Religiosità massonica. Aspetto di una realtà palese

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Osservando con animo schietto la struttura rituale massonica, colpiscono certi aspetti di religiosità della sua conformazione, la cui evidenza è negata da alcuni massoni, dimentichi che la prassi devozionale è una realtà, presente dalla nascita della Libera Muratoria operativa.
È opinione comune che la devozione della Libera Muratoria abbia ingenerato un’anomalia iniziatica ch’è ancora presente nella Massoneria.

Religiosità massonica. Aspetto di una realtà palese

di Athos A. Altomonte

Osservando con animo schietto la struttura rituale massonica, colpiscono certi aspetti di religiosità della sua conformazione, la cui evidenza è negata da alcuni massoni, dimentichi che la prassi devozionale è una realtà, presente dalla nascita della Libera Muratoria operativa.

È opinione comune che la devozione della Libera Muratoria abbia ingenerato un’anomalia iniziatica ch’è ancora presente nella Massoneria.

Infatti, non è chiaro come un’Istituzione che si ritiene “figliata” dall’antico Ordinamento misterico (v. Misteri mediterranei), abbia potuto mescolare la spiritualità astratta con un palese romanticismo religioso. E confondere le rappresentazioni di un culto esteriore, con i principi interiori dell’illuminazione spirituale.

Sulla differenza tra la manifestazione di una devozione esteriore e la realizzazione interiore del principio spirituale, ogni ricercatore giunge ad una propria conclusione. Che non serve discutere, perché frutto di libero convincimento, che ad ogni modo va rispettato. Anche se, della loro differenza, si possono mettere in risalto gli aspetti fondamentali.

La scelta dei Liberi Muratori di porre la Bibbia (ebraica) sull’Ara sacra delle Logge, e di aprirne gli “architettonici lavori” con le parole dei Vangeli (cristiani), è un segno il cui peso specifico non può essere disatteso. Anzi, il ricercatore dovrebbe coglierne gli aspetti sottili, per comprendere l’aspirazione confessionale che traspare anche dai testi più ortodossi della Libera Muratoria.

Poema Regius

Altri punti adottati in questa assemblea dai grandi signori e dai maestri:

Primo punto

Chi vuole abbracciare quest’arte, ovunque sia, nei campi o nei boschi, deve amare Dio la santa Chiesa e il maestro presso cui vive; e amerà anche i suoi compagni, perché così lo prescrive l’arte…

Manoscritto Cooke

Altri consigli. Questi consigli vengono dai diversi signori e maestri di differenti province e assemblee di Massoneria:

Primo punto

Bisogna sapere che chi desidera abbracciare lo stato dell’Arte in questione deve per prima cosa amare Dio, la santa Chiesa e tutti i santi, il suo maestro, i suoi compagni e tutti i suoi fratelli…

Questo sentimento trascende la Massoneria azzurra e giunge nelle Alte Camere rituali dello scozzesismo, e non solo. Ne è un esempio il cattolicissimo Capitolo della Rosa+Croce. Poi, il termine «Dio» e la parola «Amen» ricorrono in molte occasioni, anche solenni, come le formule di giuramento di alti gradi. Recitate in chiaro, senza ricorrere alla formula più astratta di «Grande Architetto dell’Universo», usata nei gradi inferiori.

Un fenomeno da studiare, si diceva, perché, il sincretismo tra religione cattolica, simbolismo ebraico (le Colonne dell’Albero sephirotico, l’Esagramma, l’accensione rituale della Menorah), ed una ritualità di estrazione misterica, pone la Massoneria in un bacino limitato, iniziaticamente incerto, di cui non si può ignorare un aspetto.

Che i confini ideologici posti in atto per preservare ogni identità culturale particolare (nel nostro caso la giudaico-cristiana), impediscono all’iniziato minore d’identificarsi con un principio maggiore, come il principio di universalità, esaltato dal “Pensiero iniziatico”.

Dalla necessità di abbandonare modelli “troppo umani”, per integrasi con un modello d’ordine superiore, nasce il dettame alchemico di: “solve et coagula”. Che può essere tradotto con l’esigenza di dis-integrarsi (solve) dai modelli profani di ogni ordine e specie, per re-integrarsi (coagula) con modelli universali, unificanti e non-conflittuali.

Il principio di universalità iniziatica è l’anima della Com-Unione fraterna, che fornisce un modello di vita non-competitiva: che dà senso compiuto al termine religio, che significa riunire e non dividere come avviene coi culti esteriori.

Prima di procedere oltre, però, è bene ribadire la differenza tra mistero iniziatico e segreto di mestiere. Una distinzione per chi voglia percepire come la Massoneria abbia subito due grandi ordini d’influenza. Il primo, exoterico, è quello connaturato alla manualità della tradizione operaia. Il secondo, iniziatico, è quello legato ai canoni spirituali di menti illuminate che, con discrezione, hanno seguito l’evoluzione del Corpus massonicum.

La tradizione primitiva della Libera Muratoria si basava su segreti professionali provenienti “dall’arte del costruire”. A questi, di seguito, furono aggiunti alcuni dettami iniziatici velati in chiave simbolica.

Questi sono i misteri che, impenetrabili ad uno sguardo diretto, per essere posti in chiaro, necessitano di un’interpretazione, capace di riconoscerne la chiave di volta, il suo apice intellettuale.

Delle “antiche consuetudini operative”, rimane il sentimento religioso che permeava l’animo degli operai, che lavoravano all’ombra delle Istituzioni ecclesiastiche. Che vanno distinti dai Costruttori di Cattedrali, epigoni dei più antichi costruttori di Templi, i cui “misteri” stiamo trattando nel lavoro: “le Geometrie invisibili delle Cattedrali”.

In definitiva, bisogna distinguere tra “segreti di mestiere” e “misteri iniziatici”.

I primi sottintendono la pratica manuale che si rivolge alla sostanza, mentre, i secondi sottintendono l’ampiezza intellettuale che, attraverso il pensiero concreto della ragione fisica, esprime la luminosità di una coscienza iniziatica.

Così, si differenzia la capacità concettuale, metafisica e spirituale degli Iniziati, ideatori di Templi e Cattedrali, dalla cultura pratica, scaramantica e superstiziosa delle classi dei manovali e dei salariati.

In questa differenza si realizzano i primi due gradini di una Piramide iniziatica composta da tre livelli, che per semplicità potremmo indicare così:

1° livello,

gli introdotti ai segreti d’arte (artigiani e manovali), ma non-introdotti ai misteri iniziatici;

2° livello,

gli iniziati minori (architetti e costruttori) introdotti alla concezione fisica della progettualità misterica;

3° livello,

gli Iniziati maggiori (ideatori di progetti iniziatici “a beneficio dell’umanità”), iniziatori che trasmettono agli adepti minori i dettami spirituali della tradizioni misteriche.

Nelle tradizioni iniziatiche d’oriente e d’occidente viene affermata la presenza di un altro livello, correlato al colore bianco come bianca è la luce spirituale.

Questa affermazione, però, non è materialmente suffragata, perché nessun ricercatore può esservi giunto senza appartenervi e dovere, così, mantenere il giuramento di silenzio richiesto anche nei livelli precedenti.

In conclusione, la classificazione iniziatica non tiene conto delle iniziazioni exoteriche intese come “introduzione ai misteri di mestiere” delle gilde artigiane. E di questo dovrebbe rammentarsi chiunque voglia inoltrarsi nello studio della storia dell’ Ordinamento Mistico e Misteriosofico. Così, da non confonderne i crismi iniziatici con quelli exoterici di ordini devozionali.

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