A che serve la parola?

Domande e Risposte…il risveglio a nuova vita può solo avvenire dopo aver vissuto e superato la nigredo, operazione che “uccide” la personalità, l’ego, l’orgoglio?

A che serve la parola?

di Athos A. Altomonte

D: …il risveglio a nuova vita può solo avvenire dopo aver vissuto e superato la nigredo, operazione che “uccide” la personalità, l’ego, l’orgoglio?

R: A che serve la parola? Credo che la si possa definire (usando una metafora) la “veste dell’anima” in quanto il pensiero è la sua (dell’anima) manifestazione materiale. Ma il fatto speciale non sta tanto nel significato che trasmette, ch’è una convenzione inventata dell’uomo, ma è il “suono”.

Il significato è un “precipitato psichico” che “materializza” il pensiero, ma tono e vibrazione sono la parte occulta della trasmissione. Perchè, mentre la parola trasmette il significato elaborato dalla mente, tono e la vibrazione profonda trasmettono il sentimento dettato dal cuore. Così, se con la parola si può mentire (soprattutto con la parola scritta), nulla può alterare il tono e la vibrazione profonda.

La parola può creare idee e può distruggerle, mentre il suono può accendere, spegnere e alterare sentimenti e coscienze. Da qui comincia l’arte di “costruire col suono”.

Per quanto riguarda il “nigredo”, va detto che nell’antichità per colpire la mente di persone meno sensibili, si faceva largo uso dello psicodramma. Oggi, diremmo che il “nigredo” coincide col distacco. Cosa più facile a dirsi che a farsi, ma di certo non si procede né con l’immaginazione, né con la fantasia. I metodi, o si conoscono o non si conoscono, e averne pezzettini non farà mai un’Unità.

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