Scheda 10 / Le Forme Pensiero

MassoneriaLa forza del pensiero è un’energia che non ha confini di tempo e di spazio, è un’energia che attraversa la materia e raggiunge distanze sbalorditive per lo scibile umano.
Già il filosofo Cartesio con il suo motto “Cogito ergo sum” (“Penso dunque sono”) aveva anticipato quello che, oggi, cominciamo a comprendere dopo secoli di conoscenza concreta.

Scheda 10 / Le Forme Pensiero

di Marco Macrì

La forza del pensiero è un’energia che non ha confini di tempo e di spazio, è un’energia che attraversa la materia e raggiunge distanze sbalorditive per lo scibile umano.

Già il filosofo Cartesio con il suo motto “Cogito ergo sum” (“Penso dunque sono”) aveva anticipato quello che, oggi, cominciamo a comprendere dopo secoli di conoscenza concreta.

Noi siamo quello che pensiamo ed attraverso il pensiero costruiamo, giorno dopo giorno, la nostra realtà indirizzando il nostro destino. Qualcuno potrà sorridere a queste affermazioni, pensando che l’energia del pensiero non è, ancora, misurabile (fatta eccezione per l’elettroencefalogramma EEG). Tuttavia, il potere della sua energia è incommensurabile, in quanto è quella fonte che tiene in manifestazione l’Universo conosciuto. Il pensiero, una volta emesso prende una forma concreta e diventa una “forma pensiero”. Quando più persone legano i propri pensieri ad uno stesso argomento finiscono per creare una forma pensiero che li accomuna. Se il collegamento è prolungato, l’unione li rafforza reciprocamente, costruendo una forma pensiero sempre più stabile, quindi, più forte e definita che assume la forma di un eggregore.

Esistono eggregore d’ogni tipo e qualità. Ognuno corrisponde allo spirito che anima il gruppo, in una graduazione estremamente composita che dalla peggiore (come quella di una aggregazione criminale) può raggiungere la migliore forma possibile (come quella di una aggregazione spirituale) e la loro durata (emotività) è proporzionale all’impegno psicologico dei suoi promotori.

Come ogni associazione umana, anche la Massoneria ha un suo eggregore, ch’è la summa dei tanti eggregori minori creati dalle Logge. Ogni qual volta una Loggia si riunisce ritualmente, il lavoro cerimoniale rivitalizza l’eggregore particolare, che va a rinforzare l’eggregore collettivo dell’intera Comunione. Per questo, un’officina dovrebbe essere costituita da fratelli che con spirito altruistico lavorino in armonia e non in dissonanza, altrimenti, disarmonico ne risulterebbe l’eggregore, con i deleteri effetti conseguenti.

L’energia di un grande Eggregore è enorme ed ha la forza di modificare gli eventi. Un grande Eggregore positivo è in continuo conflitto con le energie evocate dalle forme pensiero negative che interseca nella sua strada. Altrettanto avviene con gli Eggregori delle grandi organizzazioni pseudo religiose e contro iniziatiche, che hanno interesse a mantenere in soggezione gli individui. Queste entrano in conflitto con le forme pensiero positive, aggredendole. Da questi presupposti dovrebbe nascere il senso di responsabilità per chiunque operi in contesti rituali, di lavorare al meglio per sostenere e rafforzare l’azione degli Eggregori benefici, affinché abbiano la forza di riverberare la loro efficacia a beneficio dell’umanità.

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