Nella sua ritualità, la Massoneria afferma che la “Luce di saggezza” si leva ad Oriente.
Il lato più prestigioso di ogni Tempio massonico, infatti, è chiamato «Oriente».
Tante ripetizioni non possono essere considerate una semplice coincidenza. E questo piccolo mistero accende la curiosità dell’esoterista, legittimato a supporre che le radici iniziatiche della Massoneria siano ben più antiche di quelle disegnate nel 1717.
Premessa essenzialeNella sua ritualità, la Massoneria afferma che la “Luce di saggezza” si leva ad Oriente. Il lato più prestigioso di ogni Tempio massonico, infatti, è chiamato «Oriente». Ed è lì, all’oriente, che prendono posto i Maestri Venerabili, i Presidenti di camere di Maestro e gli scranni dei Gran Dignitari. Al pari, nelle Logge i Maestri Venerabili siedono ad Oriente e ad Oriente sono fatti sedere gli ospiti illustri. Infine, Grande Oriente è chiamata la sede che riunisce più Logge massoniche e le Camere superiori dei Riti. Tante ripetizioni non possono essere considerate una semplice coincidenza. E questo piccolo mistero accende la curiosità dell’esoterista, legittimato a supporre che le radici iniziatiche della Massoneria siano ben più antiche di quelle disegnate nel 1717. Molti aspetti esoterici e rituali sono imbevuti del ricordo della “Luce” di una antica saggezza proveniente da Oriente che, attraverso un ponte ideale, unisce la sua scienza iniziatica a quella d’Occidente. Questo è il collegamento che molti iniziati vorrebbero riscoprire nella sua integrità, nel rispetto dello spirito della mistica orientale. Che significa rispettarne i principi originali senza calarne i significati nei termini culturali occidentali, che ne snaturerebbero lo spirito. Un indizio nella ricerca di questo collegamento è fornito dall’abate cattolico-romano Alphonse Louis Constant (1810 – 1875). Uomo erudito e ricercatore eclettico, egli s’interessò di cosmogonie, teogonie e religioni exoteriche. Filosofo, ermetista, studioso di magismo e di cabala ebraica, questo sacerdote francese è passato alla storia con lo pseudonimo di Eliphas Levi. Autore di testi autorevoli come: “Dogma e Rituale di Alta Magia”; “Storia della Magia”; “La Chiave dei Grandi Misteri”; La Scienze des Esprits”; “Le Sorcier de Meudon”; “Fables et Symboles”; Eliphas Levi finì i propri anni ospite di Gustavo Gebhard di Elberfeld, Console di Persia, che ne raccolse l’eredità letteraria. Tra gli scritti inediti pubblicati in un primo tempo a Calcutta, notevole “I sette paradossi magici” dove il filosofo chiarisce l’essenza del magismo rituale: «… Magia è la divinità dell’uomo conquistata dalla scienza in unione con la fede, e veri Magi sono Uomini-Dei in virtù dell’intima unione col principio divino …». Un indizio del collegamento tra i due emisferi iniziatici si trova proprio a margine di quelle pagine, sotto forma di commenti di un maestro orientale di nome Koot Humi. Nella pubblicazione il maestro orientale è definito E O (Eminente Occultista), ma la sua identità resta confermata. Seguendo quella traccia, però, non si riesce a collegare l’Eminente Occultista con alcuna citazione riguardante i “misteri” occultati nella simbologia massonica. Ma l’esoterista si trova spesso a muoversi seguendo l’intuito, ed una molteplicità d’indizi mostrano un antico collegamento tra iniziati d’Oriente e d’Occidente, che non stentiamo a definire perenne, con lo scopo di selezionare iniziati che possano ispirare scelte migliori al progresso umano, sviluppando quello spirito di civiltà che i catechismi massonici chiamano: Servizio al bene Comune, oppure, opera a Benefizio (antitesi di malefizio) dell’Umanità. Indagando verso Oriente, giunge netta la sensazione che la Fratellanza della Rosa+Croce sia l’espressione di una relazione mistica tra i due emisferi iniziatici. E ancora più netta l’idea che i Superiori Incogniti operanti in occidente come iniziatori, siano maestri orientali, verosimilmente appartenenti alla Confraternita dei Berretti Bianchi. In quella direzione ci s’imbatte in un altro maestro orientale, fonte di una notevole messe di commenti sui “misteri” iniziatici della Massoneria che riaccendendo le “atmosfere” esoteriche trasfuse negli scritti di W. Goethe.* __________ * “Il Serpente Verde” op. cit. Il frammento che riportiamo, accende una singolare prospettiva sulla nascita dei misteri d’occidente che, anche a solo titolo di curiosità, il ricercatore non può mancare di conoscere. Partendo dall’influsso ebraico che ha segnato la nascita della mitologia spirituale del nostro emisfero, la prima parte di questo saggio si conclude aprendo i significati occulti di uno dei maggiori simboli dei Costruttori. Le 2 “Colonne” del Tempio, che segnano i “momenti” astronomici della Grande Opera di cui anche la Massoneria Universale* è protagonista. __________ * L’universalità dello spirito iniziatico che già distingue una parte pregiata della Massoneria non va, però, confuso con l’internazionalismo associativo del suo versante politico ed exoterico. Dialoghi di un Maestro orientaleMito e tradizione occidentale«Ogni era riflette le precedenti e astronomicamente ne sono trascorse quattro: Gemelli, Toro, Ariete e Pesci. Ora sta iniziando la quinta era, quella dell’Acquario. Nell’era dei Gemelli, 8.000 anni fa, due pilastri erano il simbolo della Fratellanza iniziatica. Nella successiva era del Toro, dove Mitra istituì i Misteri Mitriaci, il simbolo fu quello di un Toro. Nell’era dell’Ariete apparvero il Buddha, Sri Krisna, Shankaracharya. Nell’Era dei Pesci apparve il Cristo. Oggi, le Due Colonne, dimenticata ogni connotazione astronomica, sono chiamate Jakin e Boaz e sono il simbolo della Fratellanza massonica. «La chiave di volta dei “misteri” risale alla notte dei tempi, quando il sole era nella costellazione dei Gemelli. In quel periodo vennero erette le due colonne che, come tutti i Liberi Muratori sanno, sono due capisaldi della Massoneria. Questo simbolo sottolinea l’influenza ebraica nell’opera massonica, anche se essa non è ebrea nel vero senso del termine. Se i fatti sono così antichi, chi potrà mai dire se parlo con precisione o se le mie conclusioni sono errate? Mi limito a presentare i fatti come mi sono noti dal momento che ho libero accesso ad archivi tra i più antichi conosciuti. «L’energia fisica del popolo ebraico è caratterizzata dall’azione creativa ed intelligente, mentre l’energia della sua anima materiale (Ego) è dettata dal potere della volontà. Il segno astrologico che governa quel popolo è il Capricorno, la Vergine è il suo ascendente. Mercurio e la Vergine hanno un ruolo preminente nel suo destino. Nella loro simbologia appare “il segno della capra”, che allude alla vergine che partorirà il Messia. All’astrologo progredito queste brevi indicazioni gettano luce sulle strane vicende di quel popolo. L’uso dell’intelligenza spiega la tendenza a manipolare forze ed energie, e a «tirarne i fili» per ottenere i propri scopi. Sono dei legislatori nati, per questo tendono a dominare e a governare, poiché il loro spirito è mosso dal potere della volontà. «In qualsiasi raggruppamento, sia in cielo che in terra, esiste sempre, da parte di alcune unità, la tendenza alla rivolta, alla ribellione, a mostrare iniziative diverse da quelle della propria congregazione. Allorché nacque questo universo, dicono antiche scritture nel loro linguaggio allegorico, “ci fu guerra in cielo”; “il sole ed i suoi sette fratelli” non agirono con unanimità perfetta* e, narra un’antica leggenda, una delle Pleiadi andò perduta (le 7 Sorelle – N.d.R.). __________ * la Terra non è uno dei pianeti sacri. «Nella Camera di Concilio dell’Altissimo non sempre sono esistite concordia e pace, ma talora guerra e dissensi; ed alcune pagine dell’Antico Testamento lo dicono con chiarezza. In senso simbolico, alcuni figli di Dio guidati da “Lucifero Figlio del Mattino”, decaddero dalla loro altissima condizione. «La “caduta degli angeli” fu un evento terribile nella storia del nostro pianeta, ma niente di più che un fenomeno transitorio in quella del sistema solare. Un banale incidente nelle vicende delle sette costellazioni di questo universo. Nella sfera vitale del quarto Regno di Natura, quello umano, si registrò una eguale “assunzione di indipendenza”. Quel “distaccarsi” che caratterizzò il raggruppamento maggiore dell’umanità. E un gruppo di uomini assai progrediti, annoverati come discepoli, venne a disputa con la gerarchia planetaria e si distaccò dalla “legge degli Iniziati”. «L’insegnamento di quel tempo verteva sull’aspetto materiale della vita ed al centro dell’attenzione erano la Natura fisica ed il modo di dominarla (v. Hatha Yoga – N.d.R.). Un antico Commentario descrive ciò che avvenne, e leggendo le cadenze ritmiche di quell’antica scrittura sarà bene tener presente che le frasi si riferiscono al gruppo di discepoli che furono i fondatori dell’attuale razza ebraica: «Dal gruppo interiore che reggeva i destini umani emanò questa legge: “Distaccatevi. Ritirate in voi stessi il potere di trattenere, acquisire ed ottenere. I figli di Dio che si preparano a lasciare il mondo degli uomini per entrare nella luce. Essi procedono sempre liberi per il loro cammino. Non tengono ciò che hanno. Liberatevi e attraversate i cancelli della pace” «Alcuni dei figli di Dio, in attesa dinanzi a quei cancelli, pronti ad entrare quando fosse proferita la Parola che li dischiude, erano carichi dei tesori della terra. Portavano i loro doni in offerta al Signore della vita, che non ne aveva bisogno. Tentarono di passare quei cancelli, non per egoismo, ma per recare in offerta i tesori del mondo accumulati e dimostrare, così, il loro amore. Di nuovo si emanò la Parola: “Abbandonate ogni cosa ed entrate senza alcun peso terreno”. Esitarono e discussero. Alcuni entrarono nella luce attraverso i pilastri del cancello abbandonando ogni carico, entrarono liberi e furono accolti poiché non avevano più nulla. Procedevano in gruppo, come in gruppo progredivano e raccoglievano, in gruppo risposero al comando divino e si arrestarono. Attesero dinanzi al Portale del Sentiero, stringendo i tesori raccolti in mille epoche. Nulla vollero abbandonare. Avevano faticato per quelle ricchezze. Amavano il loro Dio, e volevano colmarlo nella massima misura dei beni che avevano acquisiti. Ma non conoscevano la disciplina. «Di nuovo si emanò la Parola: “Lasciate cadere quel che avete in mano ed entrate liberi”. Tre si ribellarono a quel comando. Altri obbedirono, attraversarono i cancelli lasciandoli fuori e furono innalzati alle vette della gioia. I tre rimasero al cancello, tenendo stretto il loro tesoro. «Questo è il segreto della storia massonica e dell’uccisione del Maestro da parte dei tre uomini a Lui più uniti nella morte e nella tomba. I Liberi Muratori riconosceranno i tre di cui parlo. Furono i fondatori della razza ebraica. Tre discepoli progrediti che disdegnarono l’ordine di entrare, liberi e senza impacci, nel luogo della luce. Volevano conservare quel che avevano raccolto per dedicarlo al servizio di Dio. Il movente non riconosciuto che li sospingeva era l’amore delle ricchezze e il desiderio di salvare i beni materiali. L’antica scrittura narra che si volsero a guardare le porte della terra. I loro amici proseguirono ma essi restarono, ed i Maestri iniziatori si riunirono in conclave per decidere quale avrebbe dovuto essere il destino di quanti, giunti alle Porte della Luce, preferirono i beni terreni al servizio della luce. La Parola tornò a farsi udire ai ribelli che ancora attendevano ai cancelli. “Tenete quel che avete e ammassate altro, ma non abbiate tregua. Cogliete i frutti della mente e cercate potenza nei grandi possedimenti, ma non abbiate dimora. Entro di voi, poiché siete discepoli del Signore, non avrete diritto alla pace, non conoscerete vittoria certa e sicura, non potrete conservare ciò che vi procurerete. Sarà sempre fioca in voi la conoscenza di Colui che veglia su ogni cosa. Avrete l’impulso di cogliere ed ammassare, ma non avrete mai il tempo di trattenere e di godere di quanto avrete raccolto. Andate dunque finché giunga l’ora, e siate di nuovo sulla soglia della Luce, questa volta a mani vuote. Entrerete allora, liberi, accolti dai Servi di Dio, e solo allora avrete pace per sempre.” «L’antica leggenda racconta che i tre se ne andarono dolenti e ribelli, carichi dei loro tesori, e così cominciò la storia dell’Ebreo errante. È degno di nota che uno dei maggiori figli di Dio che abbia operato sulla terra, compendiando in Sé la vita e la vittoria appartenesse al popolo ebraico. Gesù il Nazareno invertì quella condizione. Mentre poteva tutto non possedette nulla. Fu il primo uomo a compiere tale realizzazione. Egli era discendente del più anziano dei tre discepoli che si ribellarono alla “legge del Distacco”. «L’Ebreo incarna il figliol prodigo del mondo. È il simbolo del discepolo che non ha ancora imparato il giusto senso dei valori. È vittima della Legge della Luce e della propria incapacità d’osservarla. Ha peccato di piena volontà, con gli occhi aperti alle conseguenze. Egli dunque conosce la legge come nessun altro, poiché ne è la vittima eterna. Ha enunciato la legge dal suo lato negativo; la Legge di Mosè regola gran parte del mondo, eppure non riesce a introdurvi né giustizia, né legalità spirituale. «L’altro gruppo di discepoli, rappresentanti il genere umano (a quei giorni e in quell’epoca) superò l’antica Porta della iniziazione e compì il primo grande passo. Tornarono con ricordo fioco e latente dell’episodio che li separò dai tre condiscepoli. Al loro ritorno nella vita terrena, ne parlarono, e questo fu il loro errore; perché dette inizio all’antagonismo che tutt’oggi persiste sotto varie spoglie. Quei discepoli hanno compiuto il loro pellegrinaggio e sono entrati nella pace eterna, ma l’effetto dell’iniziale tradimento degli eventi celati dell’iniziazione perdura ancora. «È strano che questa razza antica, fondata dai tre che amarono quel che avevano da offrire, più di ciò che avevano da raggiungere, diede origine alla tradizione massonica. La loro storia (e, incidentalmente, quella dell’umanità) è contenuta in quel rituale drammatico. La ricompensa della loro sincerità, poiché si ribellarono in perfetta sincerità, credendo di saperne di più, fu il permesso di rappresentare ogni anno la ricorrenza di quel giorno. Il “momento” in cui avrebbero potuto entrare nella luce ma rifiutarono. E poiché erano stati così prossimi a risorgere dalla morte terrena, alla vita della luce, diedero inizio alla tradizione dei misteri. Scelsero la morte ed uccisero ciò che «aveva vissuto e avrebbe potuto pretendere ricompensa, e pronunciare la Parola di potere che avrebbe spalancato le porte della resurrezione spirituale» «Si narra che quei tre giurarono di stare assieme in eterno, di non abbandonarsi mai. Mantennero nei millenni il voto, originando quella separatività che suscita l’antagonismo delle altre razze. Per tutte le età l’Ebreo ha vagato senza meta. Ha creato gran parte delle bellezze del mondo. Ha dato all’umanità molti dei suoi esponenti migliori, ma nello stesso tempo è stato odiato, perseguitato, tradito e braccato. Simbolicamente incarna l’antica tendenza a prendere e trattenere. Nell’antica Lemuria, quel gruppo era tanto progredito da annoverare i membri migliori della via del discepolo. Serbando la propria integrità razziale e nazionale, com’è sua caratteristica, gli Ebrei non assorbono né si lasciano assorbire. Eppure la loro stirpe è così antica che oggi non esiste nazione che non affondi le sue radici in essa. In Occidente non esistono discendenze che non risalgano a quel popolo eletto, fatta eccezione dei Finnici, dei Lapponi e dei popoli di derivazione mongola. Ma quello che oggi chiamiamo sangue giudeo non è più lo stesso. L’ebreo moderno è stato profondamente influenzato dalla razza anglosassone. E solo grazie al suo isolamento razziale, ha serbato intatte alcune delle caratteristiche originali. «Fu, appunto, questa origine comune a condurre gli Israeliti britannici a quel travestimento della verità che manipolarono per far discendere la storia moderna d’occidente dagli “Ebrei della Dispersione”. La cosa è assai più antica, e risale ad un periodo che precede le storie trasmesse nel Vecchio Testamento. Se riflettete a quanto ho detto, e studiate con cura la tradizione massonica, molte cose si chiariranno nella vostra mente.» Gemini e la Croce cosmica«La Natura a-formale degli influssi di Gemini appare vivida se si studia il senso della Massoneria. Quest’Ordine Mondiale, come già affermato, fu organizzato sotto l’influsso di Gemini che lo controlla in modo davvero insolito. La Forma ed il simbolismo della Massoneria sono cambiati molte volte nei millenni della sua attività. L’attuale coloritura ebraica è relativamente moderna e certo transitoria, ma la sua importanza e la sua storia sono quelle della coscienza cristica e della luce interiore, e queste dovranno perdurare immutate. Ciò che vi è entrato passando tra le due colonne d’Ercole (i due discepoli Jachin e Boaz) e per Gemini, deve restare. La Massoneria universale (bianca e spirituale – N.d.R.) è il prototipo spirituale di quella presente sulla terra, di cui la Massoneria moderna è ancora un riflesso distorto, così come la personalità è l’immagine deformata dell’anima. «Un preciso computo astrologico potrebbe tener conto del momento del “Grande Approccio” della Gerarchia spirituale alla manifestazione planetaria allorché si produsse l’individualizzazione e nacque il 4 Regno di Natura (l’umano). Quell’evento stupendo occorse 21.688.400 anni fa. Allora il Sole era in Leo. Il processo fisico che ebbe inizio e che determinò eventi esteriori richiese circa 5.000 anni di maturazione, ed il Sole era in Gemini quando si produsse l’individualizzazione, e la Porta al Regno Animale fu chiusa. «Si è detto che Sagittario regge l’evoluzione dell’uomo, poiché il Sole vi si trovava quando la Gerarchia spirituale iniziò l’approccio inteso a stimolare le forme di vita del Pianeta. “Comunque Sagittario governò il periodo dell’approccio soggettivo”. «Il Sole era in Leo quando, per effetto di quell’“eccitamento” si compì l’individualizzazione fisica. Era in Gemini allorché l’approccio fu coronato dalla fondazione della Gerarchia spirituale sulla Terra. È questo, uno dei segreti tipici dei Rituali Massonici, poiché il simbolo usato per quel segno, Gemini, è l’origine delle due colonne note ai Massoni. In senso simbolico si può dunque affermare che: 1 – LEONE presiede al grado d’Apprendista 2 – GEMELLI governa quello di Compagno. 3 – SAGITTARIO regge il grado di Maestro, sino alla resurrezione del Maestro interiore. 4 – CAPRICORNO regola la parte finale della Cerimonia completando l’Arco Reale. «Ma il problema cruciale, da risolvere in ogni caso, è il senso del moto attorno alla Ruota della Vita (v. allegoria della “quadratura” del Tempio – N.d.R.). «L’oroscopo ortodosso concerne la vita personale, e la Forma è legata “sulla Ruota che gira da destra a sinistra” (Ariete, Toro); mentre l’anima è infissa “sulla ruota che gira da sinistra a destra” (Ariete, Pesci). Questi modi antagonisti della Ruota “che gira su sé stessa”, come dice la Bibbia, causano il conflitto che si sviluppa nella vita dell’individuo, dell’umanità, del pianeta. Sulla Croce Mobile, nelle prime fasi dell’evoluzione, la coscienza è completamente identificata con la Vita della Forma, dell’autocoscienza, dell’autoconservazione per gratificare sé stessa. Si ha poi un interludio, allorché comincia a scivolare nella coscienza di Gruppo e si identifica con l’anima e i suoi fini. È il periodo della Croce Fissa. A questo proposito si può osservare che l’esperienza delle Tre Croci ha un significato massonico ed è connesso alle Logge Azzurre: 1 – Croce Mobile è rappresentata nel grado d’Apprendista; 2 – Croce Fissa è rappresentata nel grado di Compagno; 3 – Croce Cardinale è rappresentata nel grado di Maestro. Molto si chiarirà in Massoneria quando ne saranno indagate e comprese le implicazioni astrologiche nei “moti interiori” della personalità e dell’anima. E molto sarà rivelato, nella vita e nel proposito dell’individuo, quando sia debitamente studiato e capito il destino di certi Pianeti, in certi segni, e ne sia interpretato il significato simbolico. * * * «È interessante ritenere che l’aspetto della conoscenza concreta e scientifica governa lo sviluppo della coscienza con la rivoluzione del suo triangolo LEO-SAGITTARIUS-ACQUARIUS. Questo grande triangolo controlla i rapporti che, tramite la mente, la connettono alla Gerarchia spirituale e l’approccio di questa a quella. «Dall’epoca Lemure SAGITTARIUS, il Passato: l’impulso impresso allora continua. Sviluppo Mentale: istinto, intelletto, intuizione. Lavoro dell’Iniziato: Elevare l’umanità in cima al Monte dell’Iniziazione. Opera della Gerarchia spirituale: elevare la coscienza di massa. LEO, il Presente: sfruttare l’impeto originario di questo segno. Sviluppo Psichico: crescita dell’apparato di risposta e sintesi della consapevolezza interiore. Lavoro di Apprendista: imparare ad acquisire conoscenza. Opera della Gerarchia spirituale: l’autocoscienza di Leo fa luogo alla Coscienza di Gruppo di Acquario. AQUARIUS, il Futuro: fusione tra centro iniziatico dell’umanità e Gerarchia spirituale. Espansione dell’Anima: riconoscimento della correlazione. Lavoro di Compagno: costruire e servire il Tempio dell’Umanità (spirituale – N.d.R.). * * * «… in Gemini s’incrociano sei forze, per questo il doppio triangolo detto Sigillo di Salomone, è uno dei simboli che connette la tradizione massonica al Dualismo fondamentale. Nel corredo dell’Uomo in Gemini, sono dunque presenti tutte le podestà (Forze) interiori, ad esclusione dell’energia stabilizzante dell’aspetto rituale. «L’Umanità e la volontà di Dio, e l’Umanità ed il suo Destino si riuniscono ritualmente (v. ritmi e cicli vitali del gran Libro di Natura – N.d.R.) nei Tre Templi allegorici* dell’Umanità. «Il progresso del cuore precede quello della testa. La natura emotiva ed i sensi si sviluppano prima della mente. Il Centro Cardiaco diviene attivo prima di quello della Testa. L’Amore deve essere sempre presente se si vuole usare il potere senza pericolo. Perciò la sua Luce deve essere accesa prima che si faccia uso cosciente della Luce della Vita….» __________ * Tre Templi allegorici Il Tabernacolo, effimero e transitorio nel deserto: simbolo dell’Anima infitta nel fisico, (mondo) che dura una sola vita. Il Tempio di Salomone, più bello e duraturo, simbolo dell’involucro dell’anima che permane eoni, svegliando in modo crescente la propria bellezza sino all’Iniziazione maggiore, quella del risveglio interiore (rappresentato metaforicamente nel 3° grado massonico N.d.R.). Il Tempio di Ezechiele, non ancora rivelato, è di bellezza inconcepibile, simbolo dell’involucro spirituale, Casa del Padre dalle molte dimore, l’“Uovo Aurico” dell’Occultista. |