Bussate e vi sarà dato

Letture d'Esoterismo«A chi bussa viene aperto» dice la regola, «a chi chiede viene dato».
Ma gli orgogliosi non sanno bussare, e pretendono di essere ascoltati.

Bussate e vi sarà dato

di Athos A. Altomonte

Trovo fantastico l’insegnamento «bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato», perchè nei piani sottili funziona davvero.

Altre piccole perle di saggezza sono “chiacchierare non fa cuocere il riso”, “non si finisce mai d’imparare” e “gli esami non finiscono mai”.

Ho sempre prestato grande attenzione a chi fosse più bravo di me, anzi ne andavo alla ricerca. Ho viaggiato in lungo e in largo per trovarli. Ma non era quella la parte più difficile. Difficile era introdurmi e conquistarne la familiarità. Per guadagnare la considerazione del mio interlocutore, la modestia funzionava sempre. Non la sudditanza dei modi, troppo simile alla ruffianeria, ma la modestia intellettuale di chi ascolta tanto e risponde poco. E poi che avrebbe mai da rispondere un avventizio?

Però, da quel che vedo, per molti novizi la modestia è un fattore sconosciuto. Leggono, da chissà dove e chissà cosa, subito atteggiandosi a chi sa quel che dice e deve difenderlo a spada tratta. E la difesa a spada tratta di ciò che difendibile non è diventa la parte più patetica di ogni storia del genere. La “critica costruttiva” è il sale dell’insegnamento. Eppure, molti sembrano subirla più che apprezzarla. Evidentemente orgogliosi, e miopi sui limiti di ciò credono sapere, reagiscono all’appunto con un senso di “lesa maestà” che li fa apparire più stupidi di quanto in realtà non siano.

Un Maestro disse: «falso discepolo è chi, appresa una nozione, corre a gridarla agli angoli del mercato».

L’intelligenza è l’unico antidoto all’essenza profana, eppure sembra che in molti novizi la presunzione faccia da pariglia con la cecità mentale. Sono convinto che l’incoerenza di molti aspiranti, avventizi, o apprendisti che dir si voglia, sia una patologia mentale, in particolar modo quelli che si credono sulla via spirituale. Una patologia da cui ci si può difendere orientandosi mentalmente e spiritualmente su piani in cui la ragione non trova agganci. Basti pensare come sia un controsenso credere che: «un ragionamento della mente fisica, possa agganciarsi ad un concetto metafisico». Impossibile, a meno di non “alleggerire” la struttura mentale.

C’è un motivo “esoterico” del perchè crediamo nell’utilità della psicologia (trans-personale). Quando l’energia occulta generata dal contatto con concetti “esoterici” comincia a lavorare nella mente fisica (il profano ch’è in noi) “energizza” tutto quello che trova, sia buono che cattivo. E basta un po’ di aritmetica per immaginare che tra quello che trova, prevalente è la componente negativa. Vezzi, cattive abitudini, pregiudizi, opinioni errate, ignoranza, malanimi e superstizione, sono solo gli esempi più comuni. Perciò, se in una personalità il lato oscuro è ancora prevalente, sarà quello che trarrà i maggiori vantaggi dall’energizzazione occulta, diventando pure più furba e più capace di salvaguardarsi per sopravvivere. Ecco che come una “sbronza lenta” la personalità si riempie dei “fumi” della parte oscura generando orgoglio, saccenteria, presunzione e accentuando le spinte egocentriche. Senza accorgersi (la sbronza lenta) monta la convinzione di credersi una “buona pietra di paragone”, oppure un “buon metro di misura”. E sbagliando le misure, nascono le deviazioni (Illusioni, Maya) che tormentano i processi di crescita dell’aspirante.

Nell’antichità, maestri e guide servivano ad evitare la solitudine dell’Allievo, accompagnandolo fino al Libero Arbitrio.

Oggi certe corrispondenze non si avvertono più. Allora è bene ricordarsene. Sulla via iniziatica credersi autosufficienti è una grandissima balla, paragonabile a quella di chi, iscrivendosi all’Università dovesse credersi alla pari di un premio Nobel. Riflettiamo su questa proporzione. Un (vero) Iniziato sta all’esoterismo quanto un Accademico, o un premio Nobel, sta ad una matricola universitaria. Imparando ad usarla, la psicologia esoterica può servire da specchio, riflettendo le deformazioni che possono colpire chi si crede capace di “praticare” i piani sottili della coscienza, dove la mente fisica non ha nessuna attinenza. Piuttosto meglio imparare ad usare il senso del cuore. Che non è amore, ma metro di saggezza.

Il metro di saggezza è l’equilibrata giustizia che nei piani sottili significa Amore onnicomprensivo. Se trovare il metro di saggezza da inizio al (vero) cammino iniziatico, la sua premessa può essere la “furba modestia”. Che significa “rubare” con occhi ed orecchie dai più bravi, a patto che si sia capaci di pervenire a loro. Perché, trovarli è soprattutto un merito.

«A chi bussa viene aperto» dice la regola, «a chi chiede viene dato».

Gli orgogliosi non sanno bussare, ma pretendono di essere ascoltati. Per cui, è saggio “evitare di prendere parte a concerti tra sordi”.

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