…sappiamo che nero è il colore attribuito a Saturno (noto come il pianeta delle prove), … simbolo del rinnovamento della nuova vita che deve iniziare … perché nell’opera alchemica dopo il nero segue il bianco?
D: …sappiamo che nero è il colore attribuito a Saturno (noto come il pianeta delle prove), … simbolo del rinnovamento della nuova vita che deve iniziare … perché nell’opera alchemica dopo il nero segue il bianco? G. R: Il bianco è la perfetta antitesi cromatica del nero. Si colloca all’inizio ed alla fine della vita diurna e del mondo manifestato. Essendo il compimento della vita profana (dell’iniziato o dei metalli) – già simboleggiato dalla nigredo – l’albedo assume il carattere di un momento transitorio, di una cerniera tra il visibile e l’invisibile. Il bianco (candidus) è il colore del candidato in molti riti di passaggio ed anche di molte funzioni pubbliche. Il bianco è il colore principale che simboleggia i riti di passaggio, attraverso i quali si verificano le rotture dei livelli ontologici e le mutazioni dell’essere secondo lo schema abituale della morte e della rinascita. Inoltre il bianco è spesso considerato un non-colore, tanto che in molte zone dell’Oriente la morte è associato al bianco e non al nero. Il bianco è il colore degli spettri e del sudario; nel ciclo dei Nibelunghi è il colore del re degli Elfi o degli Albi. Per i Bantu del Camerun lo spettro per eccellenza è Nango-Kon, il fantasma albino. In molti riti iniziatici il bianco simboleggia la lotta contro la morte, ma anche l’inizio della morte. Nel simbolismo onirico, la morte è spesso associata all’apparizione di un destriero bianco. Per gli Aztechi il bianco indicava l’Ovest, la terra dove tramonta il sole, nelle civiltà mesoamericane raffigurato da un giaguaro, sostenuto dalla forza del sangue umano assicurato dai sacrifici rituali. Il bianco non è il colore dell’alba, ma dell’aurora: di quel momento totale di vuoto tra notte e giorno, al quale segue l’apparizione di Venere la rossa. Nel buddhismo giapponese l’aureola bianca ed il loto sono associati al pugno della conoscenza dell’illuminato, in contrasto con il gesto della concentrazione simboleggiato dal rosso. Il rosso è il colore del fuoco centrale dell’uomo, della terra, dell’athanor, in cui si produce la maturazione e la rigenerazione dell’essere e dell’opera. È il segreto della Conoscenza, della scienza celata ai profani: l’Eremita, la Papessa, l’Imperatrice vestono di rosso sotto un mantello blu. Agli iniziati ai misteri di Cibele erano riservati intense abluzioni di sangue di toro, che colava sui loro corpi distesi in una fossa. Nell’alchimia la rubedo simboleggia il sole, il Lapis, a volte indicato come “pietra che porta il colore del sole”. Secondo Basilio Valentino come il fuoco celeste purifica il Cuore, così la pietra dei filosofi è purificata dai raggi del sole. In Oriente, il rosso manifesta il rajas, il guna della passione e dell’energia. Rosso è il colore del cinabro (solfuro rosso di mercurio), della città dei Salici, dell’immortalità. Nell’alchimia islamica lo zolfo rosso conduce alla realizzazione dell’Uomo universale. Nel taoismo, il rosso simboleggia l’armonia e l’espansione. In Giappone il riso colorato di rosso è auspicio di felicità o di superamento di prove importanti. |