Sulla Trasmutazione metallica /7

MassoneriaIl principio d’identificazione e ripolarizzazione mentale – Lo Specchio, uno dei Giocattoli di Bacco – [Il Ponte] – Sul significato del Segreto Massonico – Il Segreto nella sfera dell’Iniziato – Il simbolo dello Speculum nel Cerimoniale massonico – [Saturno «il Pianeta delle Prove»]

I Misteri, sono in realtà la fonte della vera “rivelazione” e solo quando la mente e la volontà di bene, saranno intimamente fusi e condizioneranno le coscienze, si capirà l’estensione della rivelazione futura; perché soltanto allora questi segreti potranno essere affidati all’Umanità. Questi riguardano la capacità di mettere i FF. in grado di operare coscientemente con le energie del pianeta e del Sistema Solare (il Diamagnetismo) per controllare le forze in seno al pianeta.

Sulla Trasmutazione metallica /7

di Athos A. Altomonte

Il Viaggio come itinerario interiore verso la trasformazione iniziatica

ed una breve analisi sul significato del Segreto massonico

Sommario: Il principio d’identificazione e ripolarizzazione mentaleLo Specchio, uno dei Giocattoli di Bacco – [Il Ponte] – Sul significato del Segreto MassonicoIl Segreto nella sfera dell’IniziatoIl simbolo dello Speculum nel Cerimoniale massonico – [Saturno «il Pianeta delle Prove»]

Il principio d’identificazione e ripolarizzazione mentale

Passiamo ora a proporre 4 brevi brani che abbiamo stralciato da un voluminoso commentario d’un Eminente Fratello:

«I Misteri, sono in realtà la fonte della vera “rivelazione” e solo quando la mente e la volontà di bene, saranno intimamente fusi e condizioneranno le coscienze, si capirà l’estensione della rivelazione futura; perché soltanto allora questi segreti potranno essere affidati all’Umanità. Questi riguardano la capacità di mettere i FF. in grado di operare coscientemente con le energie del pianeta e del Sistema Solare (il Diamagnetismo) per controllare le forze in seno al pianeta […]

[…] su una voluta più alta della spirale della vita, gli antichi Segni saranno riconosciuti, quei Segni che la Massoneria ha scrupolosamente conservati e che, in attesa della loro restaurazione, sono stati preservati nei suoi rituali. Questi Antichi Misteri dati originariamente all’Umanità dalla Gerarchia dei Sacerdoti, contengono la Chiave del processo evolutivo; celato nei Numeri, nel Rituale, nelle Parole, nella Simbologia; il segreto dell’origine dell’Uomo, del suo destino e del lungo Sentiero che (egli) deve percorrere per far ritorno alla Luce. Questi sono velati in un’immagine, raffigurata nei Riti e nei Rituali […]

[…] la restaurazione dei Misteri porrà al giusto posto i poteri psichici ordinari e questi guideranno l’uomo verso il loro utile impiego. Il Colore ed il Suono saranno reintegrati al loro giusto posto […] renderanno reale, un senso oggi incomprensibile della natura della religione, del proposito della scienza e della meta dell’educazione…».

Dopo aver indicato i principi dell’argomento, passiamo ora ad una “ricognizione speculativa” dei suoi significati iniziatici.

L’etere riflettente degli ermetici, l’Anima Mundi dei mistici, l’Alkahest degli alchemici, l’Akasha dei vedantini, fanno tutti parte d’una sfera energetica dove il criterio fondamentale è la polarizzazione o depolarizzazione d’ogni principio che li attraversa, riflettendovicisi, scendendo dalla sfera energetica metafisica (alte frequenze) a quella fisica (basse frequenze) e viceversa. Dal macro al microcosmo e viceversa. Quando il saggio Ermete affermava che era vero, anzi verissimo, che ciò che è il alto è come ciò che è in basso, si guardava bene dall’aggiungere pubblicamente che tutto quanto era percettibile lo era sì ma al contrario.

Con un esempio un po’ surreale immaginiamo di essere in piedi al centro di una stanza con il soffitto ricoperto da uno specchio. Immaginiamo ora di guardarci in quello specchio che ci sovrasta. Certamente ci vedremo   in alto come in basso ma in una visione completamente, stravolta rispetto a quella cui siamo normalmente abituati nel mondo materiale tanto che, le prime volte rischieremmo seriamente di perdere l’equilibrio e di cadere a terra. Esotericamente questo esempio tenta di illustrare il significato che, tutto ciò che l’iniziato percepisce “dall’alto”, deve essere prima decodificato e poi ricodificato perché risulti comprensibile alla mente fisica (il cervello).

Questo è anche il senso esoterico del Tarot «l’Appeso» che forma con se stesso, con il proprio corpo, la T (la TAU, anche questa è una rappresentazione simbolica notevole); inoltre, «l’Appeso» è anche il simbolo dell’Iniziato che si pone capovolto per conoscere la Verità ch’è sempre all’opposto della visione mondana e materiale.

La Lama dell’Appeso è mostrata nell’immagine posta qui accanto.

Per questo principio, quello che l’uomo comune considera inaccessibile, metafisico o spirituale, e che “in alto” (il macrocosmo) è grande ed importante, in basso apparirà piccolo e insignificante o invisibile. Al contrario, ciò che in alto è considerato piccolo, effimero ed illusorio “in basso” (il microcosmo) appare grande ed importante. Inoltre “in basso” la sinistra (male) appare come destra (bene) e la destra (guadagno spirituale) come la sinistra (perdita spirituale); l’inizio si riflette apparendo come la fine e la fine appare come fosse l’inizio. Ci può essere un segreto meglio tenuto di quello posto sotto gli occhi di tutti… ma posto con parametri speculari?

Sappiamo che i sacri testi ermetico-Sacerdotali vanno interpretati per opposizioni; abbiamo mai sentito parlare dei paradossi ermetici? Sappiamo che i sacri testi, per ritrovarne il senso postovi originariamente,vanno letti in maniera diversa da quella letterale in uso tra i non-introdotti. Altrimenti cosa si crede che sia la chiave della Quabbalah? La tombola aritmetica di numeri e numeretti che credono gli ingenui Gentili e gli pseudoaritmetici?

Un Rabbi disse ad uno di noi, un Gentile, che voleva fraternamente e senza pregiudizi apprendere la Quabbalah «comincia a mangiare e a bere come uno noi, a muoverti, a pensare, a parlare, a dormire, a fare l’amore come lo facciamo noi e con chi e quando lo facciamo noi, e quando il tuo sudore avrà lo stesso odore di quello d’un ebreo, allora torna e potrai cominciare a studiare con noi la Quabbalah». Nella semplicità di questa allegoria, l’affermazione del principio dell’identificazione e di ripolarizzazione mentale è pacifico quanto evidente.

Lo Specchio, uno dei Giocattoli di Bacco

Anche lo Specchio, uno dei Giocattoli di Bacco bambino contiene nella sua metafora questo insegnamento.

Nello Specchio il Logos spirituale riflette la Luce delle Sue Idee Archetipe, ma queste osservate dal basso appaiono assai diverse del loro reale significato creando le grandi illusioni interpretative ed i grandi errori ideologici del mondo materiale.

Per visualizzare meglio questo principio osserviamo una vecchia immagine-simbolo dell’ermetismo.

Queste illusioni sono i principi dell’ignoranza che guida il Mondo di Chaos anzi, sono il Chaos stesso. Lo Specchio, nella sua controparte inferiore (opposta) altro non è che il simbolo del mondo astrale, cioè quello dell’istinto e dell’emotività, l’irrazionale (anche se una guerra è tecnologicamente avanzatissima, il principio che la muove è pur sempre quello dell’irrazionalità umana), dominio del mondo inferiore dell’Umanità.

Il mondo astrale è il dominio dell’errore. Anche la mente inferiore dell’uomo è un riflettore ma anch’esso rovesciato. Per ricevervi le immagini-simbolo attraverso le quali si esprime la Triade, bisogna depolarizzarla e ripolarizzarla. A questo serve l’intuito che gli Iniziati chiamano l’istinto dell’Anima.

Bypassare la mente significa abbandonare la ragione fisica e concreta ed entrare in quella sorta di terra di mezzo ch’è la percezione pura, non passiva, ma caratterizzata da un’acutezza dinamica (espandendo sempre più la soglia d’attenzione); lì regna l’Intuito. L’Intuito è il ponte di collegamento* con l’Intelletto, la Ragione dell’Anima o Ragion Pura.

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* Il Ponte – Costruire il Ponte ( Ars Pontificia ) che fonda l’identità inferiore a quella superiore, tra Personalità e Triade è un’opera nota all’adepto ma poco compresa. Vediamo di chiarirne nei termini più semplici almeno i punti salienti. L’uomo, per sua cultura, è separato, per così dire, in compartimenti stagni. Ora, l’obiettivo del Costruttore è quello di rendere quelle “vasche” comunicanti tra loro attraverso una serie di collegamenti (psichici) detti Ponti, per pervenire, nell’unione (gli ermetici usano sovente il termine di «alleanza») tra tutti gli elementi sussidiari di spirito-materia, a quella che viene detta l’Illuminazione interiore. È indispensabile per la costruzione del Ponte, saperne riconoscere i medi. Volendo usare dei termini muratorii, potremmo definire i medi come i pilastri che sostengono la struttura piana del ponte attraverso le diverse arcate. Il primo collegamento è sicuramente il più difficile per la mancanza d’autocoscienza. Questo si riferisce alla sublimazione dell’istintualità e dell’emotività inferiore nella ragione e nella logica; le fasi susseguenti risulteranno via via sempre più agibili di questa. Secondo l’Insegnamento iniziatico ragione e logica usano il campo elettromagnetico del cervello, mentre la mente percettiva usa l’intero campo magnetico dell’Aura, attraverso quell’antenna nervosa ch’è la spina dorsale. A quest’antenna sono collegati tutti e sette i gangli energetici e campi d’irradiazione, chiamati chakra.

Inizialmente, per l’iniziato massone il primo medio è la ragione geometrizzata sino a renderla “logica”, il secondo è l’intuito che sviluppa la percezione che si radicalizza poi nel Massone Iniziato in consapevolezza interiore. Quest’ultima è compatibile col “linguaggio” energetico della Triade perché ne sa tradurre naturalmente (ecco perché l’intuito è chiamato dagli esoteristi, istinto animico) i simboli-immagine, che sono l’espressione sintetica con cui si esprime la Ragione della Triade (rammentiamo qui l’analogia al tema, con l’improvvisa e sintetica risoluzione al problema, precipitata dall’alto, che fece esclamare ad Archimede “Eureka! Ho trovato!”). Questa doppia comprensione, detta intelligenza, adeguata verso il basso, la Personalità, ma anche verso l’alto, la Psiche, crea quel campo di sapere detto intelletto e, con il completo adombramento della Triade sulla Personalità, esso diviene Ragion Pura.

Possiamo allora affermare che il completamento di questo Ponte è, per l’oscura Personalità, la sua illuminazione. Questa è anche detta sublimazione sintetica, di tutti gli elementi vitali ed energetici dell’uomo nel vertice d’un unico punto di coscienza, la Mente animica. Questo conclude quell’arco operativo dell’Iniziato ch’è simboleggiato dal Pentalfa Fiammeggiante dell’iconografia massonica.
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Lo Speculum dell’Iniziato agisce sullo stesso principio, ribalta la visualizzazione interiore e rende comprensibile alla mente l’opposto, che nella materia è il metafisico o spirituale. Abbiamo avuto già modo di indicare nella coscienza animica, lo Speculum dell’Iniziato ma, ad essere più precisi, questi è l’attivazione di quel ganglo energetico, chiamato centro cardiaco, in cui si riflette l’intelligenza della Triade.

L’Albero Sephirotico è la rappresentazione piana (ne esiste anche un’interpretazione tridimensionale) della fisiologia occulta sia dell’Adamo Terrestre che dell’Adamokadmon. Questi due sono l’Archetipo fisico e metafisico dell’Essere Umano.

In quell’Insegnamento il risveglio del centro cardiaco, lo Speculum dell’Iniziato, è rappresentato dal congiungimento della coscienza maschile (sephira Hod-Mercurio) e femminile (sephira Nezach-Venere) dell’uomo “terrestre” nella sephira Tiphereth (il Riflettore). Tiphereth è la sfera (di coscienza) che riflette nell’Adamo Terrestre la Luce del Sole spirituale. Tiphereth riflette la presenza di quello che simbolicamente è detto il (primo) Maestro Segreto dell’Iniziato, la Triade animica. Questa riflette, a sua volta, sempre con termini simbolici, Horus-Hiram, la sephira Kether, la Triade monadica.

Il Maestro Hiram nell’Opera personale del Massone Iniziato è analogo alla sephira Kether.

Come abbiamo già detto, in mancanza di questo primo ed importante collegamento, un Fratello Esperto fungerà da Specchio per il Fratello minore. Ma anche questo è stato già discusso sufficientemente.

Sul significato del Segreto Massonico

Se volessimo per un breve momento parlare invece, non tanto di come è difeso il Segreto massonico ma dei suoi contenuti, con tutte le dovute cautele richieste, ne potremmo indicare in una breve sintesi delle sue parti generali e non operative. Avremmo allora due parti da considerare. Una prima rivolta alla Grande Opera, ed una seconda che interessa soprattutto l’Opera personale dell’Iniziato. Ambedue fanno parte di quegli elementi che compongono il «Real Segreto» quindi, la loro comprensione in mancanza degli altri complementi, non esporrà più di tanto il Segreto Iniziatico degli Alti Gradi. La seconda parte al contrario è il Segreto massonico nella sua interezza ma, ripetiamo, l’esporremo solo in chiave formale e non nella sua dinamica operativa.

Oggi per la parte più generale ed essoterica del cosiddetto Segreto massonico, non esistono più né i presupposti né la necessità d’essere tenuta velata, tanto che viene divulgato anche agli adepti minori. Cercheremo allora di fornire un’indicazione di massima su alcuni elementi che compongono quella parte. Questa consiste prima di tutto, nel sapere come fare per raggiungere certi fini e determinati obiettivi ch’erano e sono ancora del tutto sconosciuti al mondo dei Profani quindi, per loro inesistenti e perciò invisibili. Fini ed obiettivi raggiungibili con una tecnica, un sistema o un metodo che dir si voglia ma, tutti già recepiti, sperimentati e trasmessi ormai senza ombra d’approssimazione dalla Chorda Fratres degli Iniziati, da Fratello a Fratello.

«Riconoscendo sarai riconosciuto» e «le labbra all’orecchio e la parola sull’alito» sono tradizionalmente le due colonne su cui poggia la “Trasmissione iniziatica” a cui però, vanno aggiunti due elementi personali di essenziale importanza: la determinazione e l’intuito.

I Misteri Rituali degli Iniziati sono riconoscibili principalmente nella conoscenza dei Cicli-Cadenze-Ritmi del “Gran Libro di Natura” del Logos Planetario e del Logos Solare, chiamati anche il Gran Cerimoniale (Planetario) ed il Gran Rituale (Solare). L’importanza di questa conoscenza nasce dal fatto che (mantenendo l’uso dei termini simbolici), il Tempio interiore dell’Iniziato, il Tempio Planetario (di cui il Tempio massonico ne è la rappresentazione simbolica) ed il Tempio del Grande Architetto dell’Universo (la cui prima Stanza è, per noi, il nostro sistema Solare), sono “aperti” dalla medesima “chiave”.

Alla comprensione della “chiave”, che apre il Tempio individuale, consegue la comprensione, per analogia, per “aprire” gli altri due. È solo questione di tempo e d’espansione di coscienza perché, i tre Templi sono nei loro significati sovrapponibili e non vi può scaturire una vera difficoltà dal solo fattore di diversità nelle dimensioni dei Cicli.

Gli argomenti che volevamo indicare sono i seguenti; la conoscenza di:

•  un ciclo solare, come ad es. l’attuale, in cui predomina un Aspetto energetico particolare dell’Archetipo UNO essendo gli altri sussidiari;

•  un ciclo planetario, in cui và poi considerata l’influenza ch’esso ha su ogni particolare razza umana;

•  dei cicli connessi con i segni dello Zodiaco, divisi in cicli e connessi all’intero periplo zodiacale della durata di 25000 anni e di seguito nei cicli connessi con ciascuno dei dodici segni che entrano in manifestazione ogni 2100 anni;

•  dei cicli di attività determinati dai loro simboli numerici ;

•  dei cicli minori di entrata ed uscita dalla manifestazione creativa materiale ;

•  dei cicli in cui alcuni aspetti sistemici (interattività energetica per il moto dell’universo) prevalgano per un periodo di evoluzione su una razza affine energeticamente (periodo in cui il popolo profano di quella razza crede d’essere distinto e privilegiato sugli altri popoli o d’essere, addirittura, la manifestazione stessa di Dio).

A questo si può aggiungere, sempre nei termini simbolici cari agli ermetici, che l’Umanità, come è detto negli Antichi Commentari, è il “Gran Tesoriere” di Dio (questo è il grande Segreto massonico), poiché solo nel Regno Umano le tre qualità divine sono contemporaneamente in piena fioritura:

•  nell’uomo, Dio-Padre ha celato il Segreto della Vita (simbolismo occulto del XXXI grado);

•  nell’uomo, Dio-Figlio ha nascosto i tesori della Saggezza e dell’Amore (simbolismo occulto del XXXII grado);

•  nell’uomo, Dio-Spirito ha istillato il Mistero della Manifestazione (simbolismo occulto del XXXIII grado);

•  l’Umanità soltanto potrà rivelare la natura della Divinità (simbolismo occulto del XXXIII grado).

Questi sono i tre gradi dei Misteri Maggiori che sono posti nella profondità dei Simboli della Massoneria Bianca detta degli Alti Gradi.

Infine c’è da aggiungere la conoscenza delle Leggi che guidano l’universo, ed i Canoni che ne governano la manifestazione; ma per ora tanto ci basta per avere un’idea dell’argomento.

Il Segreto nella sfera dell’Iniziato

Il Segreto massonico che interessa intimamente la sfera l’Iniziato, può essere indicato sinteticamente nella capacità ch’esso raggiunge, di liberare l’energia dalla forma, da ogni forma.

Avendo creato ad “Arte” tutti i presupposti (dei quali la Trasmutazione è quello basilare), per l’Iniziato non sarà difficile giungere a saper liberare un certo numero di energie, dalle forme che le costringono, che l’imprigionano. Le energie con cui è possibile operare naturalmente, possono manifestarsi diversamente e con varia natura, sono contenute in molte forme anche estremamente dissimili tra loro, ma è di fondamentale importanza rammentare che, la loro sintesi è una. Tanto per fare un esempio concreto, indicheremo l’energia contenuta nella Psiche.

L’energia psichica che possa riversarsi in una forma orale, geometricamente perfetta, è in grado di trasmettersi senza perdere molto dell’identità del proprio livello naturale (in qualità energetica, la Luce massonica). Essa vibrerà e risuonerà attraverso quel veicolo, in quella parola, proprio per quella qualità energetica che, attraverso un ponte diretto con la parte alta di Psiche (la Triade) avrà potuto mantenere intatta. Questo in altre parole significa che, la qualità mentale dell’Iniziato ha dissolto tutti i filtri dei vari “bacini mentali” che trasportano il pensiero dall’alto all’esterno, attraversando i livelli inferiori di se stessa; livelli che possono essere riconosciuti nei termini di, mente astratta, mente logica, mente ragionevole e di mente emotiva. Questa, comunemente, filtra, interpretandole nei propri “linguaggi”, la qualità e l’essenza del pensiero superiore – pura immagine sintetica – da Psiche al tramite che lo deve poi veicolare all’esterno, la parola. Questa “precipitazione” diretta, d’un atto psichico d’ordine superiore al suo veicolo o tramite esteriore, manifesta nell’oscuro Mondo (concettuale) di Chaos quella forza sonora che già sappiamo essere attrattiva o distruttiva, detta la Parola di Potere. Ma tutta quella forza e tutto quel potere, che suscita tanta meraviglia tra i profani, altro non è che l’essenza naturale della Triade, raggiungibile ed esprimibile da ogni uomo che lo voglia davvero.

La Massoneria nella sua Tradizione indica il percorso che abbiamo preso ad esempio. Infatti, nelle Arti Liberali indica chiaramente l’inizio di questo processo nello studio della semantica, della retorica, della dialettica ed infine, dell’oratoria. Termine quest’ultimo che, se ben compreso nella sua chiave esoterica (vedi l’oratoria di S. Bernardo da Chiaravalle che spazzava ogni dialettica profana), è la veste letterale sotto cui si vela la conoscenza di questo Potere. Lo possiamo indicare in termini forse più esaltanti: il potere vibratorio del Suono emanato sul piano materiale, geometrizzato e reso in forma perfetta dal Pensiero di Psiche (Psiche, ricordiamo, è la terza parte inferiore del “corpo” della Triade quindi, essa stessa).

Le poche “pennellate” che abbiamo dedicato alle parti più generali del Segreto massonico, indicano già a sufficienza come la conoscenza del Moto energetico del primo (l’Iniziato), del secondo (il Pianeta) e del terzo Tempio (il Sistema Solare), forniscono la chiave di comprensione dell’Elemento che li caratterizza tutti.

Questo Elemento ha una sua “Vita” (il termine non è quello originale) legata al moto delle Leggi che esprimono il macrocosmo quanto il microcosmo. Comprenderlo anche relativamente, significa per l’Iniziato «potersi allineare al suo moto» coi suoi progetti e nelle proprie azioni, che allora godrebbero (usufruirebbero) del suo favore (favorevole abbrivio energetico). Un’allegoria indica molto acutamente quell’Elemento come il vento dell’Iniziato. Solo ora troviamo il vero principio della modestia iniziatica.

Operare nel proprio/i progetto/i personale/i, seguendo (facendosi condurre) i cicli-cadenze-ritmi di quell’Elemento Intelligente; Elemento ch’è stato indicato in vari termini tutti sinonimi: Triade ed Anima nel primo Tempio, Anima Mundi nel secondo e Spiritus Mundi volatilis nella prima stanza del terzo Tempio.

Ma tutti e tre quegli Elementi, così esposti, appaiono come diversi e separati tra loro, mentre non lo sono affatto e non lo possono nemmeno essere visto che si tratta sempre del medesimo.

Allora, se usassimo al loro posto un unico termine, quello iniziatico, vedremmo che essi sono una “porzione” d’uno stesso ed unico Elemento dell’Archetipo UNO che viene detta, Eggregore.

L’Eggregore personale (nella molteplicità, questi formano l’Eggregore di Loggia M.); l’Eggregore del Logos planetario (questo è il vero ed unico Eggregore universale dell’Ordine massonico), ed infine l’Eggregore del Logos solare (Eggregore sistemico) e cosi via, fin oltre l’anello che trattiene il piccolo Sistema a cui apparteniamo. L’Eggregore Sintetico è l’Archetipo UNO che abbiamo già discusso altrove in questo lavoro.

Quanto abbiamo appena detto del (Real) Segreto iniziatico, non serve né a chiarirlo tanto meno può essere utilizzato se non come semplice elemento indicativo e di questo ci rendiamo conto; infatti l’obiettivo che ci eravamo preposti è un altro. Quello di dimostrare, anche solo attraverso pochi segni, che, nonostante le dovute accortezze e le necessarie calibrazioni ad personam (la necessità del metodo, bocca-orecchio, sussiste principalmente perché la quantità d’informazioni sufficiente ad un Fr. potrebbe risultare troppa o troppo poca per un altro), il Segreto non è irraggiungibile né incomunicabile e tanto meno intrasmissibile; coloro che affermano questo sbagliano o peggio, non sanno ciò che dicono.

Il simbolo dello Speculum nel Cerimoniale massonico

Per concludere vogliamo ricordare come in ogni Cerimoniale massonico, nella sua corretta esposizione, è ritualmente presente il simbolo dello Speculum, e questo è il Quadro di Loggia. Questo “riflette” nella Loggia tutti i significati iniziatici di quel livello d’istruzione e d’attività speculativa. Nella giusta rappresentazione cerimoniale, porre il Q. d. L. è l’ultimo gesto del M. di Cerimonia all’apertura dei lavori (picchiandovi sopra tre volte con il suo Bastone cerimoniale). Il Q. d. L è poggiato sul Pavimento all’altezza della sephira Tiphereth (la sfera che riflette il sole interiore) e posto al centro di un Triangolo di Tre Luci (fuochi o candele rituali).

Queste Tre Luci sono la rappresentazione dei Tre Principi che costituiscono l’Archetipo UNO, la Trinità cosmica. Evocati da tre maestri massoni che, all’accensione, ne invocano ritualmente la Saggezza («che la Saggezza illumini i nostri Lavori»), la Forza («che la Forza li renda saldi»), la Bellezza («che la Bellezza li irradi e li compia») e l’Armonia dell’Universo («a Benefizio dell’Umanità ed alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo»).

Se il Cerimoniale sarà compiuto da tre Iniziati, con forza interiore e con perfezione rituale, il Suono nel Tempio (impercettibile ai non-introdotti, perché è l’essenza stessa dell’Eggregore) sarà allora giusto e perfetto e la “Colonna d’Armonia” (quella iniziatica del Suono Silenzioso) comincerà “a muoversi e a compiere la sua Opera”. L’Eggregore è in moto. Moto che, come indicato dall’Astronomia arcaica e per ragioni che non intendiamo affrontare in questo lavoro, si muove in senso “contrario” a quello del Mondo di Chaos, il mondo materiale con i suoi pensieri e le sue emozioni. Per questo motivo il moto d’un Eggregore, una volta attivato, è detto «il Grande Distruttore». Infatti tende a distruggere per contatto tutto ciò che, posto sul suo cammino, risulti “diverso” dalla sua nota essenziale. Per questa ragione egli è strettamente correlato al modus operandi di Saturno-Cronos, il cui simbolo infatti è la “Falce”. Ma Saturno è soprattutto il Pianeta-simbolo che sovrintende alle prove dell’adepto* e questi deve essere condotto a comprendere che, di quelle prove, il dolore, lo sforzo e la tensione che le accompagnano sono, per l’iniziato, il sintomo della sua progressione e del suo avanzamento verso l’apice di quella Piramide che, nella Massoneria, simboleggia il suo Viaggio verso l’Iniziazione.

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* Saturno «il Pianeta delle Prove»

Urano

che genera

Saturno

che genera

Giove

Nettuno

Plutone

Giove, colore esoterico blu, X lama dei Tarot, metallo corrispondente allo stagno, è l’attuale “baricentro” energetico del nostro sistema solare. Giove prevalse sul primo sistema condizionato dalle qualità e dalle caratteristiche di Saturno, per questo detto “suo Padre”, andando così a costituire le nuove qualità e caratteristiche in cui sono “immersi” i Logoi planetari di questo sistema. Saturno, colore esoterico verde, XV Lama dei Tarot a cui corrisponde il piombo.

Dio-Giove, e prima di lui Dio-Saturno, si concentrano entrambi su Urano-Padre che sovrintende all’emissione d’ogni forza e d’ogni energia ma, incontrollate in forma e potenza. Infatti, tutti i fenomeni naturali che si manifestano in forma naturale, potente ma irruenta, non dominata e senza intermediari che la possano limitare, sono definiti manifestazioni uraniche.

Dopo Urano-Padre, Saturno e Giove sono elementi della medesima dualità energetica, quindi, tra loro complementari. Ma, come la logica suggerisce, stiamo già vivendo una “tendenza” verso il prossimo “baricentro” che sarà rappresentato da Nettuno. Pianeta ai cui Misteri sono introdotti solo gli Iniziati.

Nella visione esoterica Saturno sovrintende le “prove” dell’uomo attraverso la vita, mentre Giove è l’Eone o Spirito planetario, che sovrintende il contenuto dell’Iniziazione, cioè la Magia Rituale.

Entriamo brevemente nel merito della caratteristica che rende Saturno, per l’iniziato minore, il Pianeta delle”Prove” oltre che Cronos, “Padre del tempo, che sfugge” (il Moto dell’Onda di Vita, l’Attività Intelligente della “Mente” cosmica). Possiamo considerare il Saturno interiore come un “filtro” che impedisce il passaggio all’astrale, “respingendo” tutte quelle emanazioni emotive dell’uomo, l’iniziato minore, ch’egli non riconosce perché inferiori al suo “minimo” di coscienza o, per meglio dire, della sua qualità energetica caratteristica. Saturno rappresenta il Dio-interiore e personale, Geova e, come sfera di coscienza fisica, è posto nella sephira Binah.

«Riconoscendo sarai riconosciuto», allora possiamo riconoscere in Saturno non solo il Dio-interiore e personale, ma anche il Giudice (Catechismo occulto del XXXI grado scozzese) ed il vero Guardiano della Soglia del Tempio (interiore).

Vorrei aggiungere a proposito di “dolore” che questo è il prodotto di tutto ciò che, pensiero-atto o parola emanata dall’uomo, ad un dato livello evolutivo, è “giudicato” (dal Saturno interiore) inadeguato ed imperfetto e di conseguenza respinto (rigettato) nella sfera mentale ed energetica (aura) di colui che l’ha prodotto, creando così una “ripercussione” nei corpi interiori dell’uomo, tanto da “segnare” le loro caratteristiche (vedi la Legge di Causa-Effetto).

Per quanto riguarda però, il nostro Logos particolare, e che coinvolge naturalmente tutte le “vite” (i nephesch) che lo compongono, esso si sta “emancipando” nella triangolazione con Marte e al cui vertice presiede Venere. Ora riducendo entro i minimi termini l’esposizione del concetto, si può evincere con la massima certezza che Terra-Materia, Marte-Volontà e Venere-Mente, stanno sviluppando una caratteristica che interessa molto da vicino l’iniziato minore, e cioè l’autocoscienza. In altre parole il “ritrovare” se stessi in una voluta superiore a quella emotiva ed animale. Ma naturalmente questo è un argomento che, se pur appena accennato, merita un ben più serio approfondimento.

Ricordiamo alcuni degli elementi ermetici collegati a Saturno: colore nero, opera in nero, metallo il piombo, operazione alchemica: la putrefazione; solve et coaugula. Gli Alchimisti, in base alla visione teologica che riconosce in sette le giornate della creazione nella genesi biblica (un giorno 4.320.000 anni), ed in sette i Pianeti sacri, riconobbero e codificarono i sette metalli che vi corrispondevano e, tenendo conto delle loro caratteristiche occulte, ne ricomposero l’associazione con le qualità dei Pianeti sacri di cui ognuno di essi assumeva il nome, divinità planetarie (entità) spirituali (energetiche) dette nelle diverse tradizioni Arcangeli, Eoni o, Spiriti planetari. Come è stato già affermato, il colore nero è assimilato al pianeta Saturno e questi, al piombo.

Sarà quindi necessario di quei tre elementi, nero, piombo e Saturno, penetrare a fondo i significati più velati dalla Tradizione perché appaia infine nella loro sovrapposizione, quell’elemento invisibile che per antonomasia è detto “occulto”, senza però dimenticare che Saturno, in quanto elemento d’un Sistema cosmico, dovrà essere considerato nella sua “vera” entità di elemento (nota) sonoro d’un ridondante accordo armonico spaziale (la musica delle sfere indicata da Pitagora), in una precisa frequenza riportata nell’Astronomia arcaica contenuta nel diagramma posto qui sopra.

Iniziamo la costruzione d’una serie di “Ponti analogici” che ci consentiranno poi, di effettuare quella sovrapposizione analitica, capacità essenziale per ogni ricercatore efficiente che, in termini moderni viene chiamata: controllo incrociato o cross checking.

Il piombo corrisponde, nell’Arte ermetica, al Corpo immondo detto anche Corpo minore; in altre parole il veicolo fisico dell’Uomo nel quale, per contenere la vera essenza, la sua anima, è riconosciuta la presenza d’un Corpo detto invisibile.

Al piombo sono assimilati il Piombo sacro, il Piombo bianco, il Lapis nero e la testa di Corvo.

  • Il Piombo sacro è inteso come antimonio.
  • Il Piombo bianco o mercurio ermetico simboleggia la materia pregna di forza spirituale, inoltre sotto il termine ermetico di mercuranus si indica il centro e la circonferenza collegati dal raggio, l’essere ed il non-essere collegati dal divenire. Il Pensiero primo del cosmo; il Pensiero abissale anteriore al silenzio di Dio (la sephira Da^ath).
  • Il Lapis nero è inteso come carburo di ferro.
  • La testa di Corvo (caput corvis), reazione di colore nero, anche putrefazione o morte completa d’una sostanza. Anche polvere nera ottenuta dall’unione del seme maschile con quello femminile. Corvo d’Ermete significa rinascita, perfezione finale o fissazione di ciò ch’è volatile mentre per Corvo, nell’Arte ermetica s’intende il Sale. Corvo è anche uno dei primi stadi dell’Opera, quella che si compie sul principio della putrefazione.
  • L’Antimonio corrisponde alla Prima Materia o arsenicon, sostanza cosmica primigenia.
  • Sale, elemento posto tra Zolfo-spirito e Mercurio-mente che ne produce la “fissazione”; rappresenta, nell’uomo, il corpo fisico. Dopo la calcinazione, il sale rappresenta il principio di cristallizzazione, parte fissa dell’Essere.
  • Uccello di Ermete mercurio filosofico. Qualità elementare della mineralizzazione e della metallicità.
  • Calcinazione – eliminazione dalla mente d’ogni risorsa acquea frutto dell’elemento emotivo-astrale detto anche emotività animale. La calcinazione s’ottiene agendo sul mentale inf. col calore (per attrito), mentre la fissazione s’otterrà col freddo.

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