Storia dell’ipnosi
1. Introduzione. — 2. Dal «magnetismo» al «magnetismo animale»: la teoria fluidica. — 3. Mesmer e la fluidità animale. — 4. Il periodo viennese e il magnetismo. — 5. Il periodo parigino.
Il termine ipnosi si riferisce sia al processo di ipnotizzazione che alla condizione psicologica così raggiunta. Franco Granone, nel suo trattato, ha manifestato la necessità di usare il termine ipnotismo quando si fa riferimento al fenomeno ipnotico considerandolo in stretto rapporto con l’operatore, e il termine ipnosi quando ci si riferisce alla semplice sintomatologia ipnotica avulsa in certo qual modo dall’operatore. La distinzione potrebbe essere utile ma di fatto nella letteratura, soprattutto nord-americana, e nel linguaggio degli ipnotisti si usa il termine ipnosi in entrambi i sensi.
«Come la storia di tutte le idee umane, la storia della scienza è una storia di sogni irresponsabili, di ostinazione e di errore. Ma la scienza è una delle pochissime attività umane, e forse la sola, in cui gli errori vengono criticati sistematicamente e, con l’andare del tempo, vengono corretti abbastanza spesso. Ecco perché possiamo dire che nella scienza spesso impariamo dai nostri errori, ed ecco perché possiamo parlare chiaramente e sensatamente del compiere progressi in scienza». – Karl Popper PrologoIl termine ipnosi si riferisce sia al processo di ipnotizzazione che alla condizione psicologica così raggiunta. Franco Granone, nel suo trattato, ha manifestato la necessità di usare il termine ipnotismo quando si fa riferimento al fenomeno ipnotico considerandolo in stretto rapporto con l’operatore, e il termine ipnosi quando ci si riferisce alla semplice sintomatologia ipnotica avulsa in certo qual modo dall’operatore. La distinzione potrebbe essere utile ma di fatto nella letteratura, soprattutto nord-americana, e nel linguaggio degli ipnotisti si usa il termine ipnosi in entrambi i sensi. Preferisco poi il termine ipnotista a ipnotizzatore e a ipnologo, in quanto il primo è spesso riferito alle manifestazioni da palcoscenico, e il secondo, a mio modo di vedere, non distingue colui che pratica l’ipnosi da chi studi il sonno fisiologico. Non avrei per altro alcuna difficoltà a cambiare terminologia una volta che questa si imponesse nel linguaggio corrente. Capitolo I / Storia dell’ipnosiIn collaborazione con Francesca Ortu Sommario : 1. Introduzione. — 2. Dal «magnetismo» al «magnetismo animale»: la teoria fluidica. — 3. Mesmer e la fluidità animale. — 4. Il periodo viennese e il magnetismo. — 5. Il periodo parigino. — 6. L’inchiesta. — 7. Il marchese di Puységur e il sonnambulismo artificiale. — 8. L’abate Faria e il sonno lucido. — 9. Il rapporto Husson e la nuova scomunica accademica. — 10. James Braid e la nascita dell’ipnosi. — 11. L’età d’oro dell’ipnosi. — 12. La scuola della Salpétrière. — 13. Il problema criminologico-legale. — 14. Liébeault, Bernheim e la scuola di Nancy. — 15. Freud e l’ipnosi nel periodo prepsicoanalitico. «La storia è la propaganda del presente». Anonimo 1 – IntroduzioneLa storia di cui stiamo per trattare comincia probabilmente con Adamo ed Eva, quando questa lo indusse a compiere una azione che lui prima di allora non voleva compiere. Se nel mito ci si riferisca a persuasione, cioè a convincimento razionale, a suggestione, cioè all’influenza subita da altra persona senza la mediazione di un atteggiamento critico, non è possibile dire; certo questo avvenimento è il primo esempio, sia pure mitico, di manipolazione interpersonale, di cui l’ipnosi rappresenta una modalità. Se si tratteranno qui gli aspetti storici del fenomeno è soprattutto per mostrare come i conflitti scientifici odierni, circa l’interpretazione del fenomeno ipnotico, affondino le radici in problemi epistemologici già sentiti da tempo. Nella storia dell’ipnosi infatti, dal suo inizio quale fenomeno oggetto di ricerca scientifica, che di solito si riconduce a Mesmer, fino ai nostri giorni, si sono succedute differenti teorie interpretative spesso in lotta fra loro per la supremazia (1). È utile per impostare il problema un quadro, sia pure sintetico, della situazione della medicina, all’epoca in cui di solito si data l’inizio dello studio scientifico dell’ipnosi, considerata una sorta di espressione del magnetismo animale. __________ (1) SHOR R. E., The Fondamental Problem in Hypnosis Research as Viewed from Historic Perspectives, in FROMM E., SHOR R. E., (a cura di) Hypnosis: Research, Developments and Perspectives, Aldine Altherton, Chicago/New York, 1972, 15 ss. (torna al testo) __________ 2 – Dal «magnetismo» al «magnetismo animale» : la teoria fluidicaLa nascita di questo concetto si colloca in un periodo in cui la Medicina, liberatasi dalla mentalità demonologica del XVII secolo si è costituita come scienza autonoma, dotata di un corpus dottrinario codificato e preciso, la cui amministrazione, difesa e diffusione è affidata alla Facoltà di Medicina. Il nuovo medico, che identifica nel metodo delle scienze biologiche il metodo scientifico della medicina, vede nella classificazione e differenziazione delle diverse malattie il presupposto per un intervento volto ad eliminare la causa fisica responsabile del cattivo funzionamento del corpo. Il corpo dell’uomo quindi può essere studiato come si studia una macchina, può essere scomposto nelle sue diverse parti: nella sua ricerca il nuovo medico deve farsi guidare solo dall’esperienza. «L’uomo è una macchina così complessa che è impossibile farsene a prima vista un’idea chiara e quindi definirla. Per questo tutte le ricerche che i più grandi filosofi hanno condotto a priori, vale a dire volendosi servire in qualche modo delle ali dello spirito, sono state vane. Perciò è solo a posteriori, ossia cercando di volgere l’anima per così dire attraverso gli organi del corpo, che si può, non dico scoprire in modo evidente la natura dell’uomo, ma raggiungere il massimo grado di probabilità che sia possibile su questo argomento» (2). Il nuovo statuto della medicina, e il modello di uomo a cui fa riferimento, nasce in un ambiente filosofico e scientifico caratterizzato dallo scontro tra vitalismo e materialismo. Il rifiuto di ipotesi spiritualiste, il principio vitale, l’anima, spinge su posizioni riduzioniste di tipo materialistico: l’anima, principio fondamentale delle teorie spiritualiste, scompare dall’orizzonte della medicina sostituita dal cervello. «Tutte le facoltà dell’anima dipendono dall’organizzazione particolare del cervello e da quella di tutto quanto il corpo, a tal punto da non essere chiaramente altro che questa stessa organizzazione… L’organizzazione basterebbe dunque… giacché è chiaro che il pensiero si sviluppa insieme agli organi, perché la materia di cui essi sono fatti non sarebbe anche suscettibile di rimorsi una volta che, col tempo, avesse acquisito la facoltà di sentire?… «L’anima» non è dunque altro che un termine vano del quale non si ha alcuna idea» (3). La medicina afferma quindi decisamente una nuova concezione della malattia come disturbo nel Funzionamento degli ingranaggi che compongono l’uomo-macchina. Solo il corpo è oggetto di studio del medico; il corpo che, finalmente aperto, studiato, rivela al medico tutti i suoi segreti (4). Schematizzando possiamo dire che la nuova medicina identificava tre punti cardine: a) il malato è sede di una malattia, e cioè la malattia è qualcosa che si verifica nel corpo del malato, il paziente è «un contenitore passivo del processo morboso» (5). b) Per ogni malattia è possibile identificare un’etiologia specifica, e cioè un disturbo in un organo o nel suo funzionamento a cui la malattia può essere ricondotta in base ad una logica di causa- effetto. L’origine di un determinato male deve essere cioè cercata in una causa organica ben definita. c) L’azione terapeutica consiste nel ristabilire, mediante farmaci, diete, interventi chirurgici, ecc. il normale funzionamento delle diverse parti che costituiscono l’organismo. Anche rispetto alla malattia mentale l’atteggiamento è identico: le cause di essa devono essere ricercate in un attento esame del corpo, le diverse malattie devono essere differenziate e classificate in categorie nosologiche ben chiare, «ricondotte all’interno dello schema generale di classificazione» . Come scrive Zilboorg «la classificazione ippocratica di tutte le malattie in febbrili e afebbrili fu trovata comoda e riadottata quasi senza alcun emendamento. La divisione delle malattie mentali in mania e melanconia fu pure accettata quasi senza discussione» (6). Il medico riconosce così la realtà dei disturbi che possono essere ricondotti ad una lesione o disturbo anatomico: quando questa localizzazione manca non si parla più di malattia ma di frutto dell’immaginazione, o di simulazione. Vengono così escluse dal campo di competenza del medico tutte quelle malattie dell’anima, alienazioni dello spirito per le quali non si riesce a trovare un sostrato anatomico convincente: i malati nervosi sono così abbandonati agli esorcisti, ai ciarlatani, ai guaritori, che in un modo o nell’altro dichiarano guerra alla medicina ufficiale, proponendo un rapporto terapeutico basato sul rifiuto del farmaco e dell’intervento meccanico e sulla valorizzazione della simpatia tra medico e malato. In altri termini possiamo dire che il «paradigma» attorno a cui si costruiva la nuova medicina non permetteva di porre scientificamente i problemi sollevati dai molteplici «disturbi nervosi» . Tali problemi, non potendo essere riducibili alla «forma di rompicapo» , per usare il linguaggio di Kuhn, non potevano venir formulati nei termini degli strumenti tecnici e concettuali del paradigma medico (7). __________ (2) DE LA METTRIE J. O. (1748) L’uomo macchina, in PETRI G. (a cu ra di), L’uomo macchina ed altri scritti, Feltrinelli, Milano, 1973. (torna al testo) (3) DE LA METTRIE J. O., op. cit., 63, 64. (torna al testo) (4) Per la tradizione ecclesiastica — contro cui il nuovo medico si scagliava, la sofferenza era fisica e psichica, o meglio morale, al tempo stesso: l’anima con le sue passioni influenza il corpo, la cura del corpo passa attraverso quella dell’anima. La Medicina identifica nel corpo malato l’unica realtà e nega che la cura possa essere altro che la cura del difetto organico da cui il sintomo deriva. (torna al testo) (5) RAUSKY F., Mesmer ou la Revolution Thérapeutique, Payot, Paris, 1977, 20. (torna al testo) (6) ZILBOORG G. A., in collaborazione con HENRY G. W., A History of Medical Psychology, Norton, New York, 1941, 260. (torna al testo) (7) Cfr. KUHN T., La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Boringhieri, Torino, 1978, 58. (torna al testo) __________ 3 – Mesmer e la fluidità animaleMesmer fa la sua comparsa nel mondo medico viennese nel 1766 quando a 32 anni si laurea in medicina discutendo una tesi — Dissertatio Physio – Medica de PUxnetorum Influxu — (8) che può considerarsi all’interno dei parametri che definivano l’appartenenza al mondo scientifico e medico in particolare. Mesmer si propone infatti di dimostrare, basandosi sulla legge di Newton della gravitazione universale, che «i corpi celesti agiscono sulla nostra terra e che tutte le cose che si trovano in essa agiscono su questo corpo, che essi si muovono, agitano e cambiano tutte queste cose e che i nostri corpi umani sono anch’essi soggetti alla stessa azione dinamica» (9). In particolare Mesmer vuole dimostrare che: a) ogni cambiamento nei corpi celesti provoca un qualche cambiamento nei liquidi che circolano nella macchina animale, anch’essa parte della terra e soggetta quindi alle condizioni atmosferiche e che, b) nell’uomo esiste un fattore di attrazione specifico, «la gravità animale», sottile e impalpabile, di una materialità analoga a quella che costituisce la materia luminosa. Secondo Mesmer l’influsso delle azioni esterne sull’uomo è spiegabile in base al principio di accordo: l’uomo tende, secondo una pulsione all’armonia, a porsi in rapporto con tutto ciò che è in corrispondenza con lui. Il «De Planetorum Influxu» si colloca nella corrente iatromeccanica della medicina, che rappresenta il tentativo sperimentale speculativo di spiegare il movimento del corpo umano e che trova la sua base teorica in due concetti: la forma geometrica della realtà, o schema geometrico ideale, e la vis o forza in virtù della quale il corpo si muove. Secondo le ipotesi iatromeccaniche allora, la forma geometrica della realtà fisiologica e patologica dell’uomo è l’attrazione universale, mentre la gravità animale ne costituisce, seppure con qualche difficoltà, la vis. Osserva Mesmer: «Chi potrebbe ignorare che le più importanti modificazioni di stato sono prodotte nel nostro corpo per mezzo di sostanze che, a causa della loro sottilità, esitiamo a qualificare «corpo»? Prendiamo, per esempio, la materia luminosa: nessuno ignora che è in grado di produrre cambiamenti nel corpo animale. La parte del sistema nervoso esposta nella macchina animale alle impressioni emananti dalla materia luminosa è piccola, ma è sufficiente per far muovere tutto il corpo e per produrre cambiamenti impressionanti nello spirito e nel corpo… se, in queste circostanze, afferriamo la certezza dell’esistenza di una certa potenza che, insinuandosi in tutti i punti del corpo, colpisce immediatamente tutto il sistema nervoso, ci chiediamo chi potrebbe stupirsi dell’eventualità di un disturbo generalizzato di tutto l’organismo, provocato da queste alterazioni?» (10). Il concetto di «gravità animale», che per la sua «sottigliezza» sfugge a qualsiasi tentativo di misurazione e quantificazione, definita in analogia con la «materia luminosa» e la forza gravitazionale terrestre, ci fa comprendere come già nel De Planetorum Influxu , Mesmer si ponesse su un piano solo formale di accettazione dei parametri della scienza medica: il concetto di «gravità animale» reintroduceva un concetto esplicativo non riducibile ai principi della fisica e della chimica; inoltre permette di spiegare la salute e la malattia come aspetti di uno stesso fenomeno: la tendenza ad attrarre a sé come un centro di gravità le forze della salute e della malattia. È già nel concetto di gravità animale, la base della teoria magnetica che Mesmer esporrà nel 1779. __________ (8) Il titolo della tesi indicava la volontà di spiegare la medicina attraverso la fisica. È però da notare che nel XVIII secolo il termine fisico da un lato indicava la scienza delle cose naturali dall’altra indicava la scienza che studia le proprietà generali della materia e stabilisce le leggi che spiegano i fenomeni naturali. (torna al testo) (9) MESMER F. A., Dissertatio Physio-Medica de Planetorum Influxu, in AMADOU R. (a cura di), Le Magnélisme Animai, Payot, Parigi, 1957, 32. (torna al testo) (10) MESMER F. A., Dissertano Physio-Medica, cit., 40-41. (torna al testo) __________ 4 – Il periodo viennese e il magnetismoMesmer inizia nel 1772 la pratica magnetica dopo un periodo in cui i suoi interessi sembravano rivolgersi più alla musica e all’arte che alla pratica clinica. Egli applica il magnete nella cura delle malattie nervose e in particolare nella cura dell’isteria ritenuta un disturbo tipicamente femminile (11). Nel 1773 riesce a guarire, mediante l’applicazione di magneti, costruiti ed applicati secondo le indicazioni di padre Hell (12), una giovane isterica di 24 anni, mademoiselle Osterlin. Mesmer, seguendo questo metodo, riuscì ad ottenere nella paziente una violenta crisi, «una marea artificiale», in seguito alla quale la paziente guarì diventando insensibile all’azione dei magneti. Il caso della signorina Osterlin porta Mesmer a sviluppare una linea di pensiero autonoma, che identificava nella «crisi» il momento centrale della terapie. La crisi è per lui lo strumento privilegiato dell’azione del cambiamento: l’azione del medico non consiste nell’opporsi alla malattia, ma «nell’accelerare le tappe dell’evoluzione morbosa e ricostruire nel vissuto corporeo del paziente la scena critica naturale frustrata o mancata, che si realizza mediante l’azione del terapeuta che mette il paziente in contatto con il magnete» (13). Approfondendo le ricerche sull’azione dei magneti giunse a postulare l’ipotesi della pluralità di forze a sostanza magnetica e a ritenere che non solo i magneti, ma anche gli «uomini ed i cani, insomma tutto ciò che egli toccava» poteva essere magnetizzato. Per questa via giunse ad attribuire sempre maggiore importanza al fattore umano e a concludere che le sostanze magnetizzate esplicano sull’uomo un effetto benefico perché: a) la materia magnetica è di sottilità estrema e può penetrare il corpo in maniera invisibile, b) è analoga al flusso nervoso. Possiamo a proposito osservare che da un lato Mesmer accetta gli assunti metafisici e metodologici della nascente scienza medica e dall’altro, rifiutandosi di ridurre i fenomeni osservati ad una azione corpuscolare governata dalle leggi proprie al moto corpuscolare, propone una «visione del mondo» inaccettabile per la comunità scientifica dell’epoca, perché fondata su ipotesi contraddittorie rispetto ai postulati della Medicina (14). Mesmer giunge così a postulare un «magnetismo» e una nuova pratica in cui il terapeuta si trova al centro dell’azione di guarigione, direttamente in contatto con il paziente: solo all’interno della relazione magnetizzatore-paziente è lecita la trasmissione dell’energia magnetica, al di fuori del contesto terapeutico la magnetizzazione può costituire una pericolosa operazione. Entra così in polemica con padre Hell, che bollerà come «frutto di immaginazione» (15) i successi terapeutici ottenuti da Mesmer senza ricorrere all’uso del magnete. Un altro caso, quello della signorina Paradis, pose fine al successo di Mesmer nel mondo viennese. La ragazza, cieca dall’età di 4 anni riacquistò la vista in seguito ai trattamenti di Mesmer per perderla poi nuovamente non appena la famiglia la sottrasse al suo influsso. __________ (11) Il magnetismo rappresentava una branca marginale della medicina, guardata ormai con sospetto dal mondo scientifico. Pur identificando nella legge della gravitazione universale la sua base teorica faceva però uso di un linguaggio molto simile a quello delle scienze occulte: si sosteneva l’esistenza di energie vitali; e di una ipotetica «attività criptica primordiale» . Trovava in Paracelso, che attribuiva un carattere specificamente sessuale all’energia magnetica, e in Maxwell, secondo cui esisteva un legame tra il corpo e gli escrementi contenuti una parte dello spiritus vitalis, i suoi maestri riconosciuti. Il magnetismo «scientifico» aveva ormai abbandonato molte delle speranze di guarigione universale che caratterizzano il magnetismo esoterico e si presentava come una tecnica medica che ricorreva all’applicazione del magnete per la cura di malattie vere. (torna al testo) (12) Padre Hell, gesuita, direttore dell’Osservatorio di Vienna, riteneva che l’uso dei magneti potesse essere utile nella terapia dei malati di nervi. Personalità scientifica di notevole levatura ebbe per il magnetismo terapeutico un interesse marginale. (torna al testo) (13) RAUSKY F., op. cit., 48. (torna al testo) (14) Cfr. KHUN T., op. cit., 63. (torna al testo) (15) È interessante notare che il termine «immaginazione» non ha, in questo periodo, un significato univoco: da un lato indica una facoltà razionale di creazione spirituale, artistica, dall’altro «immaginazione» ha in sé una connotazione negativa. Non è più considerata una facoltà dell’anima ma come una attivazione di schemi di comportamento arcaici e istintivi, sempre presenti in stato di latenza. In questo senso l’immaginazione è «fonte di illusione, madre delle passioni che ci invadono nonostante gli sforzi della ragione» . Vedi RAUSKY F., op. cit., 142-143. (torna al testo) __________ 5 – Il periodo pariginoNel 1777 Mesmer lascia Vienna per Parigi dove spera di trovare un ambiente più favorevole per le sue ricerche. A Parigi pubblica nel 1779, una memoria sul magnetismo animale in cui, con atteggiamenti fortemente critici nei confronti della medicina ufficiale (16), presenta le tesi fondamentali del nuovo sistema magnetico da lui elaborato, in 27 proposizioni (17) (che possono così riassumersi in 4 punti) che costituivano un vero e proprio «Catechismo del Magnetismo animale»: 1) tutto l’universo è riempito da un fluido sottile, che forma una connessione tra l’uomo e la terra, tra l’uomo e i corpi celesti, tra uomo e uomo. 2) La malattia ha origine dalla distribuzione non omogenea del fluido all’interno del corpo: la guarigione consiste quindi nel ristabilire l’equilibrio. 3) Il fluido può essere incanalato e immagazzinato. 4) È possibile produrre nel paziente delle «crisi» con valore terapeutico. Il clima della Parigi pre-rivoluzionaria si presentava come uno dei più fertili per la sperimentazione di nuove tecniche terapeutiche: da un lato infatti il «partito radicale antimedico» , che identificava in Rousseau uno dei suoi antesignani, auspicava la nascita di un nuovo rapporto medico-paziente, dall’altra restava completamente irrisolto il problema posto da tutti coloro che soffrivano di malattie «invisibili» , per le quali cioè non era possibile identificare una sede anatomica precisa né una causa determinata. Mesmer trova così nella folla dei «malati invisibili» una numerosa clientela a cui con successo proporre una nuova terapia ed una nuova concezione della malattia, definita come l’ostruzione della circolazione del fluido vitale Per Mesmer esiste un’unica malattia; le diverse entità nosografiche su cui la nuova medicina ha fondato la sua scientificità sono categorizzazioni prive di senso. I diversi sintomi devono essere ricondotti ad un’unica ed identica causa: così non ha più senso neppure l’identificazione della sede della malattia: o meglio la malattia in un determinato organo esprime un conflitto tra l’energia che tende a ristabilire la sua circolazione e la ostruzione che la ostacola. L’intervento terapeutico, date queste premesse, consiste allora nell’abolire il blocco, ristabilendo mediante il fluido del terapeuta l’equilibrio nel paziente. Al centro dell’azione terapeutica finiscono così per trovarsi il paziente e la sua volontà o desiderio di guarire e il terapeuta con la sua volontà di produrre la guarigione. I diversi mezzi a cui il magnetizzatore ricorre a musica – specchi – baquet (18), non sono che strumenti per diffondere e aumentare il potere fluidico del terapeuta: il suono ad esempio non ha valore in sé, ma solo nella misura in cui può essere utilizzato per trasmettere l’energia da un uomo all’altro, dal terapeuta al paziente. Senza entrare nei dettagli della terapia adottata da Mesmer, ciò che preme qui mettere in evidenza è che la concezione di malattia e di cura quale emerge dalle 27 proposizioni delle Memorie, era nettamente in contrasto con lo statuto della medicina ufficiale. In particolare Mesmer metteva in discussione la liceità del monopolio dell’esercizio della medicina che la Facoltà si arrogava. Nella lettera al decano della Facoltà di Medicina di Parigi, Mesmer scrive: «Non vi chiederò cosa voglia dire praticare illecitamente la medicina. Fino ad ora la medicina mi era parsa non un “diritto” ma una scienza; e avevo pensato che chi dimostra di poter guarire non doveva esser privato della libertà di farlo» . Con ciò Mesmer disconosce il potere della Facoltà di arrogarsi il diritto della formazione del medico: medico è colui che ha la capacità di guarire (19). Mesmer sosteneva poi che solo chi era stato magnetizzato con successo poteva diventare a sua volta magnetizzatore: il trattamento magnetico era per lui così complesso, che solo dopo averne provato gli effetti si poteva essere in grado di esercitarlo. «Sarebbe vano cercare di spiegare a un cieco la teoria dei colori, bisogna averli visti… lo stesso accade per il magnetismo animale: deve, in primo luogo, trasmettersi attraverso il sentimento. Solo il sentimento, può rendere la teoria intelligibile» (20). È evidente come una posizione del genere cozzasse contro gli interessi della Facoltà di Medicina: si poneva in contraddizione evidente con tutta la pratica medica e la teoria del ruolo del medico, a cui non si chiede più una comprensione intellettuale (la diagnosi basata sulla oggettività del sintomo), ma una comprensione emotiva che lo poneva su un piano analogo a quello del paziente. Non c’è da stupirsi quindi di fronte alla levata di scudi da parte del mondo ufficiale e alla messa in moto di un meccanismo di «inchieste ufficiali», che culmineranno con la dichiarazione di «non dimostrabilità» e quindi di non scientificità del fluido di Mesmer e del suo intervento terapeutico. Deslon, medico, discepolo di Mesmer, fonda frattanto una scuola «parallela» a quella del maestro, scuola che si proponeva di superare l’ostilità del mondo medico e di dimostrare la scientificità della nuova teoria. Nonostante il mondo medico considerasse Deslon come il portavoce di Mesmer, tra i due esisteva una profonda differenza teorica e pratica, Deslon riteneva infatti che l’armonia cosmica di Mesmer altro non fosse che la salute del corpo, che l’energia vitale universale fosse assimilabile alla «azione della vita». Si distaccava inoltre dal Maestro circa la definizione ed impiego delle «crisi» : riteneva non sempre necessaria una crisi completa e in alcuni casi gli sembravano preferibili crisi ripetute; riteneva inoltre che l’azione del magnetizzatore dovesse svolgersi prevalentemente al capezzale del malato. Un altro punto di dissenso con Mesmer è costituito dall’atteggiamento nei confronti della Facoltà di medicina: Deslon fa uso di una terminologia attinta a quella della medicina e della scienza dell’epoca, riduce la portata della scoperta «universale» di Mesmer, ritenendola in definitiva un insieme di procedimenti di indubbia efficacia, ma di cui non discute la base teorica. Ritiene inoltre che la pratica del magnetismo debba essere riservata esclusivamente ai medici e sollecita più volte un riconoscimento ufficiale da parte della Facoltà. È proprio su richiesta di Deslon che si formano le diverse Commissioni di inchiesta che decreteranno la morte scientifica e la pericolosità morale della nuova pratica terapeutica. __________ (16) «Più approfondiamo la nostra conoscenza del meccanismo e della economia del corpo animale, più siamo costretti a riconoscere la nostra insufficienza. La conoscenza che oggi abbiamo della natura e dell’azione dei nervi, per quanto imperfetta, non ci lascia alcun dubbio in proposito. Sappiamo che i nervi sono i principali agenti della sensazione e del movimento, senza saperli reintegrare nell’ordine naturale, quand’esso è alterato; è una critica che dobbiamo farci. La ignoranza dei secoli precedenti su questo punto ha garantito i medici. La fiducia superstiziosa che essi avevano e che ispiravano nei loro mezzi specifici e nelle loro formule li rendevano despoti e presuntuosi» . MESMER F. A. Memoire sur la Decouverte du Magnetisme Animai, Geneva, 1774, 62. (torna al testo)
Cfr. GILLES DE LA TOURETTE, L’ipnotismo e gli stati analoghi sotto l’aspetto medico-legale, Vallardi, Milano, 1888, 5-7. (torna al testo) (18) Apparato usato da Mesmer per le sedute collettive di magnetizzazione. Questa «macchina» una specie di botte piena di acqua e limatura di ferro, doveva facilitare la circolazione del fluido tra i pazienti. (torna al testo) (19) Lacan recentemente ha sostenuto che lo psicoanalista si autorizza solo da sé. (torna al testo) (20) MESMER F. A., Precis Historique…, in Le Magnetisme Animai, cit., 103. (torna al testo) |