Dall’uomo-minerale all’uomo-spirituale – Cinque fasi d’identificazione
Il progresso interiore è una disciplina assai severa, una via elitaria viene detto. A ragione, perchè, se così non fosse gli Iniziati affollerebbero le vie, i templi ed i mercati.
Ma così non è, per cui, ricordando una metafora, non è facile l’ascesa della montagna iniziatica.
Dalla conoscenza alla liberazione mentale, fase 6
di Athos A. Altomonte
Dall’uomo-minerale all’uomo-spirituale
Il progresso interiore è una disciplina assai severa, una via elitaria viene detto. A ragione, perchè, se così non fosse gli Iniziati affollerebbero le vie, i templi ed i mercati.
Ma così non è, per cui, ricordando una metafora, non è facile l’ascesa della montagna iniziatica. Progredire comporta sottostare ad una continua selezione che promuove le capacità e respinge i limiti. Le tappe di crescita sono composte da identificazioni, con diverse stati di coscienza e diverse condizioni mentali.
Cinque fasi d’identificazione
Sfera dell’identità fisica
L’uomo-minerale era identificato col corpo materiale di cui non aveva coscienza.
L’uomo-animale s’identifica col corpo fisico accogliendone bisogni e organizzandone gli istinti senza la mediazione di freni inibitori.
L’uomo-mentale s’identifica coi propri gusti, sviluppando ragionamenti circoscritti alla sfera personale. Si associa con chi è in sintonia con il suo egocentrismo, ed assieme danno vita ad un consociativismo che è la somma di diversi egoismi. Se perde il controllo le sue emozioni regrediscono a misura dell’uomo animale e come lui si lascia guidare dall’impulso.
L’uomo-psichico è il punto di mezzo, dove la mente si associa alla coscienza, attratto da realtà che non sono solo quelle individuali. Ciò comporta una doppia identificazione: la prima con i contenuti della personalità ormai superata, la seconda con la presenza di pensieri sottili a cui reagisce moltiplicando gli sforzi per ampliare le proprie percezioni.
Sfera dell’identità sottile
L’uomo-psichico rompe i limiti di ciò che credeva fosse la sua identità lasciandosi attrarre dalla coscienza astratta, che avverte ma che ancora non comprende. Questa apertura verso il “non finito” rende palpabili i pensieri sottili di cui comincia a servirsi. È la fase delle ispirazioni creative, che lo guidano in una dimensione mentale dove i sensi fisici non hanno più potere. Mentre i sensi sottili si ampliano aumentando l’attività dell’identità fisica.Il contatto con i contenuti della dimensione sottile diventa consueto e la sua consapevolezza finisce per rendere opachi gli accostamenti con aspetti pesanti della dimensione fisica. È questo il momento del distacco dall’aspetto materiale, che perciò, la coscienza tende a trascendere.Questo fa dell’uomo un ottimo “pontiere” tra la sfera fisica e quella metafisica. Può diventare una guida, ovvero «un traghettatore di viandanti che trasporta da sponda a sponda».
L’uomo-spirituale ha coscienza di ogni livello adiacente ma non è identificato con nessuno di essi. In realtà è la sua anima ad identificarsi con lui, utilizzando la sua mente per manifestarsi. Se l’uomo psichico è “dentro la luce” l’uomo spirituale è la luce. Non più un illuminato ma un uomo che illumina. Ecco un Maestro.L’uomo-spirituale può separarsi dalla materia oppure diventare Servitore dell’Umanità. Seguendo un progetto che non è più dell’uomo ma per l’Uomo.Già nella fase precedente aveva perduto la concomitanza con l’idea di morte, perchè, la morte riguarda il corpo e la personalità fisica, non la coscienza sottile. Ormai legato ad una progettualità che non contempla né interruzioni né confini, l’uomo spirituale non conosce altro che la vita, il suo scorrere, il suo mutarsi in fenomeni ciclici e transitori.
Qui finisce il piano evolutivo dell’anima ed inizia quello dello spirito.