I generali di Akbar

Agni YogaVi dirò di due generali di Akbar. All’uno si diedero istruzioni assai esplicite; all’altro, molto frammentarie.

I generali di Akbar

a cura di Adriano Nardi

Vi dirò di due generali di Akbar.

All’uno si diedero istruzioni assai esplicite; all’altro, molto frammentarie. Quest’ultimo finì per rivolgersi ad Akbar, dicendo: «Perché non merito comandi chiari, che pure ho riportato tante vittorie?»

Rispose Akbar: «La tua comprensione limitava il flusso delle parole. Che ogni istante fatto risparmiare da te sia commemorato con una perla preziosa».

Grande è dunque la gioia di chi sa risparmiare un sorso della Fonte.

L’essenza dell’Insegnamento è paragonabile alla esigenza di certe fasi della battaglia.
Non vi nascondo che dopo ogni vittoria filtrano sempre dicerie oscure, ed è bene aspettare che quei missili filino via, specie se la fortezza è stata segnata sulla mappa del nemico. Ma se i proiettili scavano la terra intorno, tanto meglio per le prossime fondazioni.
Dunque chi ha pazienza saprà porre le basi future. Quando sediamo in silenzio il legame si rafforza.

Una nuova crescita segna una fase nuova, e già conosciamo nemici raffinati. Ma alle nostre spalle si raccolgono forze fresche, e quindi non ci servono metodi vecchi.

Già sapete di quei due generali di Akbar – aggiungiamo qualcosa di un terzo.
Questi domandò: «Perché l’atto prematuro e quello tardivo sono entrambi condannati?» Akbar rispose: «Amico, non esistono valori uguali.

Quindi, se l’azione prematura ha dell’estro, il suo merito è maggiore, poiché quella tardiva è connessa solo alla morte.

La prematurità è passibile di giudizio, ma la tardività è già condannata».

da Foglie del giardino di Morya II – Illuminazione

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