Direi che l’argomento è l’arco di volta di tutto il sistema iniziatico.
Spogliato degli orpelli dialettici che caratterizzano il misticismo, si potrebbe paragonarlo all’igiene ch’è il supporto essenziale della medicina. Ed è corretto asserirlo. Com’è corretto credere che l’orgonomica vada a supportare l’igiene mentale dell’iniziato.
«…la tecnica è una scienza di mezzo tra il conoscere e il sapere.» Direi che l’argomento è l’arco di volta di tutto il sistema iniziatico. Spogliato degli orpelli dialettici che caratterizzano il misticismo, si potrebbe paragonarlo all’igiene ch’è il supporto essenziale della medicina. Ed è corretto asserirlo. Com’è corretto credere che l’orgonomica vada a supportare l’igiene mentale dell’iniziato. Con questo non si vuole screditare il misticismo, quello vero intendo. Infatti, alcune pratiche del misticismo come la teurgia rituale, possono essere considerate le pratiche d’igiene spirituale dell’iniziato. Fatto sta, che per comprenderne appieno l’utilità e l’utilizzo si dovrebbero ricondurre in chiave moderna i significati delle sue norme, prassi e concetti. Soprattutto, com’è stato fatto, preferendo quello scientifico che, a mio giudizio, è ormai superiore all’antico ermetismo. Nello specifico intendo il linguaggio scientifico che, dalla psicoanalisi del profondo di Jung arriva alla pratica psicosintetica di Assagioli. Insomma, per evitare gli equivoci di false interpretazioni, anche per l’esoterista è un bene cercare le corrispondenze dei termini ordinari. Senza dimenticare, però, che la verità esoterica non sta nelle parole, ma nel senso occulto che esse “trasportano”. Alcuni metodi tradizionali di protezione e correzione esistono. E funzionano diversamente a seconda del livello di capacità e competenza iniziatica. Vale a dire, con un’ovvietà, che più si è competenti e capaci in materie iniziatiche e più i metodi funzionano e hanno effetto. Mi riferisco ai “toni vibranti”, di cui lo sfregamento fatto attorno alle campane tibetane sono il ricordo, mentre il tocco delle campane nostrane ne sono la rappresentazione exoterica. Nell’uso esoterico del suono, in sottordine troviamo i suoni dei mantram; sì, perché i mantram non sono “preghiere”, ma emissione di suoni per così dire, rotolanti: atti a procurare effetti esterni ed interni a chi li enuncia. Effetti che in questa occasione non elencheremo. Sotto certi aspetti il suono è creduto un “aspetto purificatore”, in realtà, la sua funzione esoterica è quello di “agente correttore”. Ma basti questa indicazione, perché, anche in questo caso, sarebbe lungo descrivere in che modo un aspetto devozionale, come l’enunciazione (sonorità) della preghiera sia, in realtà, un sistema catalizzatore e distributore di energie. Il suono agisce sulla coscienza fino a modificare le sue strutture pensiero (la mente fisica). Capace di esaltarne il “bene” o di deprimerne il “male”, il suono, se mal condotto, può invertire i risultati, esaltando i bassi istinti e sedando gli impulsi superiori (le ispirazioni). I toni del suono, perciò, sono lo “strumento esoterico” dell’iniziato, ma non l’unico. C’è da aggiungere l’uso rituale dei profumi. Anche se poco conosciuto da noi, se non per l’utilizzo degli “odori” gradevoli o sgradevoli. Mentre è molto di più. Perché, come il suono, anche il profumo può diventare un correttivo dell’intelligenza astrale: la cosiddetta ragione fisica. Capace di produrre a volontà, cambiamenti esaltanti o deprimenti sulle strutture pensiero della coscienza. Suono e profumo non sono i soli “correttivi” per la sfera astrale (istinti, impulsi ed emozioni) e la mente fisica (pensieri concreti basati sull’attrazione e sulla repulsione). Ma se compresi appieno, renderebbero superfluo ogni aspetto ritualistico ordinario. Tutto ciò riguarda i cosiddetti “piccoli misteri”. Mentre i “grandi misteri” racchiudono altri strumenti: più evoluti e sottili dei precedenti. Nel nostro caso, parlando d’igiene mentale e spirituale, non possiamo che ricordare la pulitura dei chakra. Che può essere compiuta in diversi modi, sempre a seconda della capacità e della competenza dell’iniziato (v. iniziato minore o iniziato maggiore). Il primo strumento è l’acqua, il secondo è il fuoco. Il primo metodo si avvale di un mezzo esteriore, l’acqua. Per cui è lo “strumento” dell’iniziato minore (v. significato esoterico del battesimo). Il secondo, invece, si avvale di un mezzo interiore, il fuoco (la luce dell’anima). Per cui, è lo “strumento” dell’iniziato maggiore. Il metodo dell’acqua o del fuoco (la luce dell’anima) per ri-pulire i chakra, non è una metafora ma una realtà operativa. L’ultima, direi, che l’iniziato può “muovere” da solo (v. metodo di evocazione-invocazione), senza dover ricorrere all’aiuto di piani superiori a quelli dell’esistenza fisica. Perché, si dovrebbe aver raggiunta la “perfetta padronanza” del «ponte interiore», oppure, avere l’appoggio “incondizionato” di un Fr. maggiore, disposto ad assorbire tutte le impurità per poi eliminarle attraverso il proprio «ponte». Un opera benefica che va saputa fare, per ovviare ad ogni inconveniente come l’avvelenamento interiore: astrale, mentale e perfino spirituale. Il metodo dell’acqua, o lavacro rituale, è stato descritto in un articolo pubblicato su Esonet dal titolo Pulire i chakra. |