La fiamma della conoscenza – L’Albero della Conoscenza – Socrate e il problema etico della non conoscenza
«Coloro che hanno portato “Luce” all’umanità, hanno sempre pagato a caro prezzo il loro idealismo. Il simbolo di questi eroi è Promèteo.»
La fiamma della conoscenza ravviva l’intelligenza ed è fonte di creatività.
Sommario: La fiamma della conoscenza – L’Albero della Conoscenza – Socrate e il problema etico della non conoscenza La fiamma della conoscenza
L’Albero della Conoscenza
Socrate e il problema etico della non conoscenzaÈ ben posta la formula: ignorando si sbaglia e all’errore consegue il dolore. E porta al problema etico della non-conoscenza. «… il vedere tra ombre e nebbie, non è il vero vedere che guarda nella luce della scienza. Se tu vedessi chiaramente in quella luce quali sarebbero le conseguenze delle tue azioni, se tu ne avessi scienza, non peccheresti mai». Affermava Socrate. Per ignoranza si fa del male e per ignoranza ci si fa del male, « in assenza di “epistemè” (scienza nel senso di virtù che deriva dalla verità) l’uomo finisce per ignorare il legame che unisce il desiderio di ottenere piacere subito, al dolore che ne potrà conseguire». Quindi per Socrate l’uomo pecca perché non conosce e non conosce perché non ha capacità di giudizio. Senza sviluppare conoscenza e capacità di giudizio, è inverosimile guadagnare il Libero Arbitrio. Conoscere con la testa e capire col cuore dà la capacità di distinguere il permanente dall’effimero: discriminando il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il necessario dal superfluo. È pur vero che attraversando le fasi di crescita, sbagliare fa parte dell’apprendere. E che in questi casi l’errore è sintomo accettabile. Purché non si ripeta. Purché non si abusi di questo alibi. La conoscenza è un frutto della terra che può portare in cielo. Questo insegna l’altro albero: l’Albero della Vita, che ha le ardici rivolte al cielo. Ma la conoscenza, lì, prende un percorso diverso dalla ragione materiale, che va eclissata, per cercare negli strati più profondi della propria coscienza quel cielo interiore che sovrasta la materialità dell’uomo, facendo di lui un anima. |