Significato esoterico della Montagna di Dante

Letture d'EsoterismoLuce ed ombra dell’idea – Come Restaurare un antico Mistero – Il simbolo della Tetractys

Nel Convivio, Tomo II, Dante Alighieri ha scritto: «… in ogni Opera d’Arte vi sono sempre 4 significati, il letterale, l’allegorico, il morale e l’anagogico (greco anà-ago: conduco in alto). … »
Questo criterio che riassume 4 modi di concepire un’idea, dà forma ad una montagna ideale, da scalare, per raggiungerne l’apice e ritrovare la purezza immateriale dell’idea primigenia.

Significato esoterico della Montagna di Dante

di Athos A. Altomonte

Sommario: Luce ed ombra dell’ideaCome Restaurare un antico MisteroIl simbolo della Tetractys

Nel Convivio, Tomo II, Dante Alighieri ha scritto: «… in ogni Opera d’Arte vi sono sempre 4 significati, il letterale, l’allegorico, il morale e l’anagogico (greco anà-ago: conduco in alto).»

Questo criterio che riassume 4 modi di concepire un’idea, dà forma ad una montagna ideale, da scalare, per raggiungerne l’apice e ritrovare la purezza immateriale dell’idea primigenia.

Luce ed ombra dell’idea

La “caduta” e la conseguente volgarizzazione di un’idea è da attribuire all’incapacità dell’osservatore di riconoscervi il principio che l’anima. Ovvero, l’incapacità di riconoscerne il senso velato dalla forma esteriore.

Così avviene che l’osservatore incapace, distorce l’idea sino a renderla l’ombra di se stessa. Di contro, l’abile pensatore è capace di contemplare l’idea nel suo stato immateriale, riflettendola in se stesso, cioè nella propria coscienza, rispettandone i criteri originali.

Riflettere un’idea significa farla scendere sino al piano della ragione fisica, per trasmetterla, rispettandone il significato interiore. Quindi, lasciarla com’è. Senza manipolarne la forma esteriore con interpretazioni fortuite, che finiscono per offuscarne irrimediabilmente il significato.

Il saggio, raggiunta la “visione” dell’idea, non la porta a sé, ma ne “riflette” i contenuti nella propria coscienza, per poi trasmettere i significati percepiti alla mente, che s’illumina di comprensione.

Come Restaurare un antico Mistero

Nella realtà, il ricercatore incontra l’idea immersa in significati grossolani. Ma non sarebbe un buon ricercatore se non fosse capace di riconoscerne il valore, anche se “camuffato”, e di raffinarne l’essenza (Levigare la Pietra grezza) per elevarne il senso. Riportandolo alla sua identità di vertice, restituendolo ai significati profondi e complessi del suo spirito interiore.

La “magia” dell’iniziato è quella di ridare grazia, snellezza, efficacia, essenzialità e sintesi al concetto originario. Per questo, l’idea, libera da ogni attributo comune, viene rappresentata dall’Unità e con il Numero 1.

Da un antico Commentario: “…dove esistono due verità, non esiste verità…”

La metafora del pensiero umano è una montagna suddivisa in 4 livelli, come ha scritto Dante, ed è l’emblema di altrettanti mondi di pensiero.

In vetta alla montagna (v. Olimpo) risiede il pensiero puro (v. Giove), genera l’idea archetipa (v. nascita di Minerva) da cui trae origine ogni pensiero materiale.

In mancanza di aspetti concreti, però, l’idea archetipa è inavvertibile alla mente concreta. Dunque, l’anima dell’idea, solo percepita, va rivestita di pensiero razionale: così da renderla tangibile al “mondo del pensiero concreto”. Ma i rivestimenti di pensiero fisico (ragionamenti, interpretazioni), ne eclissano il principio sottile che va ritrovato. E questo è il compito dell’analisi esoterica (esoterikòs significa guardare dentro).

La montagna interiore porta agli stessi significati della Tetractys, i cui numeri esprimono una gerarchia di 4 mondi.

Quello del Generatore (il Numero 1); quello del Generante (Numero 2) e quello del Generato (Numero 3).

Questa triade o trinità da forma e sostanza al Numero 4. Il mondo materiale fondato sui 4 elementi di natura: 1) terra (piano fisico); 2) acqua (p. emotivo); 3) aria (p. del pensiero); 4) fuoco (p. del pensiero metafisico).

Questa rappresentazione è stata ripresa da molti catechismi per esprimere la natura umana, formando un semplice schema:

livello: la mente passionale, sede degli istinti, generatrice dell’Illusione e dell’Irrazionale;

2° livello: la ragione fisica, generatrice dell’intelligenza concreta;

3° livello: l’intelligenza concreta, sede del pensiero astratto, generatrice della Logica e dell’Intuizione;

4° livello: l’intelligenza intuitiva, sede dell’Intelletto, viatico naturale per la conoscenza diretta dell’idea. Generatrice del ponte tra mente e coscienza, è l’accesso ai piani metafisici del pensiero o Ragion Pura.

Nel primo livello, la conoscenza si consolida riconoscendo ciò che comprende attraverso i sensi fisici. La mente che legge avvenimenti che non riesce a comprendere del tutto. Perciò, ricorre alle ipotesi e all’immaginario per completarne i significati.

È il piano dell’illusione, con i suoi sogni e le sue favole. Matrice di Caos e delle sue sofferenze.

È il culto dell’esteriorità, incapace di percepire il senso profondo di significati rivestiti da simboli e segni distintivi. Nascosti da convenzioni e da ideologie. Oppure, dall’interpretazione letterale di segni e parole che hanno origine da moti di attrazione (simpatia) o repulsione (antipatia) privi di senso specifico, che danno corpo a giudizi privi di fondamento reale.

Nel secondo livello il ragionamento ha origine dall’attenzione, applicata a ciò che si vorrebbe conoscere. È il piano della mente che elabora ciò che apprende, cominciando a capire che ad ogni azione corrisponde un effetto uguale e contrario.

Nel tentativo di dare ordine agli effetti, la mente comincia ad apprendere l’arte di costruire gli eventi, focalizzando la propria attenzione sui primi rudimenti per dirigere la propria esistenza. A cominciare dall’interpretare le proprie esigenze, a discriminare il reale dall’effimero ed a distinguere il vuoto dal pieno. Dunque, a riconoscere il valore di quanto viene detto, toccato, visto e udito.

In Massoneria questo è il piano dell’Ars Muratoria.

Il terzo livello è il primo di quelli invisibili. Piano della mente astratta, intuisce come ogni evento genera altri eventi e comincia ad operare cambiamenti fattivi su se stesso e sulla propria esistenza e, distinguendo sia le cause esterne che quelle interne, comincia a prevenire gli eventi.

Questo è il momento in cui si sviluppa il grado di percezione del pensatore. Che acuisce la sua visione mentale (metafora dell’occhio interiore), con cui realizza il disegno logico d’ogni realtà osservata. Con questa capacità compone geometrie invisibili, fatte di relazioni tra idee e lo svolgersi di pensieri, tra le persone e lo svolgersi degli eventi.

Cresce l’arte di edificare se stessi, in ragione della qualità che si vuole dare alla propria vita. Il senso della vita diventa sempre più raffinato, quanto raffinati diventano gli strumenti psicologici del “costruttore”.

In Massoneria questo è il piano dell’Ars Regia.

Il punto di congiunzione tra terzo e quarto livello è dato dalla capacità di riconoscere la tridimensionalità di ogni concetto osservato.

La mente che giunge a questo grado di espansione, comincia a risuonare dei significati (v. intelligenza empatica) delle idee, riposti nel loro “spazio interiore” (v. suoni silenziosi).

È il piano della saggezza, dove la coscienza dell’iniziato viene trasformata dalla conoscenza che percepisce ovunque, in sé e attorno a sé.

In Massoneria questo è il piano dell’Ars Pontificia.

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