Cultura esoterica, cultura iniziatica

Cultura esoterica, cultura iniziatica

di Athos A. Altomonte

D: …poi vorrei capire cosa s’intende per cultura esoterica?

R : Caro amico, va detto che la “cultura esoterica” semplicemente non esiste, per il semplice fatto che l’esoterismo “è un metodo di ricerca”. Non una filosofia, tanto meno una dottrina, ma solo “cercare dentro rappresentazioni esteriori” significati più profondi.

Per fare un esempio. Se volessi capire chi sei, ignorerei come ti chiami, cosa fai, come appari (bello, brutto; alto, basso; giovane, vecchio; maschio, femmina, ecc), per concentrami sulle tue reazioni. E più velocemente procuro in te reazioni spontanee e sbloccate, e più mi avvicino alla tua sfera segreta. Che non è quella di un brano di carne. Quello che interessa alcuni di noi sono le fonti dell’essere, che principiando dall’analisi di forme pensiero codificate, ci fanno raggiungere gli archetipi mentali e, per chi crede, gli archetipi spirituali dell’uomo.

Più volte ho sottolineato che la ricerca esoterica una sorta di archeologia del pensiero umano. Un metodo prossimo alla psicoanalisi, come d’altronde l’Alchimia, dove i “metalli” sono allegorie di stati emotivi, e dimensioni di coscienza.

Tutt’ altra cosa è la “cultura iniziatica”. Che i massoni hanno trasformato a riproduzioni immaginarie. Verosimilmente perché, come i religiosi, ne hanno dimenticato lo spirito e il linguaggio.

La cultura iniziatica è scienza, ed il fatto che sia “antica” non cambia i fatti. Anzi, desta una ammirazione profonda quello che uomini abbiano potuto fare o pensare, senza l’ausilio della tecnologia. L’uomo moderno è in svantaggio comparato all’antico, perché, rispetto al passato fa meno conto sulle proprie doti dipendendo piuttosto dalla tecnologia.

A chi volesse assicurarsi che ciò in cui ci si cimenta sia cultura iniziatica, ovvero scienza, faccia come gli architetti. Metta le nozioni una sull’altra come se si trattasse di fogli trasparenti (i lucidi), se combaciano significa aver raggiunto il continuum sapienziale, che rende possibile al nostro pensiero di proiettarsi nel futuro, edificando l’indeterminabile.