Introduzione – [Antica Tradizione dei Misteri] – La Triplice essenza dell’uomo – L’ente da trasformare e poi trasmutare – [Illustre Fratello – Diritto Umano]
Il Calendario del nostro Logos planetario (il significato di Logos è: eternità del Suono, il Verbum dei mistici) si muove attraverso un Ritmo di 4 cicli (le 4 Grandi stagioni del Pianeta). Questi cicli sono detti dagli ermetisti Età: dell’Oro-Argento-Bronzo-Ferro. In realtà sono nomi simbolici dati a moti ritmici dell’energia planetaria che possiamo riassumere in «tensione, emersione, crisi, immersione», e questi ritmi-cicli, sono i medesimi che cadenzano la vita dell’Uomo-Triade, che del Logos è l’elemento di manifestazione più qualificato.
Il Viaggio come itinerario interiore verso la trasformazione iniziaticaed una breve analisi sul significato del Segreto massonicoSommario: Introduzione – [Antica Tradizione dei Misteri] – La Triplice essenza dell’uomo – L’ente da trasformare e poi trasmutare – [Illustre Fratello – Diritto Umano] IntroduzioneIl Calendario del nostro Logos planetario (il significato di Logos è: eternità del Suono, il Verbum dei mistici) si muove attraverso un Ritmo di 4 cicli (le 4 Grandi stagioni del Pianeta). Questi cicli sono detti dagli ermetisti Età: dell’Oro-Argento-Bronzo-Ferro. In realtà sono nomi simbolici dati a moti ritmici dell’energia planetaria che possiamo riassumere in «tensione, emersione, crisi, immersione», e questi ritmi-cicli, sono i medesimi che cadenzano la vita dell’Uomo-Triade, che del Logos è l’elemento di manifestazione più qualificato. All’ingresso dell’Umanità nell’Era Volgare molti Eminenti Fratelli hanno mantenuta, passandola di mano in mano, la “Fiaccola” dell’Antica Tradizione dei Misteri*. Questi Tedofori sono stati, nell’Ordinamento Misteriosofico, solo per citarne alcuni, Trismegisto, Orfeo, Pitagora, Platone, Plotino, Apollonio, Porfirio, Paracelso, Tritemo, Ponponavio, Vanini e Giordano Bruno. Non vogliamo però dimenticare il versante dell’Ordinamento Mistico con il Maitreya, il Buddha, Mosé e Jeshu Ben Panthera (Gesù il Nazareno) allievo del Rabbino Joachim Ben Perachia. Questa Antica Tradizione trasmette all’Iniziato quella che fu definita la Sabda (il Suono o Parola) dell’Eterna Saggezza (lia ckakama o lia kadama) di Sair anpini, l’Anima Mundi unita all’eterno Logos; Kabballah III, 241 Libro della Jezirà. __________ * Antica Tradizione dei Misteri – Così definisce la Scienza ermetica il Rispettabile Abate Louis Constant, anche conosciuto dagli studiosi come Eliphas Levi. «Tutte le religioni e tutte le scienze si riconnettono ad un unica Scienza, sempre nascosta alla comune moltitudine e trasmessa di epoca in epoca, da Iniziato a iniziato, sotto il velo delle favole e dei simboli. Così si conservano per un mondo avvenire, i segreti di un mondo passato.» Fu chiamata Scienza Reale e Sacerdotale, perché innalzava gli iniziati al grado di Re (Ars Regia, di Colui che domina gli Elementi inferiori n.d.a) e di Pontefice (Ars Pontificia, di Colui che crea il Ponte tra fisico e metafisico, rinnovando così la “sacra Alleanza” tra il proprio Spirito e la propria Materia n.d.a): fu raffigurata nella Bibbia da Melchisedec, misterioso personaggio, pacifico re ed eterno sacerdote, che non ha né padre né madre, né genealogia. Egli sta da sé come la Verità. Questa Scienza si nasconde perché è perseguitata e le sue forme di linguaggio, partecipano all’essenza dell’Occultismo. Esse mostrano ed insieme velano la Verità. Ciò che l’Iniziato dice è vero, ma ciò che i profani comprendono è una falsità adatta a loro. La Verità come la Libertà e la Virtù, non si concede, ma deve essere ricercata e conquistata. Abbiamo ritenuto doverosa questa precisazione, per chiarire che quanto andremo ad esporre, nei limiti della nostra relativa comprensione e capacità, non è frutto d’opinioni personali o d’interpretazioni soggettive, ma un tentativo d’esporre dell’argomento del “Tema”, i significati che in esso ripone sin dall’antichità la Tradizione iniziatica. La Triplice essenza dell’uomoL’Uomo, nella sua triplice “essenza”, manifesta un elemento e due Principi (un modulo trinitario) che vengono definiti nei termini di: Triade fisica (il corpo denso), Triade animica e Triade monadica (lo Spirito). Qui appare evidente il significato “occulto” del Numero 9, che nell’armonica esaltazione delle tre Triadi (riferito al loro Suono occulto) diventa 999, in opposizione al 666, che rappresenta lo sviluppo della sola Triade materiale che, slegata dall’identificazione spirituale, diviene un “Potere negativo”, per i mistici “diabolico”. Da qui, l’allegoria dell’anticristo, 666, la cui forza s’esalta nel potere materiale (la Bestia) in opposizione ai Principi dell’Archetipo UNO, il Dio manifesto. Ma seguendo i termini di questa allegoria, dovremmo parlare di molti anticristi che si sono già avvicendati sul “teatro” dell’umanità. Tornando al 999, le tre Triadi si sommano nella sintesi d’un unico Principio Archetipo, esprimendo così il Numero 10, il Numero della perfezione (l’Adamokadmon delle 10 Sephiroth dell’Albero della Vita), la cui massima esaltazione è il Numero 1000 (vedi la Kabballah). Abbiamo dunque nelle tre Triadi, fisica, animica e monadica, la rappresentazione in chiave microcosmica (il Microposopo della Kabballah) del sistema trinitario (trino) che dirige il sistema macrocosmico (il Macroposopo della Kabballah), ed è in questa triplice chiave che lo studioso dovrà leggere ogni loro manifestazione ed attività. Di questa triplice manifestazione energetica, la Triade fisica manifesta nel veicolo materiale (il corpo) la Personalità. Questa s’afferma con una propria volontà di attività e d’azione tesa al proprio beneficio, quindi egocentrica, istintuale ed emotiva. Il Principio della Triade animica è focalizzato nella parte alta della Psiche, detta “supercosciente”. Questa s’esprime attraverso l’Intelletto e la Ragion Pura (da non confondere con la ragione della mente inferiore, la “ratio” o ragionevolezza), con la forza d’una volontà disinteressata da Sé, detta per questo Volontà di Bene (Amore); infine, la Triade monadica è l’affermazione della Volontà del Sé Spirituale. Dal punto di vista puramente “tecnico”, la Triade animica è il riflesso del Principio monadico (detto anche spirituale o divino) e la Personalità è l’elemento che manifesta nella materia, la Triade animica. Ecco come il trino, anche nel microcosmo, può ritornare Uno. La Personalità attraverso il piano superiore della mente, detta Psiche o Ego sup., è riassimilabile alla Triade e questa a sua volta è riassorbita dalla Monade che l’aveva emanata. Pur avendo omesso ogni fase intermedia, questa è la linea sulla quale si muove l’Opera personale dell’Iniziato che, solo nella fase di trasferimento del proprio punto di coscienza nel “segmento” tra Anima e Monade (espansione del Sé, riconoscendo che: Io sono questo e non più quello), entra per la prima volta in contatto con qualcosa di veramente esterno ed “estraneo” a Sé stesso, con ciò ch’è detta la Grande Opera. La Grande Opera è compresa dall’Iniziato, nella propria progressione (nella propria relatività personale), come un susseguirsi di piani o livelli di cui, il più prossimo (a lui), sarà la “vita” dei Regni di Natura (la vita del Pianeta, detta allegoricamente il Gran Libro di Natura); seguito da uno intermedio in cui egli apprende (e comprende) la “vita” del Logos planetario, come posto in un insieme di “vita” maggiore, detto Sistema Solare, il cui centro è il Logos Solare. Infine, l’Iniziato concepisce come la “vita” di questo “grande centro” chiamato Sistema Solare, sia parte integrante d’una “vita” ancora più vasta, che si muove ed opera attraverso 3 Zodiaci e così via, sino ai confini delle proprie capacità percettive, anche se di “Uomo universale”, ma avendo comunque raggiunto, nell’inanellamento crescente dei Misteri Maggiori, l’esatta percezione (del Moto od Opera) della Grande Mente Universale, il Grande Architetto dell’Universo. L’ente da trasformare e poi trasmutareNel percorso interiore tra, ego personale (il Profano), Ego animico (l’Iniziato) ed Ego Spirituale (l’Iniziato Maggiore) troviamo nelle varie fasi intermedie, l’apparire e il riapparire del soggetto del nostro argomento, la Trasmutazione degli elementi, inferiori o indesiderati. La Personalità, cangiante, mercuriale, emotiva e mutevole (mai legata ad un Principio permanente perciò è detta illusoria o illusione, mentre la “grande illusione” è detto il Mondo della Materia), si espande e si trasforma immedesimandosi, di modello in modello, in quelli che più colpiscono il suo “immaginario” (sognando, fase onirica della coscienza), costruendovi attorno i propri “ruoli”, altrettanto fittizi perché mutevoli (l’uno, nessuno e centomila di Pirandello ). Questo non accade con la Triade (animica) perché essa esprime un Principio archetipale, fisso ed immutevole che, dal basso, è concepito come Luce. Per l’Iniziato Verità, Luce, colore Bianco ed Iniziazione, sono parole-simbolo sinonime, che tendono ad esprimere il medesimo Principio, l’Attività del Grande Architetto. La Personalità, la mente inferiore, si trasforma espandendosi sul piano orizzontale « » della Croce ermetica e solo nella sua identificazione coi piani alti di Psiche (il Tempio di Salomone), avremo la comparsa anche del braccio verticale della Croce « ». Il punto centrale della Croce ermetica « » (simbolo dell’Iniziato immerso nel piano fisico) è il punto di congiunzione tra i due assi, e questa è Psiche, raffigurata dai mistici rosacrociani con una rosa. Dopo le molteplici trasformazioni sul piano orizzontale della forma esteriore (l’illusione profana), l’adepto giunge a riconoscere, se vuole procedere nel proprio Viaggio, la necessità della trasmutazione dei criteri del sé (personali), nei principi che s’emanano dalla Triade animica (universali). Risulta evidente allora che, se l’adepto dal punto “A“, «il cieco Profano», vuole raggiungere il punto “C“, «l’Iniziato Maggiore», attraverso “B“, «l’Iniziazione», dovrà ben conoscere almeno “teoricamente” i principi iniziatici con cui vuole identificarsi. Così facendo potrà, al contempo, disconoscere con un «Atto di Discriminazione» tutte le precedenti identificazioni, quelle profane apprese nel mondo di Chaos. È quindi implicito che, dare sostegno al Fratello in ogni fase del proprio «Lavoro» di progressione iniziatica, è lo scopo principale deputato dalla Tradizione all’Insegnamento iniziatico e all’istruzione esoterica. A questo proposito un Illustre Fratello* ha recentemente formulato un documento (poi pubblicato nell’anno 1988) rivolto “a tutti i Fratelli Scozzesi”, in cui indicava alcune mete comuni ad ogni adepto; essoteriche per incidere “massonicamente” il mondo esterno e profano, ed esoteriche da raggiungere con il proprio «Lavoro» interiore. Ne riportiamo i punti più significativi, virgolettando quei termini che a nostro avviso, dovrebbero essere sviluppati non già nella forma letterale e profana ma nel loro più profondo senso iniziatico, facendone poi oggetto d’attenta riflessione. al punto 1: Ricordarsi ininterrottamente che lo scopo della Libera Muratoria, è di fare dei suoi Membri degli uomini più illuminati, più forti, più desiderosi di «lavorare» individualmente e in comune, al benessere della Società Umana e di richiamare tutti sui gravi problemi relativi all’«Ordine Universale» e al «destino dell’Uomo»; al punto 2: Cercare perennemente il «Real Segreto»; al punto 3: Mirare perpetuamente alla «Verità», senza alcun limite al libero esame nel solco dei grandi principi di tolleranza e di universalità; al punto 4: «Affinarsi ininterrottamente», nel corso della scoscesa salita verso l’Apice della Piramide; al punto 10: «Condizionare la Materia con lo Spirito», cercando di colmare l’attuale solco che li divide; al punto 11: «Ripristinare l’equilibrio» nell’inscindibile binomio di «Diritti e Doveri», nel convincimento che i due termini si debbano vicendevolmente integrare; al punto 12: «Propugnare la Pace Universale», favorendo la reciproca convivenza tra i Popoli, «cancellandone gli attuali dislivelli sociali». al punto 15: «Abituare (istruire n.d.r.) i nostri Fratelli» – e attraverso di essi, espandere ciò nella vita profana – ad essere in ogni circostanza, dei Giudici Illuminati, Sereni ed Obbiettivi, e non divenire pertanto facili prede di oblique propagande, esposte attraverso i vari canali di comunicazione in forma suggestiva non meno che ingannevole; omissis…… __________ * Illustre Fratello – Anche l’Insegnamento iniziatico, soggiacendo alla necessità d’un “linguaggio”, ha le sue convenzioni. Tre sono i titoli che nella Scienza ermetica, vengono riconosciuti ad un Fratello/Sorella. Rispettabile, per il rispetto dovuto ad ogni Fratello/Sorella che trasfonda nel proprio «Lavoro» tensione, sforzo e buona volontà, per manifestare attraverso se stesso i Principi dell’Iniziazione. Illustre (da lustrum, luminoso), per quanti abbiano saputo esteriorizzare attraverso le proprie concrete realizzazioni, i Principi dell’Ordine; infine quello di Eminente, per coloro che si distinguono nella Gerarchia, per aver completato con successo tutto l’iter iniziatico sino all’Iniziazione Maggiore (reale). Il nome di questo Fratello è Giovanni Ghinazzi e a quello di Illustre, non viene aggiunto altro titolo per non confonderne il ricordo con i molti altri uomini che, pur avendo raggiunto nella Gerarchia convenzionale i medesimi Titoli ch’egli aveva raggiunti, non hanno però profuso in essi la benché minima Luce iniziatica. Allora intendiamo rendergli il nostro rispetto, col solo Titolo che abbia un reale valore iniziatico. Questo Illustre Fratello ha avuto la capacità d’inserire in una visione massonica che, non esitiamo a definire contro-iniziatica ed espressione dei lugubri principi dell’Era Volgare, la corretta interpretazione del Diritto Umano che, manifestando i Principi degli Antichi Precetti, è divenuto il Ponte verso la Massoneria del Terzo Millennio, in cui quei Principi saranno completamente ripristinati. Diritto Umano – Quello del Diritto Umano è un concetto troppo importante ai fini del nostro argomento e per la qualità che caratterizza il nostro massonismo, per poterci esimere dal darne, quantomeno, una semplice illustrazione. Ogni Principio-Verità ha sempre due volti e due utilizzazioni, uno essoterico (sociale) ed uno esoterico (iniziatico). Quello del Diritto Umano espresso nelle parole-simbolo di Libertà-Fratellanza-Uguaglianza sono da sempre, anche se espresse in altri termini, la Colonna Morale d’ogni Iniziato. Ma anche questo Principio s’esprime in due volti; il primo essoterico, ci è giunto attraverso i sofisti greci come Legge naturale dell’Uomo, sviluppata in seguito da Aristotele e dagli stoici, per i quali «la Legge naturale è basata sulla Legge eterna dell’Universo e questa è una manifestazione della Ragione Universale». Questo Principio fu accentuato da Cicerone che l’identificava con la «retta ragione». Egli la contrapponeva alla legge scritta, che riteneva essere «spesso ingiusta e perfino tirannica». Questo Principio tramandato nella filosofia medioevale in forma di «Legge eterna», con S. Agostino e Tommaso d’Aquino giunse sino al Rinascimento come «filosofia del diritto». Nel XVII sec., apparve nella forma del giusnaturalismo di Ugo Grozio, Tommaso Hobbes, Benedetto Spinoza, Giovanni Loke, Samuele Pufendorf. Grozio e Jean Bodin ne trasmisero la tradizione scolastica. Emanuele Kant cercò di superare il Principio (metafisico) di «Legge naturale» con il Criterio di «Legge della ragione» che potesse assimilare, a priori, anche ogni altra interpretazione positiva (materialista), attraverso il porre atto all’«insieme delle condizioni secondo le quali, la volontà di ognuno può coesistere con la volontà di ciascun altro, in accordo con una norma generale di libertà». Questo Criterio raggiunse anche Hegel che, con il suo panlogismo, si mosse nella medesima direzione fondendo in un unico equilibrio, la dottrina giusnaturalistica con l’influenza del positivismo gnoseologico. Soprattutto in Germania giunse a ridursi in una sola «teoria generale del diritto». Con l’illuminismo francese il Diritto Umano, di pari diritti e opportunità, produsse un grande impatto nella coscienza delle fasce intellettuali, riuscendo anche a sedurre l’emotività delle fasce più popolari, sino ad estendere la sua influenza in tutto il mondo occidentale con il Rinnovamento sociale che ben conosciamo. Il Diritto Umano, nel campo specifico dell’Iniziazione, può essere sintetizzato in questi termini: «il Diritto di pari opportunità che va riconosciuta ad ogni uomo e donna all’iniziazione e quindi, di pari dignità, d’innanzi al Grande Architetto dell’Universo». Il Principio di pari diritto e dignità di uomo e di donna, sia nell’area sociale che in quella iniziatica, mostra, velatamente nella prima visione e più marcatamente nella seconda, un concetto di estremo interesse. Quello che il godimento di questo Diritto, esula dalla Forma fisica in cui è “immerso” il fruitore, sia essa maschile o femminile, oltre che essere indipendente, dal linguaggio, dal colore della pelle e dai criteri che ne muovono la ragione e ne creano le convinzioni personali. Entrambe le versioni del Diritto Umano disconoscono quindi, la predominanza della Forma fisica animale. Pene o vagina non costituiscono così, né argomento di supremazia né di demerito. Riappare quindi l’Antico Precetto per il quale: per la coscienza umana, la Forma in cui è immersa, è solo il primo “sentiero”, umido e passivo, mentre solo la Triade è il Principio “illuminante” ed il suo collegamento è solare. Allora, il Sentiero secco o solare sarà dunque riconoscibile solo nel Ponte (Ars Pontificia) che collega la coscienza della Personalità alla sua Triade animica, e non all’essere fisicamente maschio o femmina. Questo importante Principio, profondamente osteggiato dalle nutrite frange di massoni, espressione dell’Era Volgare, fu manifestato una prima volta in Francia da una Eminente Sorella e da due Illustri Fratelli. Di seguito fu propagato in tutta Europa, sino a raggiungere gli Stati Uniti attraverso due altri Eminenti rappresentanti (con il Patto – Pax et Cultura – comunemente conosciuto come il Patto Roerich [vedi] di cui, il primo sottoscrittore fu il Fr. D. Rooswelt, presidente degli Stati Uniti d’America). Il Tedoforo che innestò in Italia «quest’importante processo iniziatico», fu appunto l’Illustre Fratello Giovanni Ghinazzi. Ma attenzione, l’applicazione di questo «Diritto-Dovere» di pari opportunità, serve solo a dissolvere il criterio della discriminazione e della separatività che, conduce poi all’errore dell’elitarismo. Ma oltrepassata la prima Soglia che, per maggior chiarezza, in questo caso chiameremo d’Accettazione nell’Ordine massonico, d’innanzi all’adepto sorgerà immediatamente il Principio del Diorisma. Questo antico termine platonico sta a significare distinzione, divisione e vuole indicare, nel caso d’un adepto, quel criterio di meritocrazia che potremmo definire il principio della selezione naturale applicato alla sfera iniziatica. Selezione che in questo caso, sarà solo d’ordine intellettuale, non altro. Negli Antichi Precetti si legge che nessuno può iniziare realmente un uomo se non sé stesso, attraverso il superamento di tutte le “Prove” previste nella progressione sul Sentiero o Viaggio. Le “Prove”, sono un termine simbolico che sta ad indicare le susseguenti espansioni di coscienza e le (dolorose) Trasmutazioni interiori. Questo è il Principio dell’autoiniziazione che avviene tra il potere della Triade e la volontà della Personalità. È anche detta: Iniziazione discendente, per la Luce animica che illumina dall’alto, la forma mentis fisica iniziandola. Per concludere, il Diritto all’Iniziazione si ferma all’opportunità e al privilegio d’essere introdotti sul Sentiero iniziatico e, il Principio del Diorisma, apparirà nei frutti dell’operatività, della costanza, dell’intelligenza e, soprattutto, della volontà dell’adepto che tende a salire verso l’«Apice della Piramide», vista come il Monte dell’Iniziazione. |