Causa del Karma è l’imperfezione e il suo scopo è correggerla

Letture d'Esoterismo OrientaleL’imperfezione esiste perché le costituzioni di grandi realtà spirituali, presenti in modo deformato in ogni fenomeno, sono coinvolte nei processi di sviluppo evolutivo della manifestazione materiale. E finché le entità spirituali che sovrastano ogni apparizione, non avranno raggiunto lo stadio del «sublime controllo» sulla sostanza delle proprie forme materiali, nemmeno gli uomini potranno aspirare alla perfezione.

Causa del Karma è l’imperfezione e il suo scopo è correggerla

di Athos A. Altomonte

L’imperfezione esiste perché le costituzioni di grandi realtà spirituali, presenti in modo deformato in ogni fenomeno, sono coinvolte nei processi di sviluppo evolutivo della manifestazione materiale. E finché le entità spirituali che sovrastano ogni apparizione, non avranno raggiunto lo stadio del «sublime controllo» sulla sostanza delle proprie forme materiali, nemmeno gli uomini potranno aspirare alla perfezione.

Per raggiungere il controllo delle forme sul piano fisico dell’umanità, ogni entità spirituale (che chiameremo per convenzione: monade) dovrà rendere stabile il governo sui tre i piani umani di spirito, pensiero e sensazione. La vita fisica è l’attività deputata al miglioramento della funzione umana, così che vi si possa manifestare quella parte di vita spirituale che è l’anima.

Nel fenomeno fisico detto uomo, la malattia è il sintomo di una temporanea imperfezione del suo essere. Mentre la morte è il modo con cui l’energia vitale che anima la funzione fisica, viene riassorbita dal proprio nucleo centrale. Per poi essere nuovamente convogliata verso un processo dove la coscienza di sé, possa rinnovarsi attraverso prove ed esperienze che ne facciano accrescere capacità e qualità.

I capisaldi del progetto umano sono 3:

lo spirito o monade è il nucleo centrale permanente di energia primigenia (aspetto divino) che è la causa motivante e fonte energetica di ogni aspetto sui piani fenomenici e materiali;

l’anima è l’energia consapevole che genera l’attività del fenomeno fisico detto uomo animandone l’aspetto formale ed i suoi attributi;

il corpo fisico è il contenitore inconscio posto a difesa della consapevolezza (il Sé cosciente) dei due aspetti precedenti, dai gravi [1] influssi del mondo materiale. La coscienza fisica è consistente, impermeabile, e perciò una valida protezione dalle vertigini degli elementi fisici che urterebbero la natura degli aspetti sottili depravandone l’identità.

L’obiettivo del processo detto «progresso umano», è quello d’integrare le tensioni dei tre elementi, che pur procedendo dalla medesima natura, sono state costituite per assolvere le proprie funzioni, su piani di manifestazione composti da elementi tanto diversi.

L’anima mira a far combaciare l’entità spirituale con la coscienza del corpo fenomenico. Perciò tende a comporre un unisono che attraversi ogni piano della manifestazione, dall’apice alla base e viceversa. Questa, in poche parole, è la costruzione del Ponte ricordato dagli ermetisti. Un Ponte o collegamento fatto dei diversi piani della stessa coscienza, capace di mettere in comunicazione, modulandoli tra loro, i diversi toni (suoni) del piano spirituale, animico e fisico (AUM): affinché si fondino in un sol tono. Un solo suono ma triplice con il quale, come scrisse Ermete Trismegisto: i Tre torneranno ad essere Uno.

In questo insegnamento, le malattie (escluse quelle infettive, ma qui si dovrebbe poi discutere sull’aspetto di resistenza e cedimento all’infezione) sono sostanzialmente considerate d’origine karmica. Tra le fonti più importanti si annoverano quelle, personali, il karma del pianeta, il karma della razza a cui si è legati ed infine il karma suscitato dai vincoli di sangue (genetico).

In occidente la medicina psicosomatica, la psichiatria e la psicologia, studiano gli effetti patologici esteriori e tangibili dei conflitti che insorgono tra l’essenza metafisica e l’esistenza fisica dell’aspetto umano. La scienza studia le espressioni esteriori e simboliche di quei conflitti le cui cause si manifestano attraverso il karma. Ad esempio, si conviene che anche il crimine è una sorta di malattia originata dallo stimolo eccessivo d’un ganglo energetico, detto chakra, che sviluppa in modo anomalo la ghiandola endocrina che gli corrisponde, con ciò che ne consegue. Perciò, per quell’insegnamento, il terapeuta illuminato è consapevole della costituzione psicoenergetica dell’uomo e conscio della grande influenza del karma su ogni fenomeno, allora, curerà il criminale con terapie mediche e adatte condizioni psicoambientali, e non solo con sanzioni che possano accrescere l’aggressività e l’asocialità del soggetto. Ma tutto ciò è un aspetto estremo della malattia.

Gli effetti più esterni dei conflitti che interpongono la coscienza sottile e quella fisica si presentano sotto forma simbolica, cioè come segno sull’epidermide o sull’organo.

I “segni” epidermici od organici sono la manifestazione del malessere interiore e ne tradiscono la natura della causa e l’origine. Quindi, esaminando il sintomo ed interpretandone i segni come fossero le parti di un simbolo, si potrebbe scoprire che ciò che lo causa è di origine assai diversa da quella dell’aspetto fisico. Ma tornando all’insegnamento questo ritiene che la degenerazione psichica, il disagio psicologico o il malessere psicosomatico, sono l’espressione di tre livelli di tensione nella dissonanza tra le intenzioni dell’Ego (il “braccio” dell’anima) e l’attività passionale della personalità individuale.

Di norma tutto ciò viene a mostrarsi nei toni più gravi quando l’io inferiore, per sua natura egocentrico ed ipertrofico, è più sordo alle tensioni dell’Ego superiore. Al contrario le conflittualità vengono ad affievolirsi sino a mancare man mano che ci si avvicina all’unisono tra le diverse componenti della coscienza. L’unisono iniziatico è comunemente definito: la pace interiore.

Gesù il Nazareno [2] usando la forma del «pesce» illustrò il moto opposto che muove l’elemento impersonale (spirituale) e quello personale (sensuale). Due pesci che ruotano uno in senso orario e l’altro in senso antiorario. Quello in alto, che raffigura l’anima è sinistrorso, mentre il pesce posto in basso, che raffigura la personalità, al contrario è destrorso.

Nell’immagine l’uno procede in direzione opposta all’altra ad indicare la conflittualità di elementi opposti (principio di dualità) che la mente della coscienza individuale, con la sua opera trasmutativa, deve rendere complementari.

La dualità non esiste veramente, ma è solo un lungo momento di non-riconosciemento tra la coscienza sottile (spirituale e divina) che s’individua e la parte fisica che s’identifica con la sostanza animale dell’essere. Il medio in questo caso tra i due è l’anima che genera il pensiero.

Mentre la coscienza fisica ha bisogno di un percorso di rinnovata identificazione (incarnazione) per riportare nella materialità la vera coscienza di sé, l’anima conserva intatta la propria coscienza perché non interrompe l’identificazione con l’essenza spirituale della propria monade. Se ne conclude che, per la personalità, la via più breve per ritrovare se stessa è quella di “tessere” un alleanza con la propria anima, passando attraverso l’Ego che, per primo, deve imparare a comprendere.

Anche se all’apparenza duale, l’unicità dell’elemento coscienziale è illustrata dal filo a forma di mezzo 8 (il simbolo è segno d’infinito) che lega per la bocca i due pesci. E l’interpretazione esoterica di questo legame e dei due pesci che unisce è legata allo Zodiaco maggiore dove, la personalità si muove da Aries verso Taurus, mentre l’anima va da Aries verso Pisces.

L’Astrologia esoterica insegna che nel collegamento tra segno e ascendente, nel filo che li unisce, è nascosta l’interpretazione di un destino e la via migliore da percorrere per una incarnazione. Trovandovi l’anticipazione d’ogni prova come di ogni sostegno messoci a disposizione dal karma.

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Note

1. L’onda quadra, più grave e materiale, e il sinusoide, infinitamente esteso, sono due aspetti dell’energia che muove l’onda di vita attraverso cicli di manifestazioni, creando forme e fenomeni. Ogni ciclo è soggetto ad una cadenza che possiamo riassumere con questo codice di ritmi (onda-suono): emersione (comparsa-nascita del ciclo o della forma), tensione (evoluzione-crescita del ciclo o della forma), immersione (scomparsa, dissoluzione-rigenerazione del ciclo o della forma).
Nell’habitat emotivo detto sfera del desiderio questa concentrazione energetica diventa la coscienza fisica. Un campo energetico (aura) di una vibrazione (tono) tanto lenta (onda quadra) da potersi assuefare alla staticità energetica della materia fisica.
Ma al contrario dell’energia materiale, quella della coscienza mantiene la memoria di un più alto livello di vibrazione a cui, per la legge di affinità, tende a tornare.
L’identità occulta della coscienza fisica, quindi, è mossa da questa dimessa similitudine di cui non ha più riferimenti certi. Stimola, allora, i propri attributi fisici in un cammino che, in un certo senso, possiamo considerare a ritroso, cioè: di ritorno alla fonte della propria natura sottile.
Nel proprio progresso la parte di coscienza materializzata sviluppa la mente fisica. Ma questa resta egemonizzata dalle sensazioni della natura animale che, tutte di provenienza esterna, sono così preponderanti per la coscienza fisica, da sopraffare ogni sensazione interiore: tranne una debole eco che si manifesta alla superficie della coscienza di veglia come senso del giusto, del bene e del bello.

Ma non essendoci spazio per altri particolari, resta solo da sottolineare come il termine “grave” sia la soglia per un argomento, collaterale, ma di altrettanta importanza. Quello dell’analogia tra le energie di essenza, coscienza e forma con gli aspetti energetici di moto, suono e vibrazione. Perché, ogni fenomeno che trova la propria espressione come forma o aspetto è composto nella sostanza d’energia vibrante, perciò, ogni genere di forma o di aspetto è sempre correlato al suono, ai suoi toni (colori) ed alle sue vibrazioni. (torna al testo)

2. I Nazareni esistono tuttora ed è sempre stata una Comunità di Terapeuti, inoltre, erano la componente esoterica della Comunità Essena. E la cultura degli esseni ha molto a che fare con i termini di questo Commentario. (torna al testo)

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