Sono passati secoli da quando il Papato cattolico reagì con estrema durezza alla “grande eresia” e mobilitò contro i Catari la predicazione dei Domenicani, l’Inquisizione, gli interessi politici dei Baroni di Francia e la cupidigia di saccheggio di interi eserciti, impegnandoli in una vera e propria crociata. Escussi storici, teologi e qualche veterano giornalista cattolico, possono oggi laconicamente affermare, che la dottrina eretica del Catarismo era contenuta in un trattato che veniva comunicato soltanto agli iniziati e che si intitolava “La Cena Segreta”, di cui sono rimasti tre esemplari.
La Cena SegretaSono passati secoli da quando il Papato cattolico reagì con estrema durezza alla “grande eresia” e mobilitò contro i Catari la predicazione dei Domenicani, l’Inquisizione, gli interessi politici dei Baroni di Francia e la cupidigia di saccheggio di interi eserciti, impegnandoli in una vera e propria crociata. Escussi storici, teologi e qualche veterano giornalista cattolico, possono oggi laconicamente affermare, che la dottrina eretica del Catarismo era contenuta in un trattato che veniva comunicato soltanto agli iniziati e che si intitolava “La Cena Segreta”, di cui sono rimasti tre esemplari. Non parlerò del Priorato di Sion o dei Templari; ma di quel periodo cercherò invece di enucleare il fermento teologico denominato Catarismo, tramandatoci come movimento eretico (eresia, in greco hairesis da haireisthai : “fare la propria scelta”) che è stato il crogiuolo di tutti quegli accadimenti e terminato poi con una crociata contro le popolazioni d’Europa (l’attuale Francia meridionale) a noi molto vicine. L’obiettivo è focalizzare il fulcro teologico, matrice di molte controversie, offuscato nella nebbia di chissà quale segreto proibito scampato ai roghi ed ai massacri. Dopo una breve introduzione sull’“interpretazione abilitata” del credo Cataro, ci troveremo nel nocciolo, non di un trattato in briciole di teologia, ma di un aspetto della teologia che gli antichi sacerdoti Catari hanno trattato. Affermare che questi erano Giovanniti, ovvero devoti di S. Giovanni Evangelista (e non del Battista come alcuni artatamente sostengono), è un riassunto schematico che nulla rende alla loro fede e che per giunta limita il loro operato alle sole coordinate storiografiche dove spazia la retorica dei sentimenti e dell’intelletto e, ironia della sorte, la stragrande predicazione attuale sembra abbia relegato i Vangeli. I luoghi: la Francia meridionale (Il “Mezzogiorno”), la nazione di Occitania, che comprendeva: il Lemuzin, il Delfinat, la Guyenne, il Gascunyo (la Guascogne), il Lengodoc (la Languedoc) e il Pruvenso (la Provenza) che da Marsiglia arrivava a Porto Maurizio (oggi Imperia) e risaliva la valle del Moro, stracollava il Colle di S. Bartolomeo, allacciandosi con Pieve di Teco al Nava, da dove raggiungeva il Cuneese. Castrum de Sepulchro ( Burgum Sancti Sepulchri in alcuni documenti ecclesiastici – Spoulgas o Spoulga in lingua d’Oc); piccolo borgo antico all’estremo lembo sud orientale di quella nazione già Provenza, oggi Liguria di Ponente. Principato cum libero et mixto imperio et gladiis potestate istituito dal Sacro Romano Impero. Principato sovrano “tam in spiritualibus quam in temporalibus et Nullius Diocesis” sancito con Bolla Papale mai abrogata. Il Tempo: XII / XIII secolo d.C. (anche se la storia inizia precedentemente, nell’economia del lavoro, questi i secoli che qui interessano maggiormente) La Religione: cristiana cattolica professata dai sacerdoti Catari (altrimenti conosciuti come Albigesi dopo la crociata indetta contro di loro). Il viaggio nello spirito di quei tempi e luoghi che è rendere omaggio, per quanto possibile, a quegli uomini di fede indomita, che non solamente hanno operato in una fase della realtà medievale che giungeva alla pienezza; ma vi hanno incuneato profondamente un frammento splendente dell’antichità greca. Uomini, tempi, luoghi e religiosità che hanno reso grandi servigi alla famiglia dei popoli europei ed il cui contributo è illimitato e soltanto la negligenza, sciatteria o furbizia degli uomini che li hanno seguiti ne ha velato ed offuscato la enorme spinta propulsiva. |