Sacralità dei Numeri

Letture d'EsoterismoIl significato di ogni Arcano e dato dal corpo, la struttura geometrica del simbolo, e dall’anima, ch’è il Numero. Per il ricercatore, dunque, che vuole interpretare i Simboli è fondamentale capire l’origine dei Numeri. A tal fine presentiamo il commento introduttivo alla “Sacralità dei Numeri” secondo Virio.
Una chiave per introdursi alle geometrie filosofiche di un Arcano.

Sacralità dei Numeri

a cura di Athos A. Altomonte

Il significato di ogni Arcano e dato dal corpo, la struttura geometrica del simbolo, e dall’anima, ch’è il Numero. Per il ricercatore, dunque, che vuole interpretare i Simboli è fondamentale capire l’origine dei Numeri. A tal fine presentiamo il commento introduttivo alla “Sacralità dei Numeri” secondo Virio.

Una chiave per introdursi alle geometrie filosofiche di un Arcano.

Athos A. Altomonte

Sacralità dei Numeri

«Dio geometrizza l’universo» – Platone

Sappiamo che tutta l’attività creatrice divina procede secondo Numeri, che il creato stesso è un complesso contesto di armonie governato da Numeri, o da relazioni che possono ricondursi a numeri, che i principali eventi storici, quelli che hanno un compito decisivo nel corso della vita umana sono un seguirsi di ritmi definibili, ed esprimibili in armonie di numeri.

Anche i suoni si riconducono a numeri. Non solo i suoni «musicabili», ma anche i suoni «articolati». Cioè, le lettere e le parole formate da ritmi numerici, che per la cultura ebraica sono il fondamento creativo del proprio linguaggio.

Per cui il nome di ogni persona o cosa è convertibile in numero, da cui dedurre la rivelazione della sua forza, natura, carattere e destino.

L’uomo comune turba se stesso e la Natura, viola le leggi e l’armonia del creato ciecamente, perché non ha più nessun contatto con la Sapienza divina. Compie atti che non collimano più con i ritmi divini né con quelli naturali. I nomi che sceglie per sé e che attribuisce alle cose, non corrispondono più a valori numerici di cui svia e sovverte le leggi.

Ma dato che i Numeri esprimono valori, rapporti, ritmi e tensioni diverse, non possono sempre essere intesi allo stesso modo. Quindi, ad ogni diversa occasione e a secondo di ciò che si desidera approfondire, è necessario attenersi al loro studio particolare, che può essere numerico, geometrico, cabalistico o biblico, ma non nel senso della comune credenza religiosa.

«Tutte le cose, in verità, appaiono sotto forma di numeri» – Boezio

L’iconografia anteriore al Medio Evo era soggetta a regole di matematica sacra; in cui l’ordine, la simmetria e il numero avevano una straordinaria importanza.

Era la tradizione della Sapienza iniziatica: espressione di valori interiori che procedevano da profondi processi spirituali. Per cui ogni forma era considerata il rivestimento di un pensiero. Pensiero che lavora all’interno della materia, dandole una forma appropriata, che non può separarsi dall’Idea che la crea, e che l’anima.

Il pensiero nasce da una Idea e le Idee esprimono Numeri. Il Numero è essenzialmente continuo. Il Numero è infinito!

L’infinito verso il quale l’uomo è proteso, proietta la sua immagine più chiara nella serie infinita dei numeri. La numerologia occidentale ebbe in Dante il suo poeta. Infatti, della mistica del Numero Dante fu Maestro impareggiabile.

I Numeri sono «realtà divina». Pitagora vide il Numero come creazione divina: visione trascendente dei Numeri ideali. Ed è stata la “rivelazione pitagorica” ad annunciare un Universo governato dal Numero.

«Tutto è Numero» – «I numeri sono l’essenza delle cose».

Ogni spazio è numero e componenti essenziali dello Spazio sono i Punti.

Tuttavia la numerologia indiana ha tracciato solchi profondi nelle speculazioni metafisiche degli antichi greci.

«La realtà matematica esiste al di fuori di noi».

«Le verità numeriche sussistono indipendentemente dai sensi».

«Il Numero esiste perché l’anima possa ascendere dal transitorio al perenne e partecipare all’eterno». «Si deve contemplare il Numero fino a coglierne, col solo aiuto della mente, la più riposta natura». – Platone

Anche oggi, se non ci si chiude nell’arido campo della ragione materiale, si può scorgere il valore metafisico dei numeri e il loro significato trascendente.

Le scienze matematiche si sforzano di svuotare i concetti numerici di qualsiasi ricordo di realtà, facendone delle creature astratte, prive di qualsiasi concreta obiettività.

I Numeri, presi per se stessi, sono sì espressioni astratte, ma il loro valore concreto, la loro natura metafisica è nella loro realtà, vera e profonda, trascendente e immanente. Quella realtà spirituale che, sola, è vera esistenza.

L’antica saggezza consideravano i Numeri sotto un triplice aspetto: pratico, scientifico e mistico. Numeri computabili, Numeri scientifici, Numeri divini di Idee universali.

Il Numero puro, o numero divino, era l’archetipo, il modello ideale da cui discende il numero scientifico.

I Numeri divini sono gli Archetipi di tutto. Prototipi d’ogni manifestazione nella mente di Dio. Sono le Idee della sfera archetipa, che attraverso i Numeri, creano la geometria delle forme, reggendo l’ordine nel Cosmo, il suo ritmo ed equilibrio.

I Numeri, grazie alle loro proprietà, virtù e relazioni, riflettono nel mondo naturale l’Ordine del Mondo Divino. Tutto, sia nella sfera archetipa che in quella naturale, è stabilito secondo un ordine che procede per Numeri, poiché Ordine è Numero, Armonia metafisica e corrispondenza armonica.

Agli Iniziati incombe il compito di ritrovare l’armonia di quest’Ordine, se vogliono intendere la Sapienza divina creatrice e divenire essi stessi maestri, creatori e costruttori.

È necessario comprendere e rispettare l’Ordine Numerico, poiché è secondo quest’Ordine che Dio ha creato il Cosmo, disposto le stelle e concepito il corpo umano.

Dio ha Architettato la sua Opera nell’Armonia Numerica dell’Universo.

L’uso simbolico del numero si ritrova presso ogni popolo, in ogni epoca e condizione sociale. Il raffronto simbolico dato dal numero è una realtà di ordine metafisico, una verità trascendentale, un processo spirituale.

«I simboli sono veri e propri condensatori e accumulatori di forze spirituali»; scrive Virio in «Sapienza Arcana». I simboli non sono semplici indicatori di forze, bensì sono forze magicamente racchiuse in condensatori.

Le Parole di Potere sono strutture sonore d’energia spirituale. Contrazioni ritmiche di una formula chiave. Chiave ch’è accordo di ritmi retti da ordini numerici. Oppure l’accordo di un solo numero, la cui forza occulta a volte viene celata nella forma di un simbolo.

Il Numero porta alla relazione fra termine e termine, tra proporzione progressione e accordo. E la proporzione conduce al “ritmo” ch’è la periodicità che ricorre nel tempo e nello spazio, componendo catene di accordi e proporzioni fra, lunghezze, superfici e volumi fino a giungere, così, all’Armonia del creato.

I ritmi delle energie naturali sono le espressioni delle forze spirituali che riflettono in sé, i ritmi di ordini superiori.

« Il Ritmo è la percezione della periodicità ».

Nel tempo i ritmi si esprimono con successioni, mentre nello spazio si rivelano attraverso la sovrapposizione di più elementi.

«Nei Ritmi si avvertono i Numeri».

Nella Aritmosofia, i numeri hanno senso se esprimono i ritmi di forze spirituali, diventando così arcani di mondi superiori.

«I Numeri esprimono rapporti di ritmi diversi».

Lo studio dei ritmi deduce il carattere sacro di alcuni numeri in confronto ad altri.

L’armonia numerica è un complesso di ritmi e di accordi che, se pur diversi, sono governati da un medesimo principio generatore. Ciascuna serie di accordi è, o riflette, il corso di un arcano processo spirituale.

Albert Jounet definisce Arcani: «il valore di quelle relazioni che dal mondo spirituale si riflettono sul mondo naturale»; aggiungendo che: «carattere del numero è una somma estrazione. Ne consegue che il numero, di per se stesso, non designa questo o quell’elemento del grande Arcano, ma è il grado di una corrispondenza in atto a designarne il valore».

Per quanto riguarda la Kabbalah, di solito tre sono i metodi che usa per penetrare il «Sod » (mistero) delle sacre Lettere e Numeri.

1) La Ghematria, basata sul valore numerico delle Lettere.

2) Il Notarikon, basato sulle Lettere iniziali, mediane e finali delle parole rivelate.

3) La Temurah, basata sul principio della trasposizione delle Lettere e sulla loro combinazione.

Ad esempio, col Notarikon, il termine Pardes, che vuole dire “Paradiso della Conoscenza divina”, contiene quattro chiavi per la sua interpretazione.

P – Peshat che vuole dire – metodo –

R – Remes che vuole dire – significato nascosto –

D – Derash che vuole dire – Dottrina, Verità –

S – Sod che vuole dire – Mistero –

«Il Numero divino è un Modello che ha carattere di permanenza»; «L’unità e il numero pari sussistono eternamente». – Pitagora

Il Numero è l’essenza delle cose. Ogni numero ha una propria espressione o fisionomia particolare. E l’infinita serie di numeri si divide in numeri pari e dispari.

Il pari e il dispari che sono i principi dei numeri, corrispondono al finito e all’infinito e sono i principi di tutte le cose. Il numero pari, per la sua simmetria, desta senso di riposo. Il numero dispari, che tende invece a raggiungere tale simmetria, può dare un senso di dinamismo.

La simmetria può essere raggiunta anche dal numero dispari, se la sua disposizione viene composta nella giusta proporzione. Simmetrico è anche un numero di più cifre, quando le medesime cifre disposte in senso inverso, danno lo stesso equivalente.

I Numeri primi si chiamano così, perché non possono essere divisi che per uno, o per se stessi, ma che posseggono qualità unitaria.

Il numero due viene annoverato tra i numeri primi: è divisibile soltanto per uno e per se stesso, cioè due. Ma, essendo pari, la unità corrisponde alla sua metà.

Nel simbolismo numerico ha particolare valore la processione dei numeri, ch’è espressione di un processo spirituale creativo. La relazione che esiste tra taluni numeri dimostra come certi numeri si formano da altri.

Questi sono i Numeri figurati.

I Numeri piramidali si ottengono sempre in rapporto al valore delle «relazioni» fra numeri e numeri: relazioni metafisiche. E la dove esiste una intima corrispondenza tra numero e numero, esiste anche la relazione metafisica.

I Numeri perfetti sono quelli il cui Mondo è completo. Un Numero che nel suo processo ha chiuso il corso, il cui ritmo perfetto, dopo aver espresso la sua formazione e la sua vita, diviene come un suggello che si chiude e si ferma.

Perfetti sono i Numeri posti in relazione coi grandi Arcani o Archetipi, del Processo creativo – 1 – 3 – 7 – 10.

I Numeri vanno considerati per il loro valore qualitativo in funzione della Realtà a cui di volta in volta si riferiscono, con speciale capacità d’intendimento e profondità di coscienza delle intuizioni numeriche e delle concezioni intellettuali,

Esistono poi le operazioni o riduzioni teosofiche, utili per scoprire il valore spirituale di un numero, l’affinità e il ritmo. Per la Kabbalah ogni Lettera ha un valore numerico che rappresenta un suono che esprime un movimento ritmico della vibrazione.

1 Aleph

2 Beth

3 Ghimel

4 Daleth

5 He

6 Vau

7 Zain

8 Iieth

9 Teth

10 Yod

20 Kaph

30 Lamed

40 Meni,

50 Nun

60 Samech

70 Hain

80 Phè

90 Tsadè

100 Koph

200 Reich

300 Schin

400 Thtau

500 Kaph finale

600 Mem finale

700 Nun finale

800 Phè finale

900 Tsadè finale

Ogni numero è emanazione del numero precedente e tutti derivano dall’Uno.

Il senso simbolico del numero è in rapporto al suo processo.

Il processo creativo va dall’essenza all’esistenza, dallo spirito alla materia.

Il processo redentivo va dall’esistenza al ritorno all’Unità.

Nel processo creativo ogni accrescimento di numero segna un passo nella caduta verso la materialità. Mentre nel processo redentivo, la grandezza del numero indica i gradi conquistati nell’ascesa verso l’Unità.

Il mondo della manifestazione (mondo fisico) si fonda su di una polarità, cioè, su di un contrasto di forze. E là dove queste forze si incontrano risulta una sintesi. Sintesi come unità, ma è la dualità che regge e governa ogni esistenza. Infatti l’atto stesso della manifestazione implica dualismo. Implica scissione dalla primitiva unità.

L’Amore è la forza della dualità. La forza divina che tende a ricongiungere gli opposti poli e ritornare all’Unità. La dualità concerne qualsiasi aspetto della manifestazione, anche se tutto ciò che è manifesto è irradiato da un unico punto centrale ch’è il suo principio.

Si ha così un monismo nell’essenzialità del Principio, ma ci sarà dualismo in tutti i piani dell’esistenza.

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