Queste note sono state redatte allo scopo di evitare che vadano perdute le esperienze maturate nei corsi tegolatori tenutisi a Torino negli anni 1978-79 e 1980-81.
Questo compendio non presume di risolvere tutti gli aspetti della tegolatura ma di segnalarne gli elementi più salienti. Poiché la tegolatura è tra le più importanti funzioni “operative” con cui la Massoneria si pone nei confronti del mondo profano. Sopratutto per i riflessi negativi che ricadono sull’Istituzione, ogniqualvolta vengono a prodursi errori di giudizio su postulanti non adatti o indegni di diventare massoni.
Regole per le tegolature massoniche1° M. Tegolatore: indaga sul perché il profano desidera essere ammesso. Quali sono i suoi interessi profani. Cosa pensa della Fratellanza e della solidarietà umana. Il tegolatore può suggerire un testo generico che indichi le finalità massoniche. Deve lasciar parlare il profano a suo piacimento, al fine di comprendere quanto più possibile le sue reali intenzioni. 2° M. Tegolatore: deve sondare cosa pensa il profano sull’esoterismo. Qual è il suo pensiero sulla ritualità in genere. Quali idee si è fatto della Massoneria. Se ha un’idea riguardo la ritualità massonica. Ne illustrerà i concetti generali. 3° M. Tegolatore: deve prospettare la serietà dell’impegno e l’obbligatorietà della presenza a tutte le tornate. Inoltre deve menzionare la questione delle tasse e degli altri oneri di carattere economico. Tratterà l’argomento del Testamento morale fornendo qualche indicazione. Potrà affrontare la questione dei rapporti con la chiesa cattolica e la differenza tra società segrete e segreto massonico. Indicherà la data della probabile iniziazione ed il preciso ammontare della tassa da versare prima della sua ammissione. I MM tegolatori sono pregati di indicare la durata dei colloqui. I rapporti non saranno firmati ma datati. Queste note sono state redatte allo scopo di evitare che vadano perdute le esperienze maturate nei corsi tegolatori tenutisi a Torino negli anni 1978-79 e 1980-81. Questo compendio non presume di risolvere tutti gli aspetti della tegolatura ma di segnalarne gli elementi più salienti. Poiché la tegolatura è tra le più importanti funzioni “operative” con cui la Massoneria si pone nei confronti del mondo profano. Sopratutto per i riflessi negativi che ricadono sull’Istituzione, ogniqualvolta vengono a prodursi errori di giudizio su postulanti non adatti o indegni di diventare massoni. Le linee guida dei corsi indirizzati ai MM tegolatori, hanno riguardato: Scopi della tegolatura – Sensibilizzare e creare consapevolezza sulla funzione di Tegolatura. Istruire alla tecnica della Tegolatura. Identificare gli elementi più adatti per costituire un gruppo idoneo di tegolatori. Limiti della tegolatura – Sviluppare l’azione nell’ambito delle disposizioni vigenti sulla Tegolatura, senza ristudiare tale normativa, ma cercando di individuare i migliori strumenti per attuarla. Tecnica della tegolatura – Il corso è realizzato con metodo “attivo”, fondato cioè sul lavoro di gruppo. Temi da sviluppare per svolgere una tegolatura: Illustrazione delle norme vigenti. Ricerca sul significato e sulla funzione della Tegolatura. Ricerca sulle caratteristiche personali per l’identificazione dei potenziali Massoni. Nozioni di psicodiagnosi. Ricerca sulle modalità ottimali di contatto con il candidato. Traccia di un rapporto di Tegolatura. Casi simulati, esercitazioni. Tutti i temi presentati sono stati in seguito, integrati con suggerimenti e proposte espresse per iscritto da tutti i partecipanti. Le proposte sono state poi raggruppate per categoria e riassunte dal docente preposto allo svolgimento del corso. Allo scopo di presentare un quadro riassuntivo e nello stesso tempo mettere in evidenza gli argomenti, che hanno dato spazio ad una trattazione più ampia, più approfondita e da angolazioni diverse, si è pensato di sviluppare questi ultimi nella parte descrittiva. Sono state poste invece in allegato le varie sintesi degli argomenti proposti dai discenti, riunendoli, ove possibile e per brevità, in un unico corpo. Nel corso della prima riunione sono state proposte e definite le problematiche da trattare durante il corso stesso. Esse sono elencate nell’allegato “A” e non necessitano di particolare commento. Significato di TegolaturaLa T. è il momento culminante del Proselitismo. La T. è il ricambio vitale dell’organismo della Massoneria. La T. è il contatto diretto tra due persone: il Tegolatore ed il Tegolato. Il tegolatore è l’ambasciatore della Massoneria. La Tegolatura può essere sintetizzata nel seguente schema: Nella seconda riunione sono stati richiesti gli elementi considerati validi per pervenire alla valutazione del tegolato. Risultano nell’allegato “B”. Nel corso della trattazione sono stati espressi, da Fratelli, pareri sui termini “Iniziazione” e “di buoni costumi”, che di seguito sono stati riportati a beneficio di tutti. Significato di “Iniziazione” L’Iniziazione è una cerimonia nella quale, con un rituale particolare e per mezzo di simboli, una persona ritenuta degna, viene a conoscenza di doni fondamentali di cui avrà coscienza solo successivamente e per gradi. Questi doni sono, a grandi linee, il miglioramento dell’uomo, la ricerca della verità, un aumento della spiritualità; in sostanza un passaggio a nuova vita. Di conseguenza “iniziatico” significa, come aggettivazione, possedere le caratteristiche della conoscenza dei doni e dei simboli scoperti nell’Iniziazione che portano al miglioramento, prima interiore e poi esteriore dell’uomo. Associazione iniziatica: insieme di uomini che ricercano, per gradi attraverso successive iniziazioni, la Conoscenza e la Verità. Definizione di “buoni costumi” “Buoni costumi” (secondo landmark, buona fama ) è un concetto che fa riferimento alla pratica di obbedienza ad una legge morale interiore e di rispetto delle leggi civili della nazione in cui si vive (vedi per quest’ultima, gli Antichi Doveri pag. 8 n. 2). La legge morale, secondo gli stessi landmarks, viene descritta come dettata dalla ragione e definita dalla scienza. Il concetto di “buoni costumi” trova il suo fondamento nell’uomo e nella società in cui vive. Il grado di aderenza a questi principi andrà però giudicato dai FFr della Loggia. Infatti gli stessi landmarks dicono che colui che si ribella alle leggi di un governo non potrà, per questo solo motivo, essere allontanato. Il riferimento a leggi superiori, in quanto universali, va giudicato dai FFr. Nella terza riunione sono stati prospettati e classificati, in uno schema di sette punti, ritratti tipici di ricerca da operare sul profano durante la Tegolatura. Essi risultano nell’allegato “C”. Nell’allegato “C1” sono riportati, invece, altri tratti tipici suggeriti in corsi precedenti. Dalla lettura meditata delle varie voci, si possono trarre tutti gli spunti necessari per prepararsi a condurre una Tegolatura, sufficientemente sicuri di ricavare la quasi totalità delle tessere per costruire, nel mosaico del successivo rapporto di Tegolatura, la figura essenziale del tegolato, da sottoporre al giudizio della Loggia. Nel corso della riunione sono stati esposti altri due interessanti commenti alla definizione di “buoni costumi” e alla definizione di “uomo libero” e di “relatività della libertà”. Sono di seguito riportati, in quanto completano e approfondiscono il quadro degli argomenti in esame. Commento alla definizione di “buoni costumi” “Buoni costumi”: che cosa potrà mai significare? Un pessimista lo definirebbe uno scatolone vuoto nel quale ciascuno può mettere ciò che vuole; un sociologo vi identificherebbe l’uomo che premette il pubblico al privato, sollecitando le relazioni interpersonali allo scopo di creare una sensibilità sociale; per un cattolico è di “buoni costumi” colui che crede ed è timoroso di Dio, frequenta le funzioni religiose e rispetta i comandamenti; per un materialista storico, chi crede nel socialismo e lotta per l’affermazione ed il predominio della classe lavoratrice. Ma allora chi è l’uomo di “buoni costumi”? Evidentemente l’individuazione del nostro punto di vista, non può tenere conto di quello da cui si guarda. Perciò il problema va riproposto nei seguenti termini: come individua il Tegolatore nel tegolando l’uomo di “buoni costumi”? Che cosa chiede la Massoneria al profano per ammetterlo nel suo seno? Da quest’ottica è più facile, probabilmente, dare una risposta. Il proposto deve essere buon genitore, buon cittadino, rispettoso delle leggi, della morale comune e della libertà altrui; avere uno stile morale di vita, se non irreprensibile, almeno superiore alla media quanto a serietà, saggezza, discrezione e prudenza. Insomma non l’uomo perfetto, ma un uomo che mediamente, nel giudizio dei più, in una certa società ed in un determinato periodo, sia considerato persona onesta ed affidabile, corretto nelle relazioni umane, rispettoso delle leggi e degli altri. Dovrebbe essere questo l’individuo di “buoni costumi” del quale dobbiamo andare in cerca. Commento alla definizione di “uomo libero” e alla “relatività della libertà” Nei limiti di un approccio sintetico e di un’angolazione sicuramente ristretta, può essere utile un esame del concetto di libertà partendo dalla classica scala dei bisogni di Maslow: estetici / di capire / di conoscere / di autorealizzazione / di stima / di appartenenza / di amore / di sicurezza / fisiologici A parte ogni considerazione che può sorgere al riguardo, non suscita certo scandalo l’affermazione che il grado di libertà è direttamente proporzionale al grado d’evoluzione dell’uomo. Possiamo ancora dire che la libertà dal bisogno, ovvero il grado di soddisfacimento, è dato dal rapporto “entità del bisogno: intensità della risposta”. È però probabilmente diverso l’approccio alla vita, a parità di grado di soddisfacimento, tra colui che intensifica l’entità del bisogno, diciamo da 10 a 100 a 1000 e colui che riesce a contenerla a 10. Avremo infine due situazioni possibili: 1000/1000, ovvero soddisfacimento di tipo materialistico con elevata possibilità di rischio, e 10/10 dove si riscontra una situazione più equilibrata, meno materialistica, con limitati pericoli in quanto è difficile perdere ciò che non si ha. Un punto molto importante, vero e proprio cardine dell’orientamento umano, avviene nel momento in cui si può passare dalla “libertà da” alla “libertà di”. Anche in questo caso si tratta di una differenza qualitativa che conduce a:
Fondamentalmente si tratta di un passaggio da una libertà passiva ad una libertà attiva, consapevole, autoalimentatasi. Riducendo l’importanza relativa dei bisogni più strettamente legati alla vita ordinaria, possiamo creare più spazio a bisogni di ordine superiore. Un uomo poco evoluto, non sentirà il richiamo di bisogni trascendenti; un iniziato accetterà la sua vita più nella sfera spirituale che in quella materiale. Dovendo valutare, nel corso della Tegolatura, un uomo medio (dal punto di vista dell’evoluzione spirituale), si dovranno tenere nella debita considerazione, i seguenti principali aspetti: • gli elementi ordinari della sua personalità, condizione sociale, familiare, intellettuale, professionale (necessari ma non sufficienti); • gli elementi di orientamento, di motivazione, di aspirazione, derivanti da bisogni di ordine superiore, quali il desiderio di conoscenza interiore, di lavorare per fini sociali, umanitari, ecc.. (essenziali). Nella quarta riunione sono stati prospettati, commentati e classificati gli argomenti relativi alla programmazione e allo svolgimento della Tegolatura. Essi sono stati riportati e chiosati nell’allegato “D”, per cui non si ritengono necessarie ulteriori precisazioni. Alle quattro riunioni propedeutiche ne è seguita una conclusiva a carattere pratico, svolta prospettando discorsivamente un esempio di Tegolatura, aperto ai commenti e alle richieste di precisazione degli astanti. È assai problematico poterla tradurre in un commento scritto, che sarà perciò limitato ad alcuni concetti principali. La Tegolatura è un lavoro muratorio con due specifiche funzioni, tra loro complementari: presentare la Massoneria al profano, presentare il profano alla Loggia. La seconda parte dipende dalla capacità dei tegolatori di prospettare (l’uno indipendentemente dall’altro, non bisogna cioè fare un unico rapporto sottoscritto da entrambi) ai fratelli della Loggia l’interpretazione e la valutazione – le più obiettive possibili – delle risposte o delle esposizioni fornite dal tegolato durante l’intervista, in modo da offrirne, senza alcun commento e giudizio conclusivo, una fotografia aderente alle sue caratteristiche citate nell’allegato “C”. È chiaro che lo schema in sette punti, è di per sé stesso la più valida traccia per la stesura di questo rapporto conclusivo. Più difficile può risultare la presentazione della Massoneria al profano, nei limiti corretti della riservatezza e che non vada a deterioramento della chiarezza e nemmeno assuma carattere promozionale. Sarà di sostegno la preparazione massonica del tegolatore, approfondita nei vari settori di interesse, preparazione, che non potendo essere universale dovrà essere valutata a priori dal M. V. nella composizione della coppia, ricercandone la opportuna complementarità. ConclusioneSe i fratelli avranno trovato spunti per un lavoro personale di meditazione e di preparazione, conduttori e frequentatori di questi corsi che, grazie al metodo “attivo”, hanno lavorato di comune accordo e impegno nel portare il loro mattone, ne saranno pienamente soddisfatti. Se un insegnamento di carattere generale si può trarre, esso fa riferimento all’operazione che mette in moto il processo di proselitismo. Ci si riferisce alla proposta di proselitismo da concretare nei dati da elencare nella relativa scheda di proselitismo. Oltre ai dati anagrafici completi e quelli relativi a residenza, numeri telefonici, professione, famiglia ecc., sarà estremamente utile successivamente, sia nella Loggia per la prima votazione, sia alle Commissioni di proselitismo di Loggia e d’Oriente, sia ai tegolatori, avere un quadro di descrizione del profano che delinei almeno tre dei sette punti che saranno presi in esame nella Tegolatura. Si fa riferimento a:
Allegato «A»Problematiche suggerite dai frequentatori del corso Diagnosi
Intervento come realizzare l’approccio; tecnica per introdurre l’argomento senza scoprirsi; tecnica per ottenere rapidamente la fiducia dell’intervistato; tecnica per informare (dare una sintesi storica dell’Istituzione); tecnica per informare (caratteristiche iniziatiche dell’Istituzione); tecnica per informare (scopi dell’Istituzione). Altri problemi determinazione del profilo del tegolatore; preparazione del tegolatore; coordinazione della coppia dei tegolatori; determinazione dell’importanza della famiglia e della società; come comunicare obblighi e vantaggi. Allegato «B»Elementi per la valutazione del tegolato Umanità, sensibilità sociale, (altruismo, umanità, fratellanza, spirito di fratellanza, capacità di donarsi, amore per il prossimo, disponibilità a comunicare con il prossimo, con la famiglia, con la società). Maturità, serietà e senso del dovere, (personalità, fermezza di idee, indipendenza di pensiero, serietà, onestà, sincerità, fiducia, entusiasmo, coscienza dei diritti e dei doveri, senso di responsabilità). Umiltà, (capacità di obbedire, umiltà di fronte agli impegni). Riservatezza, (nei giudizi, equilibrio, assenza di estremismo, assenza di preconcetti). Tendenze, (tendenza politica, posizione filosofica, posizione religiosa, posizione rispetto al lavoro e in particolare ad un lavoro comune; disponibilità a dare più che a chiedere). Autoperfezionamento, (desiderio e ricerca di migliorarsi, di conoscersi per migliorarsi). Spiritualità, (spiritualità, interessi non materiali). Tolleranza, (tolleranza, rispetto delle idee altrui). Livello mentale, (intelligenza, capacità critiche nell’analisi dei problemi). Aspetto esteriore, (gli occhi). Situazione familiare. Situazione sociale. Allegato «C»Tratti tipici di ricerca sul profano, classificati su uno schema integrato di sette punti ed ordinati per frequenza di intervento 1° – Aspetto e comportamento esteriore • Ha un aspetto esteriore soddisfacente? (occhi, capelli, barba, mani, unghie, lineamenti, portamento); • Ha modi garbati, spontanei, naturali oppure sgarbati o forzati, non dignitosi? • Che grado di educazione mostrano le sue maniere? (emissione verbale, modo di parlare, gesti, cortesia, interessi, voce gradevole); • Appare nervoso, ipersensibile, insicuro? • Appare aggressivo, troppo sicuro di sé? 2° – Famiglia • Composizione familiare verticale e orizzontale (rapporti, sentimenti, armonia, modo di vivere, attaccamento, senso di unità). • Livello sociale e professione di genitori, fratelli, coniuge, ecc. • Vicende familiari, trasferimenti. • Possibile posizione del coniuge (pro-contro?). • Integrazione nella vita della famiglia e dell’ambiente sociale. • Divorzio (non significativo). 3° – Studi • Tipo di studi, specializzazioni, livello di cultura raggiunto. • Aggiornamenti (continua a perfezionarsi per motivi professionali o culturali?). • Conoscenza lingue. • Interessi fuori del campo degli studi fatti, livello di informazione su problemi sociali, di costume, politici. 4° – Situazione professionale ed esperienze lavorative • Curriculum (come è arrivato al livello attuale). • Tipo e livello di professionalità (responsabilità, indipendenza economica, capacità organizzativa, tenacia nel perseguire scopi e finalità, forza, capacità di leadership, fantasia). • Mete, ambizioni, interessi di miglioramento. Stato di soddisfazione (frustrato?). 5° – Livello mentale • Che uso sa fare delle sue doti mentali? (elasticità mentale, agilità nel fare correlazioni, capacità di assimilare, ricevere nuove idee, apertura, buon senso). • Capacità di analisi, di critica, di sintesi, coordinamento di pensiero, precisione di termini nell’espressione. Vi sono incoerenze tra mete raggiunte e livello culturale? • Dimostra talenti particolari, doti specifiche? Mistificazioni? 6° – Interessi, motivazioni, tendenze e valori • Di che tipo e che ampiezza hanno gli interessi intellettuali del soggetto (lettura, musica, hobbies, abitudini, preferenze nell’impiego del tempo libero, quanto impegno, con quali modalità); è sportivo? • Principi o tendenze (filosofici, spirituali, religiosi, etici, materiali, politici); è coerente? • Vi sono incoerenze o motivi di insoddisfazione tra interessi e situazione lavorativa o familiare? • Ha convinzioni aperte che gli permettono di considerare, ed eventualmente, accogliere altre vedute, oppure è di idee dogmatiche e chiuse? È moderato o fanatico? 7° – Personalità • Umanità, sensibilità sociale (è partecipe dei problemi della comunità in cui vive? Vi svolge attività sociali al di fuori del proprio lavoro?). • Ha avuto un’adolescenza difficile? (genitori divorziati, difficoltà economiche, attività lavorativa prematura? Risulta che al presente conduca una vita solitaria, scarsamente equilibrata?). • Lealtà, sincerità ed onestà, responsabilità, maturità e serietà, fermezza di carattere, volontà (non trainato), consapevolezza dei propri limiti ma nello stesso tempo fiducia in sé, capacità di badare a sé stesso ed essere aggressivo nella giusta misura. • Abilità sociale, tratto, capacità di ottenere simpatia, capacità di convincere e di accettare. • Rispetto della forma e della ritualità. Allegato «C1»Tratti tipici positivi e negativi di un massone
Allegato «D»Programmazione e sviluppo della tegolatura Preparazione del contatto Organizzazione: definizione da parte del M. V. della coppia di tegolatori, sulla base dello studio preliminare delle informazioni fornite dal presentatore, integrate eventualmente dalla Commissione di proselitismo di Loggia e in funzione delle caratteristiche del profano (professione, interessi, cultura) e della complementarità della preparazione massonica dei due fratelli. Primo aggancio conseguente al tipo di proselitismo proposto (affettivo o per lettera) e ad un eventuale contatto già effettuato dal presentatore su autorizzazione del M. V. (di norma telefonico, impersonale o esplicito, a scelta degli incaricati; accertare la disponibilità all’incontro, rispettare le esigenze di riservatezza, evitare insistenze e forzature, ma invitare con convincimento e fair play). Scelta e definizione del luogo e dell’ora caso per caso: ambiente neutro, pubblico, ufficio del profano, casa privata del profano; stabilire eventuali modalità di riconoscimento. Sviluppo del contatto (da condurre essenzialmente sulla base degli elementi prospettati nell’allegato “C”) Convenevoli, trovare affinità e conoscenze comuni (solo se presentatesi in modo esplicito), non creare situazioni o impressioni di “esame”, ispirare simpatia e fiducia, parlare con semplicità per stimolare ed ottenere che il profano si apra, si scopra, dia informazioni, parli di sé, dei propri problemi. Con procedimento graduale, fare domande e farsi porre domande, provocarle e rispondere nei limiti della riservatezza, in caso di stasi riaprire il dialogo con temi generali o personali, rilassanti. Evitare di dare una falsa immagine della Massoneria, nella trattazione del suo sviluppo storico e della situazione obbedenziale attuale, della sua posizione nei confronti della Chiesa, della segretezza. Capire il tipo, le sue caratteristiche fondamentali, approfondirne gli atteggiamenti (cosa pensa di trovare se risponde di si), accertare la disponibilità di tempo per un’assiduità di presenza. Conclusione del contatto Salvo casi eccezionali che si concludano con immediata soluzione positiva e compilazione della domanda, concordare un secondo o altri contatti per consentire maturazione di decisione (aderire ad eventuali richieste di letture, oculatamente scelte in relazione ai temi in essi trattati), approfondimento, meditazione. In caso negativo, lasciare comunque buona impressione, chiarezza senza compromessi; lasciare stimoli per il futuro, se gli impedimenti prospettati hanno carattere di temporaneità. In caso positivo, far compilare i due modelli della domanda, esprimersi con misura, senza promettere, precisando che il giudizio definitivo compete all’Istituzione. Ricordarsi di chiedere copie di fotografie formato tessera, così da disporne per gli eventuali, successivi aumenti di paga. Sempre e in ogni caso: cordialità e calore umano. |