Siamo giunti alla terza Legge dell’Anima, che ne regola ogni attività.
La capacità di servire segna un ben definito progresso sul Sentiero, e non è possibile servire in modo spontaneo, amorevole e saggio prima di aver raggiunto questo stadio. Fino allora si tratta solo di buone intenzioni, di moventi indefiniti e spesso di fanatismo.
Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e del Maestro D. K. Siamo giunti alla terza Legge dell’Anima, che ne regola ogni attività. Denominazione exoterica – Legge del Servizio Denominazione esoterica – Legge dell’acqua e dei pesci Simbolo – Un uomo con una brocca d’acqua Energia di raggio – Emanazione di energia di sesto raggio. Vita vivificante. È la Legge del Servizio. Ma prima di trattarne, tre fattori meritano tutta la nostra attenzione. Il primo è il fatto che il risultato di ogni contatto ottenuto in meditazione e la portata del nostro successo sono determinati dal servizio prestato all’umanità. Se la comprensione è giusta, lo sarà necessariamente anche l’azione. Si è detto che le tre grandi scienze che emergeranno nella nuova era, a guidare l’umanità dall’irreale al reale e dall’aspirazione alla realizzazione, sono: 1. La Scienza della Meditazione, la futura scienza della mente. 2. La Scienza dell’Antahkarana, o del collegamento fra la mente superiore e l’inferiore. 3. La Scienza del Servizio, vera e propria tecnica di unificazione. Di quest’ultima studieremo gli aspetti generali, perché nella vita del discepolo è il principale fattore di liberazione. Il secondo è che nessuno può sfuggire a questa Legge del Servizio. Ogni evasione, se è cosciente, comporta lo scotto conseguente. La capacità di servire segna un ben definito progresso sul Sentiero, e non è possibile servire in modo spontaneo, amorevole e saggio prima di aver raggiunto questo stadio. Fino allora si tratta solo di buone intenzioni, di moventi indefiniti e spesso di fanatismo. Ne tratteremo più avanti. Questa legge è l’imposizione sul ritmo planetario di certe energie e impulsi che emanano dal segno zodiacale verso cui procediamo. Quindi non vi si sfugge… Il terzo fattore è che la Legge di Servizio fu espressa nella sua pienezza per la prima volta dal Cristo duemila anni fa. Egli fu il precursore dell’era dell’Acquario, e perciò insistette sul fatto di essere l'”acqua di vita” e l'”acqua viva” necessaria agli uomini. Ciò spiega la definizione esoterica di questa legge: “dell’acqua e dei pesci”. Lentamente, molto lentamente, l’era dei Pesci ha preparato la via all’espressione divina del servizio, che sarà la gloria dei secoli futuri. Oggi il mondo sta rendendosi conto che “nessuno vive per se stesso”, e che solo quando l’amore, di cui tanto si è scritto e detto, trova sbocco nel servizio, l’uomo sale all’altezza delle sue capacità innate. L’Era dell’Acquario è raffigurata da un uomo recante sulle spalle una giara così ricolma che l’acqua trabocca, senza scemare di livello. Il simbolo della Legge del Servizio è molto simile, con una sola differenza: l’uomo sta in perfetto equilibrio, le braccia aperte in croce e la giara sul capo. Questa differenza è di significato profondo. La giara d’acqua sulle spalle simboleggia il peso del servizio. Non è facile servire. L’uomo oggi comincia solo ad imparare come farlo. La giara sulla testa dell’uomo, inchiodato sulla croce del sacrificio per tanto tempo che la posizione gli è divenuta naturale, indica che la croce, che l’ha sostenuto per tanto tempo, è scomparsa. Egli raffigura la forza regolata, la calma, l’equilibrio. La comprensione della Legge dell’Impulso Magnetico lo ha preparato a raggiungerli. È la Legge dell’Unione Polare, il cui simbolo ha dato origine al segno zodiacale della Bilancia: equilibrio e servizio. Ecco le due espressioni della Divinità che oggi rappresentano il prossimo grande obiettivo… Il servizio è, attualmente, l’idea principale da comprendere poiché, se compresa, ci apre completamente alle nuove influenze. La Legge del Servizio esprime l’energia di una grande Vita che, in cooperazione con “Colui in Cui viviamo, ci muoviamo e siamo” sta assoggettando il genere umano ad influenze e correnti di energia, destinate a produrre tre effetti: 1. Risvegliare il centro del cuore in tutti gli aspiranti e discepoli. 2. Mettere in grado chi è polarizzato in senso emotivo di focalizzarsi con intelligenza nella mente. 3. Trasferire nel cuore l’energia del plesso solare. Lo sviluppo di ciò che si potrebbe chiamare “la coscienza del cuore” o del vero sentimento, è il primo passo verso la coscienza di gruppo. Questa coscienza, e l’identificazione con l’aspetto senziente di tutti i gruppi, portano al servizio che si deve prestare come fanno i Maestri, e come ci mostrò il Cristo in Galilea. Alcune domande a proposito del ServizioDunque il servizio prestato attualmente è quello che è, perché gli uomini rispondono alle nuove influenze dell’Acquario nel loro corpo astrale e lo esprimono mediante il plesso solare. Ciò spiega perché oggi il servizio è in gran parte di natura emotiva; esso è responsabile dell’odio suscitato da coloro che reagiscono sensibilmente alla sofferenza e che, essendo identificati emotivamente con essa, attribuiscono a persone o a gruppi di persone la colpa delle miserie incontrate. È anche per questo che quanto si fa per migliorare le condizioni dà risultati insoddisfacenti. Insoddisfacenti dall’elevato punto di vista dell’anima. Tuttavia, quando la prestazione del servizio basa su una risposta mentale alle necessità umane, tutto il problema si innalza al di sopra dell’illusione e della valle dell’annebbiamento astrale. Gli impulsi a servire sono allora registrati nel centro del cuore e non nel plesso solare; quando ciò avverrà più in generale, le manifestazioni di servizio saranno più felici e più efficaci… Come definire il “Servizio”? Non è facile farlo. Troppi sono stati i tentativi di definirlo dal punto di vista della personalità. Lo si può descrivere brevemente come l’effetto spontaneo del contatto con l’anima. Questo contatto è così preciso e stabile che la vita dell’anima può fluire nello strumento che è costretta ad usare sul piano fisico. È il modo in cui la natura dell’anima può manifestarsi nel mondo delle vicende umane. Il servizio non è una qualità o un’azione; non è un’attività per cui si debba lottare strenuamente, né un sistema per salvare il mondo. Questa distinzione deve essere chiaramente compresa, altrimenti si falsa tutto l’atteggiamento verso questa importantissima dimostrazione di successo evolutivo. Il servizio è una manifestazione di vita. È un impulso dell’anima, come l’istinto di conservazione e di riproduzione è una manifestazione dell’anima animale. Questa è un’affermazione molto importante. È un istinto dell’anima, per usare un’espressione molto inadeguata, innato e peculiare del suo sviluppo. È la sua caratteristica principale, come il desiderio lo è della natura inferiore. È desiderio di gruppo, equivalente in quest’ultima al desiderio personale. È l’impulso al bene di gruppo. Perciò non lo si può insegnare o imporre a una persona come dimostrazione auspicabile di aspirazione, operante dell’esterno e basata su una teoria del servizio. È semplicemente il primo vero effetto, sul piano fisico, dell’incipiente espressione esteriore dell’anima. Né teoria né aspirazione fanno di un uomo un vero servitore… Qual è il campo di questa scienza, e perché la chiamiamo una scienza? …Anzitutto il campo del servizio appare come la vita dello Spirito operante nella sfera della natura umana. La prima cosa per l’anima, quando il contatto è stabilito e l’uomo lo sa nella coscienza cerebrale e per l’impressione attiva della mente, è rendere l’uomo consapevole di essere un principio vivente della divinità, e poi preparare la triplice natura inferiore all’osservanza spontanea della Legge di Sacrificio. Così non sarà d’ostacolo alla vita che deve e vuole fluire attraverso di essa. È il primo e più difficile compito, e impegna oggi tutti gli aspiranti. Non indica forse il punto evolutivo raggiunto dalla maggioranza? Quando il ritmo di questa legge sia imposto, e l’impulso naturale dell’uomo incarnato sia di esprimere l’anima, e quel ritmo sia una naturale manifestazione giornaliera, l’uomo incomincia a “stare nell’essere spirituale”, e la vita che scorre in lui, ordinata e naturale, può influire sull’ambiente e su chi lo circonda. Questo effetto può essere chiamato una “vita di servizio”. Troppo rilievo si è dato al processo col quale assoggettare la natura inferiore alla Legge di Servizio, e si è sviluppata l’idea del sacrificio nel senso peggiore. Questo concetto insiste sul conflitto necessario e inevitabile fra la natura inferiore, operante secondo le proprie leggi, e gli aspetti superiori regolati dalle leggi spirituali. Il sacrificio dell’inferiore al superiore assume grandi proporzioni e il termine finisce per essere del tutto appropriato. Il sacrificio esiste. Esiste sofferenza. Vi è un doloroso processo di distacco. Occorre uno sforzo prolungato perché la vita fluisca, mentre la personalità solleva, uno dopo l’altro, barriere e ostacoli. Stadio e atteggiamento che si possono guardare con benevolenza e comprendere, poiché alcuni sono così pieni di teorie sul servizio e la sua pratica, che trascurano di servire, e neppure sanno capire quel periodo doloroso che sempre prelude ad un servizio più vasto. Le loro teorie bloccano la giusta espressione, e chiudono la porta alla vera comprensione. La mente è troppo attiva. Quando il sé inferiore è subordinato ai ritmi superiori e osserva la Legge del Servizio, la vita dell’anima fluisce attraverso l’uomo e raggiunge altri, ed ha per effetto di dimostrare vera comprensione e utilità nell’ambiente familiare e sociale… Abbiamo espresso la persuasione che una delle principali scienze dell’avvenire baserà sull’attiva prestazione del servizio. Abbiamo usato la parola “Scienza” perché il servizio, essendo una qualità spirituale, sarà rapidamente riconosciuto come espressione fenomenica di una realtà interiore, e comprendendolo rettamente si otterrà molta rivelazione sulla natura dell’anima. Il servizio è un metodo per produrre risultati esterni e tangibili sul piano fisico; questa è una prova della sua facoltà creativa, su cui richiamo la vostra attenzione. Per questo sarà di diritto annoverato fra le scienze. È uno stimolo, un impulso, una poderosa energia creativa. La creatività del servizio è già stata vagamente riconosciuta nel mondo delle vicende umane sotto vari nomi, come per esempio la scienza dell’educazione vocazionale. Non manca il riconoscimento né lo studio dell’impulso derivante dalla giusta comprensione dei rapporti sociali. Molto anche si studiano, seguendo questa direttrice, la criminologia e l’educazione della gioventù di tutte le nazioni e gruppi etnici… Quali sono le caratteristiche del vero servitore? È facile elencarle in breve. Non sono precisamente quelle che si è forse indotti a credere. Non parlo delle qualificazioni richieste per il Sentiero del Discepolato o quello della Prova. Queste sono ben note. Sono le cose comuni della vita spirituale, che costituiscono il campo di battaglia, o Kurukshetra, della maggior parte degli aspiranti. Qui trattiamo delle qualità che affiorano nell’uomo quando opera sotto l’impulso della Legge del Servizio. Esse appaiono quando egli è un vero e proprio canale per la vita dell’anima. Le sue caratteristiche principali sono tre: 1. Anzitutto lo distingue l’innocuità, e la deliberata astensione dalle azioni e parole che potrebbero offendere o provocare malintesi. Egli non nuoce al gruppo con nessuna parola, suggerimento, insinuazione, allusione maligna o esplicito dissenso. Osservate che non ho detto “non nuoce ad alcun individuo”. A chi osserva la Legge del Servizio non occorre ricordare di non nuocere ad alcun individuo. Sovente invece bisogna rammentargli, nell’esuberanza dello stimolo spirituale e dell’aspirazione, di dimostrare l’innocuità di gruppo. 2. La seconda caratteristica è la disposizione a lasciar liberi gli altri di servire come meglio credono, sapendo che la vita che fluisce nel servitore deve trovare i suoi canali di sbocco, e che volerla dirigere può essere pericoloso e ostacolare il servizio progettato. Egli cerca dunque di:
3. La terza caratteristica è la gioia. Sostituisce la critica (trista portatrice di afflizione) ed è il silenzio sonoro. Sarebbe bene riflettere su quest’ultimo concetto, perché il suo significato non si può tradurre in parole, ma solo in una vita dedicata ai ritmi nuovi e al servizio del tutto. Allora la “gioia sonora” e il “suono di gioia” rivelano il loro vero significato. Che effetto ha il servizio sulla mente, sulle emozioni e sul corpo eterico? …Forse non c’è suggerimento migliore, per chi vuole comportarsi da vero servitore, dell’invito a ripetere giornalmente, con tutta la forza del cuore e della mente, la consacrazione che conclude il Catechismo Esoterico, incluso al termine di Iniziazione Umana e Solare. Vorrei ricordare che se si sente ribellione o ripugnanza per le idee trasmesse da quelle parole vuol forse dire che la coscienza ha gran bisogno di essere impressionata da questo scopo di vita: “Assolvo il mio compito con ferma risoluzione; con sincera aspirazione; non sogno né riposo; lavoro; servo; colgo i frutti del lavoro; prego; sono la Croce; sono la Via; passo oltre il lavoro compiuto; calpesto il sé ucciso; abbatto il desiderio, e lotto, immemore della ricompensa. Rinuncio alla pace; perdo il riposo, e nella tensione del dolore, perdo me stesso, trovo Me stesso ed entro nella pace. A tutto ciò solennemente m’impegno, e invoco il Sé superiore”… Dimostra questa scienza che i sette raggi hanno metodi di servizio caratteristici? Col passare del tempo ciò sarà senza dubbio dimostrato, e si vedrà che ognuno opera nel servizio secondo precise e specifiche direttive determinate da un raggio. Sono le linee di minor resistenza per ciascuno e di conseguenza le più efficaci. Tali tecniche e metodi costituiranno la struttura interiore della futura Scienza del Servizio e verranno scoperte ammettendo l’esistenza dei raggi, e osservando i metodi impiegati dai diversi tipi e gruppi, isolati e classificati secondo i raggi. Questi diversi modi di servire sono tutti conformi al Piano, e formano nel loro insieme un tutto sintetico. Il raggio o i raggi in manifestazione in un dato momento determineranno l’orientamento generale del servizio, ed i servitori il cui raggio egoico è manifesto e cercano di operare in senso giusto, saranno agevolati se capiranno che il corso delle cose è loro favorevole e che stanno seguendo la linea di minor resistenza per quel periodo. Il loro compito sarà più facile che per gli aspiranti e i discepoli il cui raggio egoico non sia manifesto. Questo riconoscimento comporterà lo studio attento dei periodi e dei tempi, così da evitare spreco di forze, ricavando vero profitto dalle caratteristiche e attitudini di chi serve. Tutto ciò sarà fatto in conformità al Piano. L’esame dei raggi manifesti o no, e il riconoscimento dei servitori e discepoli presenti sul piano fisico in un dato momento fanno parte dei compiti dei Maestri della Gerarchia… Tutti i raggi oggi operano per una specifica idea di gruppo di sette Maestri i quali, tramite servitori scelti allo scopo, partecipano attivamente all’opera iniziale del settimo raggio. Esso si collega pure all’influenza incipiente dell’Acquario. I Maestri, affiancati dal grande gruppo dei Loro discepoli, operanti su tutti i cinque piani dello sviluppo umano, hanno studiato minuziosamente i discepoli accettati, quelli sotto osservazione e non ancora accettati, e gli aspiranti. Ne hanno scelto un certo numero da saldare in un gruppo sul piano fisico. La base di questa selezione è:
A ciò, molti possono partecipare. La Legge del Servizio è stata delineata in questo modo per chiarire un poco una delle influenze più esoteriche del sistema solare. Vi chiamo a servire, ma vi ricordo che il servizio qui discusso è possibile solo se si ha una visione più chiara dello scopo della meditazione, e si impara a conservare durante il giorno un orientamento spirituale interiore. Quando si è appreso a cancellare dalla coscienza noi stessi come figura centrale del dramma della vita, allora e soltanto allora si è all’altezza delle nostre reali capacità di servitori del Piano. […] Abbiamo considerato una serie interessante di leggi. Nella prima (di Sacrificio), emergono tre idee principali: prima di tutto che l’Eterno Pellegrino scelse di sua spontanea volontà di morire “occultamente”, e assunse un corpo o una serie di corpi per elevare le vite delle forme che incorporava. Nel farlo egli stesso “morì”, nel senso che, per un’anima libera, la morte e l’assumere forma, con il conseguente immergersi in essa, sono sinonimi. In secondo luogo che così facendo l’anima ricapitola, in piccola scala, ciò che hanno fatto e fanno i Logoi solare e planetario. Queste grandi Vite sono soggette alle leggi dell’anima durante le manifestazioni, anche se non sono governate o controllate da quelle del mondo che diciamo naturale. La loro coscienza non s’identifica con il mondo dei fenomeni, al contrario della nostra che lo è fino a quando non obbediamo alle leggi superiori. Grazie alla “morte” occulta di quelle grandi Vite, le minori possono vivere e sperimentare. In terzo luogo, mediante la morte si attua un grande processo di unificazione. La “caduta di una foglia”, che poi s’identifica con il terreno che l’accoglie, è un pallido esempio di questo grande ed eterno processo di unificazione, che si svolge attraverso il divenire e il morire per effetto del divenire. Nella seconda legge (di Impulso Magnetico), l’unità che si sacrifica, sempre liberamente e per scelta spontanea, si sottopone al metodo per cui questa morte si compie. Per l’urto delle coppie di opposti, fra i quali sta “sospesa”, conosce le tenebre esteriori, come il Cristo le conobbe alfine sulla Croce quando “pendeva”, simbolicamente, fra cielo e terra, e con la potenza del Suo magnetismo e della Sua vibrazione interiore trasse, e sempre trarrà, a Sé tutti gli uomini. Questa è la prima grande idea che emerge. La seconda riguarda l’equilibrio delle forze padroneggiate. Ne sono accurato simbolo la bilancia e le tre Croci sul Golgota. Libra governa questa legge, e quando la coscienza dell’anima cade sotto il suo influsso è possibile percepire delle forze provenienti da quella costellazione. Esse sono quiescenti per quanto concerne la personalità; il loro effetto non viene registrato, sebbene sia presente. Nella terza legge (del Servizio) il Dio che si sacrifica e il Dio delle dualità sono sottoposti a influssi dagli aspetti più facilmente individuabili. Con la morte e la vittoria sulle coppie di opposti, il discepolo diventa tanto magnetico e vibrante che può servire l’umanità divenendo ciò che sa di essere. Immerso fisicamente, per quanto riguarda la personalità, nelle acque dell’esistenza terrena, è al tempo stesso consapevole, in coscienza, di altre condizioni, del suo proposito essenziale di morire per altre vite, e del metodo da adottare per raggiungere e serbare l’equilibrio liberatore. Quando questi concetti ne dominano la mente, è pronto a servire i suoi simili. Le leggi producono questo effetto solo quando affiorano nella coscienza dell’uomo che costruisce l’antahkarana e procede secondo la Scienza di Unione. […] Anche l’uomo altruista e orientato verso lo spirito integra gli aspetti di se stesso in un tutto operante, ma la sua attività è per contribuire, non per acquisire, e per opera della legge superiore, del Servizio, si integra non soltanto come essere umano nell’ambito della sua civiltà, ma pure in quel mondo di attività cosciente più vasto e inclusivo che chiamiamo il Regno di Dio. […] Rammento inoltre che, per le leggi della Nuova Era, … l’assistenza [col suggerimento e la cooperazione vigilante] è concessa soltanto a chi ha trasceso l’aspirazione egoistica e perso di vista il proprio progresso nel desiderio di servire. La Legge del Servizio, … sarà dominante in futuro e la nuova tecnica la incarna. In epoche passate, era il servizio dell’anima (per la propria salvezza individuale) ad assorbire l’attenzione dell’aspirante, che non considerava altro. Venne quindi il periodo in cui prevalse il servizio del Maestro e dell’anima; ma si serviva il Maestro e si assolvevano gli impegni nei Suoi confronti perché ciò favoriva la salvezza dell’individuo. Ora risuona una nuova nota: la crescita mediante il servizio all’umanità e il totale oblio di sé. |