Si potrebbe dire che due invenzioni occidentali: misticismo e metafisica, siano finite per sempre.
Qualsiasi laboratorio, pur modestamente attrezzato, basta a spiegare le proprietà dell’unica e sola materia. Ma non appena gli uomini escono dai limiti dell’esperimento di ieri, cominciano a ricoprire la loro impotenza con una nomenclatura polverosa, indefinita.
La metafisica di ieri è il sapere scientifico dell’uomo odierno di media istruzione. Il misticismo si è dimostrato un fatto storico, e le pareti dei sepolcri hanno convinto molti, quelli dalla coscienza più ampia. Noi dunque domandiamo: “Perché mai l’uomo della strada, così scettico, non cessa di filare leggende e tessere miti?” Mille anni bastano a rifinire il mito più squisito, ed ecco un uomo di buona condizione sociale innalzato in un Olimpo di carta. Nuovi scettici si appendono allora all’orlo della sua veste e persuadono i loro compagni a porre sul trono nuovi abitatori del cielo. Viene un altro sarto, cuce il nuovo mantello, e il mito è nato. Non parliamo di queste arabe fenici solo per riderne. Bisogna pure assimilare la realtà come si manifesta. E qualsiasi manifestazione di ignoranza deve essere smascherata realisticamente, ed espulsa dalla comunità cui non s’addice il modo usuale di fabbricare i miti. Alla Nostra Comunità si affianca chi capisce la realtà e il vero materialismo. È impossibile figurarsi un mistico o un metafisico nel Nostro ovile. Il secondo, se viene colpito, si lamenta: “Sono ferito nel fisico!” Il primo, scorgendo la radianza della vita, si stropiccia gli occhi, incredulo. Perché vivete? Per conoscere e perfezionare voi stessi. Che nulla di nebbioso basti mai a soddisfarvi. da Comunità |