La prima legge cosmica è la Legge di Sintesi. Per quelli di noi che non hanno ancora sviluppato nemmeno in parte la facoltà buddhica (la mente animica, n.d.c.), è quasi impossibile comprendere lo scopo di questa legge. È la legge che dimostra il fatto che tutte le cose esistenti – astratte e concrete – sono una cosa sola
Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e del Maestro D.K. La prima legge cosmica è la Legge di Sintesi. Per quelli di noi che non hanno ancora sviluppato nemmeno in parte la facoltà buddhica, è quasi impossibile comprendere lo scopo di questa legge. È la legge che dimostra il fatto che tutte le cose esistenti – astratte e concrete – sono una cosa sola; è la legge che governa la forma-pensiero di quel Logos cosmico della cui coscienza fanno parte tanto il nostro sistema che il nostro centro maggiore. È un’unità del Suo pensiero, una forma-pensiero nella sua totalità, un tutto concreto, e non il processo differenziato che a noi appare nel nostro sistema in evoluzione. È la totalità, il centro e la periferia, il cerchio della manifestazione visto come un’unità. * * * La Legge di Sintesi è la legge dell’esistenza spirituale ed è una delle tre leggi principali del nostro sistema solare, come pure del nostro pianeta. È una legge cosmica fondamentale, applicata a partire da sorgenti di cui nulla sappiamo, come nel caso delle Leggi di Attrazione (vedi) e di Economia (vedi). […] Della Legge di Sintesi poco se ne può dire. È la legge che governa le attività della Triade Spirituale e che condiziona la vita monadica. Non opera tramite l’uso dell’energia d’amore né tramite l’applicazione del principio di economia. L’applicazione di queste leggi è necessaria ed è preparatoria alla comprensione della Legge di Sintesi, ed è proprio mediante la Legge di Sintesi che i mondi dell’illusione e dell’annebbiamento astrale vengono dominati e che il dominio di maya è eliminato. La legge di Attrazione rivela la natura dell’amore, anzitutto mediante il desiderio per la vita nella forma, e poi mediante l’attrazione verso l’anima e la conseguente risoluzione della dualità anima-personalità. Ciò produce un’unità che, a tempo debito, serve a rivelare una dualità potenziale maggiore, quella di anima e spirito. Anche questa dualità fondamentale deve essere risolta non lasciando altro che l’essenziale dualità planetaria universale, quella di spirito-materia presente nel tempo e nello spazio. La Legge di Sintesi si riferisce a questo rapporto (spirito-materia) e alla natura reale della profonda asserzione di H.P.B. che la materia è spirito al suo punto di manifestazione più basso e lo spirito è materia al suo punto più alto. È questa sintesi che il gruppo deve apprendere; è questa relazione, che deve cominciare a comprendere, per poi, a suo tempo, approfondire la distinzione (perché c’è una distinzione) fra sintesi, unità e fusione. A voi può sembrare che queste tre parole denotino la stessa cosa, ma non è così: la fusione si riferisce sempre alla fusione cosciente di anima e sostanza finché non sia raggiunto un punto di equilibrio; a questo punto l’unità diventa possibile poiché il punto d’equilibrio, a causa del raggiungimento di un punto di tensione, è disturbato. Ciò sopravviene in tre stadi chiaramente definiti, man mano che la fusione di anima e personalità è prodotta dallo sforzo autoiniziato del discepolo, prima di tutto sul sentiero della prova, poi sul sentiero del discepolato e infine, alla terza iniziazione, sul sentiero dell’iniziazione. È essenziale che ricordiate sempre che la terza iniziazione, la Trasfigurazione, è la prima iniziazione maggiore dal punto di vista della Gerarchia, sebbene sia la terza dal punto di vista limitato dell’aspirante. In seguito l’iniziato procede ad imparare il significato dell’unità nel suo vero senso; ciò è possibile solo quando l’influenza monadica può essere registrata coscientemente e quando la costruzione cosciente dell’antahkarana (il sentiero immaginario [o ponte] tra il sé personale e quello impersonale, ed è la via maestra della sensazione; è il campo di battaglia per il dominio del sé personale. È il sentiero dell’aspirazione, e dove esiste un desiderio di bontà, ivi l’antahkarana persiste – H.P.B.) è in atto. […] Il lavoro da farsi sui tre stadi del Sentiero deve essere intenzionale e perciò intrapreso coscientemente e pianificato con intelligenza; deve essere sostenuto prima di tutto dalla determinazione, poi dalla volontà spirituale e infine visto come parte del proposito in attuazione. La fusione potrebbe quindi essere considerata come il processo individuale di integrazione spirituale che, in piena coscienza di veglia, mette in relazione i tre aspetti divini esistenti nell’uomo. L’unità potrebbe esser considerata come l’adattamento cosciente del discepolo iniziato al più grande tutto, come il suo assorbimento nel gruppo mediante l’obbedienza alle leggi dell’anima e come ciò che governa il suo atteggiamento verso ciò in cui ha vita, movimento ed essere. Questo continua fino a quando non vede alcuna distinzione, non registra più alcuna differenza e non è consapevole di alcuna reazione separativa, e tutto questo perché in lui non esiste più l’istinto di separazione. Ciò si riferisce alla sua unità nel mondo di energie nel quale si muove, che lo rende un canale libero per l’energia, e quindi parte integrale e armonica del suo intero ambiente e soprattutto del gruppo al quale, automaticamente e secondo le leggi che governano la sua anima, è stato attratto. […] Se si vuole percorrere la Via dell’Evoluzione Superiore e scegliere fra i sette Sentieri cosmici (scelta che, abbastanza stranamente, non dipende dal raggio, perché su ogni sentiero si trovano tutti i raggi) c’è ancora molto da apprendere. Questa Legge di Sintesi che: “opera mediante i Sette che tuttavia sono Uno; che indica le sette vie, malgrado coloro che sono sulle vie non siano che uno; che introduce l’universale entro i molti ma che conserva la sua interezza; che origina il piano, ma che mantiene intatto il proposito; che vede la molteplicità come necessaria secondo la Legge di Sacrificio, ma che subordina questa legge a quella di Sintesi; che emana i molteplici Respiri e tuttavia è la Vita stessa”. In questo tentativo di parafrasare un’antica definizione della Legge di Sintesi, ho comunicato quanto è possibile su questo tema. L’ispirazione verrà solo quando i discepoli avranno costruito l’anthakarana ed opereranno come Triade Spirituale entro la Vita monadica, così come la rivelazione venne quando impararono a mettersi in contatto con l’anima e ad agire quali personalità entro l’anima. * * * La legge di Economia che governa l’aspetto materia della manifestazione, è la legge che caratterizza il lavoro del terzo Logos e delle entità che sono l’incarnazione della Sua volontà e gli agenti dei Suoi propositi. Ognuna delle grandi Entità cosmiche che prendono forma come i tre Logoi, si distingue per un diverso metodo d’attività, che può essere descritto come segue. Il terzo aspetto, o aspetto Brahma delle attività di quelle Entità che sono la Sua espressione, è caratterizzato da quel metodo di distribuzione della materia che chiamiamo Legge di Economia. È questa la legge che governa la dispersione degli atomi di materia, la loro dissociazione reciproca, la loro ampia distribuzione, il ritmo vibratorio, l’eterogeneità, la qualità, e la loro inerente azione rotatoria. Questa Legge di Economia fa si che la materia segua sempre la linea di minor resistenza, ed è la base dell’azione separativa della materia atomica. Essa governa la materia, il polo opposto dello spirito. Il secondo aspetto, l’aspetto costruttore o Vishnu, è governato dalla Legge di Attrazione. Le attività delle Entità che incarnano quest’aspetto attraggono la materia allo Spirito ed operano il graduale riavvicinamento dei due poli. Ciò ha per effetto la coesione, la produzione di ammassi di atomi in varie formazioni; questa attrazione è prodotta dal potere attrattivo dello Spirito stesso. Essa si manifesta come: 1. Associazione. 2. Costruzione di forme. 3. Adattamento della forma alla vibrazione. 4. Omogeneità relativa dell’unità di gruppo. 5. Moto ciclico a spirale. La linea di minor resistenza non è la norma di questo aspetto. Il potere attrattivo dello Spirito nella costruzione delle forme, e l’adattamento delle forme alla necessità sono il segreto del dolore e della resistenza nel mondo; il dolore è causato solo dalla resistenza, ed è una fase necessaria del processo dell’evoluzione. Questa Legge di Attrazione è la legge che governa lo Spirito, polo opposto della materia. Il primo aspetto, o Volontà di esistere, è governato dalla Legge di Sintesi, e le attività delle Entità cosmiche che lo incarnano sono governate dalla legge dell’unità imposta e di omogeneità essenziale. È la legge che finalmente entra in gioco dopo che lo spirito e la materia si sono uniti adattandosi l’uno all’altro. Essa governa la sintesi finale del sé con il Sé, ed infine con l’Unico Sé ed altresì dell’essenza con l’essenza, in opposizione alla sintesi di materia e Spirito. Si manifesta come: 1. Astrazione. 2. Liberazione spirituale. 3. Distruzione della forma per mezzo del ritiro dello Spirito (l’aspetto Distruttore). 4. Assoluta omogeneità ed assoluta unità essenziale. 5. Moto progressivo in avanti. Si può così vedere la meravigliosa sintesi risultante dall’azione evolutiva di queste tre leggi cosmiche – ognuna delle quali incarna il metodo di lavoro di certe Entità o Esistenze cosmiche. * * * L’aspetto Mahadeva o primo Logos (che incarna la volontà cosmica) è governato dalla Legge di Sintesi, la legge cosmica che governa la tendenza all’unificazione; ma in questo caso non si tratta dell’unificazione della materia con lo Spirito, bensì dell’unificazione dei sette nei tre, e dei tre nell’uno. Questi tre numeri stanno per Spirito, qualità, principio, e non tanto per materia, sebbene la materia, essendo ispirata dallo spirito, vi si conformi. La Legge di Sintesi è in rapporto diretto con Colui che è ancora più in alto del nostro Logos, ed è la legge del governo esercitato da Lui sul Logos del nostro sistema. Questo è un rapporto spirituale che tende all’astrazione, ossia a quella sintesi degli elementi spirituali che avrà per risultato il loro ritorno cosciente (tutto sta nella parola “cosciente”) al proprio punto cosmico di sintesi o di unificazione con la loro fonte. La loro fonte è Colui Del Quale Nulla Si Può Dire. Riguardo al primo Logos possiamo dunque riassumere: a. La sua meta è la sintesi degli Spiriti che ottengono la coscienza mediante la manifestazione e che, per mezzo dell’esperienza nella materia, accrescono le qualità. b. La sua funzione è di mantenerli in manifestazione, mediante la volontà, per il tempo desiderato, per poi astrarli e fonderli di nuovo con la loro fonte spirituale. Da qui la necessità di ricordare che, fondamentalmente, il primo Logos governa le entità cosmiche o esseri extrasistemici (piano monadico, n.d.c.); il secondo Logos governa le entità solari (piano animico, n.d.c.); il terzo Logos governa le entità lunari (piano fisico, n.d.c.) e le loro corrispondenze ovunque nel sistema. c. Il suo modo d’azione è la spinta in avanti, la volontà che è dietro allo sviluppo evolutivo è Sua, ed è Lui che spinge avanti lo Spirito attraverso la materia finché alla fine emerge dalla materia dopo aver compiuto due cose: Primo, ha acquisito qualità su qualità, ed emerge quindi con facoltà generate dall’esperienza. Secondo, ha elevato la vibrazione della materia stessa per mezzo della propria energia, così che la materia, al momento del pralaya e dell’oscuramento, avrà due caratteristiche principali: l’attività, effetto della Legge di Economia, e un magnetismo duale, effetto della Legge di Attrazione. Tutti e tre questi concetti sono governati dalla Legge di Sintesi che è la legge della coerente volontà-di-esistere, la quale non persiste solo nel tempo e nello spazio, ma in un ciclo ancor più ampio. Queste dichiarazioni preliminari sono state esposte nel tentativo di indicare la sintesi del tutto. L’uso delle parole comporta limitazione e vela l’idea; le parole letteralmente velano o nascondono i pensieri, ne diminuiscono la chiarezza, e li rendono confusi. La funzione del secondo e del terzo Logos (che è la produzione dell’oggettività dello Spirito essenziale) può essere compresa nelle linee generali più facilmente che la funzione, più esoterica, del primo Logos che è la volontà animatrice. |