Francken Manuscript /1.1

Quattuor CoronatiPresentazione – Il Rito di Perfezione è esistito? – Le Origini Francesi – I Rituali lasciati dagli Operativi – La Massoneria Simbolica – I Gradi Aggiuntivi Inglesi – L’Antica Maestria – Al di là dell’Antica Maestria

Che cos’è il Rito di Perfezione? Da dove ha origine? Qual è il suo posto nel corpo Massonico, chi ne furono i creatori? È ancora valido? Chi era dunque Henry Andrew Francken? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti affrontando questo lavoro. In breve, ci si è subito resi conto che l’ampiezza degli studi storici che potrebbero permettere di rispondere, oltrepasserebbe le dimensioni normali di una semplice introduzione alla nostra reintegrazione dei documenti contenuti nel Manoscritto del 1783.

Francken Manuscript

a cura di Franco Cenni

La nostra epoca turbata, vive le sue strane confusioni. I punti di riferimento sociali, economici e morali crollano. La ricerca scientifica, che ha perso il suo dogmatismo, si orienta verso delle “performances” tecniche, ai limiti del sapere umano.

Gli Dei ci hanno abbandonato; pochi sono coloro che ne piangono la scomparsa. Il nostro mondo dimentica il sacro. Mircea Eliade scrive che la “desacralizzazione ininterrotta dell’uomo moderno ha alterato il contenuto del suo cammino spirituale”. Noi perdiamo la fede, dimentichiamo le regole tramandate dai nostri antenati.

Malgrado le apparenze sfavorevoli del mondo attuale, alcuni segni permettono di prevedere validamente l’avvenire. Noi dobbiamo essere pronti a trasmettere sapendoci orientare nel labirinto delle forme tradizionali. Alla ricerca della Parola Perduta, abbiamo la missione di conservare gli aspetti della Conoscenza e comunicarli agli uomini di buona volontà.

La raccolta Vie Tradizionali, diretta da Jean- Pierre Bayard, si pone delle domande sulle origini di questa coscienza, che è un bene universale; situa questa cultura con le sue esigenze interiori, le sue qualità morali e intellettuali, a partire dalla civiltà occidentale, per un vasto pubblico non specializzato.

Questa raccolta fa prendere coscienza delle forze vive, che dormono in noi; pone rimedio alle nostre incertezze interiori, le nostre esigenze innate che vogliono organizzare l’ordine sul caos facendoci uscire dalle tenebre.

Per creare questo stato d’animo, evitando settarismi, Vie Tradizionali cerca al di là delle apparenze sia nelle opere antiche che negli inediti, attualizzando le nostre strutture, unendo il passato al presente, strutturando la continuità del pensiero. Questi testi interessano in modo particolare lo spirito della Libera Muratoria, del Compagnonaggio, della Rosa Croce, del Druidismo, di tutto ciò che gravita attorno al pensiero Tradizionale. Esaminando il nostro patrimonio per arricchirci, saggi, rituali, sono studiati nel loro senso più profondo, quello dell’ordine universale. Soltanto l’immaginazione creatrice, ricca del suo simbolismo, permette al lettore di trovare al di là delle apparenze il senso primordiale e la saggezza, autentico cammino della realizzazione interiore.

Guy Trédaniel.

Sommario: PresentazioneIl Rito di Perfezione è esistito?Le Origini FrancesiI Rituali lasciati dagli OperativiLa Massoneria SimbolicaI Gradi Aggiuntivi InglesiL’Antica MaestriaAl di là dell’Antica Maestria

Presentazione

Che cos’è il Rito di Perfezione? Da dove ha origine? Qual è il suo posto nel corpo Massonico, chi ne furono i creatori? È ancora valido? Chi era dunque Henry Andrew Francken? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti affrontando questo lavoro. In breve, ci si è subito resi conto che l’ampiezza degli studi storici che potrebbero permettere di rispondere, oltrepasserebbe le dimensioni normali di una semplice introduzione alla nostra reintegrazione dei documenti contenuti nel Manoscritto del 1783.

Noi ci sforzeremo di rispondere brevemente ad alcune domande che sicuramente si porrà il lettore. Ma, siccome non si tratta di uno studio storico, noi non daremo sempre giustificazioni alle nostre affermazioni. Queste si troveranno in un altro libro interamente dedicato al Rito di Perfezione che si baserà tanto su documenti che noi presenteremo, che sui lavori di altri ricercatori. Non ce ne vorrete per questo.

Il Rito di Perfezione è esistito?

Possiamo parlare di Rito di Perfezione? Questo in qualche modo è la domanda preliminare. Se si ammette che un rito è un insieme di forme che bisogna rispettare nei lavori e durante le cerimonie massoniche,allora, certamente ciò sembrerà possibile. Ma le cose non sono cosi’ semplici. Secondo una pertinente osservazione di Alain Bernheim [1], le parole “Rito di Perfezione” non si trovano in alcun documento autentico anteriore al 1770 e Etienne Morin, il cui ruolo è in questo caso fondamentale, parlava di Ordine del Real Segreto.

Infatti, l’impiego della parola Rito in Massoneria è relativamente recente. In Inghilterra, apparve con lo scisma degli Antients (antichi). In Francia, è stato spesso sviato il suo senso specialmente da Ragon, per ragioni evidentemente polemiche. È chiaro che, per il periodo che ci interessa, vale a dire i primi settantacinque anni del XVIII secolo, i Liberi Muratori dell’epoca parlavano piuttosto di Ordine. Avevano una buona ragione: per loro esisteva una Libera Massoneria, ma vi distinguevano una Massoneria Azzurra, formata dai primi tre Gradi, una Massoneria di Perfezione che comprendeva dopo il 1740 circa, dei Gradi Scozzesi di ispirazione salomonica, e, per ciò che ci concerne più specificatamente, una Massoneria Rinnovata che includeva dei Gradi considerati come superiori a quelli dell’Antica Maestranza, coronata, questa, dal Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone. [2]

Bisogna anche notare che, nella maggior parte dei casi prima del 1760 e anche dopo, i Gradi detti Scozzesi non erano veramente gerarchizzati. Si potrebbero trovare numerosi esempi di critiche indirizzate da certi gruppi massonici a “quelli che conferiscono dei Gradi senza rispettarne l’ordine”. Anche nei testi che seguono noteremo che questa classificazione dei Gradi non è sempre perfettamente rispettata. Così il postulante nel XIX Grado, Sublime Massone Scozzese, si presentava rivestito dei suoi ornamenti del XVII, Cavaliere d’Oriente e d’Occidente. Così “È indispensabile d’essere stato preliminarmente iniziato al Grado di Cavaliere dell’Aquila Bianca” cioè al XVIII Grado, Cavaliere Rosa + Croce, per essere ammesso al XXI Grado di Cavaliere Prussiano.

Questo è, almeno, ciò che indicano i rituali come li ha tradotti Francken, preoccupandosi di rispettare l’originale. Ma il Processo verbale di Costituzione di un Gran Capitolo di Principi del Real Segreto, presentato più tardi, è molto più esplicito:

L’Arte Reale o la Società dei Massoni Liberi e Accettati si divide in venticinque Gradi conosciuti e approvati.

Tutti questi Gradi si dividono in sette Classi, per le quali bisogna passare, senza alcuna eccezione, osservando esattamente i tempi che intercorrono tra un Grado e l’altro, e questi sono indicati da numeri misteriosi.

Abbiamo lì la vera definizione di un Rito che numerosi autori, come Paul Naudon, chiamano Rito di Perfezione, ma che i suoi principali adepti definiscono semplicemente Arte Reale. Inoltre, altri documenti amministrativi che noi esibiamo mostrano l’esistenza di una vera Potenza Massonica organizzata secondo una stretta (rigorosa) gerarchia.

La denominazione di “Ordine del Real Segreto” che ha l’approvazione di Alain Bernheim è senza alcun dubbio la migliore… Tuttavia, ed anche se è inesatto, è prevalso l’uso di fissare il sistema in venticinque Gradi all’origine del Rito Scozzese Antico e Accettato con il nome di Rito di Perfezionamento. Inoltre, Francken, autore del manoscritto sul quale abbiamo lavorato, lo ha deliberatamente intitolato Rito di Perfezione. [3]

Ci conformeremo, dunque, all’uso stabilito ed al titolo del manoscritto studiato, ma ben precisando quello che noi intendiamo…

Le Origini Francesi

Una Libera Massoneria è nata in Inghilterra quando nel 1717 quattro Logge londinesi si unirono in una Grande Loggia. Questo è un fatto storico incontestabile. In seguito, delle Massonerie si sono sviluppate nel continente e particolarmente in Francia. Anche questo è un fatto storicamente incontestabile.

Ma bisogna anche considerare una estrema diversità dei Riti e, anche se si afferma il principio di unicità della Massoneria, bisogna riconoscere le indiscutibili differenze. In fondo, la situazione in questo nostro campo rassomiglia un po’ a quella che si riscontra nei casi delle religioni. A partire dal ceppo ebraico che si è successivamente differenziato in due tronchi principali del Cristianesimo e dell’Islam, gli stessi a loro volta si sono ramificati nel Cattolicesimo e Protestantesimo il primo, Sunniti e Sciiti il secondo.

Questo paragone permette di afferrare meglio la realtà massonica: a partire dal ceppo operativo si sono sviluppati due tronchi essenziali, il primo che diremo Simbolico, dotato di un Rito in tre Gradi, il secondo che chiameremo Scozzese, che comporta oltre i primi tre, un insieme di Alti Gradi.

Il numero dei Gradi non costituisce la sola differenza. Dalla sua origine operativa, la Massoneria ha ereditato due volontà distinte. Una è di preoccuparsi degli uomini e della società, ciò che conduce ad quello che chiameremo Ordine di Società, di essenza filantropica e progressista. L’altro è di natura spirituale e ricerca l’Iniziazione. Si parla allora di un Ordine Iniziatico e Tradizionale. Tutte le Massonerie esistenti partecipano più o meno sia all’Ordine di Società che all’Ordine Iniziatico.

I Rituali lasciati dagli Operativi

Si parla sovente di Scozzesismo, raggruppante sotto questo titolo i differenti sistemi Scozzesi, come se all’origine ci fosse stata una certa unità. Niente di più falso! Certamente esiste una convergenza tra gli Scozzesismi francesi che suscitano delle domande. Difatti in luoghi diversi si sono sviluppati dei Gradi di cui alcuni sono convergenti ed altri totalmente eterogenei. Conviene,dunque, ritornare alla sorgente. Quando nel 1717 le quattro Logge Londinesi fondano attraverso una vera rivoluzione, a livello dell’essenza dell’Ordine, la Grande Loggia di Londra, la Massoneria operativa inglese non riconosceva che due Gradi [4]. Peccato che questi Gradi presentavano disagi maggiori per gli speculativi: il nuovo Apprendista, prima di essere registrato [5], doveva fare una visita medica con il medico legato alla Loggia, che verificava la sua idoneità all’Arte. Per gli operativi, l’idoneità al Mestiere [6] è per esempio la capacità di portare dei pesi… Per gli speculativi, è molto più importante avere una cultura d’uomo onesto, vale a dire sapere il latino, un po’ di greco e, perché no? Di ebraico… L’Apprendista registrato restava rimaneva tale per sette lunghi anni, inizialmente. Come ai giorni nostri, non aveva il diritto di votare e soprattutto di parlare. Questo doveva essere davvero insopportabile agli speculativi, venuti in Loggia proprio per confrontare le loro idee più liberamente che nel mondo profano.

Il Compagno di Mestiere, lui, aveva la totalità dei diritti e segnatamente quello di diventare maestro di loggia. Ma egli è più istruito nell’arte di costruire che nell’Arte Reale. Tutt’al più, questi non deve cambiare di contenuto con il vero cambiamento che stava per subire la Libera Massoneria? Se deve essere un Ordine iniziatico, deve avere tassativamente non solo una leggenda di base, come si trova nei manoscritti dell’Old Charges, ma soprattutto una leggenda iniziatica. E quest’ultima deve essere comunicata attraverso un cerimoniale che ne esalti la carica emozionale.

Una rivoluzione esistenziale doveva necessariamente

accompagnare la trasformazione dell’essenza dell’Ordine.

Ciò non avvenne né rapidamente, né facilmente. Nel 1726, ebbe luogo per la prima volta, per quanto ne sappiamo, una elevazione al grado moderno di maestro in una Loggia Scozzese di Dumbarton Kilwinning. Nel 1730, la Gran Loggia di Londra invertì le parole di riconoscimento dei due Gradi che praticava. Tra questa data e il 1738, il nuovo grado di maestro si diffuse lentamente nel corpo massonico.

Ma, in effetti, bisogna ben capire che questo nuovo grado di maestro presupponeva un cambiamento profondo dei due primi Gradi. L’Apprendista moderno ha ben poco a che vedere con l’Apprendista registrato. Le prove dell’iniziazione, destinate dianzi a verificare le attitudini fisiche del postulante, diventano simboliche e si indirizzano più allo spirito che al corpo. La durata dell’apprendistato diminuisce notevolmente e la Gran Loggia deve dire e ripetere che non si possono iniziare diversi Gradi nello stesso giorno… Il Compagno diviene un Grado di transizione, amputato verso il basso di quel po’ che aveva d’intellettuale, e verso l’alto di ciò che conteneva d’iniziatico.

Si è discusso molto sul termine Scozzese. È ora perfettamente chiaro che nulla di Scozzese è venuto dalla Scozia! La spiegazione data da Lindsay [7], secondo la quale alcuni Francesi pensarono di dare ai Gradi un origine immemorabile così cara ai Liberi Massoni, affermando di averla ricevuta da un gentiluomo scozzese, non deve essere molto lontana dalla verità. Notiamo semplicemente ch’essa implica che questi Alti Gradi Scozzesi sono nati in Francia…

La Massoneria Simbolica

In Inghilterra come sul Continente, tra il 1730 e il 1740 si forma dunque una Massoneria Simbolica organizzata in tre Gradi, di cui un aspetto importante e nuovo era la necessità di disporre di una Patente rilasciata da una Gran Loggia. Ora questa Patente non era data ad una Loggia ma ad un Fratello, il Maestro Venerabile, inamovibile, proprietario, in qualche modo, della Loggia stessa. Egli ammetteva chi voleva, fissava il luogo e l’ora delle Tornate e poteva anche, se decideva di cambiare residenza, portare la sua Loggia con sé.

Si capisce che la personalità del Maestro Venerabile sia stata essenziale per l’orientamento di una Loggia, che era, in ultima analisi, cosa sua. In alcune, e ciò fu soprattutto vero a Londra, a Parigi e in tutte le capitali, si orienteranno più particolarmente verso l’Ordine di Società. Nelle loro Logge si praticava fratellanza di buona lega, si banchettava, si cantava, si tramava sicuramente qualche intrigo di corte, si sosteneva lo Stuart o il partito orangista…..In altre Logge, ed in particolare nella provincia francese, l’orientamento impresso dal Venerabile, al contrario, andava in senso completamente differente dall’Ordine Iniziatico.

I Gradi Aggiuntivi Inglesi

Finalmente, quando il cambiamento è compiuto, verso il 1738 la seconda edizione delle Costituzioni dette di Anderson è promulgata e che legalizza definitivamente il sistema moderno in tre Gradi, le cose non sono ancora così chiare come le vorrebbe la Gran Loggia di Londra. Alcuni, fedeli all’antico sistema, si separano da essa rimanendo, almeno nella lettera, degli operativi. Si rintracceranno dei sopravvissuti sino ai giorni nostri. Altri sono già avanti rispetto al movimento ed un Grado di maestro scozzese è già certificato dopo il 1730.

La scelta, indiscutibilmente inglese, della Leggenda d’Hiram in quanto leggenda iniziatica della Libera Massoneria portava necessariamente in sé i germi di uno sviluppo. Che cos’era successo prima dell’assassinio? Cos’è accaduto dopo? Dal momento che la morte costituiva il nocciolo del Grado di maestro, era naturale che altri Gradi fossero istituiti per mettere in scena ulteriori avvenimenti essenziali del dramma. Per questo o per collegare Hiram ad altre leggende tradizionali….Così, i discendenti di Caino, Enoch, Lamech, i figli Jabal, Jubal, Tubalkàin, sua figlia Tsila, indicati nella Genesi per essere le creature dell’educazione, della musica, della metallurgia e della tessitura [8] ma anche presenti nelle leggende di fondazione [9] sono associati alla trasmissione del sapere in ciò che diventerà più tardi l’Arco Reale inglese. Dal 1743, questo Grado sarà certificato in Inghilterra (processione di Yonghall). Gli altri seguiranno rapidamente.

La graduazione finale dei Gradi Aggiuntivi Inglesi [10] fu, verso il 1780, la seguente:

– i tre gradi simbolici;

– il grado di Venerabile;

– i gradi della Marca in due parti;

– il grado di Eccellente e di Eccellentissimo;

– l’Arco Reale;

– i gradi templari;

– il Nec Plus Ultra, di natura Rosa+ Croce.

Anche se alcuni documenti fanno allusione, in Inghilterra, a dei Maestri Scozzesi del 1730, benché delle Logge londinesi abbiano potuto praticare Gradi Scozzesi dopo il 1740, è evidente che ad eccezione dell’Arco Reale, i Gradi Aggiuntivi inglesi differiscono totalmente dagli Scozzesismi francesi. E, anche nel caso dell’Arco Reale, un’origine francese non può essere esclusa totalmente, essendo continentali i manoscritti più antichi. L’utilizzazione del qualificativo Scozzese, fonte di equivoci ulteriori, ha verosimilmente la stessa ragione di quella avanzata da Lindsay in ciò che concerne gli Scozzesismi francesi.

È quindi indiscutibile che la Massoneria inglese si sia estesa al di là della Massoneria Simbolica. Ma, malgrado i numerosi contatti che ci furono tra essa e il continente, l’evoluzione fu del tutto differente e di tutt’altro spirito. In nessuna maniera, i Gradi Aggiuntivi inglesi possono essere né l’equivalente né l’origine degli Alti Gradi francesi.

L’Antica Maestria

In Francia, le stesse cause produssero gli stessi effetti. È evidente che la dozzina di logge fondate prima del 1738 praticavano, per la maggior parte, il sistema inglese primitivo in due Gradi, senza dubbio con le modifiche introdotte nel 1730 dalla Gran Loggia di Londra. Oltre che non si vede come avrebbe potuto essere diversamente, alcune tra loro, la Saint-Thomas al luigi d’argento o l’Inglese di Bordeaux per esempio, hanno ricevuto delle costituzioni londinesi e, si può crederlo facilmente, le copie dei rituali utilizzati all’epoca. Inoltre, si sa che numerosi membri britannici lavoravano in queste Logge, a cominciare dal Gran Maestro, James Hector Mcleane, gentiluomo scozzese eletto dai maestri di loggia di Parigi nel 1735. I Doveri imposti ai liberi massoni sono dunque un semplice adattamento delle Costituzioni del 1723.

La stessa dualità, caratteristica inevitabile delle epoche di transizione, si è manifestata in Francia. Certamente, dal 1740, apparvero dei gradi Scozzesi, ancora mal conosciuti e di cui non si sa se si tratta di un Grado unico o di una costellazione più o meno ordinata. Ma, dopo l’elezione di Luigi di Borbone, Conte di Clermont alla Grande Maestranza, nel 1743, la Gran Loggia promulga degli Statuti, i quali si riferiscono chiaramente ad un sistema in due Gradi, il maestro di loggia essendo che il presidente inamovibile di una Officina.

Ma, come ieri così al giorno d’oggi, Parigi non è la Francia. Le logge che desideravano essere Scozzesi erano molto più numerose in provincia che a Parigi. A partire da una serie di centri più o meno autonomi, l’onda Scozzese dilaga. Quello che caratterizza una Loggia Scozzese sono due punti principali:

– essa pratica dei Gradi situati oltre la Massoneria Simbolica;

– tutti i suoi Ufficiali, ivi compreso il Venerabile, sono assoggettati a elezioni annuali.

Quando la Loggia ordinaria è proprietà del suo Venerabile, che la rappresenta solamente alla Gran Loggia, la Loggia Scozzese possiede una propria identità e il Maestro Venerabile non è che il delegato eletto per un anno dei Maestri della Loggia. A partire da questa differenza essenziale ne scaturiranno delle altre. Le Logge ordinarie si riallacciano necessariamente a una Gran Loggia, assemblea di Maestri di Logge [11], esse tendono ad una organizzazione sempre più centralizzata, sempre più obbedienziale, nella misura stessa in cui un Ordine di Società deve necessariamente, per agire, essere diretta. Le Logge Scozzesi, invece, non hanno bisogno di un potere centrale forte. È loro sufficiente essere regolari, vale a dire ricevere le loro Costituzioni da una Loggia Madre che gli trasmette regolarmente i rituali che essa utilizza.

Tra il 1740 e il 1750, in diversi luoghi spesso totalmente indipendenti, Bordeaux, Avignone, Marsiglia, Tolosa, Montpellier e, beninteso Parigi, appaiono, nel dritto filo della leggenda di Hiram, tutto un insieme di Gradi che rispondono alle tre domande sollevate dalla morte dell’Architetto:

– chi dirigerà ora i lavori?

– Come sarà vendicato il Maestro?

– Chi porterà a termine i lavori del Tempio?

S’incontrano allora dei Gradi di Maestro Perfetto, Segreto, Irlandese, per Curiosità, ecc., dei Gradi di Eletti dei Nove, dei Quindici, di Perignan, dei Gradi d’Architetto, grande o piccolo…

Dei sistemi coerenti sono elaborati a Bordeaux prima del 1750, a Parigi un po’ più tardi. Quello che ci si domanda è che, sotto nomi diversi, dei Gradi elaborati sembrerebbe indipendentemente a Tolosa, Montpellier, Avignone, Bordeaux e Parigi, sono così profondamente simili che si prestano largamente a queste sintesi Scozzesi. Un’analisi più approfondita degli apporti dei differenti centri e soprattutto del ruolo della Rispettabile Loggia Saint- Jean di Gerusalemme all’Oriente di Parigi, meriterebbe di essere intrapresa.

Le due sintesi più importanti, per ciò che ci riguarda, che sono già dei Riti, furono elaborate a Bordeaux [12] e a Parigi. È, ci sembra, il Gran Consiglio, presieduto da Chaillon de Jonville, capo dei Gradi Eminenti e matrice della Rispettabile Loggia Saint-Jean de Jerusalem, che elaborò la sintesi parigina. Si troveranno, per altro, numerosissime allusioni a questo Gran Consiglio dei Principi di Gerusalemme, in tutti i rituali meno rimaneggiati.

Al di là dell’Antica Maestria

Verso il 1750 l’Antica Maestria, che si chiama anche Perfezione, è completa. Durante il decennio 1750 – 1760 appaiono dei nuovi Gradi, quali il Cavaliere d’Oriente e il Principe di Gerusalemme, i Rosa+Croce o il Cavaliere Prussiano.

Sembra che il Cavaliere d’Oriente e il Principe di Gerusalemme furono ideati per assicurare una certa direzione delle Logge Scozzesi, e che i titolari di questi gradi siano stati denominati Principi Massoni. Le altre, al contrario, sono delle trasposizioni simboliche totalmente differenti, fondate sulla leggenda della Torre di Babele, sul mito cristico, sull’Apocalisse di Giovanni o anche sul tale passaggio del Levitico.

Quando Morin lascia la Francia, nel 1762, è in possesso, oltre alla sua famosa Patente, dei rituali dell’Antica Maestranza oltre che di quelli di Cavaliere d’Oriente e di Principe di Gerusalemme. Sicuramente possedeva degli altri Gradi o li otterrà a Santo Domingo, particolarmente dai Fratelli del Reggimento Foix.

Noi non studieremo qui di seguito gli avvenimenti che portarono Morin a lasciare Santo Domingo per Kingston, in Giamaica, nel 1765. I suoi ultimi anni, morirà nel novembre 1771, furono interamente consacrati alla Libera Massoneria, ed è allora che con Francken e quelli che, nel 1770, costituirono il primo Concistoro dei Principi del Real Segreto, Morin unificò l’Antica Maestranza ed alcuni altri Gradi in quello che noi chiamiamo oggi il Rito di Perfezione.

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Note

1. Comunicazione personale. (torna al testo)

2. Il XIV Grado. Allora si parlava spesso di Grande Scozzese. (torna al testo)

3. In francese nel manoscritto. (torna al testo)

4. Vedere, per esempio, Robert-Freke Gould, Storia abbreviata della Massoneria, traduzione francese di Louis Lartigue, Tredaniel, Parigi 1989. (torna al testo)

5. In inglese, registred prentice. (torna al testo)

6. In inglese yellow of de craft. (torna al testo)

7. R.S. Lindsay. Il Rito Scozzese per la Scozia, il Simbolismo. Laval 1961, p. 9. (torna al testo)

8. Genesi 4, 20-24. (torna al testo)

9. Vedere, per es., la trascrizione del Manoscritto Watson, da Edmond Mazet in Villard de Honnecourt 10 p. 99-120. (torna al testo)

10. J. M. Hamill, Villard de Honnecourt 5 (1982), p. 97. (torna al testo)

11. Intendete con ciò i Venerabili e loro solamente… (torna al testo)

12. Il Rituale di Maestro Eletto Perfetto o Grande Scozzese di Bordeaux, che è stato riprodotto dalla Fondazione Latomia ne è un buon esempio. (torna al testo)

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