Un principio di reciprocità collega uomo ed universo

Letture d'EsoterismoIl principio dell’etica vivente

Esiste un principio di reciprocità che collega l’uomo al pianeta e all’universo, e viceversa. Si è sempre pensato che l’universo facesse parte dell’uomo e che l’uomo fosse un atomo vivente dell’universo.
La partecipazione comincia dalla sua aura che, attraverso quella planetaria, assorbe l’energia solare che gli è necessaria. L’uomo trae nutrimento dalla sostanza planetaria, trasformando il cibo in energia fisica e mentale che usa per concretizzare se stesso, la forma fisica e mentale attraverso le quali agisce.

Un principio di reciprocità collega uomo ed universo

di Athos A. Altomonte

Esiste un principio di reciprocità che collega l’uomo al pianeta e all’universo, e viceversa. Si è sempre pensato che l’universo facesse parte dell’uomo e che l’uomo fosse un atomo vivente dell’universo. La partecipazione comincia dalla sua aura che, attraverso quella planetaria, assorbe l’energia solare che gli è necessaria. L’uomo trae nutrimento dalla sostanza planetaria, trasformando il cibo in energia fisica e mentale che usa per concretizzare se stesso, la forma fisica e mentale attraverso le quali agisce.

Simile al principio «do ut des» (dare e avere), l’uomo vive dell’energia che riceve. Allo stesso tempo, con la sua vita contribuisce a far vivere il pianeta, restituendogli un valore pari alle qualità che riesce a sviluppare in se stesso. Questo concetto non è poi tanto oscuro, pensando a quanto sia forte l’interazione tra uomo e pianeta. L’uomo fisico è costituito di sostanza planetaria e la sua vita fisico-energetica dipende dal pianeta. Il pianeta è a sua volta influenzato dall’uomo, che attraverso sé stesso può valorizzare le energie fisiche e sottili, oppure disperderle od intossicarle.

Tutto dell’uomo influenza la natura planetaria. Quello che fa influisce sulla sostanza fisica, quello che pensa ne impressiona l’energia sottile. Anche moltiplicarsi influenza la vita planetaria.

Quando prende coscienza della reciprocità che lo lega all’energie planetaria e cosmica, che lo fanno esistere, nell’uomo nasce la consapevolezza (non solo nella mente ma anche nel cuore) che diventa senso di responsabilità, verso se stesso e verso la vita dell’universo. Questo pensiero sviluppa una morale molto particolare. Una sensibilità etica che in passato è stata chiamata etica vivente. Vediamo di riassumerne il principio.

Il principio dell’etica vivente

Come si è detto l’uomo nasce per una sorta di investimento di energia sottile (nucleare) e di materia vivente (organica) che gli permette di nascere, crescere e di conquistarsi una qualche autonomia sviluppando mente e coscienza. Una mente cosciente e consapevole, avverte il senso di responsabilità nei confronti dell’investimento fatto per animarla e sostenerla, e capisce che se reciprocità vuole dire ricevere, significa anche restituire, non ringraziando ma facendo qualcosa di veramente utile. La restituzione avviene con profitto se si rende migliore ciò che si è usato (energia nucleare e sostanza organica). La “giusta restituzione” è quella di aumentare il valore di se stessi e della propria esistenza, dando il giusto riconoscimento alla propria origine, che non è solo planetaria ma anche cosmica.

Nel pensiero di essere una porzione d’identità cosmica, il concetto d’identità umana si allarga, diventando la somma tra due identità. Una fisica (mente e coscienza) ed una sottile (anima e spirito). A questo punto si accede al fondamento dell’etica vivente, per cui l’arricchimento dell’identità fisica è quello di ritrovare la propria controparte sottile.

torna su