Piano astrale ed antropocentrismo

Alchimia del FuocoDalla conoscenza alla liberazione mentale, fase 10

Piano astrale ed antropocentrismo – Personalità astrali – Antropocentrismo – L’uomo al centro del mondo – Effetti della parola (significati e toni)

Caratterizzato da moti impetuosi ed instabili, il piano astrale è simboleggiato dall’elemento acqua (v. acque di caos, mare dell’illusione).
Scaturisce dall’elemento terra, dando vita alle acquee emozioni e seducenti passioni, che trascinano l’uomo in situazioni spesso incontrollabili (v. il mito di Ulisse: la maga Circe che seducendo gli uomini li trasformava in porci; le sirene incantatrici nella metafora dello stretto passaggio delle tentazioni posto tra Scilla e Cariddi).

Dalla conoscenza alla liberazione mentale, fase 10

di Athos A. Altomonte

Piano astrale ed antropocentrismo

Caratterizzato da moti impetuosi ed instabili, il piano astrale è simboleggiato dall’elemento acqua (v. acque di caos, mare dell’illusione).

Scaturisce dall’elemento terra (*), dando vita alle acquee emozioni e seducenti passioni, che trascinano l’uomo in situazioni spesso incontrollabili (v. il mito di Ulisse: la maga Circe che seducendo gli uomini li trasformava in porci; le sirene incantatrici nella metafora dello stretto passaggio delle tentazioni posto tra Scilla e Cariddi).

È uno stato di coscienza primitivo, ed è ancora l’area più popolata. È superiore all’istinto, ma di minor pregio.
L’istinto è un aspetto primario della coscienza animale nato per rispondere alle necessità corporali. È di vitale importanza per la sopravvivenza, e si avvale dell’auto-gratificazione solo per garantire l’auto-conservazione, individuale e della specie.
La coscienza astrale, invece, elabora gli impulsi e trasforma le necessità in occasioni di godimento, camuffate da buone ragioni.

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(*) Elemento terra e coscienza tellurica, definiscono lo stato di radicale attaccamento alla corporeità che vincola la coscienza umana (che è un aspetto metafisico) alla materia (che è un aspetto concreto), legando il suo destino alla parte fisica della propria natura e del pianeta.

La coscienza tellurica individuale è legata al destino del nucleo famigliare, a quello della nazione e della razza. Mentre, la coscienza tellurica dell’umanità è legata al destino della natura e del pianeta.

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Personalità astrali

La coscienza astrale è la mente che mente, anche a se stessa, generando sogni ed illusioni. Le personalità astrali sono particolarmente emotive e tendono ad estremizzare le proprie inclinazioni. Così, possono essere particolarmente dogmatiche, o particolarmente miti. Parafrasando un detto popolare, possono essere il diavolo e l’acqua santa.

Dominate da impulsi irrazionali, le personalità astrali sono dominio di una sensualità che si trasforma in smania di pos-sesso. In alcuni casi giungono a desiderare Dio assicurandosene l’esclusività attraverso elaborate speculazioni mentali. Nel profilo migliore, la sensualità viene trasformata in forte devozione verso l’Ideale, a cui si offrono senza condizioni. La devozione incondizionata accomuna nella fede, sacrificio e martirio, due categorie psicologiche apparentemente assai distanti: religiosi e soldati.

Antropocentrismo

Il risultato di una coscienza ancora incosciente è una mente inadeguata a sviluppare un equilibrato senso di autodeterminazione. E questo le rende difficile concepire, riconoscere ed accettare tutto ciò che non le somiglia. La sua incapacità di includere il nuovo e il diverso, da vita al senso di separatività che ha, come conseguenza, l’egocentrismo e l’egoismo.

Incapacità d’includere, separatività, egocentrismo ed egoismo sono aspetti di una stessa causa, l’antropocentrismo.

L’uomo al centro del mondo

Che un essere vivente si senta al centro del suo mondo è comprensibile. Sbaglia se comincia a credersi al centro del mondo.

Che l’uomo (fisico) si creda al centro del mondo, protagonista dell’universo, o interlocutore privilegiato di Dio è la “grande illusione”. La matrice delle culture immaginarie dove verità sognate possono diventare poi assolute.

Sarebbe più corretto dire che l’uomo fisico è il prodotto di ciò che mangia, che la capacità mentale è frutto del pensiero, che la profondità del pensiero dipende dall’ampliamento della coscienza, e che la sua identità sottile è il riflesso dell’energia che lo anima. Questa formula rimetterebbe a posto molte falsificazioni.

Lo sviluppo delle potenzialità interiori comincia dal trascendere le proprie apparenze, smettendo di credere alla centralità del corpo e dei sensi. I sensi sono indispensabili, ma ingannano la mente. Il corpo fisico è indispensabile ma anch’esso ha i suoi inganni. Gli ormoni, ad esempio, generano miraggi emotivi che attraggono, esaltano o deprimono la mente. Ad un certo punto bisogna decidere cosa essere, domandandosi se si dipende dagli influssi ormonali (le emozioni), o dal pensiero? Da qualsivoglia tragitto si voglia partire, per crescere bisogna cominciare ad eludere i meccanismi astrali. Senza cedere al pessimismo, perchè, anche quest’area di coscienza supplisce ad una funzione notevole nell’equilibrio naturale e planetario (v. «Aura e servizio all’Umanità» parte seconda).

Effetti della parola

I significati

Vista la tendenza a considerarsi il centro di se stessa (egocentrismo), la coscienza astrale trova notevoli difficoltà a porsi in rapporto con quanto non le appartenga, o non le somigli. E il senso di separatività che caratterizza questo stato, rende refrattaria la mente alla percezione di significati estranei, come se fosse sorda.

Di norma un concetto vale per il significato che trasmette, a prescindere dalla simpatia o antipatia che può suscitare nell’ascoltatore (v. “Realismo della via iniziatica”). Il significato può essere più o meno accessibile, più o meno facile da comprendere. Dipende dal grado di cultura e dalle capacità intellettive di chi ascolta, assimilarlo oppure fraintenderlo, indipendentemente dall’attrazione o dalla repulsione che può suscitargli.

Da una mente emotiva questo principio è spesso disatteso, dando valore, piuttosto, a quello che piace o non piace. Un significato diventa così, come una goccia d’acqua. Se piace viene assorbito. Altrimenti scivola sul muro dell’indifferenza, cade e sparisce evaporando in una memoria sorda. In questo caso, il detto «fare orecchie da mercante» sembra davvero appropriato.

Una mente siffatta è scettica a priori, perchè, basandosi su se stessa è restia a concedersi a significati che non le sono propri (come fa la mente superiore nel procedimento chiamato sapere per contatto). Preferisce ricostituirli con interpretazioni che meglio giustifichino le proprie convinzioni. Così «anche se non è vero, ci credo lo stesso».

I toni

Se i significati non hanno grandi risultati, nell’astrale fanno effetto i toni delle parole.

Le espressioni intellettuali possono destare meraviglia, ammirazione, ma non lasciano il segno. Quello che vale per una mente emotiva sono le sensazioni, quindi, i toni della voce trovano grande rispondenza, perchè possono esaltare o deprimere le emozioni, indipendentemente dal buon senso e dal valore dei significati. Possono trascinare le folle ipnotizzandole, come hanno sempre fatto i grandi affabulatori (v. la metafora del pifferaio magico).

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