Cavaliere Rosa+Croce – XVIII grado
Storia del GradoQuesto Grado rappresenta la forma originale della Massoneria Scozzese, instaurata dopo l’ultimo Tempio di Gesù Cristo. Bisogna dire che questo Grado é, in certe Logge e con il nome di Rosa+Croce, il IV Grado della Massoneria. In altre, con il nome di Cavaliere di Sant’Andrea, patrono della Scozia, é il VII ed ultimo Grado. Infine, questo Grado é anche chiamato Perfetto Massone e prende posto al di sotto di quello di Cavaliere d’Oriente e d’Occidente. Non si può che rimanere sorpresi nel constatare che un oggetto così perfetto come la Massoneria possa presentare delle variazioni, in modo particolare per ciò che concerne il nome di questo Grado. Le ragioni vi appariranno chiaramente allorché saprete che le diverse nazioni furono molto ansiose di apprendere i più profondi misteri dell’Ordine, sebbene esse ignorassero le forme originali delle nostre Istruzioni. L’errore é dovuto a qualche adepto, la cui ignoranza personale non consentì di comprendere bene anche le figure simboliche più semplici. Sono coloro che, partendo da una conoscenza snaturata dell’Ordine, estranea alla sua vera fonte, fabbricarono dei Gradi un po’ somiglianti alla verità e diedero loro dei nuovi nomi. È per questo che, ai nostri giorni, si constatano simili varianti, spesso molto lontani dai Gradi veri. Questo Grado é conosciuto con il nome di Cavaliere dell’Aquila. Ognuno nel concordare a riconoscerlo come il più antico, arriva ad ammettere che si tratta del suo vero nome. La sua origine risale all’antica Massoneria e il Cavaliere dell’Aquila simbolizza il figlio del G.A.D.U., che si fece uomo e che compì la nostra redenzione, sapendo del peccato del quale si era macchiata l’Umanità. Il Figlio dell’Uomo fu paragonato alla Suprema Potenza del Padre e, simbolicamente, l’Aquila rappresenta questa Suprema Potenza. I Massoni che ricavarono questo titolo di Cavaliere dell’Aquila, come se fosse il titolo originale, hanno contribuito alla definizione del XVIII Grado. Questo Grado porta anche il nome di Cavaliere del Pellicano, dal momento che il Figlio dell’Uomo é spesso paragonato al Pellicano che, spezzettando il proprio corpo con il becco, ne fa zampillare il sangue per nutrire i propri piccoli. Quest’immagine simbolizza il sacrificio della Croce ed é all’origine del nome di Cavaliere del Pellicano in ragione della sua esattezza. Questo Grado é chiamato Cavaliere della Rosa+Croce perché i Massoni di Scozia avevano, oltretutto, come Gioiello una medaglia con la rappresentazione simbolica del contenuto del Grado. Il figlio del Grande Architetto, per la sua eccezionale dolcezza, può essere comparato con la Rosa dei Vangeli. In seguito, alcune medaglie vennero in possesso di Logge i cui membri ignoravano tutti i principi del Grado. Trovarono l’emblema abbastanza bello da farlo loro ed usarono il nome di R+C per dare alla loro società l’eleganza di un simbolo che veniva dall’antichità, senza per questo, che ne conoscessero l’origine. Presero il nome di Cavalieri R+C senza sapere veramente ciò che quello potesse realmente significare. Questo Grado é anche conosciuto con il nome di Massoneria di Herodim, perché la prima Loggia di questo Grado si tenne alla sommità di una montagna di questo nom, situata al nord-ovest della Scozia. Siccome i Rituali e lo spirito di questa Loggia erano molto simili a quelli dei R+C, furono confusi con essi. La maggior parte delle Logge inglesi ignoravano l’esistenza della Loggia di Herodim, le altre ignoravano l’esistenza dei R+C, essendosi quest’ultimo nome diffuso soprattutto in Francia e nel continente. Massoni di Herodim e della R+C sono ben conosciuti per il modo in cui osservano la lettera dei loro misteri. Le loro Iniziazioni erano abbastanza buone e ben nello spirito del Grado. Ma, per ciò che é il suo senso mistico profondo, il velo fu troppo spesso per loro. Essi lavorarono troppo apertamente, caddero nella superstizione e commisero degli errori. Ignorarono tutti gli antichi simboli che i veri Massoni custodivano sempre nascosti nel profondo dei loro cuori. Tanto gli Herodim che i R+C si moltiplicarono, in Gran Bretagna, nella più grande confusione, al punto che i più indegni tra i Massoni vi furono iniziati. Ciò portò alla perdita della dignità dell’Ordine e disorganizzò la Massoneria. La Cerimonia religiosa fu svelata, e la loro ignoranza li portò a commettere delle profanazioni. I Massoni, che avevano conservato il titolo di Cavaliere dell’Aquila non sapevano più gran ché di vero, ma bisogna dire, a loro discolpa, che non hanno mai abusato delle loro conoscenze e che hanno continuato a praticare la loro Massoneria sotto il loro titolo primitivo. Ebbero sempre gran cura di guardarsi dal fanatismo che rendesse possibile le profanazioni di cui si resero colpevoli le Logge dette di Herodim e di R+C. È il fanatismo che é all’origine del Grado conosciuto con il nome di Cavalieri di Sant’Andrea. In Scozia, dove, nei tempi antichi, la Massoneria si era sviluppata più che in ogni altro luogo, molte logge furono fondate sugli stessi principi di saggezza e di prudenza che presiedevano al bene dell’Ordine. Ma una di queste Logge non conosceva né saggezza, né prudenza. Essa adottò l’uso di tenere la grande assemblea nel giorno di Sant’Andrea, festa del santo patrono di Scozia. Questa gente ignorava lo scopo reale dei loro misteri, non sapevano che una cosa, che si chiamavano Cavalieri Massoni e più comunemente ancora, Cavalieri di Sant’Andrea. Ciò che contribuì più di tutto a rendere popolare questo nome agli occhi del popolo, furono le loro feste e le loro processioni con ostentazione di grandi fasti nel giorno di Sant’Andrea. Questo fece molta impressione sulle più basse classi del popolo che aspirava durante tutto il resto dell’anno, ad aspirare con ardore ad essere iniziati al fine, la prossima volta che si sarebbe celebrato il loro santo patrono, di condividere le pompose feste. Dopo di che la suddetta Loggia aprì tutte le sue grandi porte ed ammise della gente di infima estrazione. Ella non doveva più il suo titolo di Sant’Andrea che alle feste che si celebravano in quel giorno. Tuttavia, i membri di questa Loggia appresero, in occasione della loro iniziazione, che all’origine il loro Grado si chiamava Cavaliere dell’Aquila e che quello era il loro vero nome. Degenerarono talmente, che persero il loro Gioiello. Malgrado le loro domande, non poterono stabilire alcuna relazione con le altre Logge del paese o anche dell’estero, perché esse si erano protette da tali evenienze e da tali trasformazioni degli antichi usi, causati dall’ignoranza o dall’errore. Ristabilita la tranquillità, presero come modello la croce di Sant’Andrea e si diedero un Gioiello sul quale il santo si mostrava in tutta la sua figura. Sebbene il significato simbolico del Gioiello non avesse alcun rapporto con il loro modo di lavorare, ciò era loro sufficiente, poiché avevano adottato la Croce. Questa é la principale ragione per la quale coloro che portano la Croce di Sant’Andrea la ritengono un’insegna massonica: per la maggior parte, ignorano i motivi per cui la portano! Questi errori furono introdotti in Germania, avendovi alcuni viaggiatori costituito Logge di questo tipo, come da poco a Colonia. Sebbene in quanto Fratelli, si comportassero perfettamente bene, vi erano talmente tanti errori ed improprietà nella loro Istruzione, che non risultava infine altro che un tessuto di errori, sicché queste alterazioni avevano corrotto la bellezza di questo Grado e della Massoneria. Infine, questo Grado é anche chiamato Perfetto Massone perché coloro che noi conosciamo per portare questo titolo in tutto l’universo ne hanno fatto il Grado più alto ed eminente, il settimo ed ultimo del loro Ordine. Esistono delle logge in Inghilterra che lo conferiscono a Fratelli che non sono ancora insigniti del grado di Maestro, cosa che non si fa e che é strettamente vietato nelle Logge che professano la vera Massoneria di Perfezione, nelle quali si progredisce di Grado in Grado, fino a quello di Perfetto Massone. E, in queste Logge irregolari, dove gli adepti non ricevono le conoscenze Grado per Grado, si viene condotti dal Primo al Secondo Tempio, e dal Secondo al Terzo in una abbreviazione che li spinge verso il Settimo Grado, che chiamano il Perfetto Massone, là dove, invece, é questione di Tempio vivente che simbolizza il Redentore. È per questo che impongono a tutti i Fratelli di essere Cristiani, perché i sei primi Gradi possono essere conferiti a tutti coloro ai quali la Religione dà loro la conoscenza del Primo Tempio, ma il Settimo non può essere conferito che a coloro che si sottomettono alla Nuova Legge. PremesseLa Loggia deve avere due ambienti, il primo che rappresenta il Monte Calvario ed il secondo la Tomba del G.A.D.U. al fine di riprodurre simbolicamente la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Il Primo Tempio é arredato in nero. È rischiarato da trentatrè lumi in tre gruppi di undici ciascuno, che rappresentano l’età del Salvatore. In questa stanza si devono trovare tre pilastri di sei piedi di altezza portanti, incise sui loro capitelli, il primo, posizionato all’angolo tra Oriente e Settentrione, la parola Fede, il secondo, posizionato ad Oriente, la parola Speranza e, infine, l’ultimo, posizionato nell’angolo tra Mezzogiorno ed Oriente, la parola Carità. Lo stendardo di Loggia é un Quadrilungo. Rappresenta il Monte Calvario e gli arnesi della Massoneria così come qui sotto descritto. I limiti della loggia sono tracciati per mezzo di linee triple. Le parole Forza, Saggezza e Bellezza sono scritte nella parte alta del Labaro e, alla metà di ciascun lato, devono figurare le lettere E,O,N ed S. All’Oriente si deve trovare un baldacchino da cui ricade un tendaggio. Nell’angolo di sud-est devono essere rappresentati il Sole, la Luna, un cielo disseminato di stelle e di qualche nuvola nera. All’Oriente si deve trovare un’aquila che prende il volo, che simbolizza la Potenza Suprema. Un po’ più in basso, sulla sinistra, tre quadrati inscritti nel più grande e contenenti ciascuno tre cerchi rappresentanti il Monte Calvario. Di fronte a loro, una montagna coronata da una Pietra Cubica dalla quale gocciolano del sangue e dell’acqua simbolizza il Cristo in croce. Una rosa, posta sulla Pietra Cubica, significa sia le parole Grande Architetto, sia le parole pronunciate dal Cristo morente. Negli spazi lasciati liberi dai cerchi devono essere rappresentate delle nuvole in ricordo di quelle che vennero ad oscurare il cielo nel giorno del Sacrificio. Nella parte bassa devono essere rappresentati gli antichi utensili della Massoneria, le Colonne spezzate, il pavimento del Tempio anch’esso demolito, allo scopo di rappresentare che tutta l’opera dei Massoni é stata distrutta allorquando l’Architetto é morto, che essa non può essere continuata, che tutto il lavoro che fu attribuito ai Massoni, come tutte le cose qui sotto, hanno cessato di esistere, a cagione di questa morte. Un po’ al di sotto degli utensili dev’essere rappresentato il velo del Tempio stracciato in due. Intorno alle Colonne spezzate sono raffigurati i Sette Nodi d’Unione dei Perfetti Massoni. Davanti al Trono del Maestro di Loggia si deve trovare una piccola tavola triangolare sulla quale si piazzeranno tre lumi, la Bibbia ed i Vangeli, un Compasso, una Squadra ed un Triangolo. Tutti i Fratelli dovranno essere vestiti di nero e portare una larga fascia nera discendente dalla spalla destra, un Grembiulino foderato di nero che essi dovranno rigirare nella Prima Sala dove il Maestro, i Sorveglianti e gli Ufficiali dovranno portare un largo collare nero al quale sarà appeso il Gioiello del Grado ricoperto da una mussolina nera.. Questo gioiello é formato da un Compasso aperto a sessanta gradi e sormontato da una Corona. Una Croce si trova tra le braccia del Compasso. Nel basso del Gioiello si trova un Pellicano che nutre i suoi piccoli nel nido, e in alto, un’Aquila bianca con le ali estese per prendere il volo. Ognuna delle due braccia del Compasso porta una rosa rossa. Nel Secondo Tempio, il Gioiello dev’essere appeso ad un collare rosso sul quale sarà ricamata una piccola rosa dischiusa. Questo Secondo Tempio rappresenta l’istante della Resurrezione e deve essere decorato con una tappezzeria la più splendida possibile ma sulla quale non vi sia alcuna immagine umana. È rischiarato da trentatre lumi portati da tre candelabri, ciascuno piazzato all’interno di una cassa sulla quale si saranno praticate delle aperture brillanti come stelle. Il Labaro di questo Secondo Tempio sarà un rettangolo e la Loggia vi sarà rappresentata da delle linee quadruple. In alto figureranno le Parole Fede, Speranza e Carità e, all’esterno delle linee, le lettere E, O, N e S. Nella parte est del Labaro, sarà rappresentata una Croce con un’aureola di splendore, circondata da nuvole nere e da sette cherubini. Al centro della Croce si dovrà trovare una rosa sbocciata con al centro la lettera G. Sotto la Croce vi saranno tre quadrati contenenti tre cerchi. Di fronte alla Croce, si disegnerà una piccola montagna sormontata da una Pietra Cubica con tre triangoli inscritti gli uni negli altri e che rappresentano la Montagna Sacra ove il Cristo soffrì. Sotto la Montagna si deve trovare una stella a sette punte con al centro la lettera G, che é il simbolo del Figlio dell’Uomo che si erge in tutta la sua gloria. Nella parte sud del Labaro dovrà essere rappresentato un Pellicano che nutre del suo sangue i suoi piccoli nel nido, che é un’immagine di Eterna Tenerezza. Nella parte nord, un’Aquila, che prende il volo sopra la tomba del Cristo, rappresenterà la Potenza Suprema. Nel basso del Quadrilungo, a metà tra l’est e l’ovest saranno rappresentati un bancone su cavalletti, una pietra cubica, un martello, due regoli graduati ed una livella. Dal lato nord si troveranno una Pietra Grezza, un maglietto, uno scalpello e un filo a piombo e, verso l’est, all’esterno, una colomba bianca ed i Sette Nodi d’Unione dei Massoni. Inoltre, ci dovrà anche essere un Terzo Tempio, separato dai primi due, che servirà a rappresentare l’Inferno e nel quale deve essere rappresentato l’orrore dei tormenti inflitti ai dannati. Questo Tempio sarà rischiarato da sette candelieri, ciascuno formato da un cranio e due tibie incrociate e che portano delle grandi fiaccole. Delle immagini di dannati, mentre subiscono i più crudeli tormenti, dovranno essere dipinti sui muri. In una Loggia di questo Grado, il Maestro deve impersonare la saggezza e la riflessione. È per questo che gli viene dato il titolo di Saggissimo e Perfetto Massone. I Guardiani portano il titolo di Tre Volte Eccellenti e Perfetti Custodi, gli altri Ufficiali sono dei Tre Volte Illustri e Perfetti Maestri e, infine, gli altri Fratelli sono detti Perfetti Maestri. Al Primo Punto della cerimonia, nessuno porta il nome di Perfetto. Nel Secondo Tempio, per il Secondo Punto, non si devono avere altri mobili che una piccola tavola piazzata alla destra del Saggissimo e la piccola tavola triangolare, con le tre luci, la Bibbia, i Vangeli e gli attrezzi descritti in precedenza. In vista della cerimonia, il candidato dev’essere vestito di nero, portare una fascia ed un grembiule rossi, una spada e un giustacuore. Il Maestro delle Cerimonie lo riceve sul sagrato, lo conduce in uno stanzino oscuro e gli dice: “Tutti i Templi dei Massoni sono demoliti, gli Attrezzi e le Colonne spezzate. A dispetto di tutte le precauzioni prese, la Parola dei Maestri é andata perduta dopo la vostra ultima iniziazione. Noi ci affliggiamo di trovarci, e l’intero Ordine con noi, nella più grande costernazione.” Il Maestro delle Cerimonie, con queste parole, lascia il candidato nelle tenebre di uno stanzino oscuro e torna nella Loggia per partecipare all’Apertura. AperturaTutti i Fratelli sono all’Ordine; il Saggissimo apre così la Loggia: D: Tre Volte Eccellenti Custodi, qual’é il dovere di un Massone? R: Di assicurarsi se siamo al coperto. D: Fate il vostro dovere. R: (I Custodi eseguono ) D: Che ora é? R: L’ora dei Perfetti Massoni. D: Quale é quest’ora? R: È l’istante in cui il velo del Tempio si é squarciato, l’oscurità e la costernazione si sono sparse sulla Terra. La Luce ci ha lasciato, gli Attrezzi si sono spezzati, la Stella Fiammeggiante s’é oscurata, la Pietra Cubica suda acqua e sangue, la Parola dei Maestri é perduta… Il Saggissimo allora riprende: Saggissimo: Miei cari Fratelli, poiché la Massoneria ha subito delle giuste tribolazioni, consacriamo tutto il nostro tempo a ritrovare la Parola. Questa Loggia di Cavaliere dell’Aquila o Perfetto Massone é aperta! I Custodi rispondono: Huzzah! Huzzah! Huzzah! Poi tutti osservano un momento di silenzio. IniziazioneQuando un candidato é pronto ad essere introdotto, il M.d.C. lo conduce davanti alla porta della Loggia [1] e vi batte sette colpi nella abituale maniera. Il Secondo Custode batte allo stesso modo con il maglietto ed il Primo Custode ripete questa Batteria. Il S.C. lascia il suo posto e si reca alla porta per assicurarsi di chi bussi così. Poi, rivolgendosi al Primo Custode, dice: Secondo Custode: “Si bussa alla porta da Cavaliere d’Oriente e d’Occidente”. Il Primo Custode ripete questo annuncio al Saggissimo che gli ordina di compiere il suo dovere. Il Primo Custode manda il Secondo Custode verso il candidato. Il Secondo Custode apre la porta e interroga il Maestro delle Cerimonie che risponde: “È un Fratello Massone, che erra per i boschi e le montagne dopo la distruzione del Tempio, che ha perduto il suo salario [2] e che viene qui nella speranza di ritrovarlo con il vostro consenso”. Il Secondo Custode chiude la porta e ripete questa frase al Primo Custode, che, a sua volta, la ripete al Saggissimo. Egli dice allora: Saggissimo: “Fratelli miei, consentite che questo Fratello errante sia introdotto in questa Loggia secondo la sua domanda?” Tutti i Fratelli manifestano la loro approvazione alzando la mano. I Fratelli sono seduti, in uno stato di profonda tristezza, la mano destra sul cuore, la sinistra davanti al viso, le dita che chiudono gli occhi, il gomito sinistro appoggiato al ginocchio sinistro. Il Saggissimo porta la mano sinistra alla fronte, il gomito posato sulla tavola, la mano destra sul cuore. Quando il candidato si trova tra i due Custodi, il Primo Custode dice al Saggissimo: Primo Custode: “Ecco il Cavaliere Massone che cerca la Parola dei Maestri”. Il Saggissimo si rivolge allora al candidato: D: Quali sono i nomi delle tre colonne? R: Fede, Speranza e Carità. D: Cosa dovrete fare per trovarle? R: Viaggiare e cercare nelle più profonde tenebre. D: Quanto tempo vi occorrerà per cercarle? R: Tre giorni. Allora il Saggissimo dice: “Viaggiamo, mio caro fratello, dall’Oriente al Settentrione, dal Settentrione all’Occidente, dall’Occidente al Mezzogiorno [3], senza mai perdere di vista la Speranza che ci guida.” Tutti i Fratelli accompagnano il Saggissimo che, anticamente, compiva trentatré viaggi ma, ai nostri giorni, non ne fa che sette. Il Saggissimo ed i Fratelli, seguiti dal candidato, passano allora nel Secondo Tempio, dove rivestono i paramenti rossi. Lasciando dietro di loro il candidato e il Maestro delle Cerimonie, si recano poi nel Terzo Tempio, cioé l’Inferno. Il Maestro delle Cerimonie conduce allora il candidato davanti alla porta del Terzo Tempio, bussa sette volte e vi entra dando la Parola di Passo, Emmanuel, e lasciando all’esterno il candidato. Alla porta di questo terzo Tempio si trova un Fratello, che fa la funzione di Tegolatore. Il T.egolatore domanda la Parola di passo e il candidato deve rispondere: “Io sono uno dei Fratelli che cercano i Segreti della Nuova Legge e i Tre Pilastri della Massoneria”. Il Tegolatore sa dunque cosa fare del candidato. Esce, si impossessa di lui, gli ritira la sua fascia nera e il grembiule, quindi dichiara: “Le insegne che voi portate non sono quelle dell’umiltà, indispensabile per trovare ciò che cercate! Voi dovrete ora subire le prove più rigorose!” Quindi il Tegolatore ricopre la testa del candidato con un velo nero macchiato di cenere, in modo tale che il candidato non possa vedere nulla. Poi dice: “Seguitemi! Vi sto per condurre in un luogo oscuro, nel quale però la Parola misteriosa trionferà, e in tutta la sua gloria, per il bene più grande della Massoneria”. Il Tegolatore fa percorrere al candidato un cammino, nel corso del quale, lo farà salire e scendere più volte. Quindi, lo conduce nel Terzo tempio, l’Inferno, gli solleva il velo nero, affinché, in uno o due minuti, il candidato possa percepire gli orribili tormenti dei dannati. Poi, gli fa percorrere tre volte il Tempio. Poi dice: “Tutto ciò é compiuto in memoria dei tre giorni che Egli trascorse nelle Tenebre”. Il Tegolatore riconduce il candidato verso la porta, gli ricopre la testa, e dice: “Tutti gli orrori che voi avete appena visto, non sono nulla in confronto a quelli che subirete, se non darete prova della fermezza necessaria”. Il Tegolatore riconduce il candidato davanti alla porta del Secondo Tempio e vi batte sette colpi. Poi dice al candidato: “Ricordate bene le risposte che dovrete dare alle domande che vi verranno poste. Ricordatevi che venite dalla Giudea, che siete passato da Nazareth. Se vi domanderanno il mio nome, dite che questo nome é Raffaele e non dimenticate che siete della Tribù di Giuda. Se lo dimenticherete, vi possono accadere le cose peggiori.” Il Secondo Custode, dopo aver sentito i sette colpi, ha atteso che il Tegolatore abbia avuto il tempo d’istruire il candidato. Apre allora la porta e domanda: D: Chi va la? R: Un Cavaliere d’Oriente e d’Occidente che, dopo aver attraversato le Tenebre più profonde, vi porta il frutto dei suoi sforzi allo scopo di assistervi nel vostro Lavoro. Il Secondo Custode ripete queste parole al Saggissimo che allora ordina che il candidato sia introdotto. Il Secondo Custode esegue l’ordine, dicendo: “Ecco il Cavaliere d’Oriente e d’Occidente che potrà aiutarci a ritrovare la Parola Perduta e a divenire anche Perfetti Massoni”. Il Saggissimo domanda al candidato: D: Da dove venite? R: Dalla Judea. D: Per quale città siete passato? R: Per Nazareth. D: Chi vi ha condotto? R: Raphael. D: Di quale tribù siete? R: Juda D: Mi date le iniziali di queste quattro parole? R: I.N.R.I. D: Cosa creano insieme? R: INRI. Il Saggissimo allora esclama: “Fratelli, la parola é ritrovata! Date la Luce al nostro Fratello! I Custodi tolgono il velo nero dalla testa del candidato e tutti i Fratelli battono tre volte le loro mani, gridando: “Huzzah! Huzzah! Huzzah! Il Saggissimo dice allora al candidato: “Avvicinatevi. Sto per comunicarvi gli ultimi segreti del Grado”. Il Primo Custode conduce il candidato presso il Saggissimo che gli comunica il Segno, il Toccamento, e le Parole, poi gli dice: “Che la Gioia sia in voi, Fratello mio, perché avete ritrovato la nostra Parola misteriosa e ciò fa di voi un Perfetto Massone”. Il Primo Segno si effettua alzando gli occhi verso il cielo, allacciando le dita delle mani, e portando le palme sulla fronte e lasciando ricadere le mani sulla cintura. Questo costituisce il Segno di Ammirazione. Il Secondo Segno é la risposta che bisogna dare al Primo e si effettua sollevando la mano destra con l’indice teso, le altre dita piegate. Ciò significa che non esiste che un Dio, sorgente di purezza e di verità. Il Toccamento si fa incrociando le mani e battendosi reciprocamente il petto. La Parola di Passo é Emmanuel. La Parola é INRI”. Discorso“Dopo che il Tempio fu costruito, i Massoni trascurarono il loro Lavoro, abbandonarono alle vicissitudini del tempo il prezioso edificio che avevano pure eretto con tanta fatica. L’opera ed i saggi operai si corruppero, la forza dei materiali e la bellezza dell’architettura lasciarono il posto alla discordia e al vizio. Il Grande Architetto dell’Universo decise di manifestare la sua gloria, di abbandonare il Tempio e di erigere al suo posto, con la sua Suprema Geometria, un Tempio spirituale la cui esistenza non potrà essere esposta all’ingratitudine umana e che potrà esistere per l’eternità. In nome di questa potente volontà che gli uomini hanno visto, il Fenomeno Miracoloso, il Prodigio dei Prodigi si compì, apparve la Pietra Cubica che sudava sangue ed acqua, soffrendo tutte le angosce dell’anima. Ciò si compì quando gli operai delle fondamenta del Tempio spezzarono la Pietra d’Angolo, quand’essa fu gettata tra i rifiuti, allorché la Rosa massonica fu sacrificata su una Croce piantata sulla vetta di una montagna, quando si elevarono verso i cieli tre quadrati, tre triangoli e tre cerchi tagliati nel diamante. Allora, in un istante, la Massoneria umana venne distrutta, il velo fu lacerato, la Terra fu ricoperta dalle tenebre, la Luce s’oscurò, gli Attrezzi dei Massoni vennero spezzati, la Stella fiammeggiante disparve e la Parola fu perduta. Voi potete facilmente giudicare ciò che soffrirono i buoni Massoni. In questo istante di una costernazione e di una afflizione inesprimibile, dovettero viaggiare nelle più profonde tenebre, per tre giorni, non sapendo né se sarebbero sopravissuti, né se qualche nuova sciagura li avrebbe colpiti. i loro cuori erano così talmente perplessi che credevano fosse arrivata la fine dei Tempi. Per la Volontà di Colui che governa tutte le cose, allorché terminava questo periodo di universale sconvolgimento, la luce riapparve al termine di tre giorni e ciò si accompagnò a strani fenomeni. Gli Attrezzi della Massoneria, che erano spezzati, ripresero la loro forma originaria, la Stella Fiammeggiante riapparve, più brillante che mai, la Parola fu ritrovata. Tale fu il flagello che colpì i Massoni per punirli della negligenza e della mediocrità nelle quali la loro pigrizia li aveva fatti cadere. Qualcuno di loro, dopo aver viaggiato per trentatre anni alla ricerca della Parola appresero da altri che il cammino, per ritrovarla, era di conoscere i Tre Pilastri della Speranza, della Fede e della Carità, di convertirsi alla Nuova Legge, in modo da tentare di compire l’Opera mistica dell’Ordine. Così non fu in virtù di nuovi principi che la Massoneria apparve agli occhi degli uomini, ma fu per l’applicazione di regole teoriche, che condussero simbolicamente i Massoni a definire praticamente i loro atti. Da allora, i Massoni non costruirono più edifici, ma i loro lavori riguardarono il dominio della mente. Rinforzarono la loro opera con la temperanza, la prudenza, la giustizia ed il coraggio e non si lasciarono mai spaventare dalle vicissitudini della loro epoca. Vi auguro, caro Fratello, che, per voi, questi Pilastri non crollino mai e che il Grande Architetto vi venga in aiuto”. ChiusuraIl Secondo Custode batte sette colpi, ripetuti dal Primo Custode. Secondo Custode: Che ora é? Primo Custode: L’ora dei Perfetti Massoni. Secondo Custode: Qual’é quest’ora? Primo Custode: L’istante in cui la Parola fu ritrovata, la Pietra Cubica si trasformò in una Rosa mistica, la Stella Fiammeggiante riapparve più brillante che mai, i nostri Utensili ripresero la loro forma, la Luce ci venne data in tutto il suo splendore, le Tenebre si dissiparono, la Nuova Legge cominciò a regnare universalmente su di noi. Secondo Custode: Seguiamo tutti questa Legge che fu fondata dai più grandi miracoli! Tutti i Fratelli gridano allora: “Huzzah! Huzzah! Huzzah!” Nota bene: in questo Grado non si prestano giuramenti. * * * CommentariIl Rituale dei Rosa+Croce é senza dubbio quello in cui si può seguire meglio l’evoluzione. Nel manuale Francken troviamo un’introduzione storica molto polemica, sulla quale ritorneremo, tre appartamenti tra i quali l’Inferno, e in questo Grado non é richiesto alcun Giuramento. La Loggia di Mirecourt praticava, prima del 1760, questo Grado con il nome di Rosa+Croce, come XXI Grado. Anche qui, il manuale ha una parte storica, tre ambienti tra cui l’Inferno e un Giuramento. Notiamo che questo Giuramento non indica, come Gradi anteriori che i Cavalieri Massoni, cioè i Cavalieri d’Oriente, e il Grande Architetto. Il Grado figura nella collezione Kloss con il nome di Cavaliere dell’Aquila o sovrano Principe di Rosa+Croce, in una forma molto completa, che comprende una storia del Grado, una cerimonia di tavola e degli statuti particolari. La cronistoria é praticamente identica a quella che presentiamo. La cerimonia d’Iniziazione comporta una visita dell’Inferno e un Giuramento. Ne “I misteri più segreti degli Alti Gradi della Massoneria rivelata”, pubblicata nel 1766, figura in Sesto Grado un Cavaliere della Spada e di Rosa+Croce che non é nient’altro che il Cavaliere d’Oriente. Si trova anche un esempio dell’omonimia tra i Gradi, che non semplifica il lavoro del ricercatore… Dello stesso ordine d’idea, segnaliamo, nella raccolta Kloss, un Grado di Piccolo Cavaliere dell’Aquila Nera, senza un vero rapporto con la Rosa+Croce ma che comporta una “Origine del titolo di Cavaliere Rosa+Croce” che fa risalire il Grado a Raimondo Lullo e gli da un senso esclusivamente Kabalistico, così come un “Sublime Grado della Vera Rosa+Croce di Germania, o Cavaliere dell’Aquila Nera o Filosofo ignoto”, anche questo di ispirazione alchemica ma che istituisce i Cavalieri R+C in quanto superiori dell’Ordine Massonico. Questi due rituali sembrano più tardivi ed a partire dalla fine degli anni 1770. P. Naudon segnala un rituale del 1765 che inizia con una introduzione storica praticamente identica a quella del Francken. Il rituale della Madre Loggia Scozzese di Marsiglia (san Giovanni di Scozia), trascritto nel 1812 ma che si suppone portato dalla Scozia da Duvalmon nel 1751 non comporta più un’introduzione polemica, intercala tra i due ambienti (Passione, Resurrezione) un passaggio attraverso uno sgabuzzino (Inferno), comprende un Giuramento e riprende quasi testualmente dei passaggi del Francken. Nella Massoneria Adonhiramitica (1787), vi sono solo due ambienti e un terzo punto, la Cena Mistica, è stata aggiunta. Il Regolatore dei Cavalieri Massoni (1801) comporta una versione con due ambienti e un Giuramento. Questi rituali differenti mostrano numerose varianti quanto ai Gioielli, ai Segni e alle Parole. Tutti questi rituali sembrano derivare dai rituali compagnoneschi dei Santissimi Doveri di Dio (Enfants de Maitre Jacques et de Soubise). Secondo il Sommario Introduttivo della sentenza della Sorbona [4], del 1655, le ammissioni dei sellai, dei calzolai, dei sarti, dei coltellai, e dei cappellai, tutte differenti le une dalle altre, sono fondate sulla Passione di Cristo. Esse comportano sovente due camere la prima che serve come scenario alla morte di Gesù. Vi si ritrova il sangue e l’acqua sudati dal Cristo nel giardino degli Olivi, che sarà, in seguito, tradotto nei nostri rituali con il sangue e l’acqua sudati dalla Pietra Cubica. Un’analisi più sottile permetterà senza dubbio di ritrovare in questi differenti rituali l’essenza dei simboli massonici, ivi compreso l’episodio dei “tre cattivi compagni”, prototipo della Leggenda di Hiram. Notiamo che questa filiazione era già stata sottolineata da Henry Gray [5], che vide nella Leggenda del Maestro Jacques una trasposizione del mito cristico. Merita di essere segnalato un punto curioso: certi rituali compagnoni fanno uso di una pianta, la rosa di Gerico. Toussaint Guillaumou, Carcassonne-Bien-Aimè-du-Tour de France, riferisce, nelle Confessioni d’un Compagno, “La rosa di Gerico, della quale fanno uso pochissime corporazioni di stato, ha per proprietà naturale di schiudersi alla freschezza dell’acqua. Durante una iniziazione, fu messa in un bicchiere: più grandemente essa si apriva, più il compagno ricevuto prometteva una bella carriera compagnonica.” Ora questa rosa di Gerico non é altro che la pianta della Resurrezione, che si può trovare dall’Iran al Marocco. È una crocifera chiamata anastatica hierochunctica che presenta qualche caratteristica curiosa: innanzitutto, é la pianta che si essicca interamente dopo aver sviluppato i suoi frutti e che é trasportata dal vento per distanze abbastanza rilevanti. Ma la cosa più strana é il suo potere di restare addormentata per molti mesi, apparentemente morta, e di riprendersi allorquando viene bagnata. Si comprende allora come questa rosa di Gerico sia divenuta, per certe sette gnostiche, quella della Risurrezione di Cristo. Ma allora, il suo uso in un rituale compagnonico richiama due considerazioni: é il segno di un esoterismo ben più complesso di quanto non si ammetta ordinariamente e, d’altra parte, l’interpretazione data da Guilaumou é un buon esempio di reinterpretazione di un rituale quando il significato primario infastidisce o é stato dimenticato. Tutti i quaderni citati, con l’evidente eccezione dei Più Alti Segreti e i due omonimi della collezione Kloss, mostrano un’evoluzione progressiva del rituale di R+C. Sembra proprio che il manuale che servì da modello agli Imperatori sia stato il più arcaico, nella misura stessa in cui non vi é l’obbligo di un Giuramento poiché non si capisce bene perché questo sarebbe stato soppresso all’inserimento del Grado nel Rito di Perfezione. Ne risulterebbe che questo manuale originale sarebbe anteriore a quello di Mirecourt, a sua volta anteriore al 1760. In questo stato di cose, é chiaro che la filiazione del Grado moderno di R+C é particolarmente complessa e si capisce facilmente come questo Grado ha potuto essere interpretato in un senso che esula dal mito cristico del XIX secolo… L’esposizione storica, comune a tutti i manuali più antichi, parla dei Cavalieri dell’Aquila, dei Cavalieri del Pellicano e dei Cavalieri di Sant’Andrea. Ci si ricorda del discorso di Ramsay: “I nostri antenati, i Crociati …”, e la tentazione fu grande, lo si vedrà meglio nei Gradi, di ricollegare un Grado massonico cavalleresco a un Ordine il più possibile antico. Non c’é già al XV Grado, con il titolo di Cavaliere della Spada, il ricordo dell’Ordine creato nel 1202 da Alberto di Buxhoevden per assicurare la conversione e la conquista dei paesi baltici? A meno che non si trattasse del vecchio Ordine portoghese della Spada, fondato da Alfonso V nel 1458… Se l’Ordine prussiano dell’Aquila Nera era allora ancora recente (fu fondato nel 1701 da Federico 1° di Brandebourg), conviene ricordare che l’Aquila é il simbolo di San Giovanni e che lui fu anche quello del santo-Impero. Vi é la una pista simbolica che meriterebbe d’essere seguita, come anche per ciò che riguarda il Pellicano. L’Ordine di Chardon, o di San Giacomo di Scozia é ben conosciuto. Fondato nel 1534 da Giacomo V, fu intimamente mescolato in virtù di molteplici doppie appartenenze, a ciò che si é definita la massoneria Giacobita. Notiamo che questo Ordine derivava da quello che fondò, nel 1367, Luigi II, Duca di Bourbon. Tutti questi Ordini cavallereschi non avevano nulla a che vedere con la Massoneria. Ma é certo che ispirarono, se non i Gradi, per lo meno i Titoli. Il Romanticismo non era lontano… Si sarà notato che il nostro testo non diviene polemico che in due occasioni: sull’argomento dei Cavalieri di Sant’Andrea di Scozia e di Logge inglesi che conferiscono Alti Gradi. Il primo é tacciato di fanatismo ed é verosimile che vuol significare Cattolicesimo, nel senso militante dei Giacobiti. Per convincersene, é sufficiente riportarsi al rituale del XXIII Grado… Le seconde sono accusate di «conferire gli Alti Gradi a dei Fratelli che non sono nemmeno Maestri». È verosimile che convenga, anche qui, leggere tra le righe e che le Logge esaminate sono soprattutto francesi, a immagine di quella di Beauchaine che si dedicò a un traffico massonico fruttuoso, con un senso molto moderno di marketing… In effetti, anche quando il peccato di simonia non era stato commesso, erano numerose le Logge nelle quali i Gradi non erano chiaramente gerarchizzati. Per la maggior parte, esse stavano in agguato dei nuovi Gradi e il Gran Consiglio si era giustamente assegnato il compito di introdurre ordine nel chaos. Egli stesso non sarà sempre totalmente coerente: così il candidato al XIX Grado (Gran Pontefice) non si presenta rivestito dei paramenti del XVIII (Rosa+Croce) ma di quelli del XVII (Cavaliere d’Oriente e d’Occidente)… Infine, dobbiamo rimarcare che i primi tre paragrafi della Historia non figurano nel manuale di Mirecourt ma si ritrovano, un po’abbreviati, nel manuale Kloss, nettamente più tardo. È, a nostro avviso, un nuovo indizio dell’anzianità del libretto utilizzato dagli Imperatori. Ribadiamo che il testo Francken é addirittura parallelo a quello del rituale anteriore al 1765 pubblicato da Naudon [6]. Vi si dice che il Cavaliere R+C é, in certe Logge, il IV Grado. Può darsi che quella sia un’allusione all’Ordine di Kilwinning e alla Madre Loggia Scozzese di Rouen. Un’analisi completa di questo testo, oggi ahimè fuori della nostra portata, permetterebbe di datare meglio l’intervento del Gran Consiglio. Notiamo qui che il passaggio: “I Massoni che tirarono fuori questo titolo di Cavaliere dell’Aquila come fosse il titolo originale, hanno contribuito alla definizione del XVIII Grado”. indica chiaramente che gli Imperatori si sono ispirati soprattutto ad un testo anteriore di Cavaliere dell’Aquila. L’ispirazione di questo Grado é esclusivamente cristica. La scelta delle parole che conducono alla scoperta della Parola meriterebbe uno studio specifico, ma é chiaro che questa scelta doveva essere, nello spirito dei primi redattori, una sorta di riassunto del cammino iniziatico dell’adepto. La Giudea evoca il Tempio di Salomone e l’Antica Massoneria. Nazareth rimanda al Cristo, Raffaele e la Tribù di Giudaevoca qui coloro che sono rimasti fedeli… Il Secondo Segno, indice teso verso il cielo, e che significa che non vi é che un Dio, sorgente di purezza e di verità, conferma, se ce ne fosse bisogno, questa interpretazione. I redattori del testo avevano chiaramente scelto il loro campo. Non sarebbe conveniente chiudere questi commentari senza fare cenno della Fama Fraternitatis e dei Rosacrociani. Tutto inizia a Cassel, nel piccolo ducato di Hesse-Nassau, nel cuore della Germania. Viene pubblicato un manifesto in tedesco, intitolato Comune e Generale Riforma di tutto il vasto mondo, seguito della Fama Fraternitatis del lodevole ordine della Croce di Rosa, inviato a tutti i sapienti e capi d’Europa. Verranno in seguito, nel 1615, una riedizione alla quale si aggiunge una Confessione della Fraternitàe nel 1616 Le Nozze alchemiche di Christian Rozenkreutz. Se l’autore di questo ultimo testo, Johann Valentin Andreae, é ben conosciuto, colui o coloro dei due primi rimangono anonimi. Ma sembra che si trattasse del Cenacolo di Tubingen, formato dallo stesso Andreae, da Christian Besold e da Tobias Hess… Tutto ciò é un miscuglio di religione e di alchimia: vi si promette salute, giovinezza eterna, amicizia con gli angeli e gli spiriti… Tutto ciò comporta un aspetto di farsa goliardica innegabile. Lo stesso nome Rosa+Croce é una sorta di gioco di parole giudeo-cristiano che doveva estasiare di felicità gli autori all’idea che i buoni borghesi vi avrebbero visto un’allusione al Cristo, dal momento che, molto semplicemente, Roz é una parola ebrea, che significa segreto e croz significa proclamazione, manifesto… Questo fu un successo. Adepti sinceri, ciarlatani e burloni si sollazzarono in sommo grado. I manifesti messi in mostra a Parigi nel 1623 potevano darne una giusta idea. I proseliti della Rosa+Croce, seguendo in ciò i costumi dell’epoca, non esitarono a presentare numerosi personaggi come ex-membri della loro onorevole società. Così annessero Raimondo Lullo o Albert le Grand… Ma in questo inizio del XVII secolo, esiste una corrente spirituale, alchemica, occultista e utopista che segue i passi di Thomas Moore, di Tommaso Campanella, di Eckhart e di Ruysbroek [7]. Numerosi pensatori si fecero zelanti proseliti della Rosa+Croce e conviene qui citare Michel Maier [8], che introdusse nella dottrina rosacrociana un esoterismo elaborato, Robert Fludd e, in Francia, Michel Potier, alchimista. Molti sogni e prosopopee sono stati consacrati alla Rosa+Croce e si é voluto vedere in Descartes, come in Bacone degli adepti della società. Ciò che é sicuro, é che, sotto il nome di Rosa+Croce d’oro, dei gruppi, sparsi e senza reciproco legame, sono esistiti in Francia, in Olanda e soprattutto in Germania durante il XVIII secolo. Da ciò il titolo di Vera Rosa+Croce di Germania indicato da un testo importante. Verso il 1780, numerosi Fra-Massoni abbandonarono la Stretta Osservanza per unirsi a questi gruppi… Tutta questa agitazione permette di comprendere perché tutti i sistemi Scozzesi degli anni 1750-1770 hanno avuto il loro Grado di Rosa+Croce. Certuni non ne avevano che il nome, come quello che é presentato da I più segreti Misteri…come appartenente alla Vera R+C. Altri, come nello Scozzesismo marsigliese, furono considerati a partire dal 1765 circa, come l’ultimo Grado… È nostra opinione che i redattori del Rito di Perfezione non sfuggirono a questa moda, non più di quanto non evitarono di cadere in polemica…. Semplicemente, lavorarono su un testo abbastanza antico e vi si trova, forse più che altrove, la traccia delle iniziazioni dei Santissimi Doveri di Dio. __________ Note1. Benché non sia espressamente precisato, si tratta della porta del Primo Tempio. (torna al testo) 2. In senso propriamente massonico. (torna al testo) 3. I viaggi si effettuano in senso sinistrorso??? (torna al testo) 4. Vedere, ad esempio, E: Coornaert, “Il Compagnonaggio nella Francia dal Medio-Evo ai nostri giorni”, Edizioni Ouvrières, Parigi 1966, pag. 349 e seguenti. (torna al testo) 5. Henry Gray. “Le origini compagnone della Fra-Massoneria”, ristampa Tredaniél, Parigi 1988. (torna al testo) 6. Paul Naudon, opera citata, pag. 365. (torna al testo) 7. Jean de Ruysbroek (1294-1381), detto l’Ammirevole dalla tradizione cattolica, teologo e mistico, autore di numerose opere, tra le quali <>, della quale l’influenza fu considerevole e durevole. (torna al testo) 8. Michel Maier (1568-1622), medico dell’Imperatore Rodolfo II, autore di molte opere tra cui l’Apologeticus (1617), la Themis Aurea (1618) e la Septimana Philosophica il cui frontespizio rappresenta Salomone, Hiram e la Regina di Saba. (torna al testo) |