La Regola del Silenzio – Capire l’istinto animale – Psichismo inferiore e psichismo superiore – Visualizzazione e meditazione
L’agente che plasma di significati la Natura è il silenzio. I linguaggi, nonché la degenerazione di questi, costituiscono il mondo di chaos. Per questo la prima regola aurea è la Regola del Silenzio. Perché attraverso il silenzio si acutizza l’udito (verso l’interno).
dedicato al lavoro d’istruzione di Athos A. Altomonte Sommario: La Regola del Silenzio – Capire l’istinto animale – Psichismo inferiore e psichismo superiore – Visualizzazione e meditazione La Regola del SilenzioLa Natura si muove nel silenzio. Nostro obiettivo è studiare e capire il non-suono, il non-linguaggio. L’agente che plasma di significati la Natura è il silenzio. I linguaggi, nonché la degenerazione di questi, costituiscono il mondo di chaos. Per questo la prima regola aurea è la Regola del Silenzio. Perché attraverso il silenzio si acutizza l’udito (verso l’interno). Devo perciò addestrarmi a riconoscermi. Capire l’istinto animaleDobbiamo riscoprire quello che è l’istinto animale presente in ogni individuo; questo significa by-passare la mente, perché il fisico non può diventare metafisico. Dobbiamo, allora, decidere se accettare il silenzio come “veicolo” e se vogliamo usarlo per “scendere giù”, in esplorazione. “Giù” non è il subconscio, la sfera dei nostri sedimenti grossolani; ma rimanendo saldi nel nostro punto di percezione, dare ascolto a noi stessi per imparare che nel silenzio in realtà c’è il suono. Sono le emozioni. Le emozioni si muovono ed hanno un suono. Si manifestano sotto forma di pressione. L’energia stessa ha un suono. Come riusciamo noi a porre l’orecchio a questi suoni, a queste pressioni che salgono dal basso? Con la meditazione. In occidente si chiamano Psicodinamiche. Psichismo inferiore e psichismo superioreC’interessa entrare in comunicazione con l’animale (vedi uomo-animale) che è in noi. Se riesco a creare un ponte emotivo, tra me e me, astrale (corpo delle emozioni), non vuol dire che io cedo all’astrale, mentre invece lo sto esplorando, studiandolo. Se io entro in comunicazione con la mia parte animale (la mia sfera emotiva), essa ha (anche se in maniera più regale) la stessa emotività d’ogni appartenente al regno animale. Sviluppando questa sensibilità divento un percettivo, non solo di me stesso, ma anche degli animali. È questa una forma di psichismo inferiore; lo psichismo s’impara solo attraverso lo psichismo, non attraverso la scienza concreta. Lo psichismo superiore, nostro vero obiettivo, s’impara solo attraverso i principi che regolano lo psichismo inferiore; la percezione radiante, il magnetismo è lo psichismo animale. Se capisco lo psichismo inferiore, posso capire un angelo; se io capisco un somaro, riesco a capire un angelo. L’emozione, pur essendo un’espressione inferiore (rispetto al mondo del pensiero) è un’espressione naturale. Volendo affinare l’arte della percezione si può scendere ancor più in profondità. Andando oltre troviamo che noi abbiamo una vita legata ai liquidi; arrivare a percepire il moto dei liquidi (che rispondono ad una propria elementare intelligenza), entriamo in contatto con lo psichismo più profondo, con lo psichismo vegetale. Si può giungere fino ad uno psichismo statico, quasi immobile, che tale però non è, ma irradia luce, quello minerale. Noi viviamo come società umana sotto la legge di Attrazione-Repulsione, dalla quale discende la legge del branco. Imparando il linguaggio animale, possiamo riconoscere il linguaggio del corpo (fisiognomica). Le attribuzioni che noi diamo al nostro corpo, istintivamente o razionalmente, sono delle posizioni che in realtà velano atteggiamenti psicologici; quelle posizioni che nella magia tradizionale il mago usava per le posizioni di potere. Dall’atteggiamento fisico arrivo a condizionare quello psichico e viceversa. Psiche – Corpo, Corpo – Psiche. Visualizzazione e meditazioneAttraverso le tecniche di visualizzazione, posso produrre una forma pensiero le cui caratteristiche sarò io a crearle, mentre le colorazioni, le qualità, saranno l’attività magnetica della forma stessa. Pertanto posso meditare su una forma pensiero con caratteristiche da me create, ma che risponde a qualità sue proprie. Lo studio in questa direzione è il primo passo per creare il contatto con il proprio corpo causale (il piano delle cause) e l’anima mundi, il piano akashico, attraverso l’unità mentale (chiamata il riflettore). «Io rifletto», ha un senso occulto. Significa che l’adepto, fino a quando non realizza il ponte, orienta lo “specchio” dell’unità mentale, mettendo in rapporto il proprio corpo causale e la mente astratta, con la coscienza del proprio cervello fisico; allora vede. È in questa fase, nel passaggio dallo specchio al ponte, che troviamo il senso del 32° grado (del R.S.A.A.), la conoscenza per contatto. A questo si riferisce l’espressione che dice «guardare il Cristo negli occhi», la Luce, la Verità, l’Anima, la Triade. Il segreto non sta nella posizione del corpo, perché in quella pratica stiamo tendendo all’abbandono della coscienza del corpo. Concludendo, in questa breve esposizione, abbiamo parlato della tecnica di visualizzazione come domanda, come energia creativa che emana (invocazione-evocazione). La ricezione della risposta vera, avviene attraverso quella parabola (nel senso di forma che accoglie) sempre passiva che è la percezione femminile. Questo è il senso di diventare androgini, enfatizzando, cioè, ambedue gli aspetti mascolino-femminino. Nel perfetto maschio-femmina psichico c’è il perfetto iniziato. Visualizzazione e meditazione è la scuola dell’Agni Yoga. Come si può fare il vuoto nella mente per noi occidentali? Attraverso un processo che si chiama, concentrazione. Concentrando tutta l’energia su un punto, o su una forma precisa, un triangolo, un cerchio, anche se inizialmente su un punto, tutto il resto scompare, tutto il resto è vuoto, tutto il resto diventa percezione. Percezione dinamica. |