La Musica, se costruita adeguatemente, può trasformarsi in un insieme matematico di sequenze cifrate all’apparenza indecifrabili oppure, se andiamo ancor più in profondità, diventa una successione logica e finita di Antichi Simboli.
Capitolo estratto dal testo Le Croci di Malipiero, documento disponibile per il download a questo link: https://riccardobortolaso.wordpress.com/gian-francesco-malipiero/
Il Concerto per Violoncello e Orchestra rientra a tutti gli effetti fra le opere musicali di carattere ermetico-massonico. Non esiste nessun documento ufficiale che descriva Malipiero come un membro attivo della massoneria italiana ma vi sono invece numerosi fonti che attestano l’amicizia con numerose personalità. di spicco dell’ambiente musicale del Novecento europeo: ci sono aneddoti di cittadini della Venezia lagunare che parlano del compositore dirigersi a passeggio per le calle con l’amico Igor Stravinsky verso gli edifici della Biennale; ci sono numerose foto ed epistole che documentano il profondo legame con Alfredo Casella e Manuel De Falla. È possibile supporre che la sua amicizia (turbolenta) con Ildebrando Pizzetti lo abbia avvicinato al mondo massonico italiano ma che, per qualche ragione, si sia voluto subito staccare: si spiegherebbero cos. le continue lotte interne con i suoi colleghi compositori, primo fra tutti Pizzetti. Seppur non vi siano documenti letterari che attestino l’appartenenza o meno a qualche loggia massonica, quanto è emerso dall’analisi di uno dei documenti musicali più affascinanti della prima metà del XX secolo è significativo e, oserei dire, sconvolgente: in questo concerto si trovano numerosissimi riferimenti all’Ordine Rosacroce, alla massoneria speculativa, a Johann Sebastian Bach e all’insieme di numeri e simboli che costellano il firmamento dell’universo mistico ed ermetico. Vi sono inoltre chiarissimi richiami alla religione ebraica, all’Antico Testamento, all’Alchimia e all’Ordine dei Templari; Malipiero colloca i messaggi numerici della sua opera in un quadro storico ben definito, riportando molte date di avvenimenti determinanti nella Storia passata e presente del Continente Europeo. Molti leggendo queste affermazioni potrebbero pensare che si tratta solo di semplici speculazioni, se non addirittura di illazioni, ma è evidente che i numeri trovati non possono essere considerati in nessun modo frutto di una prassi compositiva casuale: ogni battuta, frase, periodo musicale, microsezione e macrosezione sono frutto di un profondo ragionamento e sono strettamente collegate all’universo numerologico. Malipiero segue le orme del grande Bach e dell’eclettico Mozart: egli padroneggia a pieno il linguaggio musicale, conosce la cabala, la simbologia ermetica, la potenza mistica dell’Alchimia Elementale, i personaggi e le date storiche che hanno fatto la Storia d’Europa; i documenti, i manifesti politici, filosofici e religiosi della Rosa-Croce; conosce le Sacre Scritture e il Vero significato della Libera Muratoria del Tempio di Salomone. È importante non dimenticare il legame con due opere postume al Concerto per violoncello: Malipiero a battuta 53 del primo tempo scrive quello che diventerà a tutti gli effetti il Tema del primo concerto per violoncello di Dimitri Shostakovich; allo stesso modo anticipa la Cantata di Britten, il quale sei anni dopo scriver. Rejoice the Lamb (lamb significa agnello, ovvero l’agnello di Dio) contenente e la sua dedica all’amico russo nel climax dell’opera ‘silly fellow’. Nel 1936 Benito Mussolini e Adolf Hitler firmano l’Asse Roma-Berlino, mentre Malipiero apre un canale ermetico-musicale tra Italia, Regno Unito e Russia: in un mondo tormentato dalle guerre e da crescenti disagi sociali e culturali, la Musica diventa l’unico mezzo di comunicazione in grado di abbattere ogni barriera e aprire canali di trasmissione della Vera Conoscenza al fine di riportare il musicista e, più in generale, l’Uomo sulla vecchia strada maestra, seguendo le orme dei grandi intellettuali, filosofi, compositori e artisti illuminati del Passato e recuperando la sua natura, il suo Vero Io. Per poter compiere questo cambiamento è per. necessario formulare messaggi e pensieri musicali comprensibili a una ristretta cerchia di eletti, al contrario, se cos. non fosse, ci sarebbe il caos più totale in quanto le menti meno allenate e desuete dal compiere ragionamenti molto profondi entrerebbero in un abisso tale da non riuscir più a ritornare in superficie. Le parole del linguaggio musicale sono le note: esse sono concetti, ovvero discretizzazioni del suono assoluto e infinito, e in quanto tali possono avere più livelli di significati con altrettante chiavi di lettura. Ce ne accorgiamo subito quando ascoltiamo, leggiamo, studiamo e analizziamo un’opera di Bach, lo percepiamo nella perfezione aurea di Mozart, lo cogliamo nella Musica di Malipiero che, conscio degli stili e forme compositive del passato, crea uno stile personale, unico ed inimitabile in cui le relazioni melodiche, armoniche e ritmiche si fondono con i numeri, la Simbologia e la Filosofia della Confraternita Rosa-Croce e danno vita ad un’Opera Musicale completa, un’antologia di stati d’animo dell’autore il quale sfoga tutte le sue rabbie, perplessità, i suoi dubbi e le sue speranze nella linea del Violoncello Solo. È lo strumento musicale che più assomiglia alla voce umana, grazie all’ampiezza del suo registro che va dal grave all’acuto: il tono risoluto e alle volte asettico del primo tempo arriva a far vibrare le corde più profonde dell’animo umano quando, nel secondo tempo, si fa sentire a gran voce l’immensità del lirismo italiano; questi soavi momenti di condivisione ed i primi riferimenti alla tradizione musicale rosacrociana vengono ripresi e modificati nel terzo movimento, dove il violoncello ne fa da padrone. Ogni misura è densa di simboli, di numeri, di rimandi alla cabala ebraica e cristiana; le trentaquattro croci aprono un portale magico verso antiche leggende di antichi mondi della storia dell’umanità, il tempo si perde nelle cadenze scritte per il solista che viene lasciato da solo contro tutti, conscio della sua forza ma anche della fragilità e caducità della sua natura umana. Nonostante egli sia messaggero e portatore di una Verità Infinita, il suo corpo non è immune allo scorrere del tempo come fu prima di lui il sommo Christian Rosenkreutz che altro non è che la reincarnazione del Messia stesso, il legittimo discendente della più antica e santa stirpe degli Dei che abitarono la Terra e che diedero ai Muratori le conoscenze e le abilità per costruire il Tempio di Salomone. Con la tesi Le Croci di Malipiero desidero mettere in evidenza l’importanza di Gian Francesco Malipiero, uno dei massimi compositori europei ma soprattutto italiani: è giunto il momento di spazzolare via la polvere dalle sue opere e iniziarne la riscoperta, cos. come fece lui a sua volta con Vivaldi, Monteverdi e molti altri; Malipiero non è un semplice compositore del Novecento rimasto nell’ombra a causa delle sue vicissitudini con il regime fascista, egli è come Bach e Mozart in quanto le sue opere sono intrise dell’oro degli alchimisti, della magia dei numeri e del misticismo della Rosa-Croce, la quale a sua volta ripercorre le orme degli antichi Maestri Templari e della Sacra Libera Muratoria. Massoneria non è una parola di propaganda negativa, il diciassette e il tredici non sono numeri sfortunati ma numeri Sacri che riflettono le radici culturali non solo dell’Italia, né tanto meno l’Europa, ma dell’Uomo in quanto elemento imprescindibile della Natura; le logge e le confraternite non sono un covo di spietati banchieri. Gian Francesco Malipiero, molto probabilmente, faceva parte dell’Ordine Rosacroce e nel Concerto per violoncello e orchestra, terminato il 28 ottobre 1937 ad Asolo, ha voluto trasmettere le proprie conoscenze, i pensieri, le paure e le riflessioni sul regime fascista, sull’influenza che ebbe all’interno dell’ambiente musicale e la sua esperienza nelle discipline ermetiche, omaggiando i fratelli J.S. Bach e W.A. Mozart assieme al Christian Rosenkreutz, alter ego di Ges. Nazareno. |