I margini dei Fratelli maggiori

Domande e Risposte…mi interesserebbe approfondire con più precisione cosa s’intende per “preparazione”, “il più alto dei modelli possibili” e ” i margini comuni dell’universalità”.

I margini dei Fratelli maggiori

di Athos A. Altomonte

D: Caro Athos, mi interesserebbe approfondire con più precisione cosa intendi per “preparazione”, “il più alto dei modelli possibili” e ” i margini comuni dell’universalità”.
Ti ringrazio… A.

R : Cara Amica, ti rispondo volentieri.

Per preparazione s’intende quel “percorso conoscitivo” che il Postulante (Aspirante) deve compiere, sotto la guida “esperta” di un Istruttore. Di norma un Discepolo anziano di un Ashram retto da un Maestro (v. Raggio). La fase preparatoria (da non confondere con quella “probatoria”) mette il giovane Allievo, in contatto con tutta la conoscenza ch’egli, inconsapevolmente conserva nel proprio “corpo causale, o Sé, o Ego superiore”, che dir si voglia (sono tutti sinonimi).

Questo è importante: la conoscenza ch’è la prerogativa del Discepolo avanzato, non è frutto di un accumulo di nozionismo collocato sulla memoria fisica. Ma è detto “sapere per contatto”. Contatto tra la propria personalità (il bambino inconsapevole) e il proprio Ego superiore o vero Sé (il Fratello Maggiore e consapevole). Questo è il “Sentiero” e null’altro.

Allora, la vera “preparazione”, non è altro che la costruzione del “ponte coscienziale” che colleghi le due entità. Dal “collegamento” tra l’io personale (impermanente) e l’Ego o vero Sé (permanente) scaturisce la più pura fonte di conoscenze (la cosiddetta “educazione occulta”) che si manifesta interiormente, attraverso un sistema di domanda-risposta praticamente illimitate.

Ogni fase di crescita guarda, desidera ed ammira un modello che, una volta raggiunto delude. La crescita iniziatica è quella che non si limita a seguire un modello statico (libro o persona), ma sviluppa una crescita costante, spostando la propria attenzione su modelli sempre più evoluti e sofisticati. Faccio un esempio.

Se una volta raggiunta la comprensione di un modello culturale ci si fermasse a quello, se ne impedirebbe, ignorandola, la sua evoluzione. Perché, ogni modello è la “precipitazione fisica” di un’idea astratta di natura maggiore. Perciò, ci deve preoccupare di seguire il modello finale, il cosiddetto “archetipo”.

Nel caso di un iniziato, il primo modello di riferimento sarà quello rappresentato da un Maestro di Vita e l’insegnamento perenne ch’egli trasmette. Ma superata questa fase, il modello sarà il Sé, ch’è il primo Maestro occulto del Discepolo, e così via, fino a trovarsi a risalire verso la Monade divina, anche detta: il Dio interiore.

Quindi, il “più alto” modello possibile è determinato dalle proprie capacità (che per questo vanno sviluppate) di riconoscerlo e dalla volontà di raggiungerlo.

I “margini comuni dell’universalità” è, secondo la Dottrina iniziatica, quella dimensione interiore che segna il “confine” tra il mare caotico delle emozioni, che determinano pensieri e linguaggi altrettanto confusi, e la dimensione pacifica specifica della conoscenza animica (dell’anima) che, per i suoi presupposti divini, è comune a tutte le anime, che accomuna in un consesso davvero universale.

Per i “presupposti” comuni ad ogni anima, ogni Iniziato che raggiunge quella dimensione interiore, riconosce ogni altra coscienza ed Essere (essenza) come suoi simili. E il riconoscimento di sé “nei tutti” è amore e pace universale.

Fraternamente

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