Il Viaggio attraverso la Grande Opera /3.1

MassoneriaL’Ars Muratoria descrive dettagliatamente “la geometria” d’un metodo e dei suoi strumenti. Strumenti che nell’Ars Regia velano nell’allegoria, le virtù della Psiche dell’Iniziato

Quando nell’evoluzione del Regno Umano l’elemento aria del pensiero venne a contatto con l’elemento fuoco dello spirito, comparve nei livelli sottostanti della mente un elemento acqueo e volubile, che tuttora accompagna la Personalità sino alla sua completa individualizzazione.

Il Viaggio attraverso la Grande Opera /3.1

di Athos A. Altomonte

L’Ars Muratoria descrive dettagliatamente “la geometria” d’un metodo e dei suoi strumenti.
Strumenti che nell’Ars Regia velano nell’allegoria, le virtù della Psiche dell’Iniziato

Il “Quaternario degli Elementi” mostra nell’uomo le qualità dei primi 4 Regni di Natura, domini dell’Iniziato.

a) L’Elemento “Terra”, 1° Regno, il Minerale, è assimilato allo scheletro dell’uomo;

b) l’ElementoAcqua”, 2° Regno, il Vegetale, è assimilato ai suoi liquidi e ai suoi umori;

c)  l’Elemento “Aria”, è assimilato al pensiero del 3° Regno, l’Animale, e quindi al 4° Regno, quello Umano, nella sua controparte inferiore;

d) l’Elemento “Fuoco”, è assimilato al costituendo 5° Regno dell’Uomo, spiritualmente emancipato dalle pulsioni e dalle logiche dei Regni precedenti.

Quando nell’evoluzione del Regno Umano l’elemento aria del pensiero venne a contatto con l’elemento fuoco dello spirito, comparve nei livelli sottostanti della mente un elemento acqueo e volubile, che tuttora accompagna la Personalità sino alla sua completa individualizzazione.* Quell’elemento del Regno Umano, instabile e mutevole nei suoi colori (suoni) ed infinito nelle sue rifrazioni (emozioni), viene comunemente indicato col termine di Mondo Astrale e grande serbatoio dell’inconscio collettivo ed emotivo dell’Umanità. Mosso dal desiderio mutevole, e dalle passioni poco ragionevoli dell’istinto dell’animale-uomo, l’astrale corrisponde alle Acque (del mare) di Chaos.

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* Regola alchemica dei 4 Elementi – Pur riferendomi a stati di coscienza ed ad elementi psichici, ho voluto ancora rispettare, integralmente, i termini simbolici usati nella tradizione ermetica. Questo, per poterci ricollegare al manierismo tradizionale dell’esoterismo d’Occidente. Avanzando in questo lavoro ed avendo soddisfatto la necessaria rivisitazione “storica” del linguaggio simbolico di colorazione ermetica, saranno poste sempre più in evidenza le caratteristiche tecniche degli argomenti, riproposti ad una voluta superiore, di conseguenza il linguaggio, soprattutto nelle note, assumerà una colorazione, per quanto possibile, sempre più scientifica.

Rammentando però l’Antico Postulato per il quale, l’Iniziato, racchiude in sé tre virtù essenziali: l’essere al di sopra d’ogni educazione (particolare), d’ogni religione (particolare), d’ogni scienza (particolare), sapendole comprendere tutte.
Questa, per la Tradizione degli Iniziati, è la Chiave dell’Universalismo.

Tornando al presente, questa esposizione rispetta i termini della regola alchemica dei 4 Elementi per la quale:

Costituzione del 1° Elemento; Caldo + Secco = Fuoco
Costituzione del 2° Elemento; Caldo + Umido = Aria
Costituzione del 3° Elemento; Freddo + Umido = Acqua
Costituzione del 4° Elemento; Freddo + Secco = Terra
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Il Quadrato degli Elementi è un simbolo esoterico della Forma materiale che spesso viene posto in relazione con la “pietra”, simbolo dell’Uomo nell’Opera massonica che, attraverso il lavoro personale, diviene un Cubo, da levigare sino al raggiungimento della perfetta uniformità iniziatica.

La perfezione del Cubo vela la relazione per similitudine tra, microcosmo-uomo-manifesto e macrocosmo-uomo-immanifesto, descritta dalla ormai celebre frase “come in alto così in basso”, tratta dalla Tavola Smeraldina e coniata da quel complesso di menti chiamate con il nome di un solo uomo: Ermete Trismegisto. Ma questa verità ri-velata (velata due volte) appare tra gli uomini da un’epoca ben più remota, infatti non appare solo nella recente cosmogonia egizia ed ellenica, ma anche nelle tradizioni arcaiche, cinese e vedica, che nascono, come viene affermato, da conoscenze ancora più remote.

Il concetto di “ generazione e formazione “dell’universo, affermano queste “recenti” tradizioni arcaiche, ha sempre origine dal numero 12. Platone sosteneva che il dodecaedro è la figura geometrica usata dal Demiurgo nel costruire l’universo.

Anche il Cubo Massonico del microcosmo-uomo, al pari del suo archetipo, è una forma di 12 facce: 6 sono le facce esterne della forma da sommare alle 6 invisibili al suo interno.

«Il numero 6 è il numero della forma o manifestazione, che è l’agente o mezzo tramite il quale si giunge alla comprensione del volere o proposito della Divinità e ad identificarsi con esso e tramite il quale si sviluppa la coscienza in modo da poter divenire la base del processo superiore, che viene istituito alla terza iniziazione.»

Questo diviene poi 666, considerato il numero della Bestia o del materialismo, il numero del predominio dei tre mondi (spirito, anima e corpo fisico, ognuno espresso da un esagramma) prima del processo di riorientamento e dell’espressione dell’idealismo e del proposito sviluppati.*

Il numero 666 è il simbolo della discesa nella materia dell’Adamo Kadmon (l’Adamo Celeste), nell’oblio di sé stesso. È il simbolo dello spirito-umano nell’uomo-animale, ancora immerso incoscientemente nella Materia e per questo, al contempo vittima e carnefice dei propri errori.

«In un antico libro sui numeri, l’iniziato viene definito come “colui che ha sperimentato ed espresso il 666, e lo ha trovato vuoto, senza valore; che ha lasciato cadere il 6 ed è divenuto il 66, ritrovandosi così sulla  VIA; più tardi lascia di nuovo cadere un 6 e diviene il perfetto 6-forma, lo strumento e l’espressione dello spirito”».

Unendo ad ogni 6 il proprio “volto” metafisico ed occulto, otterremo il Numero12.

Ogni Cosmogonia che ricorre al Numero Dodici per unire microcosmo a macrocosmo, vela la presenza di un 13° polo, metafisico, necessario all’aggregazione del nucleo d’ogni forma anche di solide strutture come gli Universi.

I 12 segni della Zodiaco più il loro generatore, i 12 apostoli attorno al Cristo, loro generatore, la Ruota della Generazione con i suoi 12 raggi (le Ere) più il suo mozzo centrale; sono tutti simboli d’unione tra due concetti complementari, quello tra minore, generato, e maggiore, generante, tra microcosmo, mundano, e macrocosmo, sovramundano.

Il Dodici è la forma che regge la manifestazione d’ogni struttura d’ordine universale ed il 13 è la loro sintesi ed il punto da cui essi dipartono per esprimersi.

In analogia con quanto detto, si potrebbe fare un esempio di punto di sintesi, con una forma letterale concreta.

I dodici mesi dell’anno, pur essendo 12 entità separate di una realtà temporale tangibile, trovano la loro rappresentazione sintetica, in un elemento letterale astratto ma inclusivo chiamato “anno solare”. Questo termine, circoscrive in un solo elemento, astratto ma complessivo e sintetico, la somma di quelle 12 entità, reali, tangibili ma separate, riunendo la loro presenza in un unico tredicesimo elemento.

È una consuetudine diffusa quella di usare un termine astratto, per sintetizzare in un solo concetto, una realtà indimostrabile sincronicamente.

Il punto sintetico d’ogni forma (anche pensiero) è un elemento di straordinaria importanza, perché rappresenta il confine e la soglia d’ingresso tra i due Mondi. Il Microcosmo ed il Macrocosmo. Tra il mondo visibile e fenomenico e quello metafisico e spirituale.

Il Punto di sintesi possiede in sé stesso, per propria natura, ambedue le realtà ed ambedue le verità, e proprio per questa struttura duale esso è il Punto di passaggio, concepibile e raggiungibile, da ogni uomo nelle condizioni (duali) di Forma e Spirito. Affermare il raggiungimento, con il Sentiero della dualità, di quel Punto di Soglia ed il suo attraversamento, realizzando in ciò, la sintesi di tutto il proprio sentirsi “Essere” (Io sono), è descrivere con semplicità ed efficacia l’Iniziazione Maggiore.

La propria Sintesi (spirituale) o il proprio Punto di sintesi (unendo nella medesima area, i poli 3° [Intelligenza] e 2° [Amore] della Triade e questi al 1° polo [Volontà]) sono una realtà naturale e raggiungibile da ogni uomo, che voglia investire la propria volontà ed intelligenza in quella “disciplina” interiore chiamata la Via iniziatica.

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* Il numero dell’Opera – Il numero dà la chiave della forma e del proposito della vita velata dalla forma. Nel calcolare il valore di questo simbolo va considerato che ogni Esagramma, 3 x 6 = 18 (8+1=9), vela al suo interno un punto di sintesi che porta a 7 i punti matematici o energetici di questa forma, 3 x 7 = 21 (2+1=3). Allora avremo un primo numero essoterico il 9 ed un secondo, esoterico, il 3. Ma il concetto di tre simboli, che esprimono nei tre livelli di manifestazione il valore tre, porta a riconoscere nella filosofia dell’Opera il valore di nove. Si può affermare allora che il Numero che contiene tutta l’Opera è il 9, che la sintesi della sua forma occulta è il 3, mentre il valore nell’Opera della sua forma essoterica è il 9 (3 x 9 = 27. 2+7 =9). Volendo sintetizzare ulteriormente, vedremmo allora: 9+3+9= ancora 21, quindi ancora 3.
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All’iniziato-massone viene insegnato nel primo Tempio, quello di Salomone*, che la pietra cubica è la raffigurazione introiettata e simbolica della sostanza inferiore dell’Iniziato, e come questa debba poi essere intagliata, a Regola d’Arte, cioè in quelle “giuste” proporzioni, che la rendano adatta ad essere unita armonicamente a tutte le proprie sorelle (le Personalità degli uomini, veicoli umidi e passivi, sino a che non vengono illuminati, dalla solarità delle Triadi, che le rendono asciutti).

Questa unione iniziatica universale, di tutte le Personalità rigenerate, avviene nell’Iniziazione e va a rafforzare la forma ideale del secondo Tempio, comune a tutta l’Umanità, ch’è chiamato il Tempio di Ezechiele.

Per quest’opera, ogni massone non solo deve trovare gli “strumenti dell’Arte” ma deve istruirsi al loro abile uso. Ma gli strumenti della Massoneria speculativa sono in realtà, capacità della Psiche.

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* I Tre Templi – I tre Templi, quello di Salomone, quello d’Ezechiele e quello di Melchisedec, in termini esoterici, sono invero la rappresentazione simbolica dei tre diversi stati di coscienza che distinguono la progressione interiore dell’iniziato. Il primo Tempio, quello di Salomone, indica la sfera della Personalità ancora inconscia e separata. La sua Gerarchia ha, posto al suo vertice, i due elementi migliori del mentale inferiore, la ragione e la logica.

Il secondo Tempio, detto d’Ezechiele (per la visione ch’egli ebbe della Gerarchia spirituale discendente e risalente), indica sempre la sfera della Personalità ma, illuminata dalla Triade attraverso l’intuizione o l’ispirazione. A questo livello (frequenza psichica) l’Adepto opera con il mentale superiore o astratto, dinamico e ricettivo; prende coscienza della pluralità dell’Opera e dei multiformi e necessari, elementi che la compongono. Comincia a poter armonizzare i diversi (situazioni e uomini) e renderli complementari tra loro. Ecco che si dice di lui, ch’egli abbia una Personalità magnetica.

Nel terzo Tempio, quello di Melchisedec, è velato il significato più profondo di “trasformazione”. Nel raggiungere la sua massima espansione, la coscienza dell’uomo che ha già oltrepassati i confini della sfera personale, tende a contenere l’espansione concettuale che lo porta a concepire, in sé, le ragioni del Logos Planetario di cui egli è la vita. Questa espansione che avviene sommando l’elemento dinamico (la frequenza individuale) e quello ricettivo (alla frequenza del Logos), fa conquistare all’Iniziato un punto d’osservazione privilegiato verso il proprio esterno e all’intero sistema solare. Egli allora riconoscerà e comprenderà (come in alto così in basso) che quel Sistema osservato è nell’Economia macrocosmica (dell’Uomo Celeste o Divino, l’Adamo Kadmon della tradizione ebraica), quello che in quella microcosmica dell’uomo è il suo Centro Cardiaco.
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Il primo strumento simbolico che, il Libero Muratore, apprende a riconoscere nella propria Officina è la Squadra.

Questa consente “all’Operaio” di tagliare la propria pietra, nelle dimensioni che sono dettate dalle Regole Auree dell’Ars Muratoria, dell’Ars Regia e dell’Ars Pontificia. La Squadra rappresenta la ragione, in quel tratto dell’Opera individuale di conoscenza ristabilita, che consente con lo sviluppo dell’intelligenza, la comparsa della logica.

Il Filo a Piombo, permette all’Operaio di definire la giusta “prospettiva verticale” nell’Opera di costruzione, tra il Cubo della Forma ed il vertice della propria Piramide gerarchica.

Quella verticale permette di progettare, i lati di quel Triangolo ideale (visione bidimensionale della mente inf.) e della Piramide (visione tridimensionale della mente sup.), che poggiano la loro base sul lato superiore del Quadrato degli Elementi o del Cubo della Forma fisica. Quel Triangolo converge sino a congiungersi nella propria sintesi, a quel vertice dove ha sede la parte inferiore della Triade. Si ottiene con questa espressione simbolica, la congiunzione tra il massimo del minimo (il microcosmo) ed il minimo del massimo (il macrocosmo).

I lati di quel Triangolo, che rivestono il Corpo inferiore della Psiche, partendo da quel livello chiamato Mente astratta, vengono raffigurati, sempre simbolicamente, dalle due aste di un Compasso. Questo, rappresenta la virtù della Logica, tanto più forte ed ampia, quanti più gradi abbraccia lo strumento, sapendone divaricare le punte ed espanderne così la sfera di pensiero (il cerchio). L’atto del divaricare il Compasso significa allora operare per l’espansione di coscienza dell’iniziato.

Il concetto tridimensionale di Piramide poggiata sul Cubo della Forma o quello bidimensionale, del Triangolo poggiato sul Quadrato degli Elementi, creano nella geometria sacra altrettante rappresentazioni simboliche i cui significati esoterici sono contenuti anche nel Grembiulino massonico.* L’importanza di quei significati nell’ortodossia massonica, è dimostrata dal fatto ch’esso è l’unico paramento, obbligatorio, per accedere ritualmente alle Cerimonie del Tempio.

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* Il Grembiulino –  In grado di Apprendista Introdotto, la bavetta (il Triangolo della Triade) è sollevata e discosta dal grembiule (di forma quadrata che raffigura il Quaternario inf.).
In grado di Compagno d’Arte, la bavetta è abbassata e fa parte della geometria del Quadrato inferiore. Questo significa la comparsa, nella coscienza ordinaria, della ragione e della logica (una prima interazione intelligente tra Psiche e gli elementi della mente inferiore).
In grado di Maestro Libero Muratore, l’iniziato porta, sempre simbolicamente, la bavetta (il Triangolo della Triade) nella geometria del Quaternario inf. e questa con la sua azione, infuoca la sua forma (il colore rosso).
Con ciò si è voluto rappresentare il ricordo dell’illuminazione della forma (mentis) dell’Iniziato attraverso l’Intuito e la Ragion Pura che s’emana nella Personalità, per l’influenza che ha su di essa il terzo polo della Triade. L’Aspetto trinitario dell’Attività Intelligente.

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Altro strumento di notevole interesse simbolico ed esoterico è la Livella. Possiamo affermare, giunti in prossimità della “maestranza d’Arte”, ch’essa divenga per il Libero Muratore, il suo maggiore strumento e quindi, l’abilità nel suo uso assolutamente indispensabile.

Questo strumento condivide con la Bilancia, la virtù dell’equilibrio. Ma questa volta emotivo e rivolto all’esecuzione dell’Opera personale.

Equilibrio, tra il piano orizzontale della ragione e della logica, ed il piano verticale dell’intuizione e dell’intelletto, che produce l’amalgama tra sapere e conoscenza.*

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* Sapere e conoscere – Gli Iniziati sottolineano con enfasi, la distinzione che corre l’obbligo fare tra sapere, che appartiene alla sfera della memoria e quindi è un elemento immobile e conoscere che, al contrario è duttile, riconosce se stesso ed è in grado di proiettarsi tra il momento d’apprendimento e la ricerca intuitiva nel momento futuro. Una frase definisce tutto questo e forse con maggior efficacia: «Conoscenza non è erudizione, Conoscenza è identità». In questa differenziazione, sta la chiave d’accesso alla comprensione di due concetti occulti: quello di gnosi e quello di conoscenza per contatto (della Triade); ricettivo e passivo il primo, dinamico ed attivo il secondo. Su questi due meccanismi, come vedremo in seguito, nascono quelle che vengono definite le due Anime dell’ordinamento iniziatico; devozionale e passiva la prima, misteriosofica ed attiva la seconda.
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Nell’Iniziazione superiore, detta «dell’Arte Reale» (in Massoneria la figura di re Salomone ne è il simbolo ideale, mentre in un altro psicodramma lo è la figura di re Artù), la Livella esprime l’Armonia nell’esecuzione dell’Opera e la Luce di Giustizia.

Questa, “virtù e potere”, sorge per la conoscenza degli Equilibri che reggono tutte le Leggi (energetiche) contenute nel Gran Libro di Natura.*

Equilibrio e quindi Giustizia (giustezza), nel senso più ampio del termine.

Equilibrio e Giustezza, compongono la perfetta espressione sinergica che muove il microcosmo, consentendone la ri-creazione in forme sempre più evolute.**

Di questo Piano evolutivo, l’Adepto ha ormai coscienza. Ma di quell’energia dinamica e costruttiva, egli deve giungere a concepirne la sintesi macrocosmica.

Quest’obiettivo parrebbe irraggiungibile, se non fosse che la medesima sintesi macrocosmica, che domina tutti i livelli esterni, lui la racchiude nella sua intima essenza.

«Entra in te e capirai gli universi» dicevano ai Discepoli gli Antichi Maestri.

Allora, solo uno sciocco continuerebbe a viaggiare all’esterno, per raggiungere e penetrare quella sfera di conoscenza chiamata dagli ermetici, il Santo Graal.

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* Verità relativa e Verità assoluta – «L’Insegnamento della Legge da parte dei Risvegliati si svolge in base a due verità: la verità relativa del mondo e la verità assoluta. Coloro che non scorgono la differenza tra queste due verità, non discernono la realtà profonda insita nella Dottrina dei Risvegliati. La realtà assoluta non può essere insegnata senza prima appoggiarsi sull’ordine pratico delle cose, mentre senza intendere la realtà assoluta il completo risveglio non può essere raggiunto.» – Mdhyamika Karika XXIV 8,9,10.

** Ricreazione – Nel Rituale massonico è detto, in senso occulto, che s’inviano gli Operai (le Personalità), pagati e soddisfatti (dal giudizio sull’Opera loro che, per la Legge di Causa Effetto, crea le premesse alla costituzione di quello che per ora definiamo profanamente il “destino”. Destino futuro, che ci si è creati in base alle proprie scelte passate) alla ri-creazione per poi richiamarli di nuovo al lavoro (di una nuova vita).
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