Ogni cosa che ci attornia ed è conoscibile attraverso i nostri sensi, possiamo affermare che esiste, e normalmente diciamo che è reale, anche se la sua veste (ciò che vediamo) è sostanzialmente illusoria. Questo perché ogni rappresentazione vela nella sua forma la vita sottostante che ne è la causa.
Pertanto ogni riduzione della realtà metafisica in una forma fisica (linguaggio, simbolo, rituale, ecc.), per quanto aderente alla realtà metafisica, essendo fisica non è reale.
dedicato al lavoro d’istruzione di Athos A. Altomonte Ogni cosa che ci attornia ed è conoscibile attraverso i nostri sensi, possiamo affermare che esiste, e normalmente diciamo che è reale, anche se la sua veste (ciò che vediamo) è sostanzialmente illusoria. Questo perché ogni rappresentazione vela nella sua forma la vita sottostante che ne è la causa. Pertanto ogni riduzione della realtà metafisica in una forma fisica (linguaggio, simbolo, rituale, ecc.), per quanto aderente alla realtà metafisica, essendo fisica non è reale. Questo è vero anche se parliamo ai massimi livelli concepibili dalla mente, come avviene quando si fa ricorso a linguaggi geometrici, numerici, simbolici, psicologici, filosofici…
__________ * Esiste nel sole, nel pianeta, nell’uomo e nell’atomo un punto centrale di calore o (se posso usare un termine così limitante ed improprio) una cavità centrale di fuoco, o nucleo di calore, e questo nucleo centrale raggiunge il limite della sua sfera d’influenza, il suo anello invalicabile, per mezzo di un canale triplice. (“Trattato del Fuoco Cosmico” A. A. Bailey) Il Tempio è tutto una rappresentazione simbolica, di concetti metafisici – dai più complessi ai più semplici – vestiti con forme sostanzialmente non vere, e va ribadito, non per i concetti in esse contenute ma perché non esiste nella realtà metafisica il “compasso”. Perciò è doveroso tener presente che il linguaggio iniziatico è lo strumento, il contenitore con il quale, noi esprimiamo concetti di luce reali. Il concetto può essere recepito dal centro cardiaco, ma poi deve essere trasmesso al cervello fisico che lo elabora, dando origine ad una forma appropriata alla manifestazione fisica. Nell’immaginario comune è accettata l’affermazione che noi siamo “figli di Dio”. Se ci guardiamo dal punto di vista fisico, è difficile immaginare ed accettare (per persone che abbiano sviluppato una minima capacità di discernimento) l’antropomorfizzazione della divinità, come vera; mentre se guardiamo “il lato interiore” come complesso di forze ed energie, l’approccio a quell’affermazione sarà meno illusorio. L’illusione non va quindi negata, ma bisogna imparare a valersene riconoscendola per non diventarne schiavi ed imparare così a dissolverla. |