Francken Manuscript /XIV grado (seconda parte)

Quattuor Coronati

(segue Perfezione – Ultimo grado della Massoneria – XIV grado)

Francken Manuscript /XIV grado (seconda parte)

a cura di Franco Cenni

(segue Perfezione – Ultimo grado della Massoneria – XIV grado) 

Catechismo

D: Chi siete?

R: Io sono quel che sono e, più ancora, sono Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone, nulla mi è sconosciuto, il mio nome è Guibelum, amico zelante e favorito del re.

D: Dove foste ricevuto Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone?

R: In un luogo dove neppure i raggi del sole né la luce della luna erano i benvenuti.

D: Dove si trova questo luogo miracoloso?

R: Sotto il Santo dei Santi del Grande Architetto dell’Universo.

D: Chi vi ha introdotto in questo luogo sacro?

R: Il più saggio ed il più potente dei re, in compagnia del suo alleato.

D: Attraverso quale cammino siete entrato in questo luogo sacro?

R: Partendo da una delle camere del palazzo, ho superato uno stretto passaggio composto da nove arcate e che mi ha condotto nel luogo santo.

D: Come foste introdotto sotto questa volta sotterranea?

R: Con tre colpi.

D: Cosa significano questi tre colpi?

R: L’età dell’Apprendista ma anche il numero dei tre Fratelli zelanti che penetrarono nelle viscere della terra per trovarvi il prezioso tesoro degli antichi maestri.

D: Come chiamate il luogo in cui questo fu ritrovato prezioso tesoro?

R: La montagna di Tophet oppure il campo del vasaio. Lo chiamavano così perché apparteneva a qualche artigiano vasaio di Arunea, perché la terra che vi si trovava si adattava perfettamente alla fabbricazione dei vasi e delle urne ed anche perché questo luogo servì a lungo come cimitero agli anziani Massoni morti a Gerusalemme.

Questo stesso campo fu chiamato in seguito Acheldama, che vuol dire campo insanguinato, perché fu acquistato con i trenta denari che Giuda ricevette per aver tradito il Cristo

Il cardinale di Vitry afferma che gli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme sotterravano là i poveri pellegrini deceduti nei loro ospedali.

Gli Armeni, che attualmente ne possiedono una parte, ne hanno fatto un cimitero dove espongono al sole i loro morti, muniti solamente dei loro scapolari. I corpi inaridiscono velocemente, senza alcuna putrefazione né cattivo odore.

Alcuni pensano che questo campo doveva essere molto esteso, per essere servito da cimitero ad un così grande numero di stranieri morti a Gerusalemme. Aggiungono che questo campo era vicino a Gerusalemme.

Altri asseriscono che era solo uno iugero di terra, sufficiente per una sola tomba, perché i corpi si inaridivano velocemente e benchè fosse sterile, la vicinanza a Gerusalemme non lo rendeva meno caro, giacché i vasai ci trovavano i loro materiali e siccome ognuno comperava i loro vasi, il valore del campo aumentava.

Secondo la molto probabile opinione di Denis, monaco certosino, il denaro era un pezzo d’argento del valore di circa venticinque pence della nostra attuale moneta inglese. Pertanto, i trenta denari per i quali il Cristo fu tradito rappresentano tre lire due scellini e sei pence d’argento.

Estius crede che ogni denaro aveva il valore di una corona d’oro. Luca pensava che un denaro valesse quanto una mina attica di argento, in uso all’epoca, e che rappresentava venti scellini e dieci pence d’argento, in modo che i trenta denari avrebbero avuto il valore di trenta lire e venticinque scellini d’argento [11].

D: Per favore, che cosa vi resero i tre colpi?

R: Cinque altri colpi, che ricordano l’età del Compagno ed anche il numero dei cinque Fratelli che furono al completo quando Guibelum, Joabert e Stolkin, dopo aver portato il prezioso tesoro ai due re, ritornarono con essi per deporre il tesoro nel luogo che gli venne destinato.

D: Quale fu la risposta data a questi cinque colpi?

R: Sette altri colpi, che significano tre cose diverse, conoscere l’età del maestro, i sette Fratelli esperti scelti per sostituirne uno ed infine, i sette anni che Salomone impiegò per la costruzione del Tempio.

D: Quale risposta fu data a questi sette colpi?

R: Nove forti colpi, che rappresentano l’età del Perfetto Massone e che ripetuti ci portano al numero ottantuno, numero che onora i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni.

D: Che cosa succede allora?

R: Mi è stato concesso il passaggio verso le nove arcate, che ho attraversato dopo aver, innanzitutto, pronunciato tre volte la Parola di Passo Scibolet. Sono allora arrivato nel luogo più sacro e più santo della terra.

D: Cosa significa questa parola?

R: Abbondanza.

D: Che cosa avete visto entrando in questo luogo santo?

R: La più luminosa di tutte le Luci, che accecò i miei occhi e che mi colpì di ammirazione.

D: Che cosa è il Delta raggiante?

R: È una placca d’oro triangolare, che fu il deposito sacro dell’antico patriarca Enoch e che fu ritrovata sotto la nona arcata dai tre Fratelli zelanti. Sopra questa placca è inciso il Santo Nome dei nomi e si trovava sopra il basamento di una colonna, sotto la Volta Sacra.

D: Come chiamate questo basamento?

R: Il pilastro della Bellezza.

D: Datemi la Parola.

R: Non posso.

D: Come potreste farmi capire che la conoscete?

R: Mohabin gli fu sostituito e la grande parola di passo è Mohacmaharaback, vale a dire tre volte cinque.

D: A chi Dio comunicò per primo questo nome?

R: A Enoch, molto prima del Diluvio. Ed è attraverso le cure di questo di questo santo patriarca che è giunto sino a noi. Più tardi, quando Dio apparve a Mosè sul monte Sinai, Egli gli confermò che era quello il suo Vero Nome.

D: Che cosa accadde a questo nome in seguito?

R: Fu interamente cancellato, e la placca d’oro, posta nell’Arca dell’Alleanza, fu nascosta a ventisette piedi di profondità dei pii Massoni, durante la distruzione del Tempio per mano di Nabucadnezar. Essi temevano che se il Nome Sacro fosse caduto nelle mani degli empi, questo Nome avrebbe potuto essere profanato.

D: Che cosa avete visto nel Grado di Sublime Illustre Cavaliere?

R: Dodici grandi luci.

D: Cosa significano?

R: I dodici maestri, che furono eletti da Salomone per dirigere i lavori del Tempio dopo la morte d’Hiram Abif e per comandare le tribù d’Israele.

D: Quali erano i nomi di questi dodici maestri?

R: Joabert, Stolkin, Tercy, Morphy, Dorson, Kerem, Berthemer, Tito e Alquebert, tali furono i nove che partirono alla ricerca del traditore Jubelum Akyrop, uno degli assassini d’Hiram Abif, e Zerbal, Benachad e Tabor sono i tre maestri che Salomone elesse, per portare il numero a dodici.

D: Come questi dodici maestri si divisero il compito per avere una buona conoscenza dello svolgimento dei lavori?

R: Joabert aveva l’ispezione della tribù di Giuda, Stolkin aveva l’ispezione della tribù di Benjamin, Tercy aveva l’ispezione della tribù di Simeone, Morphy aveva l’ispezione della tribù di Ephraim, Alquebert aveva l’ispezione della tribù di Manansah, Dorson aveva l’ispezione della tribù di Zebulon, Kerem aveva l’ispezione della tribù di Dan, Berthemer aveva l’ispezione della tribù di Ahsur, Tito aveva l’ispezione della tribù di Nèphtali, Zerbal aveva l’ispezione della tribù di Ruben, Benachad aveva l’ispezione della tribù di Ihsachar e Tabor aveva l’ispezione della tribù di Gad.

Questi dodici maestri ogni giorno facevano un resoconto dei lavori eseguiti dalla tribù di cui avevano la responsabilità e ricevevano la paga dovuta ai diversi operai.

D: Cosa significa la Chiave d’avorio del Maestro Segreto?

R: Ci serve per ricordarci che i Grandi Eletti non sono che i depositari dell’antica Massoneria, che debbono racchiuderla nei loro cuori e debbono sempre regolare le loro azioni e la loro condotta in modo tale da rendersi degni di una così grande fiducia.

D: Cosa significa la Tomba, posta vicino alla porta di occidente?

R: In questa tomba riposa il corpo del nostro rispettabile Maestro Hiram Abif e Salomone lo ha fatto mettere lì allo scopo di essere, per i Fratelli, un segno durevole di stima per questo grande uomo.

D: Che cosa significa la Bilancia, nel grado di Prevosto e Giudice?

R: Ci insegna ad essere giusti ed equi.

D: Cosa significa la spada sguainata che portava il Maestro delle cerimonie quando siete entrato nella Loggia?

R: Deve essere usata per la difesa del nostro Grande Maestro e per sterminare quelli che fossero così perfidi da rivelare i segreti che sono stati loro confidati.

D: Quale ricompensa ricevettero i dodici maestri da Salomone?

R: Li scelse come favoriti, li costituì Sublimi Cavalieri Eletti, li decorò con una larga sciarpa nera sulla quale era dipinto, nel lato opposto del petto, un cuore fiammeggiante. Al posto del pugnale, diede loro una spada di giustizia. Li autorizzò a viaggiare sempre con queste insegne distintive e disse loro: “Poiché voi avete diretto i lavori del Tempio, li difenderete con questa spada contro tutti i nemici, affinchè non venga assolutamente profanato.”

D: Cosa significa il cuore fiammeggiante?

R: L’ardente amore che noi dobbiamo provare gli uni per gli altri.

D: Quale è la vostra Parola in qualità di Illustre Cavaliere Eletto?

R: Bagulkal, che significa capo del tabernacolo oppure fedele custode. Tre altre parole di passo debbono essere conosciute: Nekum o Nikah, che vuol dire vendetta, Stolkin, il nome di colui che scoprì il corpo d’Hiram abif sotto il ramo di Acacia e Joabert, che tagliò la testa di Jubelum Akyrop e la portò a Salomone, accompagnato dai suoi otto compagni.

D: Cosa significano le nove luci, otto insieme ed una separata, nel capitolo degli Eletti dei nove?

R: I nove Maestri Eletti inviati alla ricerca d’Akyrop, in compagnia dello straniero, simboleggiato dal cane sul quadro di Loggia.

D: Quale era il nome dello straniero che indicò a Salomone il luogo dove si era rifugiato l’assassino?

R: Il suo nome era Pérignan, era un tagliatore di pietra, nella cava di Guibelim presso Joppa, tra il ramo di Acacia e il mare, là dove fu trovato il corpo di Hiram Abif, oltre la caverna del traditore. Questo Pérignan non era un operaio del Tempio, ma, per ricompensare i suoi servigi, Salomone lo arruolò tra gli operai e cambiò il suo nome in Guibelim, poichè continuava a lavorare in questa cava.

D: Chi erano gli altri due criminali?

R: Erano i Fratelli di Akyrop, dello stesso padre e della stessa madre, della tribù di Dan. Il secondo si chiamava Jubello Gravelot e il terzo Jubella Guibs.

D: Cosa avvenne a questi due più giovani fratelli?

R: Si rifugiarono nel paese di Cheth chiamato anche paese di Gath.

D: Come furono scoperti in questo paese?

R: Per la diligenza di Bengabec, l’intendente di Salomone per questo paese, tributario del re.

D: Cosa si fece per arrestarli?

R: Salomone lo chiese a Moacha, re del paese in questione.

D: Chi portò la lettera di Salomone a Moacha?

R: Zerbal, uno dei capitani delle guardie di Salomone.

D: Moacha sollevò qualche difficoltà alla domanda di Salomone che gli assassini fossero ricercati nei suoi domini?

R: Al contrario, mise a disposizione degli inquisitori una scorta armata.

D: Dove furono scoperti gli assassini?

R: In una cava chiamata Benachad.

D: Salomone non aveva un intendente con tale nome?

R: Si, questo intendente fu anche il marito di una delle figlie di Salomone.

D: Come furono condotti a scoprire i due assassini?

R: Un pastore indicò il luogo del loro rifugio.

D: Chi li scoprì per primo?

R: Zerbal e Eleham, dopo cinque giorni di ricerche.

D: Quanti maestri inviò Salomone per questa spedizione?

R: Quindici, ed io fui uno di essi.

D: Salomone non inviò qualcun altro?

R: Salomone diede loro una scorta armata, comandata da Zerbal.

D: Come furono portati a Gerusalemme gli assassini?

R: Incatenati, con i polsi legati dietro la schiena.

D: Come era la forma delle loro catene?

R: A forma di Regolo, di Squadra e di Leva, sulle quali era inciso il loro crimine.

D: In quale giorno arrivarono a Gerusalemme?

R: Il quindicesimo giorno del mese di Nisan, che corrisponde al nostro mese di luglio [12].

D: Cosa venne fatto loro dopo l’ arrivo a Gerusalemme?

R: Vennero condotti davanti a Salomone che, dopo averli accusati per il loro crimine, ordinò che fossero rinchiusi nella torre d’Achizar e che, il giorno dopo, alle dieci, fossero legati nudi a un palo per il collo, la vita e i talloni, le braccia distese, poi che il loro ventre fosse squarciato in croce e che infine venissero lasciati così per nove ore, sotto l’ardore del sole, con le mosche e gli insetti festosi per il loro sangue e le loro viscere, in modo tale che soffrissero il più atroce dei supplizi.

Le loro grida furono così penose che commossero sino alle lacrime il boia stesso che, per pietà davanti alle loro sofferenze, tagliò le loro teste e gettò poi i corpi oltre le mura di Gerusalemme, perché servissero da pasto ai voraci del bosco e ai rapaci dell’aria.

Salomone ordinò poi di mettere la testa di Akyrop sul pennone della porta di Oriente, quella di Gravelot, alla porta di Mezzogiorno e quella di Guibs alla porta d’Occidente, per dare un esempio, per gli altri Fratelli come per gli operai, della punizione inflitta a causa della loro perfida azione contro il nostro rispettabile Maestro Hiram Abif.

D: A che ora gli assassini spirarono?

R: Alle sei della sera la vendetta fu compiuta.

D: Quale è la Parola degli Eletti dei Quindici?

R: Zerbal e Eleham.

D: Quanto tempo trascorse prima che la vendetta fosse compiuta?

R: Un mese intero.

D: Avete ricevuto qualche segno distintivo dopo essere stato fatto Cavaliere Eletto?

R: Siccome Salomone desiderava ricompensare gli Eletti per la pena presa, li promosse al rango d’Illustri Cavalieri. Aggiunse al loro Capitolo tre altri Fratelli zelanti, in modo che fossero dodici. Fece loro vedere tutte le reliquie del Tabernacolo, diede ad ognuno un anello e, per elevarli al di sopra del resto dei Fratelli, diede loro il nome d’Emerk, l’eccellente. Questa parola significa un uomo veritiero in tutte le circostanze. Poi diede loro il comando delle dodici tribù.

D: Andate oltre!

R: Poco dopo, Salomone, colmo di Giustizia, mi iniziò al Grado di Grande Maestro Architetto, per ricompensarmi del mio zelo, del mio fervore e della mia costanza e, alla fine, mi condusse presso il trono celeste.

D: Per favore, cosa significano le lettere B….N…..S…. che vedeste sul Delta, nel Grado di Segretario Intimo?

R: Il patto tra Mosè e Aronne, lo stesso tra Salomone e Hiram di Tiro, e la promessa fatta ai Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni, che condusse al risultato promesso per il loro ardito carattere con le parole Alleanza, Promessa e Perfezione.

D: Quale è la Parola dei Grandi Maestri Architetti?

R: Rabucim.

D: Cosa significa?

R: Grande Maestro Architetto.

D: Salomone vi onorò di qualche altro favore in seguito?

R: La Provvidenza vegliava su di noi. In virtù della divina promessa fatta a Noè, a Mosè, poi a Davide, il mio ardore fu ricompensato dal Sovrano Creatore. Egli guidò i miei passi nelle viscere della terra ed infine vi trovai il Delta fiammeggiante che portava il Nome Sacro della Divinità. Egli abbagliò i miei occhi e quelli dei miei compagni.

In ricompensa, Salomone mi concesse il Grado dell’Arco Reale e mi fece custode del passaggio angusto che conduceva alla Volta Sacra.

D: Da chi foste accolto?

R: Da Salomone e da Hiram, re di Tiro, come premio per il mio Lavoro, fui iniziato in questo Grado assieme ai due miei compagni Joabert e Stolkin.

D: Quale fu allora il vostro nome?

R: Guibelum.

D: Quale è il Segno dei Cavalieri dell’Arco Reale?

R: Il Segno di Ammirazione seguito dal genuflettersi.

D: Quali sono la Parola ed il Toccamento?

R: Il Toccamento consiste nel prendersi reciprocamente per il gomito e la Parola è Hamalahech Guibelum.

D: Di quale favore Salomone vi ha onorato dopo che ebbe deposto in un luogo sicuro il prezioso tesoro dei Massoni?

R: Dopo aver avuto il permesso di poter entrare nel luogo più sacro della Terra, fui eletto Grande Eletto Perfetto e Sublime Antico Maestro.

D: Quale è il nome del luogo sacro dove voi penetraste per essere ammesso in questo eminente Grado?

R: La si chiama la Volta Sacra dal momento che vi si trova depositato il più grande dei tesori ma, prima si chiamava la Volta Segreta.

D: Dove lavorano dunque i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni?

R: Sotto il Santo dei Santi del Tempio di Gerusalemme.

D: Quale è ora il lavoro dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni?

R: Conservare rispettosamente nei loro cuori i misteri sacri della Massoneria, santificare chi vi è stato iniziato, praticare la più pura delle morali e soccorrere i loro Fratelli.

D: Quale è il nome del Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone?

R: Il suo nome è Guibelum, che significa un amico, un favorito eletto e un maestro zelante.

D: Dove viaggiano i Grandi Eletti?

R: Nelle quattro parti del mondo, allo scopo di diffondere i misteri.

D: Di quanti Segni dispongono i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni?

R: Il primo consiste nell’aprirsi il ventre con la mano destra, il secondo nel proteggersi gli occhi dal Roveto Ardente e il terzo, quello del Silenzio, nel portare tre dita della mano destra sulle labbra.

D: Continuate, Fratello mio, e indicatemi gli altri sei.

R: Il quarto, d’Ammirazione, si esegue avanzando la punta del piede destro, alzando le mani e gli occhi al cielo.

Il quinto si esegue intrecciando le dita delle due mani ed alzandole, coi palmi in alto, più in alto possibile sopra la testa (è il segno di sgomento per chiamare un Fratello in aiuto in caso di pericolo).

Il sesto, che si chiama anche di Ammirazione, consiste nel rispondere ad un Fratello guardando al disopra di ciascuna spalla successivamente.

Il settimo [13] si esegue battendo la mano destra sul cuore poi stendendo il braccio e, infine, battendo la mano destra sulla coscia destra.

L’ottavo [14] si esegue portando la mano chiusa verso la bocca, come se ci si volesse strappare la lingua, poi picchiandosi vivamente il cuore.

Infine, il nono si esegue alzando la mano, come se si impugnasse un pugnale e si volesse colpire qualcuno in fronte. In risposta, il Fratello colpisce la sua fronte con la mano destra. Questo Segno significa che la vendetta è compiuta.

D: Quali sono i Toccamenti e quanti ce ne sono?

R: Ce ne sono tre principali e, inoltre altri sei. Il primo che è quello del Segretario Intimo B… N…. S… significa Alleanza, Promessa e Perfezione. Il secondo, che è quello della Prudenza, inizia come quello del Maestro, poi si risale verso il polso e infine verso il gomito, pronunciando la parola Guibelum. Il terzo significa Diffidenza, resistenza e ricordo. Si esegue avanzando reciprocamente la mano, come nel Quarto Grado, dondolandola tre volte, poi portando ognuno la mano sinistra al gomito destro, come per ritirarlo da un precipizio.

D: Quali sono le Parole di Passo e quante ce ne sono?

R: Ve ne sono anche qui tre principali, che sono la prima Shiboleth ripetuta tre volte in una sola aspirazione e che significa abbondanza, la seconda Heleneham che significa punizione, vendetta (n.d.T. sul testo in nostro possesso non è indicato alcun termine.Ci siamo allora rifatti alla Simbologia Massonica- Gradi Scozzesi del Porciatti, p.131) e la terza Mahacmaharaback, che significa Dio sia lodato, Noi l’abbiamo ritrovato!

D:Quali sono le Parole coperte?

R: La prima è Guibelum, che vuol dire favorito. La seconda è Mohabin, che significa è lui, è morto in silenzio. Questa parola fu pronunciata da Mohabon, uno degli amici d’Hiram Abif e uno dei favoriti di Salomone. La terza è Adonai che significa O Tu, l’Unico Eterno.

D: Datemi la Grande Parola.

R: Tre Volte Potente, io non posso. Non so come si pronuncia. Mohabin [15] gli fu sostituito a tempo debito e voi capite ciò che dico.

D: Come siete entrato in questa Loggia di Perfezione?

R: La fermezza e la costanza riempivano il mio cuore, ciò che rappresentano le caratteristiche comuni della virtù.

D: Perché in una Loggia di Perfezione state sempre come se foste sorpreso?

R: Perché Mosè era obbligato ad essere così, quando ricevette da Dio le Tavole della Legge. Perché Salomone e Hiram di Tiro furono colti dalla medesima sorpresa quando Guibelum, Joabert e Stolkin riportarono loro il Delta Divino, questa placca d’oro che aveva inciso il Nome Ineffabile, che li colpì ambedue di un santo rispetto.

D: Che cosa significa aprirsi il ventre?

R: Il ricordo delle ferite del nostro Rispettabile Maestro Hiram Abif e per sottomettere le nostre passioni e i nostri turpi desideri.

D: Quali sono gli utensili dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni?

R: La pala, la pinza a leva ed il piccone.

D: Quale uso se ne fa?

R: La pala ed il piccone ci sono serviti per estrarre l’anello di ferro sulla botola quadrata, che permetteva il passaggio alle arcate di Enoch, là dove si trovava il prezioso tesoro dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni.

La pinza a leva ci ha permesso di sollevare la botola con l’aiuto dell’anello. È possibile che fu anche utilizzata per distruggere il basamento, sotto la Volta Sacra, al tempo della distruzione del Tempio da parte di Nebucadnezar, in modo che gli empi restassero per sempre all’oscuro del luogo dove il Nome Sacro era stato deposto.

D: Cosa divenne Salomone dopo la Dedicazione del Tempio?

R: Questo re così saggio, così virtuoso, questo re che Dio aveva scelto, divenne sordo alla voce del Potentissimo. Pieno dell’orgoglio di sapersi il più potente dei monarchi della terra, fiero di aver eretto un Tempio la cui estensione, architettura e magnificenza suscitavano l’ammirazione dell’universo, si lasciò andare ad ogni tipo di eccessi.

Dimenticò la benevolenza del Signore. La sua compiacenza scandalosa verso un sesso così pericoloso quanto amabili, lo allontanò dal suo dovere verso Dio. Arrivò persino a profanare il Tempio offrendo all’idolo Moloch l’incenso che doveva servire solamente per il Santo dei Santi.

Salomone edificò, sulla terza cima del monte degli Olivi, degli altari in onore degli idoli Moloch, Camas e Astarat [16], i falsi dei delle sue concubine ammonite, moabite e sidonite.

Dietro il suo esempio, molti Israeliti caddero a loro volta nel crimine di idolatria e fu, per i veri Ebrei, un terribile scandalo. La montagna fu chiamata il monte dello scandalo e da alcuni affermato che vi fu edificato il falso tempio di Milchem o ancora Moloch, idolo degli Ammoniti.

Sulle due altre cime del monte degli Olivi furono edificati i templi degli altri due falsi dei, quello di Astarot, idolo dei Sidoniti, sulla cima intermedia, e quello di Camos, l’idolo dei Moabiti, sulla sommità a nord, chiamato volgarmente virigaliloi.

Si può ancora scorgere, sul monte dello scandalo, qualche rovina del tempio di Moloch come anche dei resti del palazzo dove Salomone alloggiava le sue concubine nella valle di Tophet, ai piedi della collina, verso sud.

Si può vedere in quel luogo il pozzo del Fuoco Sacro, chiamato comunemente il pozzo di Néhémia, ricoperto da un piccolo edificio che è rimasto famoso per gli avvenimenti che vi si svolsero quando gli Israeliti, sotto la guida di Néhémia, vi cercarono il Fuoco Sacro che i preti vi avevano nascosto per ordine del profeta Geremia, non trovandovi che acqua. Quando ebbero asperso con acqua le vittime offerte, un fuoco le avvolse e le consumò.

Questo pozzo esiste ancora, con la stessa profondità e l’acqua ancora vi abbonda. Ai nostri giorni i Turchi hanno costruito, non lontano da esso, una piccola moschea.

D: Cosa accadde dopo questi terribili crimini commessi da Salomone?

R: Questi crimini trafissero il cuore dei buoni Massoni con la più viva delle pene. La maggiorparte di essi decise di andare in esilio volontario, per non essere assolutamente testimoni degli orrori che prevedevano dovessero abbattersi su Gerusalemme. Lasciarono la Giudea e partirono alla ricerca di nuovi paesi stranieri.

D: Quanti anni regnò Salomone?

R: Salomone regnò per quaranta anni e morì all’età di novantaquattro anni. Fu sotterrato a Gerusalemme. Il suo abbandono delle Leggi Divine fu la causa delle disgrazie che si abbatterono su Gerusalemme come sui Massoni.

D: Chi fu re di Gerusalemme dopo Salomone?

R: Roboamo, suo figlio.

D: Cosa accadde di notevole sotto il suo regno?

R: La separazione del regno di Giuda, che Dio permise per punire i crimini di Salomone, come Egli stesso ne aveva minacciato dicendo a Salomone poiché questo era in te e tu non hai rispettato il mio patto né le mie regole che ti avevo impartite, ti strapperò, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servitore (I Re 11, 11).

D: Come avvenne questa divisione?

R: Attraverso le crudeltà, e le imprudenze di Roboamo [17], che irritò a tal punto gli Israeliti che dieci tribù insorsero contro lui e riconobbero Geroboamo [18] come loro re. Solamente le tribù di Giuda e Beniamino restarono fedeli alla razza di Davide ed è così che il regno si divise in due.

D: Quali furono i nomi dei due regni?

R: Il regno di Roboamo fu chiamato regno di Giuda mentre quello di Geroboamo fu chiamato regno di Israele o di Efraim.

D: Come si intesero questi due re?

R: Roboamo non accettò la divisione del regno e per opporvisi, preparò una armata di diecimila uomini. Ma Dio ordinò ad un profeta di dirgli di lasciare Geroboamo regnare in pace e Roboamo cessò la guerra. Ma la pace durò solamente otto anni e, poi, i due principi furono sempre in guerra, uno contro l’altro.

D: Quali erano le capitali dei due regni?

R: Gerusalemme fu la capitale del regno di Giuda e Samaria quella del regno di Israele.

D: Come fu la vita di Geroboamo?

R: La vita di un perverso, di un empio e di un nemico di Dio! Idolatra, proibiva ai suoi sudditi di recarsi al Tempio di Gerusalemme. Perseguitò i Massoni che lo avevano edificato. Ordinò di fondere dei Vitelli d’oro e di adorarli perché voleva che i suoi sudditi fossero del tutto separati dal resto dei Giusti per la Religione e la cittadinanza.

D: Quanti re di Giuda ci furono?

R: Ce ne furono venti che furono:

1 Roboamo6 Ochorias11 Joatam16 Josias
2 Abias7 Athalie12 Acham17 Joach
3 Osas8 Joas13 Ezechias18 Joachim
4 Josaphat9 Amasias14 Manahses19 Jecconias
5 Joram10 Osias15 Ammon20 Zedekiah [19]

D: E quanti re d’Israele vi furono?

R: Ve ne furono diciannove in tutto che furono:

1 Jéroboam6 Amri11 Joachas16 Manchen
2 Nadab7 Achab12 Joas17 Phaece
3 Baza8 Ochorias13 Jeroboam18 Phaece
4 Ela9 Jorom14 Zachary19 Ozie
5 Zimri10 Icha15 Selieve

Alcuni re di Giuda condussero una vita colma di santità, ma tutti i re d’Israele vissero nell’impurità.

D: Cosa fecero i Massoni durante questo periodo?

R: La maggior parte di essi seguirono l’esempio dei loro re. Ma Dio, in ogni tempo, si riservò un piccolo numero, i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni dei due regni, che restarono fedeli e furono inviolabilmente legati alla loro Fede.

D: Quanto tempo durò il regno di Giuda?

R: Saul, David e Salomone regnarono successivamente centotrenta anni e, i venti re, insieme, per trecento ottantasette anni.

D: Come terminò il regno di Giuda?

R: Avendo i crimini dei Giudei raggiunto il parossismo, Dio inviò Nebucadnezar, re di Babilonia, come avevano predetto i profeti. Nabuzaradan, suo generale, si rese padrone di tutto Giuda in due anni di guerra.

La città di Gerusalemme fu presa da Neregelian, Aremant, Emegard, Nabazar e Ercarampzaz, a mezzanotte del primo giorno del primo mese dell’undicesimo anno di regno di Zedekiah e quattrocento settanta anni sei mesi e dieci giorni dopo la Dedicazione del Tempio. Nebucadnezar era allora a Reblata.

Avanzarono in forze verso il Tempio. Il re Zedikiah, la sua famiglia e qualche fedele tra quelli che lo amavano di più, lasciarono la città, tentando di fuggire attraverso uno stretto passaggio che conduceva al deserto. Ma i Babilonesi furono avvertiti della sua ritirata da uno di quelli che lo avevano abbandonato. Lo inseguirono e lo raggiunsero a Gerico, lo presero, lui, sua moglie e i suoi figli e alcuni fedeli rimasti al suo servizio. Li condussero davanti al loro re.

D: Come fu ricevuto Zedekiah da Nebucadnezar?

R: Il re Babilonese trattò Zedekiah come si tratta un uomo perfido. Lo accusò di aver violato la promessa che Zedekiah gli aveva fatto di conservare il regno inviolato per lui, che lo aveva incoronato e lo aveva preferito a Joachim, il nipote di Zedekiah, a cui pertanto il regno sarebbe appartenuto.

Lo accusò dunque di aver mancato ai suoi giuramenti e di aver persino impiegato contro il suo benefattore il potere che lui stesso gli aveva concesso. E Nebucadnezar concluse in questi termini: “Ma per punirvi, il Gran Dio vi ha consegnato nelle mie mani”.

Nebucadnezar ordinò che i figli di Zedekiah così come i suoi ultimi fedeli fossero giustiziati in presenza del re decaduto, che gli cavassero gli occhi e lo si inviasse a Babilonia, in catene. Zedekiah vi terminò i suoi giorni in una prigione miserabile.

Così furono compiute le profezie di Geremia e di Ezechiele, che lo sfortunato principe aveva tanto disdegnato. La profezia di Geremia era la seguente: “sarà fatto prigioniero, condotto davanti a Nebucadnezar, che lo biasimerà per i suoi crimini”. Quella di Ezechiele era che:“egli sarà condotto a Babilonia, ma gli sarà impossibile vederla”.

D: Quale insegnamento traete da tutto questo?

R: Questo insegnamento è chiaro e il più stupido può capirlo. Dimostra quale è il potere dell’infinita saggezza di Dio, che sa agire in modo tale che si compia ciò che i profeti sotto l’influenza della Sua aspirazione avevano predetto.

Dimostra ancora che l’ignoranza e l’incredulità degli uomini impedisce loro di prevedere ciò che sta per accadergli, li getta nella sfortuna quando essi meno se l’aspettano e quando gli uomini si accorgono della loro sfortuna è troppo tardi per evitarla.

Tale fu la fine della razza di Davide, dopo che ventuno re nati da lui tennero con successo lo scettro del regno di Giuda. I loro regni, includendo quello di Saul, durarono cinquecentoquattordici anni, sei mesi e dieci giorni.

D: Cosa fece Nebucadnezar dopo la sua vittoria?

R: Egli inviò Nabuzaradan, suo generale in capo, a Gerusalemme con l’ordine di bruciare il Tempio, dopo essersi impadronito di tutto quello che vi si potesse trovare, di ridurre in cenere il palazzo reale, di rasare al suolo la città e le sue mura, e, infine, di deportare tutti i suoi abitanti a Babilonia come schiavi.

Ciò fu compiuto nel diciottesimo anno del regno di Nebucadnezar e Gerusalemme fu distrutta.

Seguendo questi ordini, il generale spogliò il Tempio di tutte le sue ricchezze e portò via tutti i vasi d’oro e d’argento, il grande vaso di bronzo che veniva chiamato il mare, le due colonne, gli altari, i candelabri d’oro…Poi incendiò il Tempio ed il palazzo di Salomone. Infine distrusse la città da cima a fondo.

Questo avvenne, come è stato detto, quattrocentosettanta anni, sei mesi e dieci giorni dopo la Dedicazione, ossia mille e sessantadue anni, sei mesi e dieci giorni dopo la fuga dall’Egitto e mille novecentocinquanta anni, sei mesi e dieci giorni dopo la creazione del mondo.

Il popolo fu condotto prigioniero a Babilonia, per ordine di Nabuzaradan. Li condusse lui stesso a Reblatha, una città della Siria dove risiedeva allora Nebucadnezar, il Grande sacerdote Sarsa, Cephon il, secondo Gran Sacerdote, i tre principali ufficiali, che avevano l’incarico di occuparsi del Tempio [20], il Primo Eunuco e sette degli ufficiali i più in favore presso Zedekiah, il suo Segretario di Stato ed inoltre sessanta persone della più alta qualità.

Li presentò al suo re, assieme ai tesori presi dal Tempio. Nebucadnezar ordinò di tagliare immediatamente la testa del Gran Sacerdote come quelle di qualcuno dei più importanti prigionieri che rifiutassero di rivelare cosa era accaduto all’Arca dell’Alleanza. Gli altri, ivi compreso Sasadoc, figlio di Sarsa, figurarono al momento dell’ingresso trionfale del re a Babilonia.

D: Come si comportarono i Massoni durante l’assedio di Gerusalemme?

R: Tutti i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni presenti a Gerusalemme difesero la città intrepidamente.

Il Gran Sacerdote prese la precauzione di mettere l’Arca dell’Alleanza sotto la Volta Sacra e di nascondere la botola che ne permetteva l’accesso. Ed è per questo motivo che fu decapitato.

Galaad fu messo di guardia della Volta Sacra, tre giorni prima che la città venisse presa, non potendo , gli Israeliti resistere alla forza dei conquistatori.

I Massoni non si preoccuparono molto di veder saccheggiare le ricchezze del Tempio, si preoccuparono soprattutto della Volta Sacra e della sua eventuale profanazione. Esponendosi alla furia dei soldati che sorvegliavano il palazzo, combatterono con il più grande ardore sino a che raggiunsero il passaggio sotterraneo e giunsero alla Volta Sacra.

Là, cercarono la Colonna della Bellezza, e con grande gioia trovarono il Tesoro Sacro, l’Arca dell’Alleanza e le Tavole della Legge. Scoprirono anche il corpo di Galaad, figlio di Sophorie, un uomo eminente tra i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni e il capo dei Leviti.

Galaad aveva come compito di tenere i lumi che bruciavano sempre accesi sotto la Volta Sacra e di contemplare la Parola Sacra che non si doveva pronunciare. Come Hiram Abif che quattrocento anni prima, aveva preferito perdere la vita piuttosto che rivelare il segreto della Massoneria, aveva scelto di essere seppellito sotto le rovine del Tempio piuttosto che permettere, con la sua fuga, agli empi di scoprire questo grande Tesoro.

D: Che cosa fecero quando penetrarono sotto la Volta Sacra?

R: Assaliti dalla contentezza, essi esclamarono Mahacmaharaback! che significa Dio sia lodato! Noi l’abbiamo ritrovato.

D: Cosa fecero poi?

R: Martellarono il Pettorale d’oro, frantumarono la colonna d’agata, misero il Pettorale dentro l’Arca, scavarono un pozzo profondo ventisette piedi , vi gettarono l’Arca, i pezzi di marmo con i geroglifici del più grande dei segreti che erano stati ritrovati dai Fratelli zelanti nelle rovine del Tempio di Enoch, come è stato detto nel XIII Grado.

D: Cosa fecero i Grandi Eletti Sublimi e Perfetti Massoni dopo aver nascosto l’Arca dell’Alleanza, il suo contenuto e i frammenti di marmo?

R: Avrebbero voluto se questo fosse stato loro possibile, edificare un monumento alla memoria di Galaad, come Salomone lo aveva fatto per Hiram Abif. Ma lo sconforto nel quale si trovavano  lasciò loro solamente il tempo di spogliarlo dei vestiti da levita, della sua tiara e del suo vestito di lino, di bruciarli e di sotterrare il suo corpo sopra i frammenti di marmo e di chiudere poi il pozzo con delle pietre e della terra.

In seguito distrussero i lumi e se ne andarono giurando di non pronunciare mai, o scrivere o incidere il Nome Sacro, di aver solamente fiducia della loro memoria e di trasmetterlo ai posteri secondo le vie tradizionali. Da questo deriva l’uso di compitare il Nome lettera per lettera.

D: Cosa lasciò Salomone ai Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni per ricordarlo dopo che fu fatta la Dedicazione del Tempio?

R. Diede udienza, per tre giorni consecutivi, a tutti gli operai.

Il primo giorno riceve i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni che fece entrare sotto la Volta Sacra. Fece loro ammirare il Santo Nome assieme a tutti gli altri preziosi tesori custoditi in questo luogo sacro. Li autorizzò ad accogliere tra essi tutti quegli uomini che avessero riconosciuto come virtuosi. Fece insieme ad essi il Segno di ammirazione e di costernazione, che sono, ai nostri giorni, i Segni attraverso i quali noi riconosciamo un Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone.

Ad ognuno regalò un anello d’oro, che mise lui stesso al loro dito in segno di alleanza che avevano contratto con la virtù.

Infine, offrì loro dei regali e diede loro il permesso di restare nel suo regno o andare nel luogo che ad essi piacesse.

D: Perché il Gioiello dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni ha un sole, un triangolo e un quarto di cerchio?

R: Il triangolo simboleggia il prezioso tesoro scoperto dai tre Fratelli zelanti, che raggiunsero con il loro fervore e la loro costanza, la sublime conoscenza.

La corona ricorda le origini reali della Massoneria, quando i due re lavorarono con Giubelum, Joabert e Stolkin ad incastonare il Pettorale d’oro nella pietra cubica d’agata.

Il Compasso e la quarta parte del cerchio rappresentano la più importante azione che debbono svolgere i Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni. Infine, il sole è il simbolo della superiorità del loro rango

D: Perché questo Gioiello è sospeso ad un collare triangolare rosso fiammante sul vostro petto?

R: Questo collare triangolare rappresenta il Delta sul quale Enoch incise il Nome Ineffabile che è il principale dei nostri misteri e che fu ritrovato, per grazia della Provvidenza, dai tre sublimi cavalieri del nostro ordine, senza che essi potessero sospettare ciò che avevano ritrovato.

Il colore rosso rappresenta:

– la luce che circondava il Roveto Ardente quando Mosè ricevette, per la prima volta, comunicazione del Nome Divino;

– lo sfavillio del Delta, quando fu visto per la prima volta, da Guibelum e dai suoi due compagni;

– la preminenza dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni su tutti gli altri Massoni simbolici.

D: Dove lavorano oggigiorno i Grandi Eletti, dal momento ché non hanno più patria?

R: In dei luoghi segreti, per ricostruire l’edificio distrutto dai traditori, sotto la protezione dei Sovrani e dei Sublimi Principi.

D: Quanto tempo durò la prigionia dei Massoni dopo la distruzione del Tempio da parte di Nabuzaradan, il generale di Nebucadnezar?

R: La loro prigionia durò settant’anni, e, siccome la guerra durò due anni, si ritrovano esattamente i settantadue anni predetti dal grande profeta Geremia.

D: Cosa fecero gli Israeliti durante la loro prigionia?

R: Essi ebbero sotto gli occhi l’esempio dei buoni Massoni schiavi come loro, che servivano Dio fedelmente. Seguendo questo esempio come meglio potevano, ricordando le profezie inviate da Dio per alleviarli dai loro tormenti, conservarono la speranza di ritrovare la libertà quando i tempi sarebbero stati compiuti.

D: Chi furono questi profeti?

R: I più conosciuti tra essi furono Ezechiele, Daniele, Abacuc, Sofonia, Aggeo e Malachia [21].

D: Quale è il premio del vostro successo?

R: La virtù e l’affetto dei nostri Fratelli.

D: Quale ricompensa vi attendete in particolare?

R: La totale distruzione dei miei vizi e il conseguimento dell’amore e della riconoscenza dei miei Fratelli, i Veri Eletti.

D: Cosa troverete in questo luogo sacro ora profanato?

R: Delle ossa, del sangue e una lampada accesa.

D: Cosa farete di questa lampada accesa?

R: La spegnerò!

D: Ma allora, voi sarete nelle tenebre dell’oscurità?

R: No, Tre Volte Potente, perché, al posto di questa lampada accesa, sarò illuminato dal Delta splendente, la più luminosa di tutte le luci.

Tutti insieme dicono:

“Dio aiuti la nostra impresa! Amen, Amen, Amen“.

Chiusura

Tre Volte Potente Maestro: Da dove venite, rispettabile Fratello Primo Grande Guardiano?

Primo Grande GuardianoPotentissimo, vengo dalla Giudea.

Tre Volte Potente Maestro: Che cosa ci portate?

Primo Grande GuardianoVi porto il prezioso tesoro dei Grandi Eletti Perfetti e Sublimi Massoni.

Tre Volte Potente Maestro: Venite da me, Fratello mio.

Il Primo Grande Guardiano si reca presso il Tre Volte Potente Maestro. Fa il Segno di Ammirazione e gli mormora, all’orecchio destro, la Parola, lettera per lettera. Dopo che il Tre Volte Potente Maestro l’ha ascoltata, ordina:

“All’ordine Fratelli miei!”

Tutti si raggruppano intorno al Delta, al centro della Loggia e formano una Catena di Unione, le mani incrociate sopra le loro teste. Il Tre Volte Potente Maestro dà la prima lettera alla sua destra ed attende che abbia fatto il giro della catena per dare la seconda. Poi dichiara:

“Miei cari Fratelli, la Parola che era stata perduta è ritrovata. Conserviamola nascosta nel più profondo dei nostri cuori. Ritiriamoci di nuovo nel silenzio e facciamo attenzione che nessun vizio penetri nelle nostre anime”.

“Fratelli miei, preghiamo!”

Preghiera

“Guida i nostri passi, o Sovrano Autore dell’universo. Facci scappare dalle trappole che ci tendono i nostri nemici. Che la Luce del Tuo Spirito Divino ci illumini, per non perderci mai nelle tenebre.

Donaci le possibilità di praticare la carità e di assistere il povero con i preziosi doni della Tua liberale Provvidenza. Non rendere i nostri lavori sterili e vani.

Benedicici e santificaci affinché possiamo, per grazia del Tuo Divino Spirito, vivere solamente per la Tua gloria praticando senza sosta le virtù che la Massoneria ci ha insegnato.

Amen, Amen, Amen!”

Dopo questa preghiera, i Fratelli ritornano al loro posto e il Potentissimo Maestro prosegue:

Tre Volte Potente Maestro: Rispettabile Fratello Primo Gran Guardiano, che ora è?

Primo Gran guardianoTre Volte Potente Maestro, è mezzanotte.

Tre Volte Potente Maestro: Perché dite che è mezzanotte?

Primo Gran GuardianoPerché dopo il lavoro segue il riposo.

Tre Volte Potente Maestro: Perché chiudiamo la nostra Loggia a mezzanotte?

Primo Gran GuardianoPerché la notte serve a coloro che lavorano nell’iniquità.

Tre Volte Potente Maestro: Quale motivo vi ha portato qui?

Primo Gran GuardianoIl desiderio di praticare l’arte della Giustizia, della Virtù e della Carità.

Tre Volte Potente Maestro: Che cosa vi ha attirato in questo luogo?

Primo Gran GuardianoQuesto radioso Delta Divino.

Tre Volte Potente Maestro: Per quale motivo noi parliamo così spesso di questo Delta Divino?

Primo Gran GuardianoPer illustrare la potenza del Grande Architetto del cielo e della terra.

Tre Volte Potente Maestro: Che cosa portate con voi lasciando questo luogo?

Primo Gran Guardiano: …

Tre Volte Potente Maestro: Che cosa può ancora desiderare un Grande Eletto Perfetto e Sublime Massone, lui che è pervenuto a questo sublime Grado dell’antica Massoneria?

Primo Gran GuardianoLa felicità eterna, alla quale si deve sempre aspirare e che si deve meritare con il proprio buon lavoro.

Il Tre Volte Potente Maestro allora dice:

“Rispettabile Fratello Primo Gran Guardiano, annunciate ai Fratelli che vado a chiudere la Loggia di Perfezione, nei Numeri Misteriosi Tre, Cinque, Sette e Nove”.

Il Secondo Grande Guardiano ripete questo annuncio alla sua colonna ed il Primo Gran Guardiano fa altrettanto per la propria. Il Secondo Gran Guardiano batte allora tre colpi e le luci che sono sul suo pianale vengono spente. Il Primo Gran Guardiano batte cinque colpi e le cinque luci che sono sul suo pianale vengono spente. Il Tre Volte Potente Maestro batte sette colpi e le sette luci che sono sopra il suo pianale vengono spente. Tutti restano nel più profondo silenzio per circa un minuto poi il Tre Volte Potente Maestro ordina:

“All’ordine Fratelli miei!”

Il Tre Volte Potente Maestro batte allora tre colpi e tutti i Fratelli eseguono il Primo Segno, che è di far finta di squarciarsi il ventre con la mano destra. Poi batte tre nuovi colpi e tutti fanno il Secondo Segno, proteggendo gli occhi dal Roveto Ardente. Il Tre Volte Potente Maestro batte infine gli ultimi tre colpi e tutti i Fratelli eseguono il Segno del Silenzio portando le tre dita della mano destra sulle labbra.

Il Tre Volte Potente Maestro dice allora:

“Miei cari e rispettabili Fratelli, vi invito a ritirarvi in pace, a praticare la virtù ed a sforzarvi di vivere sempre in presenza del Grande Architetto dell’Universo. Amen, Amen, Amen!“

“Dio benedica il re e il nostro lavoro.”

I Fratelli rispondono con una batteria di tre, cinque, sette e nove e la Loggia di Perfezione è chiusa.

* * *

Fine del Grado ultimo dell’Antica Massoneria

 FINIS CORONAT OPUS 

__________

Note

11. Ci si chiede veramente che cosa questo passaggio, stranamente senza interesse, ci faccia in una istruzione massonica! (torna al testo)

12. Nisan non corrisponde mai a Luglio ma va dalla metà di Marzo alla metà di Aprile. È Ab che corrisponde, grosso modo a Luglio. È curioso constatare che il quindicesimo giorno di nisan ha  molte possibilità di cadere il 1° di Aprile. Nisan non corrisponde mai a Luglio ma va dalla metà di Marzo alla metà di Aprile. È Ab che corrisponde, grosso modo a Luglio. È curioso constatare che il quindicesimo giorno di nisan ha  molte possibilità di cadere il 1° di Aprile. (torna al testo)

13. Si tratta qui di una forma del Segno di Approvazione. (torna al testo)

14. Si tratta senza dubbio di un Segno Vocale. (torna al testo)

15. Un indizio sembra qui provare che si dovrebbe leggere Mohabon. (torna al testo)

16. Secondo I Re 11,5-7, Salomone sacrificò ad Ashtorèt, l’idolo di Sidone, a Milkòm, l’idolo degli Ammoniti, e a Molèkh, l’idolo dei Beni Amon. (torna al testo)

17. Curiosamente, Roboamo significa il popolo si è accresciuto. (torna al testo)

18. Geroboamo significa Che il popolo s’accresca. (torna al testo)

19. In effetti Sédècias o Sidqyahou significa Yah è la mia giustizia. (torna al testo)

20. Tutto questo passaggio è una trascrizione di II Re 25,18-19, con l’alterazione dei nomi, beninteso. Il Gran Sacerdote era Serayah, il suo secondo Sephanyah… (torna al testo)

21. Si ritrova qui un miscuglio tra i nomi “classici” usati dai Cristiani (Ezechiele, per esempio) e dei nomi più direttamente tratti dall’Ebraico (Hagai, per i Cristiani Aggeo, Zephaniah, per i Cristiani Sofonia). Si ricorderà che si tratta qui di una selezione che comporta, oltre Ezechiele e Daniele, quattro tra quelli chiamati i “dodici profeti minori” o, meglio, i “Dodici Ispirati”. (torna al testo)

torna su