Imago Templi / 3.1

MassoneriaL’Universalità del Tempio Massonico – Il Nodo d’Amore del tempio massonico – Il Nodo d’Amore espressione simbolica del Nodo Energetico

Facciamo un primo passo per comprendere l’Universalità del Tempio Massonico nel passato come nel presente quale Contenitore della Tradizione Iniziatica per poi comprendere l’Universalità della “Massoneria Universale” verso un futuro di Menti Illuminate.
In questo capitolo, traiamo occasione per sottolineare un “Punto storico intermedio” non distante cioè dal presente occidentale del ricercatore, ma nemmeno del tutto fuori vista dalle proprie origini che sorgono molto più ad Oriente e molto più distanti nel Tempo.

Imago Templi / Libro III

di Athos A. Altomonte

Trattato di Simbologia Esoterica e di Cosmogonia Arcaica del Tempio Massonico
per i Fratelli Liberi Muratori

Sommario: L’Universalità del Tempio MassonicoIl Nodo d’Amore del tempio massonicoIl Nodo d’Amore espressione simbolica del Nodo Energetico

L’Universalità del Tempio Massonico

Facciamo un primo passo per comprendere l’Universalità del Tempio Massonico nel passato come nel presente quale Contenitore della Tradizione Iniziatica per poi comprendere l’Universalità della “Massoneria Universale” verso un futuro di Menti Illuminate.

Molti sono in questa nazione i Massoni ed i cattolici accomunatisi nell’opera d’abbreviare la storia delle loro fedi e delle loro ideologie, ad evitare che s’evidenzi come si traggono ambedue dalla Antica Tradizione Ebraica.

D’altro canto, gli stessi Ebrei hanno voluto senz’altra giustificazione della fede che Mosè, Grande Iniziato del Tempio, fosse un Beni-Israel come loro.

La nostra Scuola non indugia a riconoscere che nel Tempio costruito attorno al Sistema del Quadrilungo e del Quadrato, la simbologia trae origine dalla Simbologia Ebrea Arcaica e non avvaloreremo per questo, nemmeno nell’introdurre il prossimo degli argomenti, concettualizzazioni in larga misura pretestuose o che siano volte a limitarne l’origine attraverso l’interpretazione tratta dall’uso profano dei Simboli del Tempio, a prescindere dalla Razza degli uomini che lo abitano e lo usano, credendo alcuni di essi di poterlo fare proprio.

In questo capitolo, traiamo occasione per sottolineare un “Punto storico intermedio” non distante cioè dal presente occidentale del ricercatore, ma nemmeno del tutto fuori vista dalle proprie origini che sorgono molto più ad Oriente e molto più distanti nel Tempo.

Approfittiamo per rilevare come vengano usati vari metodi per rilevare il passare del tempo dell’uomo.

Il più accreditato nel Mondo esterno è quello che misura l’usura degli oggetti. Usato comunemente nelle varie branche dell’archeologia, come quello della misurazione della quantità di carbonio 14 nel solido.

Un altro metodo altrettanto comune è quello di misurare, impropriamente sin d’ora, il moto del Pianeta nel Sistema Solare. Ma quest’argomento avrà l’attenzione d’un lavoro specifico.

La nostra Scuola usa per misurare lo svolgersi del Tempo, l’osservazione del Moto nel passaggio d’un medesimo contenitore simbolico dall’Archetipo conservato nella Tradizione, durante tutto il suo attraversare le Entità culturali e d’apprendimento delle varie Razze che, pur tendendo a mutarne la Forma esteriore per così pretenderlo proprio, lo trasmettono quale linguaggio, inseminandolo a volte con la forza, nel tessuto delle giovani Culture seguenti; nel nostro caso quelle fiorenti attorno al bacino Mediterraneo.

Di questo sistema di computo del tempo dell’uomo, resta evidenza nella Tradizione Massonica con il calcolo degli anni di Vera Luce.

Possiamo essere d’accordo con il sistema ma non con il numero degli anni, circa 6.000, nel calendario Massonico legato ai soli eventi della Tradizione Nazionale Ebraica e citati nell’Antico Testamento. Testo in cui essi si tramandano la genesi della loro Nazione e l’incontro con il Loro Dio-Geova. Yahwèh, Y-évè, Adam-Evè, maschio-femmina ( + – ) e ( O ), Uno e Trino.

È trasmesso che la Civiltà Egizia e l’Ebraica che la seguì, siano da ritenere gli anelli di congiunzione tra le due Sfere di Qualità, l’Orientale e l’Occidentale nel passaggio dall’Era Antica all’Era Moderna nella Tradizione dei Costruttori del Tempio.

Capiremmo allora, come gli anni di Vera Luce della Tradizione si conterebbero non in migliaia, ma in decine di migliaia.

Seguendo le conseguenze di queste affermazioni nell’introdurci al tema del Nodo d’Amore presente nel Tempio Massonico, risaliremo al primo Nodo presente nella Tradizione dell’Era Moderna, quella Egizia, ed all’ultimo dell’Era Antica, quella Indoeuropea.

Il Nodo di ANK sviluppava come ancora sviluppa, per i Maestri Costruttori, il mistero del Numero Dodici e quello della Croce.

A tale proposito, rammenta la Cosmogonia Arcaica.

Il Nodo d’Amore del tempio massonico

Il Cubo dispiegato mostra il TAU, la Croce Egizia, simbolo di generazione e di nascita; è la Croce della Materia. Aggiungendo un Cerchio al TAU, apparirà la Croce Ansata e l’ANK.

In Egitto Ank significa, Spirito Vita. Il Cerchio unito al TAU è l’Uovo simbolo di Vita e d’immortalità, il defunto veniva raffigurato, risplendente nel suo Uovo (Aurico) quando s’incammina verso la Terra dell’immortalità.

La figura dell’Ank rammenta quella d’un uomo con le braccia aperte nello Spazio, ovvero il Settenario, l’uomo animato, vivente.

Un altro modo di rappresentare l’ANK era quello sotto forma di Nodo; nella parte destra si vede la Croce o “X” in quella sinistra il Cerchio “O”.

Risalendo a ritroso nel Tempo e nella Tradizione, il Nodo di ANK in Oriente è il “Pasha” Indiano, “la corda di Shiva”, corda che la Divinità tiene nella sua Mano Destra inferiore. Il Pasha è tenuto in Mano in modo che il primo dito e la mano formino una croce.

A voler espandere in linguaggio comune i significati simbolici delle righe precedenti s’aprirebbe un lavoro a sé stante, noi ci limiteremo ad espandere per riconoscerlo, quell’aspetto del teorema di conoscenze che riteniamo più esoterico, il Moto Energetico.

Per capire il perchè, basti osservare come solo su questi argomenti di studio si sviluppi l’accesso al Ponte che lega la Tradizione Iniziatica alla Scienza concreta.

Il Nodo d’Amore espressione simbolica del Nodo Energetico

Nella Croce della Materia ed in Spirito o Vitalità, troviamo due formule idiomatiche che stanno, con un altro linguaggio, al dualismo energetico di Passivo-Attivo o ancor più sinteticamente qual è il linguaggio in Fisica per i segni di:   +   e   – .

Osservando come si forma in base a quanto affermato, il Nodo, avremo la presenza, simbolica del maschile che penetrando il femminile si traduce ancora in +   e   – .

Ciò, partendo sempre da un’unica entità, il Nodo, che la presenza del + e – rende duplice, quale valore energetico.

Più delle parole, sarà efficace l’osservazione delle illustrazioni, dove vengono riprodotte in sequenza, le fasi di quanto discusso sino ad ora.

Volendo affermare una realtà e non discuterne, abbrevieremo il rito per giungere immediatamente allo svolgimento delle conclusioni che non prevedo certo brevi data la complessa presenza di molteplici fattori che non ho intenzione di tralasciare.

Partiremo dall’assunto che l’Uomo fisico è il Nodo Energetico del Microcosmo, per scoprire quante volte e come ciò è affermato nella Memoria Massonica.

L’Uomo della Tradizione è rappresentato energeticamente con il suo lato destro positivo o attivo, ed il lato sinistro negativo o passivo, + e .

Anche se l’uomo comune non è ancora in grado di concepirsi triplice esso contiene quel nodo energetico che, nell’ordine psichico ed oltre, una volta svelato, conduce all’unione dei due col tre; appare così l’Androgino della Tradizione Alchemica.

Questo in termini più semplici sta a significare che la Coscienza Spirituale (il Tre) unita nella consapevolezza di + e di – , l’Uno e il Due, permette lo scorrere attraverso la Personalità fisica ed i Suoi Metalli (vedi l’abbandono dei metalli), d’una Triplice Unità energetica che con l’uso consapevole della Volontà gli rende possibile il trascendere l’abito animale che indossa, (l’abito di pelle descritto nel Libro della Genesi), e lo ristabilisce simile all’immagine di Dio e presso la Sua casa, il Tempio come una Coscienza risvegliata e vivente, nell’Uovo Aurico d’Energia Cosmica che permea il nostro Sistema attraverso il triplice catalizzatore del Logos Solare.

Di questo meccanismo energetico se ne trova riscontro nella conoscenza concreta, per l’attività guidata dai due lobi del cervello e dove, nel lobo sinistro (+) si sovrintende al lato destro del corpo anch’esso attivo, e dal lobo destro (-) si sovrintende al lato sinistro e passivo, mentre la coscienza, la Colonna di mezzo, invisibilmente guida ed equilibra nel Libero Arbitrio, il riflesso in terra della Coscienza Spirituale guidata sul Sentiero dalla Luce iniziatica.

Nella Tradizione della Kabbalah troviamo descritto con accuratezza, l’ingenerarsi ed il trasmettersi dell’Energia Una nel Sistema Sephirotico e nei Centri, dell’Uomo che esso vela. A tale descrizione è rivolta questa illustrazione, nella quale sono evidenziate con cura le corrispondenti energetiche che troviamo:

A) nel Sistema,

B) nell’Uomo velato dal Sistema,

C) nell’analogia tra i componenti della L.M. ed i Centri energetici o Sephire.

Arriviamo a riconoscere di conseguenza la vera interpretazione esoterica dell’Albero della Vita, nel suo simbolo, nel Tempio e nell’Uomo.

Vi invito a spendere qualche minuto a considerare con attenzione la sequenza delle prossime immagini.

Sempre seguendo la Memoria Massonica, rammentiamo che nei Quadri di Loggia nei tre livelli, tra i simboli rappresentati troviamo che il Q.di L. in grado d’Apprendista, raffigura 3 Nodi, come tre sono i M.M. necessari a formare la prima configurazione Geometrica Sacra che regge una Loggia nel Tempio, il Triangolo.

Questo vale nei due gradi successivi, dove abbiamo 5 Nodi nel grado di Compagno e 7 in quello di Maestro. Sette come il Numero “giusto e perfetto” dei Massoni presenti in Loggia necessari per renderla operativa.

Ma sotto quale aspetto? Quello geometrico ed energetico.

Il Moto dell’Energia in una Forma armonica geometricamente, produce un Suono geometricamente Armonico; questo rappresenta “l’Ordine” in tutte le Forme.

Al di fuori e al di sopra della rappresentazione contenuta nei Quadri di Loggia, ove si raffigura l’Opera dell’uomo massone a quel livello di conoscenza, abbiamo la presenza di altri Nodi d’Amore, ma questa volta sulle pareti del Tempio stesso ed in Numero di 12.

Essendo il Tempio la rappresentazione del Logos Planetario nel “Cosmo” cioè nel Sistema Solare, possiamo concludere che i 12 Nodi, siano da attribuire all’Opera del Logos stesso nell’Energia espressa dalle 12 fasi dello Zodiaco.

La vera Opera nel Tempio Circolare.

Quest’ultima affermazione ci lega indiscutibilmente, ad un contesto di ricerca di genere scientifico oltre che storico, esoterico e filosofico, che può avere inizio per noi dall’aspetto Astronomico avendo cura di, pur privilegiando l’Aspetto Moto ed Energia del nostro Sistema Solare, rilevarne l’inserimento in Sistemi maggiori e questi in espansione con ordine sequenziale in complesse strutture interdipendenti, la cui caratteristica più evidente tra loro è la Fluidità tra l’Attrazione Magnetica e l’Espansione Dinamica.

 

La relazione e la sinergia tra i diversi Temi di studio e ricerca, formano quella che nella Tradizione viene indicata con il termine di, Scienza Iniziatica, Arte-Scienza-Religione.

Ricostituire questo metodo in Sé, significa per l’Uomo la Restaurazione degli Antichi Misteri da sempre indicati come, Segreto Iniziatico.

I tre Temi fondamentali, Arte, Scienza, Religione, sono la manifestazione delle tre diverse correnti d’espressione ed impressione possibili alla Mente, e la loro assunzione ad Unico Tema, dipende dalla progressione nella coscienza separata della personalità e dallo sforzo per riunire in sé, con volontà dell’Ego, i tre flussi energetici, passivo attivo neutro ed i tre torneranno uno nella sintesi del pensiero, con l’uso della Mente astratta.

 

Essendo questo, lavoro d’Apprendisti, non vorrei appesantirlo più dell’indispensabile per evidenziare quegli aspetti che riteniamo utili alla comprensione del linguaggio e dei significati di chi opera nel Tempio con cognizione di ciò che fa e vorrebbe fare.

Scivoliamo con semplicità dunque, a quello che i Massoni uniti tra loro formano con una teoria susseguente di Nodi.

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