Alchimia tradizione che non è mai morta /3

AlchimiaLa Fabbricazione della Pietra Filosofale e i suoi distinti colori

Vediamo ora come si fabbrica la Pietra Filosofale. Ecco quali sono le operazioni essenziali. Estrarre il mercurio ordinario: un fermento speciale che gli alchimisti chiamano Mercurio dei filosofi.

Alchimia tradizione che non è mai morta

di Gerard Encausse (Papus)
traduzione a cura di Giuseppe Barbone

Capitolo III / La Fabbricazione della Pietra Filosofale e i suoi distinti colori

Vediamo ora come si fabbrica la Pietra Filosofale. Ecco quali sono le operazioni essenziali. Estrarre il mercurio ordinario: un fermento speciale che gli alchimisti chiamano Mercurio dei filosofi.

Far agire questo fermento sull’argento, al fine di ottenere, ugualmente, un fermento. Fare agire il fermento del mercurio sull’oro, al fine di ottenerne anche, il fermento.

Combinare il fermento ottenuto dall’oro col fermento ricavato dall’argento ed il fermento mercuriale in un matraccio di vetro verde, molto solido e di forma ovale, coprire ermeticamente questo matraccio e metterlo a cuocere in un forno speciale, che gli alchimisti chiamano atanor. L’unica cosa che differenzia l’atanor dagli altri forni è che, con la sua struttura, permette di aiutare per molto tempo ed in modo speciale la suddetta combinazione, ora di forma ovale.

Quindi, durante questa cottura, e solo allora, si producono certi colori sui quali si basano tutti i commenti alchemici. La materia che questo “uovo” contiene ritorna innanzitutto nera e si pietrifica completamente. In questo stato lo chiamano testa di corvo.

Improvvisamente, dopo questo colore nero si presenta un colore brillante. Questo passaggio, dal nero al bianco, dall’oscurità alla luce, è un’eccellente pietra di tocco per riconoscere una storia simbolica che tratta dell’Alchimia. La materia così “fissata” serve per tramutare i metalli impuri, piombo o mercurio, in argento.

Se si mantiene il fuoco, allora si vede che questo colore bianco sparisce poco a poco; la materia acquisisce diverse tonalità, dai colori inferiori dello spettro, azzurro, verde, fino ai colori superiori, giallo, arancione, e finalmente arriva al colore rosso rubino. Allora la Pietra Filosofale è quasi perfetta.

Ho detto “quasi” perfetta, dunque, in questo stato, dieci grammi di Pietra Filosofale non tramutano più di venti grammi di metallo.

Al fine di perfezionare la Pietra, bisogna introdurla in un matraccio con un po’ di Mercurio dei filosofi, ed incominciare a scaldarlo. L’operazione originale che prima richiese un anno, ora non esige più di tre mesi.

Allora, i colori riappaiono nello stesso ordine della prima volta. In questo stato, la Pietra tramuta in oro dieci volte il suo peso. Bisogna ricominciare l’operazione. Questa volta dura solamente un mese, e la Pietra tramuta mille volte il suo peso di metallo.

Infine, si realizza l’operazione finale e si ottiene la vera Pietra Filosofale perfetta, che tramuta diecimila volte il suo peso di metallo in oro puro.

Queste operazioni vengono chiamate: moltiplicazione della Pietra.

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