezza spirituale, verso un’unione sempre più intima con l’infinito divino. L’uomo può allora esaurire in poche vite le conseguenze dei suoi passati errori, astenendosi da tutto ciò che lo farebbe ricadere nel mondo fisico. Liberatosi da ogni incarnazione nelle pesanti terre della materia, egli prosegue la sua evoluzione verso l’assoluto nelle superiori sfere di beltà e di luce il cui splendore ci sfugge. In esse esiste solo l’amore divino che abbraccia l’infinito e tutto quel che esso contiene. Divenuto così cosciente nella totalità del cosmo, centrato nel suo settimo corpo, l’atma, il puro spirito, l’essere pervenuto alla suprema vibrazione si identifica con la sua sorgente: l’Assoluto; la sua evoluzione è terminata. Ma questa evoluzione richiede una quantità di tempo considerevole. Una sola, o anche poche vite sarebbero soltanto sufficienti a dare pena e sofferenza su questa Terra all’uomo incosciente delle verità spirituali e incapace di eliminare ogni desiderio materiale e realizzare la luminosa purezza della vita divina. Una lunga successione di incarnazioni nei corpi fisici, l’uso successivo dei veicoli sempre meno grossolani, con tutte le esperienze che ne derivano, sono indispensabili per compiere questa progressione che richiede millenni, milioni di secoli. Occorre rilevare che il progresso evolutivo non diventa sensibile se non a partire dal momento in cui il pensiero dell’uomo si volge verso l’ideale divino, mentre il periodo precedente ha una durata lunghissima … .» Proprio ciò che accade anche dal punto di vista matematico con l’equazione evolutiva e con tutte le altre dello stesso tipo (iperbole equilatera): la curva decresce lentamente verso il basso, ma quando da quasi verticale passa a quasi orizzontale, la sua velocità di movimento verso valori di “e” sempre più alti, cresce rapidamente ad ogni diminuzione di disordine d, passando anche per il valore già accennato nelle esperienze di coscienza cosmica; che, oltre ad essere un fenomeno considerato “paranormale” in questo mondo, diviene “normale” nell’altro, come del resto anche altri fenomeni paranormali (ESP, ecc.). Nota 3 – Esobiologica-Ufologica. L’esobiologia, è la scienza che studia le forme possibili e immaginabili di vita extraterrestre, in base alle caratteristiche fisiche dei pianeti (grandezza e quindi massa, che si ripercuote sul peso degli eventuali esseri viventi che lo abitano; distanza dalla stessa attorno alla quale ruotano, che si ripercuote sulla temperatura, la quale influisce sullo stato liquido, solido e gassoso dell’acqua eventualmente presente; esistenza di eventuale atmosfera, e relativa composizione: ossigeno, anidride carbonica e azoto come sulla Terra, o metano come nei grandi pianeti tipo Giove, Saturno, ecc.). Tali forme di vita possono essere più o meno evolute, fino a comprendere esseri intelligenti di tipo “umano”, ed eventualmente in grado di viaggiare nello spazio e visitare pianeti più o meno vicini, abitati o no. Ciò è alla base della ETH, la nota ipotesi ufologica extraterrestre, ben nota agli appassionati di ufologia, e con tutte le ipotesi collegate: archeologia misteriosa, ecc. ecc. Ovviamente, la nostra equazione vale anche per tutti gli esseri viventi dell’universo, che sia o no la loro biochimica basata sul carbonio (altri elementi sospettati sono il silicio, lo zolfo, il germanio, ma con qualche difficoltà di base, per es. i composti del silicio sono solidi e poco reagenti, al contrario di quelli del carbonio: liquidi, solidi e gassosi e molto reattivi). Anch’essi partecipano al processo evolutivo universale e naturale della psiche (o se si preferisce, della coscienza) verso altissimi valori di “e” (la “divinità” quando e = ∞). Su ogni pianeta ove sia possibile, lo “spirito” emerge lentamente e faticosamente dalla materia (e quindi con valori iniziali di “e” molto bassi, vedi curva nelle pagine precedenti), per crearsi un mondo, dapprima naturale (bios) e poi artificiale tutto proprio (“civiltà”, più o meno tecnologica, come la nostra), ma con ordine e perfezione superiore a quelli della materia inerte. E, su questa strada, lo spirito in continua evoluzione, spesso con possibili fermate e regressi, per fortuna temporanei, sia collettivamente che individualmente, trova la paranormalità, (estensione temporanea della propria normalità nelle proprie facoltà di azione, percezione, conoscenza, ecc.); esseri evoluti di altri pianeti (e qui abbiamo l’esobiologia evoluta), possono visitare con veicoli tecnologici (UFO) altri pianeti, e qui abbiamo l’ufologia. Ecco quindi come tutto può essere collegato: vita, evoluzione, intelligenza, civiltà, paranormalità, esobiologia, ufologia ecc., e tutto ciò dipendente, in qualche misura, dall’equazione evolutiva, oggetto di questo lavoro. |