Libro delle dodici Porte – Settima Porta

AlchimiaDella Cibazione o Nutrizione

Cibazione è la nutrizione o cibo della nostra Materia secca, avviene prima col latte e poi con la carne. Questa nutrizione va fatta moderatamente con ambedue gli elementi, finché si riduce al terzo ordine. Non dare mai a questa materia una quantità che la possa soffocare. Proteggila dall’idropisia e dal diluvio di Noè; ecco perché gli darai della carne poco a poco e la disseterai quel tanto che le serve per paura che gli umori acquosi non oltrepassino il sangue. Il bere deve essere così dosato, in modo da non spegnere mai il suo appetito naturale.

La Cibazione o Nutrimento

di George Ripley
traduzione da testo francese a cura di Giuseppe Barbone

Settima Porta

Cibation è la nutrizione o cibo della nostra Materia secca, avviene prima col latte e poi con la carne. Questa nutrizione va fatta moderatamente con ambedue gli elementi, finché si riduce al terzo ordine. Non dare mai a questa materia una quantità che la possa soffocare. Proteggila dall’idropisia e dal diluvio di Noè; ecco perché gli darai della carne poco a poco e la disseterai quel tanto che le serve per paura che gli umori acquosi non oltrepassino il sangue. Il bere deve essere così dosato, in modo da non spegnere mai il suo appetito naturale. [Dom Pernety ha scritto nell’articolo sulla Nutrizione (Cibation):

“Nutrizione col suo stesso latte, dato con moderazione, della materia secca dei Filosofi. (Riplée) Se viene somministrato questo latte in abbondanza, il bambino diventerà idrofugo e la terra sarà sommersa dal diluvio. Va dunque somministrato poco a poco con giusta proporzione.”

Non vediamo come, nella via secca e nella via umida, si possa dare questo “cibo” della Pietra manualmente poiché il matras è sigillato. La nutrizione la si deve intendere in modo occulto. Vediamo cosa ci dicono in proposito i grandi autori:

“Le leggi del movimento di questo cerchio sono date dal fatto che gira lentamente e gradatamente, spargendo l’umido con parsimonia. Per paura che se ne dia troppo, non allontanarti dalla sua giusta misura e come il fuoco, sia naturale che innestato, che è l’architetto di tutto il lavoro, una volta ricoperto dalle acque non perda il suo vigore, o si spenga. Occorre anche che il cibo solido ed il liquido siano assunti uno dopo l’altro, affinché la digestione sia facilitata e che la proporzione del secco e dell’umido sia perfetta, perché il loro collegamento indissolubile è la fine e il corpo dell’opera. Sta’ attento di mettere altrettanto umido quando annaffi, in modo che non si consumi evaporando, affinché la ristorazione, che è rivitalizzante, restituisca le altrettante forze perse nell’evaporazione debilitante in aura tolta.” [l’opera segreta di Ermes, D’Espagnet, 89]

Dovete comprendere che gli alimenti in questione sono quelli depositati insieme nel Mercurio, prima dell’inizio della cozione: si tratta dei due Zolfi. Ecco perché costituiscono il cibo solido, l’assorbimento alternato del secco e dell’umido significano le cohobations filosofiche motivo per cui l’ottone si carica sempre più e si imbianca poco a poco, prima di passare al colore citrine. Artéphius sembra del parere che il nutrimento è un’operazione che esordisce fin dal terzo atto:

“Cuoci, dice Adfar, con un fuoco dolce, come per il cibo e la nascita dei pulcini nell’uovo, affinché i corpi si sciolgano e la loro tintura, nota bene sarà amorosamente unita con l’altro coniuge completamente. Perché non esce e non si estrae in una sola volta, ma esce solamente poco a poco, ogni giorno, ogni ora, finché dopo un lungo tempo questo scioglimento avvenga completamente e ciò che è stato sciolto, fuoriesca subito con l’acqua. Occorre che in questa soluzione il fuoco sia lento, dolce e continuo, finché i corpi diventino un’acqua vischiosa, impalpabile, in modo che tutta la tintura esca fin dal principio di colore nero, questo è il segno del vero scioglimento, che poi, con una lunga decozione, diventerà acqua bianca e permanente.” [Libro segreto]

L’anonimo di Huginus a Barma è del parere che non bisogna aggiungere nessuna cosa estranea nell’Athanor:

La “nostra pietra non deve assumere nessun alimento che gli sia estraneo, così bisogna nutrirla col suo stesso latte, che conserva accuratamente il suo temperamento, tanto nella quantità che nella qualità del cibo che è giusto dargli, stando attenti che non abbia a subire nessun danno. Vediamo difatti che il legno, i metalli ed altre cose simili, quando restano sepolti per molto tempo nel seno della terra, si pietrificano; conservando esternamente la loro prima forma, perché nutrendoli con un alimento estraneo, non congeniale, contrario alla loro Natura”, acquistano in qualche modo un altro temperamento o costituzione. [chap. XLVIII]

C’è un esempio di metamorfosi tra quelli che abbiamo studiato nella sezione del Mercurio di natura, dove abbiamo visto che il legno si può pietrificare lentamente. Finalmente, possiamo dare un nome a questo cibo della Pietra: è il latte di Vergine. ]

Perché se beve troppo dovrà vomitare, diversamente si ammalerà parecchio. Così deve proteggere il suo ventre dall’idropisia e dal flusso, altrimenti la cosa non andrà a buon fine. Piuttosto lascia che abbia molta sete e stai attento a non dargli al tempo stesso troppo da bere; perché nella sua gioventù deve essere messa a dieta di proposito. [Rinviamo qui il lettore alle prime esperienze di sintesi mineralogica di J.J. Ebelmen; comprenderà comodamente da che cosa la nostra Pietra può essere attaccata: da idropisia, o da essiccamento prematuramente.]

Quindi predisponi una dieta come Natura richiede, vale a dire molto moderata, finché sia in età, guardandosi dall’acqua e nutrendola col Fuoco umido, allora crescerà ed aumenterà in coraggio e ti darà molto più profitto, perché cambierà i Corpi malati in corpi sani e lucidi, pulendo la loro corruzione con le sue virtù.

Occorre che la ruota giri tre volte intorno, custodendo la regola del tiepido e del nutrimento, così quando sentirà il Fuoco si scioglierà come la cera. Ti ho detto la dieta più adatta, dopo che gli Elementi saranno diventati equivalenti. Ho detto anche come ridurrai il tuo Oro in bianco, simile al fiore dalla spina bianca, chiamata Magnesia, il nostro Zolfo bianco incombustibile che non volerà via mai dal Fuoco. Così giungerai all’alba. [Bisogna citare ancora un passaggio di Basilio Valentino che descrive a meraviglia il vero potere della nutrizione:

“Accordatemi la grazia che io possa sempre ammirarvi nella vostra opera e tenervi eternamente nel mio cuore; che possa, oltre alla salute e al cibo corporale che la vostra bontà infinita mi ha dato, ottenere quella dell’anima nella vostra casa celeste, della quale non ho nessun dubbio, poiché nell’albero della Croce avete sparso il vero Balsamo e lo Zolfo celeste, per me, povero peccatore, e per tutti gli altri…” [Carro Trionfale, preghiera dell’autore]

Bel momento di scrittura occulta: Basilio vuole dire che la concezione della Pietra dipende dal potere che avrà il Mercurio – casa celeste, vale a dire il firmamento dei Filosofi – di mantenere per molto tempo in soluzione lo Zolfo rosso prima che possa associarsi al Balsamo – che costituisce lo Zolfo bianco: il balsamo è in partenza della resina. La resina ha sempre indicato lo Zolfo bianco – l’albero della croce è il simbolo dei Quattro Elementi. Pernety ci dice a proposito della Croce:

“Jean de Roquetaillade, conosciuto con il nome di Jean di Rupescissa, ed Arnaud di Villeneuve, dice che nel lavoro della composizione della pietra dei Filosofi: occorre che il Figlio dell’Uomo venga innalzato sulla croce prima di essere glorificato; questo per designare la volatilizzazione della parte fissa ed ignea della materia. J. Dée, inglese, ha fatto nel suo trattato dell’opera dei Saggi, un paragone molto ampio della Pietra col mistero del nostro Riscatto”. [Dizionario]

In effetti, ed è Batsdorff che ce lo dice, il migliore alimento della nostra Pietra, è ancora il Fuoco: “ma al contrario, la Pietra dei Saggi non fonde sul fuoco, al punto che egli è il suo cibo ed è la causa della sua perfezione, per questo motivo i Filosofi hanno chiamato pietra tutto ciò che resiste al fuoco”. [Rete di Arianna, discorso preliminare]

Ma, nello stesso tempo, il cibo della Pietra è anche la Terra, che prende tutto sommato, la sua sostanza dai Quattro Elementi: infatti ha gli attributi di Zeus per la sua origine spirituale; di Poseidone per la sua culla, Acqua permanente; di Gaïa per la sua sostanza chthonienne ed infine di un Fuoco di origine plutoniana, del quale si può immaginare l’influenza di Plutone.]

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