«Vesta gli ignudi. Non sono poveri, si sono spogliati del loro finto sapere. Dia da bere agli assetati, che chiedono conoscenza vera. E perdoni l’intemperanza di chi crede che la lunga scala (musicale) di Giacobbe non si sale con le chiacchiere»
D: «Vesta gli ignudi. Non sono poveri, si sono spogliati del loro finto sapere. Dia da bere agli assetati, che chiedono conoscenza vera. E perdoni l’intemperanza di chi crede che la lunga scala (musicale) di Giacobbe non si sale con le chiacchiere». R: Per quanto riguarda “gli ignudi”, non so fino a che punto sia giusto coprirli senza incorrere nell’errore di svilupparne la naturale saccenteria e pigrizia. Troppe volte l’ignudo non lo è per ignoranza ma per scelta. Conosco una moltitudine di “ignudi” che espongono il loro stato come fosse una bandiera. E non basta una foglia di fico a ricoprirne le vergogne intellettuali. Sono stato anch’io un “ignudo”, ma nessuno mi ha mai “coperto”, né “abbeverato”, né porto aiuto concreto finché il traguardo non fosse prossimo. Sempre e solo un momento prima mi è stata tesa la mano. D’altronde, come mi è stato detto, la porta si apre quando “il viaggiatore” è sull’uscio. Non per ingenerosità, mi è stato detto, ma per necessità. Perché, solo la forza di volontà consente di sormontare sé stessi. La via iniziatica non è una via di passione, o di desiderio, o di voglia, ma una via di forza (volontà spirituale). E bisogna essere forti (volontà) e preparati (selezione), per raggiungere un buon grado di esperienze. E ciò ha un motivo. L’aspetto determinante nell’ascesa è l’esperienza diretta (via empirica). Non un qualche genere di “meritocrazia”. Questo perché l’apprendimento (memoria) non modifica l’essenza dell’uomo, ma solo il suo ragionare per convenienza. Invece – ora attenzione alle parole – una “esperienza conclusiva” impressiona la coscienza, modificandone in via permanente la struttura (v. “destino”). Ecco, il “segreto” sta tutto nel termine “impressione o impressionare”. Memorizzare la mente personale è un conto, impressionare la coscienza astratta (anima) è un altro. E fra i due passa la stessa differenza che c’è tra la notte ed il giorno. |