Uniformità come strumento iniziatico

MassoneriaIl comportamento dell’uomo è la manifestazione esteriore della sua condizione interiore. Nell’iniziato, questa si presenta all’antitesi del conformismo carente di senso critico che distingue la cultura profana.
Membro di una Comunione iniziatica, il massone è anche tenuto all’osservanza di regole esteriori. Come quelle che regolano i “vestimenti rituali”, utilizzati per dare forma tangibile all’uniformità iniziatica e rispondere alla necessità di riconoscere e di farsi riconoscere nello svolgimento delle attività nel Tempio.

Uniformità come strumento iniziatico

di Athos A. Altomonte

Il comportamento dell’uomo è la manifestazione esteriore della sua condizione interiore. Nell’iniziato, questa si presenta all’antitesi del conformismo carente di senso critico che distingue la cultura profana.

Con la ricerca della verità, il massone inizia il lavoro su sé stesso, e aiutato da maestri esperti, apprende l’uso dei propri utensili, sino ad usarli «a regola d’arte».

Con il «Regolo» della ragione, il « Maglietto» della volontà e lo «Scalpello» dell’incisività, il massone “apprende” a sbozzare i pensieri del mondo volgare, rettificando quelli tesi unicamente al soddisfacimento di necessità effimere ed illusorie.

L’equilibrio che ne consegue è l’aspetto che frena le oscillazioni emotive. E dal silenzio degli impulsi inferiori, l’iniziato raggiungere l’allineamento con la parte più nobile di sé, com’è rappresentato dal Filo a Piombo.

Così, il comportamento esteriore viene uniformato da quel processo evoluzione simboleggiato dalla “levigatura della pietra”: che consuma le oscillazioni delle passioni, sino a cancellarle.

Educati gli impulsi irragionevoli, il carattere del massone si uniforma all’armonia dell’iniziato, ponendosi al di sopra d’ogni parte e fazione ideologica, perché, fedele ai principi universali che ha riconosciuti in se stesso.

Dopo aver “viaggiato” nel labirinto del mondo volgare, il maestro massone rivive la resurrezione iniziatica del Maestro Hiram. Quella è l’ultima «rappresentazione» che gli viene offerta per potersi uniformare sul principio più alto dei Tre gradi Azzurri: la spiritualità della sua maestranza iniziatica.

Libero dai legacci ideologici ed emancipato dagli impulsi di egocentrismo ed egoismo, il maestro massone non è solo uomo libero ma uomo capace di considerazione benevola. Quindi, il maestro massone è Uomo Libero e di Buoni costumi, non più solo per la tolleranza ch’è capace di esprimere, ma per la comprensione amorevole che lo spinge in soccorso di quanti “viaggiano” ancora con gli occhi bendati dal velo dell’ignoranza. Un ostacolo, in realtà di coscienza, che impedisce loro di vedere la luce dell’intelligenza, che non è data dalla cultura ma da una sensibilità d’ordine superiore. Infatti, solo grazie alla luce dell’intelligenza (intelligere, vedere dentro) si può penetrare la forma esteriore delle rappresentazioni rituali, sino a raggiungere le loro sintonie interiori.

Uniformità massonica

Membro di una Comunione iniziatica, il massone è anche tenuto all’osservanza di regole esteriori. Come quelle che regolano i “vestimenti rituali”, utilizzati per dare forma tangibile all’uniformità iniziatica e rispondere alla necessità di riconoscere e di farsi riconoscere nello svolgimento delle attività nel Tempio. Inoltre, diventano il segno di appartenenza ad una Loggia o Camera di perfezione, o elemento di qualificazione di un grado, di un livello gerarchico, specificando le particolari funzioni e le dignità massoniche.

Tra i principali abbiamo la Clamide, il Grembiule massonico ed i Guanti. A cui si aggiungono i gioielli e le decorazioni di Sciarpe e Collari che, con le insegne dei gradi, sono gli elementi esoterici che più si collegano all’araldica massonica.

La Clamide è un vestimento rituale caduto in disuso, tanto da non essere più considerata parte integrante dell’uniformità massonica. Chi ancora la usa, sa che simbolizza l’atto di separazione dal mondo profano sottolineando l’annullamento dei valori degli abiti profani che, inter pares, rappresentano invece un elemento di evidente disuguaglianza.

Ed ancora: il colore del tessuto della clamide è nero; la sua forma è riconducibile alla TAU ( T ).

Nel mondo profano, il colore nero evoca il buio, la mancanza della luce fisica, la paura dell’ignoto e della morte. Per l’iniziato, invece, il colore nero rappresenta il distacco dal mondo illusorio, l’annullamento della diversità che si completerà nella Luce dell’illuminazione e della gnosi.

Il colore nero, poi, non è un colore ma è il risultato dell’assorbimento di tutte le radiazioni cromatiche. Per questo, oltre che per la Clamide, il tessuto nero viene usato anche nel rovescio dei Grembiulini e delle Sciarpe come catalizzatore delle energie impure emanate dai Centri inferiori.

E questo ci porta direttamente a considerare l’alchimia dell’opera personale del massone: opera di trasformazione dell’uomo, che corrisponde all’Opera in Nero ed alla Putrefazione Alchemica (v. i gradi neri dello scozzesismo) la cui Sublimazione si conclude nell’Opera in Bianco (v. i gradi bianchi dello scozzesismo).

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