Stati di Coscienza
Coscienza Prakritica Oggettiva – Coscienza Prakritica Astrale – Lokas e Talas in relazione agli stati di coscienza
Delineare nel modo più semplice gli Stati di Coscienza è la cosa più difficile al mondo, poiché l’Universo è coscienza incarnata, e la conoscenza degli Stati di Coscienza implica quella dei Piani dell’Universo e di tutte le corrispondenze nel Kosmos, nel Sistema Solare e nell’Uomo.
S. E. T. Istruzioni n° IVStati di CoscienzaDelineare nel modo più semplice gli Stati di Coscienza è la cosa più difficile al mondo, poiché l’Universo è coscienza incarnata, e la conoscenza degli Stati di Coscienza implica quella dei Piani dell’Universo e di tutte le corrispondenze nel Kosmos, nel Sistema Solare e nell’Uomo. (Nota – “Kosmos” con la “K” iniziale fu usato da H.P.B. nel senso della manifestazione Manvantarica come intero; H.P.B. spesso attribuisce l’aggettivo “Cosmico” – con la “C” – ai fenomeni del Sistema Solare e parla dello stesso sistema come il Cosmo e l’Universo. Lo studente noti il passaggio nella Dottrina Segreta Vol. I, p.13: “Il lettore deve tenere a mente,” ecc. Sfortunatamente questa distinzione fu ignorata dai trascrittori e troviamo il termine Kosmos attribuito al Sistema Solare, dove lei avrebbe scritto Cosmo. Qui seguiremo la sua regola, spesso da lei stessa ricordata, ed useremo la parola Kosmos solo per l’Intero. Il Macrocosmo si riferisce al Sistema Solare con le sue suddivisioni. Il termine Microcosmo si riferisce all’uomo. Si consiglia allo studente di notare e ricordare questa nomenclatura, poiché H.P.B. dava molta importanza all’adozione definitiva di questi termini e al loro uso sistematico. Nel migliore dei casi lo studio degli Stati di Coscienza è straordinariamente difficile ed il suo conseguimento diventa del tutto impossibile salvo che almeno la nomenclatura sia chiara). Nel Diagramma 4, Fig. A – lo studente osserverà che lo Stato di Coscienza è limitato alla Coscienza come è manifestata nel Sistema Solare. Qualsiasi tentativo di rappresentare la Coscienza nel Kosmos fuorvierebbe lo studente, portandolo a pensare che tale Coscienza Kosmica può essere spiegata, mentre perfino tutto il piano più basso di Kosmos è al di là della comprensione dell’adepto più alto sulla terra. Per quanto riguarda la sua spiegazione in termini materiali, sarebbe come cercare di mettere l’infinito in un guscio di noce. Una cosa la sappiamo, sulla Coscienza Kosmica: è completamente al di fuori di tutti i termini di coscienza terrena. La figura A, quindi, deve essere presa come rappresentazione dei sette piani di coscienza nel Sistema Solare soltanto. Questi possono essere rappresentati come sei dentro un settimo che li sintetizza tutti. Deve essere sempre tenuto a mente che i diagrammi possono mostrare solo un aspetto della verità, e che servono solo ad aiutare lo studente a comprendere l’aspetto simboleggiato. Ricordiamo che stiamo parlando di Forze e Stati di Coscienza, e non di compartimenti a tenuta stagna. Perciò, Fohat situato sul Quarto Piano è, in realtà, dovunque; scorre come un filo attraverso tutto ed ha le sue sette divisioni, ognuna con le rispettive suddivisioni. La Coscienza Fohatica è uno stato di Coscienza dovunque; quando la Coscienza passa nello Stato Fohatico è sul piano Fohatico. Anche Jiva, o lo Stato di Coscienza Jivico [animico], è dappertutto e così tutti gli altri stati. La Coscienza è una; ha sette stati o aspetti o piani, ed ognuno di questi è dovunque. Il settimo supremo, o stato sintetizzante, è quello dell’Involucro Aurico, Hiranyagarbha [Uovo Cosmico], contenente gli elementi Atmici ed il Karma del Macrocosmo Manifestante. Lo studente ricordi l’ordine alla segretezza per quanto riguarda l’Uovo Aurico. Questo è stato violato da alcuni Esoteristi. Questo Diagramma rappresenta il modello del Sistema Solare. Le tre divisioni più alte di questo piano sono inconcepibili e sono raggiunte solo dall’Adepto supremo in Samadhi. Esotericamente, Samadhi è lo stato supremo ottenibile sulla terra, mentre si è nel corpo. Oltre a questo, l’Iniziato deve diventare un Nirmanakaya [condizione post mortem dell’Adepto che invece di entrare in una beatitudine egoistica, sceglie una vita di propria abnegazione, al fine di poter aiutare l’umanità]. L’Adepto più alto comincia il suo Samadhi sul quarto piano Macrocosmico e non può uscire dal Sistema Solare. Quando tale Adepto comincia il suo Samadhi, è allo stesso livello di alcuni dei Dhyan Chohan, ma li supera quando sale al settimo piano, Nirvana. Lo “Spettatore Silenzioso” (vedi Dottrina Segreta Vol. I, pp. 207, 208) è sul quarto piano.
Il Buddha Pratyeka, il Buddha dell’Egoismo (Voce del Silenzio, p. 45), così chiamato a causa di quest’egoismo, “il rinoceronte”, l’animale solitario, non può mai andare oltre il terzo piano, quello di Jiva. Ha certamente conquistato i suoi desideri materiali, ma non si è liberato dai bisogni mentali e spirituali. Solo il Buddha di compassione può trascendere questo terzo piano Macrocosmico. Figura B, Prakritico – Prakriti, il piano più basso della Coscienza Macrocosmica, rappresenta il “corpo” del sistema solare, con le sue sette suddivisioni o i sette stati della coscienza Prakritica, ognuno corrispondente ad uno stato della Coscienza Macrocosmica. (Nota – H.P.B. non spiegò la Coscienza Prakritica. Lasciò allo studente il compito di dedurlo dalle corrispondenze con il Macrocosmico ed il microcosmico, specificando semplicemente che la coscienza Prakritica, o quella sul piano oggettivo del Sistema Solare – oggettivo rispetto ai Sistemi, cioè il più denso rispetto al materiale – aveva i suoi sette stati, ognuno di tali sotto-stati formava uno dei quarantanove sotto-stati del Sistema Solare. Si deve ricordare che la parola “oggettivo” è relativa all’osservatore; il piano astrale Prakritico è oggettivo per i chiaroveggenti ed alcuni animali, ha bisogno di uno sviluppo che va oltre quello normale per la quinta razza, per raggiungere i piani Prakritici superiori come oggettivi; solo l’Adepto può passare nei Piani Macrocosmici oltre il Prakritico). Figura C, Microcosmico o umano. Questa figura rappresenta la coscienza umana, che può esserci su ognuno dei piani o sotto-piani di Prakriti. I nomi rappresentano le corrispondenze dei principi umani cosiddetti con gli stati di coscienza Prakritico e Macrocosmico. I numeri in tutte le figure sono stati aggiunti solo per convenienza e per riferimento e nessun’altra ragione, come ho spiegato tante volte. Attenzione particolare deve essere fatta al triangolo con il vertice nello stato Manasico e la base nello stato Kama-Manasico. Il vertice è Manas, l’Ego Superiore, il Christos. Quando questo irradia il suo Raggio, diventa “crocefisso tra due ladroni”. Il Raggio personale è in parte puro ed in parte impuro, trascinato giù da Kama da un lato e tendente verso l’alto verso il Manas Superiore dall’altra. È l’entità a doppia faccia. Un “ladrone”, la parte pura del Manas Inferiore, si pente e va con il Christos in Paradiso, cioè diventa il profumo della personalità, la coscienza dell’entità Devachanica. L’altro, la parte impura, si attacca a Kama ed è disperso in Kama-Loka. Dunque il Raggio reincarnato può essere separato, per ragioni di convenienza, in due parti: l’Ego Kamico inferiore è disperso in Kama-Loka; la parte Manasica compie il suo ciclo e torna all’Ego Superiore. È quest’Ego Superiore, in realtà, ad essere, per così dire, punito; soffre e questa è la vera crocifissione del Christos, la più astrusa eppure il più importante mistero dell’Occultismo, di cui parleremo più avanti. Collegando il piano inferiore di Prakriti, o il terrestre, con l’umano, la coscienza, possiamo dividerlo in sette sotto-piani. A questi sono stati dati i seguenti nomi:
I sotto-piani sono a loro volta divisibili in 7 ciascuno, dando di nuovo il risultato di quarantanove. (Nota – Il termine Para-Ego fu adottato da H.P.B. per descrivere il settimo sotto-piano del Prakriti inferiore, indicando che quel piano andava oltre l’individualità. Ella fece notare che “Atma Buddhi” su questo piano Prakritico agisce più negli atomi del corpo ed in organismi come i bacilli ed i microbi, che nell’uomo come intero. Perciò sono quasi inanimati su questo piano, ciò che noi definiamo una coscienza fiacca. “L’atomo”, disse H.P.B. in un’altra occasione, “è l’Atman del cosmo oggettivo; è sul settimo piano del Prakriti inferiore”). Andremo ora a discutere la natura della coscienza settenaria sui due piani inferiori del Prakriti, l’Oggettivo dell’astrale, cioè: i sette stati di Coscienza sul Piano Terrestre Oggettivo, quello del Globo B (nel Diagramma a p. 200, Vol. I, Dottrina Segreta) ed anche i sette Stati di Coscienza sul Piano Astrale Prakritico. Prima di tutto dobbiamo ricordare che la vita percettiva vera e propria comincia sul Sotto-Piano Astrale su ogni piano. Non sono le molecole fisiche, o oggettive, che vedono, sentono, ecc. (Nota – I centri delle sensazioni, o dell’azione interna, cioè della vista, udito, olfatto, ecc, – chiamati Indryas nei Sistemi Orientali – si trovano nell’uomo Astrale, poiché le molecole fisiche sono solo gli agenti materiali necessari per ricevere impulsi dall’esterno e trasmetterli ai centri). Gli organi di movimento, o Karmendriyas (vedi Diagramma V alla fine dell’istruzione IV) sono Indryas, o centri acquisiti tramite Karma (in questo caso azione esterna). I veri centri che spingono all’azione sono nell’uomo Astrale, cioè appartengono alla Coscienza Astrale). La vera e propria auto-coscienza comincia tra Kama e Manas. Coscienza Prakritica OggettivaIl primo dei sette sotto-piani del Primo, o inferiore, Piano Prakritico.
Coscienza Prakritica Astrale
Lokas e Talas in relazione agli stati di coscienzaGli studenti devono familiarizzare con il corretto significato del termine sanscrito usato in Occultismo e dovrebbero imparare la simbologia Occulta. Per cominciare si deve imparare la corretta classificazione esoterica ed i nomi dei quattordici (7×2) e dei sette (Sapta) Lokas [mondi, sfere d’influenza], come si trovano nei libri di testo Esoterici. I Lokas qui sono dati in modo molto confuso e la descrizione è piena di “cortine”. (Le cortine usate nei libri di testo esoterici hanno il doppio scopo di nascondere verità occulte a coloro che non sono pronti a riceverle e di comunicare informazioni agli iniziati). Un Esoterista, tramite questi libri, può ottenere conoscenza che rimane nascosta all’occhio non esperto. Una buona lezione sull’uso di “cortine” può essere imparata studiando attentamente e comparando le classificazioni e spiegazioni date sotto.
Questi Talas – Tala significa posto, mondo, sfera – sono definiti come segue:
Atala – Lo stato di ubicazione Atmico o Aurico. Irradia direttamente dalla manifestazione periodica in Assolutezza, ed è il primo Qualcosa nell’Universo. La sua corrispondenza in Kosmos è: la Gerarchia di esseri primordiali non-sostanziali, in un luogo che è un non-luogo (per noi), uno stato che è un non-stato. Questa Gerarchia contiene il piano primordiale, tutto quello che era, è e sarà, dall’inizio alla fine del Mahamanvantara; è tutto lì. Questa affermazione non dovrebbe, comunque, essere intesa a comprendere fatalità, destino; quest’ultimo è contrario agli insegnamenti dell’Occultismo (di tutto l’Occultismo). Queste sono le Gerarchie dei Buddha Dhyani. Il loro stato è Para-Samadhi, del Dhannakaya; uno stato dove il progresso non è possibile. Le entità si possono dire cristallizzate nella purezza, nell’omogeneità. Vi-Tala – Queste sono le Gerarchie dei Buddha Celestiali, o Bodhisattvas, che si dice siano emanati dai sette Buddha Dhyani. È collegata sulla terra al Samadhi, alla Coscienza Buddhi nell’uomo. Nessun Adepto, tranne uno, può essere più in alto di questa e vivere ancora; se passa nello stato Atmico o Dharmakaya (Alaya) non può più tornare sulla terra. Questi due stati sono puramente iper-metafisici. Su-Tala – Uno stato differenziato corrispondente, sulla terra, con i Manas Superiori e quindi con Sanda (Suono), il Logos, il nostro Ego Superiore. Anche nello stato Manushi Buddha, come quello di Gautama sulla terra. Questo è il terzo stato di Samadhi (che è settenario). Qui risiedono le Gerarchie di Kumaras – gli Agnishwattas, ecc. Kara-Tala – Uno stato che corrisponde a Sparsa (tatto) e alle Gerarchie dei Cohans Dhyan eterei semi-oggettivi della natura Astrale dei Manasa-Manas – o il Raggio puro di Manas, che è dei manas inferiori prima che sia mescolato con Kama (come in un bambino piccolo). Sono chiamati Sparsa Devas, i Devas dotati di tatto. Queste Gerarchie sono progressive; la prima ha un senso; la seconda, due; e così via fino a sette, ognuna contenente tutti i sensi potenzialmente, ma non sviluppati. Sparsa viene meglio rappresentato per affinità, contatto. Rasa-Tala – O Rupa-Tala (Rasa-Tala è una cortina nella cortina, poiché Rasa, il gusto, appartiene al prossimo Tala). Questo stato appartiene alle Gerarchie di Rupa o Devas della Vista, posseduti da tre sensi – vista, udito e tatto. Queste sono entità Kama-Manasiche e gli elementali più alti. Per i Rosa+Croce, le Silfidi e le Ondine. Corrisponde sulla terra allo stato di coscienza artificiale, come quello prodotto da ipnotismo e droghe. Maha-Tala – Lo stato corrispondente alle Gerarchie di Ra: Rasa o Devas del gusto, ed include uno stato di coscienza dei cinque sensi inferiori ed emanazioni della vita e dell’essere. Corrisponde a Kama e Prana nell’uomo e a Salamandre e Gnomi in Natura. Pala-Tala – Gli stati che corrispondono alle Gerarchie di Gandha (olfatto); l’oltretomba o gli antipodi: Myalba. La sfera di animali irrazionali, non hanno sentimenti tranne che quello di auto-conservazione e gratificazione dei sensi; anche degli esseri umani profondamente egoisti, sia svegli che dormienti. Si dice che questo stato abbia visitato Patala quando fu maledetto perché rinascesse. Raccontò che la vita là era piacevole per quelli che non avevano mai lasciato il loro “luogo di nascita”; che erano molto felici. È lo stato terreno e corrisponde al senso dell’odorato. Collegando questi Talas ai sensi dell’uomo abbiamo: Atala: Aurico, Atmico, Alayco, senso del gusto. Uno di piena potenzialità, ma non di attività. Vitala: Buddhico; il senso di essere tutt’uno con l’Universo, l’impossibilità di immaginarsi separato da esso. (Uno studente qui chiese a H.P.B. perché il termine Alayico dovesse essere dato agli stati Atmici piuttosto che a quelli Buddhici. Risposta: Queste classificazioni non sono divisioni nette e precise. Un termine può cambiare di posto a seconda che la classificazione sia exoterica, esoterica o pratica. Man mano che lo studente avanza dovrebbe sforzarsi di riportare tutte le cose agli Stati di Coscienza. Buddhi è uno e indivisibile. È un sentimento interno assolutamente inesprimibile in parole. Tutte le classificazioni vengono meno nel tentativo di spiegarlo). Su-Tala: Shabdico, senso dell’udito. Kara-Tala: Sparsa, senso del tatto. Rasa-Tala, o Rupa-Tala: Lo stato di sentirsi il corpo e percepirlo (forma-Rupa). Maha-Tala: Senso del gusto. Gandhico: Senso dell’olfatto. Ognuno di questi e tutti questi Tala corrispondono esotericamente sia alle Gerarchie cosmiche e Cohaniche Dhyan che agli stati umani di Coscienza con le loro quarantanove suddivisioni. Ognuna corrisponde a, ed è trasferita in, cinque (exotericamente) e sette (esotericamente) stati o Tatva, per i quali non ci sono nomi definiti. Questi Tatva si trasformano nell’Universo intero. I sette Loka o Tala per riflesso diventano quattordici; sopra, sotto, dentro, fuori, soggettivo, oggettivo, puro, impuro, positivo, negativo e così via. “Coppie di opposti” che compongono l’Universo. Per comprendere come i Loka e Tala corrispondano ai quarantanove fuochi della coscienza umana è necessario classificare questi stati in quattro divisioni principali: • Tanmatras, o Rudimenti; • Bhutas, o Elementi; • Jnanindriyas o Organi di senso; • Karmindriyas o Organi di movimento. Tutti gli stati e sensi cosmici ed antropici hanno le loro corrispondenze con i nostri organi di senso o Jnanindriyas, il rudimentale per ricevere la conoscenza attraverso contatto diretto, come vista, udito, ecc. Corrispondono anche agli organi di movimento, Karmindriyas, mani, piedi, ecc. Exotericamente, dunque, abbiamo cinque suddivisioni di ognuna di queste quattro principali divisioni, cioè venti, chiamate facoltà. A queste si aggiungono cinque Buddhiche, facendo venticinque in tutto. Exotericamente, Buddhi si dice che percepisca e le percezioni si aggiungono alle altre. Esotericamente, Buddhi raggiunge la percezione solo attraverso i Manas Superiori, così solo le venti facoltà sono riconosciute nelle classificazioni esoteriche. Ma ognuna di queste venti esiste come uno stato positivo e uno negativo, dando quaranta in tutto. Queste, essendo soggettive, non possono essere raddoppiate. Quindi raggiungiamo quaranta più otto, cioè quarantotto “cognizioni di Buddhi”. Queste con Maya, che le include tutte, fanno 49. Una volta raggiunta la cognizione |