Libro delle dodici Porte – Terza Porta

AlchimiaDella Separazione

La Separazione divide una cosa dall’altra, il sottile dallo spesso, lo spesso dal sottile; ma attento ad eliminare il superfluo non con la Separazione manuale, perchè chi opera in questo modo per ottenere la nostra Separazione è un pazzo e non ne trae nessun profitto. Perciò la natura non smette mai di dividere le Qualità elementari, fino al quinto grado, finché non sono tutte trasmutate.

La Separazione

di George Ripley
traduzione da testo francese a cura di Giuseppe Barbone

Terza Porta

La Separazione divide una cosa dall’altra, il sottile dallo spesso, lo spesso dal sottile; ma attento ad eliminare il superfluo non con la Separazione manuale, perchè chi opera in questo modo per ottenere la nostra Separazione è un pazzo e non ne trae nessun profitto. Perciò la natura non smette mai di dividere le Qualità elementari, fino al quinto grado, finché non sono tutte trasmutate. [Per quinto grado, Ripley intende la quintessenza].

La Terra diventa un’acqua di colore nero e livido, l’acqua un’Aria molto bianca e l’aria diventa Fuoco, non ci sono qui altri elementi. Da questi elementi e con un’arte deliziosa si fabbrica la nostra Pietra. Di questa Separazione, bisogna meglio parlarne: la Separazione è una quadruplice dispersione dei quattro Elementi . [La trasformazione degli elementi è una delle allegorie concernenti la sequenza del lavoro nella Terza opera. Non abbiamo ancora detto una parola sulle triplici qualità della Pietra: sono le nature metalliche che, mischiate col Mercurio, favoriscono il sopraggiungere del colore nero; successivamente, l’acqua il cui simbolo in questa fase è raffigurato da Saturno, sotto il dominio di Giove si trasforma in Aria. Qui si intendono le nature metalliche in uno stato parziale di rinascita. Quando l’aria si trasforma in Fuoco, vuol dire che lo Zolfo rosso si è unito totalmente con lo Zolfo bianco. Più in alto, nello schema della Pietra abbiamo detto, che bisognava parlare di un Fuoco puro e di una Acqua pietrificata].

Di questa Separazione non trovo nessuna similitudine nel Libro dei Salmi di Davide: Dio ha tratto dalla Pietra un fiume di acqua sorgiva, e da una Pietra molto dura olio in abbondanza. Così farai tu della nostra preziosa Pietra se sei Saggio. Perché non troverai dell’olio incombustibile e dell’acqua, perciò non bisogna soffiare sul carbone. [Il carbone, nell’opera, ricopre lo stesso ruolo della calce, con un’azione riduttrice, assolutamente indispensabile alla trasformazione dei solfati in solfuri o di ossidi in metalli in uno stato di divisione estrema].

Ma se il calore non è sufficiente, bisogna nutrirla prima col Fuoco umido e dopo con quello secco, estraendo con pazienza la flemma e dopo con saggezza le altre nature. Dissecca la Terra carbonizzandola finché abbia sete, diversamente lavorerai invano. Fai in modo allora, che beva la sua umidità.

Dovrai fare molto spesso delle separazioni, dividendo la materia in due parti, precisamente il sottile dallo spesso, finché la Terra, di un colore livido, rimane sul fondo del vaso. Questa Terra è talmente fissa, che può sopportare qualunque violenza del fuoco; l’altra parte, è quella alata e spirituale, ma tutte queste cose devono convertirsi in una sola. Allora distillerai l’olio e l’acqua con l’acqua, poi con il suo aiuto riceverai risposta o movimento; ma stai molto attento di non rovinare la tua opera, accertati che il tuo Vaso sia ben chiuso, chiudilo bene col sigillo di Ermes, facendolo sciogliere sulla parte alta e tappandolo ermeticamente.

[Questa separazione pone dei problemi perché non sai esattamente in quale momento dell’opera interviene. La q uantità dell’alchimista sopraggiunge all’inizio del lavoro quando egli lavora sullo stibine: la separazione consiste allora, in un piccolo colpo di martello, per separare il régule dall’antimonio dell’ossido di solfuro che aderisce al vaso nel quale è stato cotto lo stibine. Si tratta qui di un esempio di separazione per la via secca. Altri vedono la separazione partendo da sostanze lavorate inizialmente per la via umida nella cornuta. Così è per la preparazione del tartaro vitriolico. La Terra nera che si ottiene come residuo nella cornuta è chiamata “testa di morto dell’acqua forte”. Serve come uno dei principali ingredienti del Mercurio per la via secca. Infine, non viene considerato che la separazione si effettua nel momento in cui le nature metalliche e il Mercurio vengono cotti insieme: la parte alata è costituita allora da una delle nature metalliche che corrisponde all’anima o tintura, che si è sublimata nel Mercurio. Lo Zolfo bianco o toson d’oro sarebbe la parta fissa, non fusibile, ma che arriva tuttavia a sciogliersi nel Mercurio utilizzando una certa proporzione di bi-silicati o di tri-silicati. Allora, si comprende che bisogna fare sciogliere la parte alta del vascello che corrisponde al firmamento del cielo chimico, dove l’anima fluisce, da uno stato disincarnato].

L’acqua con la quale devi ravvivare la Pietra, deve essere distillata spesse volte, prima della tua opera. Potrai conoscere comodamente anche quando sarà purgata delle sue feci immonde e dalle altre sostanze che rigettiamo e che nessuno pensa di moltiplicare con Saturno.

Distillala dunque finché sia pulita e sottile come l’Acqua di sorgente in modo che diventi di un colore celeste, chiaro e lucido, in modo da conservare la sua configurazione e la sua pondérosità. Con l’acqua di Ermes umettate il suo albero insieme al suo vaso e fate crescere in alto dei fiori dai diversi colori deliziosi da vedere. [Alexandre Sethon, il primo cosmopolita, così si è espresso chiaramente sulla distillazione filosofica:

“Se il grasso dello Zolfo è congelato da questo movimento continuo, lo spirito dell’acqua dopo averlo digerito, passando lo purifica con la virtù dello Sporco, finché non si tinge di un colore digeribile, rosso o bianco; questo colore, che conserva anche la sua perfezione, si alza con questo spirito perché si è stabilizzato con le reiterate distillazioni: lo spirito ha poi il potere di penetrare nelle cose imperfette e così introduce e colora ciò che si unisce dopo a quest’Acqua in parte refrigerata, riempiendo i suoi pori che poi salda con un fissaggio inseparabile. Ogni Acqua se non ha spirito si congela con il calore; se invece si unisce subito allo spirito, si congela col freddo. Ma chiunque sa congelare l’acqua con il caldo ed unire lo spirito ad essa, ha trovato certamente una cosa mille volte più preziosa dell’oro e di ogni altra cosa al mondo.” (Nuova Luce Chimica)

Queste distillazioni rievocano una circolazione costante delle materie, forse mediata da un’alternanza di fasi dove la temperatura cresce e a volte decresce – (cf. Mercurio – Sethon), comunque sia, l’autore spiega che questa distillazione procura questo fissaggio inseparabile per arrivare, paradossalmente, a congelare dell’acqua con il caldo. Questo è come ammettere che lo spirito, simbolo del Mercurio, si sublima da solo, questo vuol dire che evapora].

Questa Acqua può essere paragonata alla vipera velenosa, da dove si estrae l’antidoto Medicinale, dato che è un veleno molto potente, non se ne può immaginare uno più nocivo. Ecco perché è ricercato dai farmacisti, ma nessuno sarà infettato da questo veleno, dopo che sarà stato trattato con la nostra Medicina. Allora come un potente e vero antidoto, può respingere i veleni e con l’opera mostra cose meravigliose, preservando molti dalla Morte, stai quindi attento a non mischiarla con nessun corrosivo. [La vipera velenosa è utilizzata come simbolo del Mercurio nello stadio della putrefazione]. Pernety ha scritto che:

“[la vipera] è la materia dei Filosofi in putrefazione, così chiamata perché è uno dei più violenti e dei più attivi veleni che ci siano; è per questo che i Filosofi dicono che la loro materia prima della sua preparazione è un forte veleno e un grande rimedio dopo che è stata preparata, come la vipera. Philalèthe raccomanda espressamente di stare molto attenti quando si lavora questa materia, e di preservare non gli occhi, ma il naso e le orecchie.”

Ci si può chiedere se delle sostanze che contengono del cianuro non si siano formate in questa fase dell’opera, altrimenti la vipera va intesa in modo occulto. Si potrebbe forse accostare un passaggio di Gassendi:

“[…] così questa sostanza della vipera è miscelata nell’antidoto con tutti questi medicamenti, affinché essa sia, in questo modo, miscelata col veleno del quale è già infettato il corpo, allora sarà estratta dal corpo con il sudore, o diversamente, estratta con quello che è stato associato inseparabilmente nel corpo. Probabilmente nello stesso modo si preparano tutti i medicamenti che purgano gli umori del corpo, per questa ragione si può dire che i simili si possono guarire con i simili, o i dissimili con i dissimili, come dire che l’olio può essere estratto dal lenzuolo o da qualche cosa che gli è simile, per esempio dell’olio che si trova nel sapone, o in qualcosa a lui dissimile, con il sale, o con l’acqua che porta luce (luy) ed olio che è inseparabilmente miscelato.” [Riassunto di Filosofia].

Diamo al lettore l’occasione per riflettere. L’olio estratto dal lenzuolo con il suo simile, l’olio del sapone, ci ricorda ciò che abbiamo detto in generale delle tinture. È lo stesso comportamento del Mercurio filosofico, quando Basile Valentin raccomanda di lavare l’ottone, dove sono sufficienti il fuoco e l’Azoth. Si potrebbero paragonare ancora alcuni commenti Biblici che farebbero luce sul legame che esiste, fra la cabala ermetica, la vipera e gli angeli:

“Sappiamo che il serpente di Eva era una biscia, o una vipera, o un Aspide, o un’altra specie; ma su questa domanda non abbiamo altre delucidazioni. È difficile sapere che specie di serpente intendevano gli Dei; alcuni commentatori hanno detto che erano degli angeli. Gli è stato risposto che un serpente non poteva conoscere gli angeli; ma per la stessa ragione non poteva conoscere gli Dei. Alcuni hanno creduto che il maligno del serpente voleva introdurre la pluralità degli Dei nel mondo.” [La Bibbia spiegata da alcuni cappellani di S.M.L.R.D.P, Voltaire].

Questo passaggio è sicuramente importante e ha una certa portata ermetica. Questo serpente non raffigura altro che il nostro Mercurio. Le calci metalliche, raffigurate dai geroglifici celesti dei corpi planetari – (cf. Olimpo ermetico) – vanno, grazie a questo solvente, ad essere proiettate nel firmamento del nostro cielo chimico, assumono allora dei rapporti formali con gli angeli, prima della loro incarnazione nel corpo, vale a dire nello Zolfo bianco. Si potrebbe andare anche più lontano e chiedersi se i Farisei avessero avuto un ruolo nello sviluppo dell’arte sacra. Questo passaggio della “Bibbia spiegata…” lo farebbe credere:

“Tutte le malattie sconosciute, (quale malattia infondo non lo è!) sembravano delle possessioni demoniache. Essi [i Farisei] si vantarono di scacciare questi diavoli con gli esorcismi e con una radice chiamata barath. Uno di essi scrisse un libro intitolato La clavicola di Re Salomone che conteneva questi segreti. Possiamo così valutare il loro potere di scacciare i diavoli, potere di cui parla lo stesso Gesù Cristo nel vangelo di Matteo. I Filistei venivano riveriti perché interpreti della legge; così il popolo veniva spinto ad accostarsi ai loro misteri. Essi insegnavano la resurrezione ed il regno dei cieli. I nostri vangeli ci insegnano con quale veemenza Gesù Cristo si schierò contro i Filistei. Egli li chiama ipocriti, sepolcri imbiancati, razza di vipere.”

In verità, a cosa si riferisce il regime di Giove nell’opera, se non ad un sepolcro imbiancato? Che cos’è la Resurrezione, non è questa – compresa nel piccolo mondo degli alchimisti – la rinascita del ?].

È una cosa meravigliosa della Natura, senza la quale niente si può fare. Ecco perché Ermes lo chiama: il suo vento a motivo della volatilità che prende dal Sole e dalla Luna, i quali formano insieme la nostra Pietra alata che resuscita i morti e dona la vita al Sole ed alla Luna, al maschio e alla femmina.

Questi corpi, maschio e femmina, se non venissero ravvivati dall’arte e il loro grasso non venisse estratto con l’acqua, così come se il sottile non venisse diviso dallo spesso, mai condurresti a termine quest’opera. Se dunque vuoi avere un profitto certo, fai uscire gli uccelli dal loro nido e dopo rimettili a riposo nel loro nido. [Questo passaggio può riassumere un adagio degli alchimisti: fai il fisso dal volatile e il volatile dal fisso, questo vuol dire: cuocere per molto tempo, lasciar raffreddare e ricuocere].

L’acqua si unisce bene con l’acqua, e gli spiriti con gli spiriti e poi salgono insieme, perchè sono dello stesso genere. Poi quando saliranno, fa che scendano nuovamente. Così dividerai ciò che la Natura aveva prima apparentemente legato e unito, convertendo il Mercurio essenziale in vento. Senza la naturale e sottile separazione, non si avvererà mai una perfetta generazione. [Vedere su questo argomento la sezione del Mercurio di natura].

Adesso, affinché tu possa entrare con il mio aiuto in questa Porta, ti voglio dichiarare l’ultimo Segreto. Occorre che l’Acqua sia sette volte sublimata, diversamente non si potrebbe fare una dissoluzione naturale e non vedrai nessuna putrefazione simile alla pece liquida; così non appariranno i colori del Fuoco che agisce nel tuo Vaso. [Revoila ne codifica 7 che simboleggiano la Terza opera, perché ci parla di sette regimi planetari: quello di Mercurio, di Saturno, di Giove, della Luna, di Venere, di Marte ed infine del Sole].

Qui ci sono quattro tipi di Fuochi e non di più, che devi conoscere, scibile naturale, innaturale, contro-natura ed elementale che brucia nel bosco che consumiamo. Il Fuoco contro-natura deve estrarre i Corpi, è il nostro Drago che brucia violentemente, più del Fuoco dell’inferno. Il Fuoco di natura è il terzo Mestruo, questo Fuoco è naturalmente in ogni cosa. Il Fuoco naturale si chiama occasionale, come lo è il caldo della cenere che serve per putrefare. Senza questi tipi di Fuochi non potrai condurre niente a putrefazione, in modo che la materia si possa separare, affinché l’unione sia proporzionato e pronta ad una nuova congiunzione. [I differenti fuochi dell’opera sono esaminati nel commento dell’opera segreta di Ermes di Jean d’Espagnet – chap. 94].

Avendo guadagnato la Porta della separazione, potrai procedere più oltre, verso la Porta della segreta Congiunzione che custodirai forte dentro. Questa Porta è chiusa con doppia serratura, così capirai ciò che segue.

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