Iniziare a conoscere se stessi (nel bene e nel male)

Domande e Risposte“…quali sono i passi per iniziare a conoscere se stessi? Esistono dei gruppi per iniziare?”

Iniziare a conoscere se stessi (nel bene e nel male)

di Athos A. Altomonte

D: “…quali sono i passi per iniziare a conoscere se stessi? Esistono dei gruppi per iniziare?”

R: Caro Amico, la tua è una domanda da “un milione di dollari”. Ma tenterò lo stesso di darvi una risposta.

Molti gruppi si poggiano su un esoterismo generico, cioè incolto e spesso irrazionale, oppure su impianti devozionali prossimi all’idolatria, venerando personaggi (culto della personalità), che sono il perno centrale di sistemi chiusi (v. Popper), a qualsiasi idea o critica esterna.
Perciò, ritengo che quelli siano ambiti, dove più alto è il rischio di perdersi, e disperdere le proprie opportunità di vita. Li definirei, allora, una delle matrici della “grande illusione”.

Infatti, il generalista o il devozionale non ha nessuna intenzione di apprendere e tantomeno a cambiare se stesso. Piuttosto, cerca di soddisfare il proprio io inferiore (la personalità fisica), nella convinzione che “pratiche elevate”, possano incoronarne i propri attributi minori (sensazioni e sentimenti fisici), pur restando, però, sempre uguali a se stessi. E questa inamovibilità emotiva e coscienziale sembra non preoccuparli affatto, aggrappati come sono alle “certezze” delle proprie opinioni (io la penso così su questo e su quello).

Da quanto leggo, pare che tu non sia propenso all’illusione, visto che ti domandi: quali sono i primi passi per conoscere se stessi?
Per restare su terreno sicuro, t’indico senza dubbio la via (scientifica) della Psicosintesi. Di cui molto potrai trovare su Esonet.

A Roberto Assagioli, medico e psichiatra veneziano e fondatore della Psicosintesi, sono state dedicate decine di fondazioni scientifiche in tutto il mondo. La Psicosintesi, insegnata anche presso l’università di Firenze, viene divulgata anche da gruppi di studio sparsi in tutta Italia. Questo metodo (ma questo non diciamolo ai medici pragmatici), è una rivisitazione intellettualmente occidentalizzata del Raja Yoga (lo Yoga della mente sup. e impersonale).

Evitando le ciance di un esoterismo rivolto ad un entusiasmo dozzinale, per trovare risposta alla domanda di come conoscerti (nel bene e nel male), ti consiglierei di entrare in un gruppo di studio di psicosintesi, aperto anche ai non medici. Questa esperienza ti darà l’esatta dimensione del: conosci te stesso. E solo dopo aver capito ciò, potrai dirti capace di distinguere la realtà interiore dalle favole che ci hanno costruito attorno.

Avviandoti, così, coscientemente e con spirito libero (ancorché critico) verso l’indirizzo di ricerca che più si confà alle tue esigenze.
Allora un cordiale buon lavoro.
Fraternamente

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