Normalmente ci si pone di fronte ad un particolare architettonico come i Rosoni, con un atteggiamento che non va oltre la semplice contemplazione, a volte estatica, di una ormai superata arte, fine a sé stessa e si dimentica, o si trascura, come, anche in un periodo definito “tenebroso” per il sapere umano, fosse presente una “Scienza”, che spesso ho definito impossibile, dalle molteplici applicazioni non solo “visive”.
In questa occasione, gentilmente offertami da “Esonet”, vorrei sottoporre all’attenzione dei Lettori un aspetto conoscitivo molto particolare, indubbiamente presente in uno dei periodi più “oscuri” della storia umana. Il periodo a cui mi riferisco è il MedioEvo, mentre l’occasione, per dimostrare come determinate “informazioni” siano state “sempre” in possesso dell’uomo, mi è stata data dalla basilica di Collemaggio all’Aquila, attraverso uno dei suoi magnifici Rosoni. Dico subito che la storia di questo sito sacro meriterebbe uno spazio e un ben più approfondito studio, viste le sue innate capacità di “parlare”. Normalmente ci si pone di fronte ad un particolare architettonico come i Rosoni, con un atteggiamento che non va oltre la semplice contemplazione, a volte estatica, di una ormai superata arte, fine a sé stessa e si dimentica, o si trascura, come, anche in un periodo definito “tenebroso” per il sapere umano, fosse presente una “Scienza”, che spesso ho definito impossibile, dalle molteplici applicazioni non solo “visive”. Senza altri indugi v’invito ad osservare l’immagine raffigurante ciò che, di primo acchito, può sembrare “solo” un magnifico Mandala* in pietra di oltre Settecento anni fa; immagine che mi servirà ad indicare come leggere “numericamente” una delle più raffinate informazioni astronomiche riguardante l’asse terrestre. __________ * Mandala – diagramma simbolico rappresentante le forze dell’universo, in uso sia presso gli induisti tantrici che presso i seguaci del buddismo Vajrayana tibetano.
Molto semplicemente, farò funzionare l’informazione numerica sommando prima le braccia (12+24) “36” in tutto e poi i mezzibusti (24+48) “72”, quindi utilizzerò questa informazione numerica per una semplice operazione matematica: 36 x 72 = “2592”, ottenendo, in modo simbolico, un importante riferimento numerico “Precessionale”. È opportuno ricordare, che il più importante movimento dell’asse terrestre è definito dalla scienza “Precessione degli Equinozi” e che la sua durata è di quasi 25920 anni. Essa consiste nella descrizione celeste, da parte del nostro asse, di un’ipotetica ellisse; la velocità di tale movimento è pari a “72” anni per grado, su una corsa di 360°. Il tutto culmina in quello che, da secoli, è chiamato anno Platonico, costituito da “12” mesi di 2160 anni. L’asse terrestre, in questa cavalcata millenaria, contraddistinguerà i suoi “mesi” attraverso fermate “zodiacali” che caratterizzeranno, all’Equinozio di Primavera, in modo Eliaco, il Sole, per la durata appunto, sopra riportata. In questo momento, e per momento intendo alcune decine di anni, l’asse sta passando dal segno dei Pesci al segno dell’Acquario, dove rimarrà, come già detto, per i prossimi 2160 anni. Credo sia giusto aggiungere che non è la scienza ufficiale ad aver determinato e decifrato un simile lentissimo “movimento” assiale, tuttora infatti non sappiamo chi, né quando, abbia “dato” all’umanità tale “sapere”. Detto questo credo sia legittimo chiedersi: • perché una simile e raffinata informazione fu posta all’interno di un’opera architettonica di centinaia di anni fa? • quale rapporto poteva avere tutto ciò con la storia umana? • ma soprattutto: di chi era il sapere alla base di questa incongruenza conoscitiva medioevale? Nei prossimi articoli proveremo a rispondere a questi interrogativi. Per ora grazie della Vostra attenzione. |